Le cantrici del Gran Sasso (169)
Alberi di canto del versante orientale
Le protagoniste di questa raccolta sono le donne cantrici depositarie del repertorio vocale della musica di tradizione orale abruzzese. L'area territoriale interessata è quella montana e pedemontana posta ad oriente del Gran Sasso d'Italia che comprende le due province di Pescara e Teramo.
Le fonti sonore raccolte testimoniano la presenza di una cultura popolare ancora viva nella memoria degli informatori ed in funzione in alcune circostanze.
Le donne, eccellenti portavoci della tradizione orale nonchè cantrici esperte nel modulare le proprie voci dai toni ora pacati ed intimi, ora aspri e forti, si sono mostrate delle instancabili esecutrici canore sia in ambiente domestico che nelle occasioni lavorative campestri. Tale predisposizione femminile al canto è in parte dovuta al ruolo subalterno che la donna ha occupato nella società contadina; in alcuni nuclei familiari di tipo matriarcale, le donne sono state detentrici di pieno potere decisionale e qui il loro canto ha assunto non più una funzione disinibitoria ma di libera espressione soggettiva.
Durante le ricerche sul campo si è notato un atteggiamento femminile più aperto e disinvolto rispetto a quello maschile, con una maggiore disponibilità nell'esternare le proprie emozioni.
La raccolta è dedicata alle donne residenti tra l'alta valle del Tavo - località di Fiano e Macchie di Farindola e Montebello di Bertona - e l'alta valle del Fino - località di Arsita, San Pietro, Bisenti, Collemarmo, Troiano e Rufiano; la valle del Mavone - località di Colledoro e di Pretara; l'alta valle del Vomano - località di Miano.
Il repertorio comprende canti e arie sul lavoro (arie eseguite sull'aia o durante la lavorazione del lino, la raccolta delle olive, la mondatura e la mietitura del grano), canti d'amore e sdegno, ninna-nanne, canti narrativi come ballate, storie ed orazioni, canti devozionali e canti di pellegrinaggio.
I canti sul lavoro (tracce 001-041)
Durante il lavoro nei campi i braccianti hanno cantato le canzoni popolari appartenenti a generi diversi come le serenate, gli stornelli, le ballate le storie edaltro ancora. Vi sono tuttavia dei motivi melodici strettamente connessi alle varie pratiche lavorative tra cui la raccolta delle olive, la mietitura e la mondatura. Tali motivi sono identificati da cantori e cantrici con le seguenti denominazioni: aria a cojë la livë (aria a raccogliere le olive), aria a mmetë (aria a mietere), aria alla romana (d'uso ed appresa nell'agro romano), aria alla giuliese (d'uso nell'agro di Giulianova - Te), aria a munnà lu ranë (aria della mondatura del grano). Dicasi ugualmente per alcuni testi poetici monostrofici che presentano temi specifici connessi maggiormente alla raccolta delle olive ed alla mietitura; altri temi ricorrenti riguardano il sentimento d'amore e sdegno. Ricorrenti sono anche gli stornelli a suspettë (a dispetto) in cui i cantori si beffeggiano attraverso la disputa canora. La modalità esecutiva dei canti sul lavoro può essere o monodica o polivocale. Nell'esecuzione a tenzone la prassi è monodica mentre nei canti ariunitë (a più voci) la polivocalità è a due voci che, partendo all'unisono, si muovono per terze parallele.
I canti della religiosità popolare (tracce 042-092)
Le cantrici del Gran Sasso sono a conoscenza di canti religiosi paraliturgici che, dedicati a Gesù, Maria ed ai santi, si possono classificare in: canti devozionali e di pellegrinaggio, canti di veglia e canti narrativi. Particolare interesse destano i canti della Settimana Santa come La passione di Gesù, Ij vulere che scesse la lune, E mo esci Gesù Criste, E tu alzati surelle. La loro arcaicità emerge dalla presenza di andamenti melodici ricchi di decorazioni melismatiche più o meno ampie e intense, da passaggi di microintervalli e da appoggi di voce sul tessuto fonetico del testo verbale. Spesso la parola cantata viene smembrata con nette cesure e le sillabe di fine verso sono rette da lunghe note senza tempo. Ne deriva uno stile che rimanda alle fonti della devozione penitenziale tardo-medievale.
Nutrita la presenza, nel repertorio religioso delle cantrici del Gran Sasso, delle orazioni, che Paolo Toschi ritiene proprio di origine abruzzese. Questi antichi canti narrativi, che rappresentano le forme di culto in cui riaffiorano sottofondi di riti e concezioni pagane, sono ispirati dalle leggende agiografiche e moraleggianti del medioevo o dalla Bibbia e dai vangeli apocrifi. Le orazioni eseguite presentano nella quasi totalità un impianto melodico unico che si ripete per ciascuna di esse; tale prassi ha facilitato l'apprendimento dei lunghi testi narrativi.
I canti di pellegrinaggio qui proposti comprendono invocazioni e domande di grazia rivolte a Gesù, alla Madonna, a San Venanzio e in particolare a San Gabriele dell'Addolorata di Isola del Gran Sasso (Teramo).
I canti su Sant'Antonio Abate eseguiti dalle cantrici del Gran Sasso sono inseriti nella raccolta specifica dedicata al santo.
Serenate, stornelli e ninnananne (tracce 093-117)
Il canto monostrofico comprende esempi di stornelli (strufette) e serenate. Nei primi la struttura poetica è data dal distico di endecasillabi piani A-B, assonanti o a rima baciata, che nella fase esecutiva, si dilata con la ripetizione di interi versi o di emistichi o con l'aggiunta di parole nonsense generando così nuove strutture strofiche; nelle serenate le strofe sono di quattro versi di settenari e ottonari assonanti o a rima baciata piani con l'ultimo tronco.
Il distico presenta frasi autonome a senso compiuto che vengono cantate in forma amebea, a tenzone o a dispetto (strufette a suspette).
I processi di trasformazione e deterioramento delle strutture culturali tradizionali hanno defunzionalizzato le serenate e gli stornelli che permettevano ai cantori di esternare, attraverso una struttura comunicativa formalizzata, desideri e sentimenti di amore e sdegno che non sarebbero stati accettati se espressi nella forma del discorso diretto.
Tra le serenate generiche più conosciute si cita la versione Faccitë alla finestra mentre, legato al rituale delle nozze, è assai diffuso il canto del distacco La partenza che affronta il tema nostalgico dell'allontanamento della sposa dalla propria casa.
In questa sezione sono inserite anche le ninnananne che, probabilmente, rappresentavano per la donna della società contadina un'occasione di intimo sfogo liberatorio.
I canti narrativi (118-168)
In questa sezione sono raccolte le ballate e le storie che caratterizzano il repertorio narrativo delle cantrici del Gran Sasso. Le esecuzioni vocali sono in forma monodica o polivocale (con due voci che procedono per terze) con andamenti omoritmici o melismatici su impianti scalari sia tonali che modali. La tecnica vocale utilizzata presenta sovente l'emissione a gola stretta con stop glottali e cesure sulle parole; tecnica diversa da quella utilizzata dalla cantrice Carmela Di Febo che affida la narrazione melodica ad un'emissione dai toni intimi e pacati.
Le ballate
Il fenomeno della diffusione delle ballate in terra d'Abruzzo è coinvolto in processi di modificazione, contaminazione e modernizzazione.
E' difficoltoso risalire ad una precisa provenienza e appartenenza di ciascun canto: risalenti a epoche e luoghi diversi, sono stati diffusi sia oralmente che attraverso la stampa e la divulgazione dei fogli volanti e dei libretti ottocenteschi.
Alcune ballate, come Il cacciatore del bosco, sono da ritenersi di recente formazione; altre, come la Cecilia e La pesca dell'anello, appartengono al repertorio dei fogli volanti o dei canzonieri militari, come La sposa morta. Il Marinaio e Il marito giustiziere sembrerebbero proprie dell'Italia centrale considerata la larga diffusione in quest'area e la scarsa testimonianza nelle regioni settentrionali; Donna Lombarda e La sposa morta rientrano invece nel corpus narrativo settentrionale. Un esempio di contaminazione è rappresentato da La fantina in cui si utilizzano elementi narrativi mutuati da ballate provenienti dal nord Italia: la prima parte del testo rimanda a La bevanda sonnifera (Nigra, 77) mentre la seconda riprende alcuni aspetti da La fuga (Nigra, 15), Il corsaro (Nigra, 14) e Un'eroina (Nigra, 13); il finale è quello di Fiore di tomba (Nigra, 19) per la presenza del tema "tomba, rose e fior". Nella classificazione delle ballate si è visto come alcune, non riconducibili ad un unico e chiaro filone tematico, assumano una propria entità testuale-musicale come per La fundanella (vedere raccolta Carmela Di Febo). Quest’ultima ha sì un riscontro con La bevanda sonnifera per i personaggi ma il racconto e la melodia seguono qui nuovi percorsi.
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Descrizione
Aria della raccolta delle olive (motivo A). L’esecuzione è in forma polivocale con l'alternanza solista/tutti. La modalità esecutiva viene detta dalle cantrici candë ariunitë.
La voce solista canta il primo verso del distico di endecasillabi piani concludendo con una cesura; poi riprende con il secondo verso sino alla metà del secondo emistichio. Dopo una nota lunga seguita da cesura entra la seconda voce (tutti) sull'ultima parola del secondo verso inizialmente all'unisono e poi si innalza e procede ad un intervallo di terze parallele.
La linea melodica presenta note ribattute, salti di quarta e terza ascendenti e discendenti, stop glottali sulle cesure ed alcuni attacchi indiretti. - Durata 02:03
- Data Sabato, 09 Settembre 1995
- Luogo Campo delle Piane (montebello di Bertona)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine (1926) e Serafina Iannacci (1931), Antonietta Barrucci (1927), Marianna Cardone (1934), Lucia Pavone (1922), Luisa Darmi (1927): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Aria della raccolta delle olive alla giuliese (motivo B) appresa dalle cantrici di Montebello nell'agro di Giulianova (Te).
La melodia, eseguita in forma monodica, si basa sulle note della scala di LA minore armonica caratterizzata dall'intervallo di un tono e mezzo FA/SOL#. Si rilevano salti di quinta, note ribattute ed un andamento per gradi congiunti, note lughe in fase di cesura e di cadenza con stop glottali. - Durata 03:16
- Data Sabato, 09 Settembre 1995
- Luogo Campo delle Piane (Montebello di Bertona)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine (1926) e Serafina Iannacci (1931), Antonietta Barrucci (1927), Marianna Cardone (1934), Lucia Pavone (1922), Luisa Darmi (1927): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Aria della raccolta delle olive (motivo C) eseguita in forma monodica. Il segmento melodico coinvolge nella sua prima parte (tesi) il primo verso ed il primo emistichio del secondo verso sino alla cesura di sospensione; la risoluzione (arsi) si presenta sul secondo emistichio. Da rilevare la cesura con stop glottale a metà parola (in me/nda), gli attacchi indiretti ed i salti intervallari di terza, quarta e quinta.
- Durata 01:31
- Data Giovedì, 23 Aprile 1992
- Luogo Montebello di Bertona
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine (1926) e Serafina Iannacci (1931), Antonietta Barrucci (1927): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Aria della raccolta delle olive (motivo D) tra le più arcaiche sia per l'andamento melodico, le cesure, gli stop glottali, i melismi, le sospensioni e sia per l'emissione vocale a gola stretta. Eseguita in forma monodica, la struttura melodica sembra riferirsi a due diversi poli tonali di derivazione arcaica. L'uno sul LA (con la sottotonica naturale SOL e la V diminuita MIb) e l'altro sul RE (il LA funge da dominante II e la sensibile DO, VII grado, diventa naturale).
La melodia si muove senza una precisa collocazione ora nell'uno e ora nell'altro polo tonale; come d'uso nella pratica monodica antica – musica ficta – qui si evidenziano delle alterazioni su alcuni gradi della scala da considerare come abbellimenti.
Frequenti sono gli attacchi indiretti delle note con passaggi scivolati che avvengono o per grado congiunto o per salti di sesta. Altro elemento che caratterizza lo stile esecutivo orale è l’effetto prodotto dalla nota SI che, non concludendo subito sul LA, crea una sospensione melodica accentuata da uno stop glottale e da una pausa (cesura); la risoluzione del SI sul LA arriva di seguito in modo indiretto con un salto di sesta DO-LA. - Durata 00:29
- Data Giovedì, 23 Aprile 1992
- Luogo Montebello di Bertona
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Serafina Iannacci: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
L'esecuzione del canto, noto come lu cala sole, è in forma polivocale a due voci con un andamento omoritmico per terze. La prima voce intona il I verso e sul finire entra all'unisono la seconda voce che procede poi ad una distanza di terza per tutto il II verso; medesimo procedimento si ha sul III e IV verso. La struttura strofica è formata da un distico con l'aggiunta di parole non senso inserite al fine di creare la giusta corrispondenza tra metrica verbale e metrica musicale. Nel canto di tradizione orale si fa ricorso a tale espediente utilizzandolo indistintamente sia nel genere lirico-monostrofico che in quello epico-lirico. Le frasi non senso più utilizzate negli stornelli sono: di sù di jù di qua e di là/ ndindelendì endà endà/ lu cana ti pozza muccicà/ amore belle dammi na mà/ mo te l'acconde come la va.
- Durata 03:33
- Data Sabato, 09 Settembre 1995
- Luogo Campo delle Piane (Montebello di Bertona)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine (1926) e Serafina Iannacci (1931), Antonietta Barrucci (1927), Marianna Cardone (1934), Lucia Pavone (1922), Luisa Darmi (1927): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Aria della mietitura eseguita a tenzone. L'impianto melodico, suddiviso in quattro segmenti, muove per gradi congiunti e si basa sulla struttura scalare del modo lidio. L'uso frequente di attacchi indiretti, le cesure e le note lunghe con gli stop glottali in fase cadenzale ne costituiscono lo stile esecutivo di tipo arcaico. Il testo poetico basato sulla successione di distici di endecasillabi subisce una dilatazione in fase esecutiva.
- Durata 02:15
- Data Sabato, 09 Settembre 1995
- Luogo Campo delle Piane (Montebello di Bertona)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine (1926) e Serafina Iannacci (1931), Antonietta Barrucci (1927), Marianna Cardone (1934), Lucia Pavone (1922), Luisa Darmi (1927): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Aria della mietitura con esecuzione polivocale (candë ariunitë) in cui le due voci procedono a distanza di una terza con andamento omoritmico. La seconda voce qui entra sul secondo emistichio di ciascun verso o all'unisono o direttamente ad un intervallo di terza. La melodia si muove per gradi congiunti sui due segmenti A/B (tesi-arsi) in cui si distendono i due versi del distico; il segmento B1, ripetizione dilatata di B, rafforza il senso conclusivo.
- Durata 02:34
- Data Sabato, 09 Settembre 1995
- Luogo Campo delle Piane (Montebello di Bertona)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine (1926) e Serafina Iannacci (1931), Antonietta Barrucci (1927), Marianna Cardone (1934), Lucia Pavone (1922), Luisa Darmi (1927): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
La canzone, eseguita durante i lavori sull'aia o nei campi, si classifica tra i canti ariunjtë con il nome L’amore bbellë. Il brano ricorda melodicamente Tutte le fundanelle appartenente al repertorio della canzone popolareggiante d'autore che, a partire dagli ultimi decenni dell'Ottocento, diede vita negli ambienti urbani e borghesi del "mondo moderno" al fenomeno abruzzese socio-culturale dei cori folcloristici. Tale fenomeno, pur avendo creato momenti importanti di aggregazione sociale e di spirito di appartenenza alle radici, ha rallentato la diffusione della musica popolare di tradizione orale negandole per lungo tempo il giusto riconoscimento culturale.
Tutte le fundanelle, dai lineamenti poetici, melodici e ritmici più morbidi e romantici, sembrerebbe un rifacimento "colto" tardo ottocentesco. In quel periodo, infatti, l'ispirazione popolare era comune agli artisti che prendevano spunto dagli esotismi del territorio.
L'esecuzione proposta dalle cantatrici di Montebello è polivocale a due voci che procedono per intervalli di terza. - Durata 01:03
- Data Giovedì, 23 Aprile 1992
- Luogo Montebello di Bertona
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine (1926) e Serafina Iannacci (1931), Antonietta Barrucci (1927): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Aria della mietitura tra le più diffuse con esecuzione polivocale a due voci (cande ariunitë). L'andamento melodico è per terze parallele; l'andamento ritmico è ternario con la presenza di note lunghe a fine verso.
- Durata 03:41
- Data Lunedì, 14 Dicembre 1992
- Luogo Montebello di Bertona
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine (1926) e Serafina Iannacci (1931), Antonietta Barrucci (1927): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Quest'aria della raccolta delle olive a detta delle cantrici è la più autentica. L'esecuzione monodica a tenzone è caratterizzata dall'emissione vocale a gola stretta, da cesure a metà parola e a fine verso, da note lunghe e melismi. Le cantrici dopo l'esecuzione di strofe a tema sul lavoro e sull'amore passano ad enunciarne alcune a dispetto come solitamente accadeva.
- Durata 06:12
- Data Lunedì, 14 Dicembre 1992
- Luogo Montebello di Bertona
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine (1926) e Serafina Iannacci (1931), Antonietta Barrucci (1927): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
La registrazione è stata realizzata in funzione nell'agro vestino durante la raccolta delle olive effettuata dalla squadra di Montebello nel periodo ottobre-novembre 1992. In sottofondo si ascoltano i rastrelli e le raffiche di vento.
L'esecuzione polivocale è a due voci che muovono per terze parallele. La prima voce è quella di Serafina Iannacci che introduce le varie strofe legate alla pratica lavorativa ed al sentimento amoroso. - Durata 05:23
- Data Giovedì, 29 Ottobre 1992
- Luogo Agro della zona collinare vestina
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Cantrici di Montebello capeggiate dalle sorelle Iannacci: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
La registrazione è stata realizzata in funzione nell'agro vestino durante la raccolta delle olive effettuata dalla squadra di Montebello nel periodo ottobre-novembre 1992. In sottofondo si ascoltano i rastrelli e le raffiche di vento.
Il canto, eseguito coralmente per terze, tratta l'argomento sociale della tutela dei lavoratori ed è rivolto a Nello, proprietario dell'uliveto. - Durata 00:53
- Data Giovedì, 29 Ottobre 1992
- Luogo Agro della zona collinare vestina
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Serafina Iannacci e le cantrici di Montebello: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
La registrazione è stata realizzata in funzione nell'agro vestino durante la raccolta delle olive effettuata dalla squadra di Montebello nel periodo ottobre-novembre 1992. In sottofondo si ascoltano i rastrelli e le raffiche di vento.
L'aria eseguita in funzione da Serafina Iannacci è la medesima della traccia 10 registrata nella propria abitazione il 14 dicembre 1992. Pur se la melodia è la medesima la modalità esecutiva è qui subordinata ai gesti fisici e alla respirazione affaticata che influiscono sull'emissione vocale. - Durata 01:09
- Data Giovedì, 29 Ottobre 1992
- Luogo Agro della zona collinare vestina
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Serafina Iannacci: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
La registrazione è stata realizzata in funzione nell'agro vestino durante la raccolta delle olive effettuata dalla squadra di Montebello nel periodo ottobre-novembre del 1992. In sottofondo si ascoltano i rastrelli e le raffiche di vento.
Su quest'aria popolare, dal noto inciso eseguito coralmente, le cantrici vi alternano a tenzone degli stornelli satirici d'invettiva. - Durata 04:36
- Data Giovedì, 29 Ottobre 1992
- Luogo Agro della zona collinare vestina
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Cantrici di Montebello capeggiate dalle sorelle Iannacci: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Aria sulla raccolta delle olive eseguita in forma monodica a tenzone.
La melodia presenta due segmenti caratterizzati da un andamento per gradi congiunti, da una serie di attacchi indiretti – con salti anche di quarta - e da note ribattute. Le cesure a fine verso sono caratterizzate da note tenute e da stop glottali. La modalità esecutiva è a gola stretta. - Durata 01:10
- Data Giovedì, 06 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta (1917), Bambina Miraglia (1946), Laura Valeriani (1930): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Melodia basata sull'aria alla romana (del tipo a coje la live) che presenta delle cesure poste a metà parola (fa/tte), cesure con stop glottale a fine verso e melismi discendenti che, delineando i vari emistichi, si muovono sino a raggiungere l'ambito di una sesta (FA/LA discendente). La presenza di più o meno melismi all'interno di un brano, cantato in forma alterna, è dovuta al coinvolgimento dell'esecutore ed alla sua capacità tecnica.
- Durata 04:01
- Data Giovedì, 06 Febbraio 1992
- Luogo Farindola
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta (1917), Bambina Miraglia (1946), Laura Valeriani (1930): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Ancora un esempio di cande arijunitë per la raccolta delle olive, ovvero di canto a più voci (polivocale) in cui la prima voce esegue, in questo caso, il distico quasi per intero. La seconda voce entra sull'ultima parola del secondo verso. Il distico (A/B) nella fase esecutiva si dilata con la ripetizione del secondo verso:
(voce1)
(A) Ti lascjë la bona sera co' lu cande
(B) pe' salutarë a te/ stella (voce2) lucende
(B) pe' salutarë a te/ stella (voce2) lucende
L'esecuzione, espressiva e ricca di segni agogici e dinamici, presenta delle cesure con note lunghe stop glottali e passaggi melismatici. - Durata 06:19
- Data Sabato, 15 Febbraio 1992
- Luogo Farindola
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta (1917), Bambina Miraglia (1946), Laura Valeriani (1930), Gaetano Miraglia (1949): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Aria della mietitura in forma monodica eseguita dalle cantrici di Farindola in modo impeccabile. Nell'esecuzione della signora Laura Valeriani, in cui l'azione sonora è di rara espressività e di intimo lirismo, emergono aspetti stilistici arcaici e privi di contaminazione. Elementi caratterizzati il brano: l'andamento per gradi congiunti, l'impianto scalare costruito sul modo lidio (T/T/T/st) all'interno di una quinta, la non mensurabilità dei valori delle note, gli attacchi indiretti delle note, le cesure con note lunghe e stop glottali.
Il distico di endecasillabi nella fase esecutiva diventa A/A/B. - Durata 03:31
- Data Giovedì, 06 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta (1917), Bambina Miraglia (1946), Laura Valeriani (1930): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
La melodia si basa sul modo lidio ed è strutturata nell'ambito di una quinta +1.
L'andamento lineare muove per gradi congiunti e non presenta gli elementi stilistici ricorrenti. - Durata 00:45
- Data Giovedì, 15 Maggio 1986
- Luogo Penne
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Signora Natalia: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
La melodia, sull'aria a coje la live si basa sul polo tonale di DO minore melodico con il sesto grado minore e la settima sensibile. Nel rapporto testo/musica vi è corrispondenza tra i due versi ed i due segmenti melodici; nell'esecuzione sono presenti gli attacchi indiretti con salti di quinta, note lunghe a fine cadenza e stop glottali. Esecuzione monodica.
- Durata 06:11
- Data Lunedì, 14 Ottobre 1996
- Luogo Troiano di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Degnitti (1929), Annunziata Liberati (1930), Delfina Di Lauto (1933), Carcerieri Lina (1943), Pasqualina Di Pietrantonio (1936): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Esecuzione monodica.
La melodia, definita dalle cantrici aria lunga, si basa sulle note di DO minore naturale con il VII grado ad un tono dal I.
Il segmento melodico A+A1 posto sul primo verso (I e II emistichio) ha funzione di sospensione; tale effetto si protrae nel segmento B del I emistichio del secondo verso sino a trovare la risoluzione in B1 sul II emistichio a fine verso. Da rilevare i salti di quinta ad inizio frase, l'andamento per gradi congiunti, gli attacchi indiretti e gli abbellimenti melismatici. - Durata 02:52
- Data Sabato, 26 Ottobre 1996
- Luogo Troiano di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Annunziata Liberati (1930), Pasqualina Di Pietrantonio (1936): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Aria alla metitora, esecuzione monodica.
L'andamento melodico presenta qui, dopo un salto intervallare di una quinta, un percorso che va dalle note alte verso le basse. Il segmento A contiene il primo verso sino alla cadenza sospesa con nota lunga; il segmento B, che contiene il secondo verso, dopo un salto di quinta procede per gradi congiunti discendenti sino a concludere sulla fondamentale. - Durata 01:52
- Data Sabato, 26 Ottobre 1996
- Luogo Troiano di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Degnitti (1929), Carcerieri Lina (1943), Pasqualina Di Pietrantonio (1936): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Canto della mondatura del grano. Esecuzione monodica a tenzone. L'andamento melodico si basa sul rapporto scalare T/T/T/st (T = tono; st = semitono) proprio del modo lidio. Questo canto allusivo, eseguito solitamente durante i lavori sull'aia, rappresentava l'occasione per socializzare e per esternare i propri sentimenti o svelare notizie diversamente celati.
- Durata 01:14
- Data Mercoledì, 30 Ottobre 1996
- Luogo Troiano di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Annunziata Liberati e Maria Degnitti: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Canto con tematica amorosa eseguito durante la vendemmia. Esecuzione polivocale per terze con andamento omoritmico.
- Durata 00:45
- Data Mercoledì, 30 Ottobre 1996
- Luogo Troiano di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Degnitti di Collemarmo (nata il 5-5-1929), Annunziata Liberati di Troiano (nata il 23-3-1930), Anna Profeta di S. Pietro di Bisenti (nata il 7-6-1935), Lina Carcerieri di Troiano (nata il 19-1-1943), Ada Lupinetti di Troiano (nata il 12-6-1931), Delfina Di Loreto di Troiano (nata il 1-4-1933), Pasqualina Di Pietrantonio di Troiano (nata il 7-7-1939), Allegrina Piccirilli di Collemarmo (nata il 16-11-1936): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Aria lunga alla metitora.
L'impianto melodico (come nel brano 21) si basa sulla scala minore naturale con il VII grado ad un tono dal I.
Il segmento melodico A+A1 posto sul primo verso (I e II emistichio) ha funzione di sospensione; tale effetto si protrae nel segmento B del I emistichio del secondo verso sino a trovare la risoluzione in B1 sul II emistichio a fine verso. Da rilevare i salti di quinta ad inizio frase, l'andamento per gradi congiunti, gli attacchi indiretti, gli abbellimenti melismatici e la presenza di note lunghe. - Durata 05:44
- Data Mercoledì, 30 Ottobre 1996
- Luogo Troiano di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Annunziata Liberati (1930), Pasqualina Di Pietrantonio (1936): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
La Signora Angela Dea, di ottantanove anni, accenna l'aria alla metitora con una strofa utilizzata solitamente nei canti generici a serenata. La melodia modale, basata sulla scala lidia, è quella ricorrente e conosciuta su tutta l'area orientale del Gran Sasso. L'esecuzione è monodica.
- Durata 00:17
- Data Sabato, 26 Ottobre 1996
- Luogo Colledoro di Castelli
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Angela Dea Sacchetti: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Aria a munnà lu ranë (per la mondatura del grano).
L'andamento melodico si basa sul rapporto scalare del modo lidio. Questo canto allusivo, eseguito solitamente durante la mondatura, rappresentava l'occasione per socializzare e per esternare i propri sentimenti, o svelare notizie, diversamente celati. - Durata 03:47
- Data Venerdì, 22 Gennaio 1999
- Luogo Contrada Vicenne di Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Evelina Zecchini, Lavinia Tauro: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Aria alla metitora o a metë, esecuzione monodica. La melodia, simile al brano 21 caratterizzato da un'aria lunga, si presenta qui con sonorità modale eolia, costruita sulla scala di SIb minore naturale con la sensibile mancante. Il segmento melodico A (tesi) divide i due emistichi del primo verso con una cesura interna generando così le due micro strutture A1 e A2. Il segmento B si divide anch'esso in B1 e B2. Le micro strutture A1 e A2/ A2 e B1/ B1 e B2 sono collegate tra loro da una nota comune. Presenti gli attacchi indiretti, i salti di quinta ed i melismi.
- Durata 02:17
- Data Venerdì, 22 Gennaio 1999
- Luogo Contrada Vicenne di Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Evelina Zecchini, Lavinia Tauro: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Aria alla metitora con esecuzione monodica. La melodia si basa sul sistema modale lidio, presenti le note lunghe ed i melismi che precedono le cesure a fine verso.
- Durata 01:29
- Data Venerdì, 22 Gennaio 1999
- Luogo Contrada Vicenne di Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Evelina Zecchini, Lavinia Tauro: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Canto particolarmente diffuso nella zona ed eseguito mentre si batteva il lino con delle spatole, le maciacche. A differenza delle altre esecuzioni, in questa sono presenti strofe finali in cui le cantrici iniziano a cantare a dispetto. L'andamento ritmico è più delineato e marcato in funzione del ritmo cadenzato usato per la battitura. Esecuzione monodica.
- Durata 02:26
- Data Venerdì, 22 Gennaio 1999
- Luogo Contrada Vicenne di Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Evelina Zecchini, Lavinia Tauro: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Aria della raccolta delle olive eseguita in forma monodica. La melodia si basa sul sistema modale lidio. Esecuzione lineare e scorrevole senza forme accentuate di melismi e cesure.
- Durata 02:26
- Data Sabato, 11 Settembre 1976
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Annina Di Bernardo, Maria Icaro, Carmela Rubini, Donata Ciafardone, Quintina Lanari, Adele Di Marcoberardino: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Aria della mietitura diffusa localmente e basata sul sistema scalare modale lidio. Esecuzione monodica.
- Durata 02:12
- Data Sabato, 11 Settembre 1976
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Annina Di Bernardo, Maria Icaro, Carmela Rubini, Donata Ciafardone, Quintina Lanari, Adele Di Marcoberardino: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Aria alla romana eseguita durante la mietitura ed appresa dai braccianti locali quando si trasferivano a mietere nelle campagne romane o nella zona di Amatrice. Esecuzione monodica.
- Durata 01:04
- Data Mercoledì, 11 Settembre 1996
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Annina Di Bernardo, Maria Icaro, Carmela Rubini, Donata Ciafardone, Quintina Lanari, Adele Di Marcoberardino: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Il canto, solitamente polivocale nella parte rindunelle rindulà con andamento delle due voci che procedono per intervalli di terza, si esegue durante la mondatura del grano.
- Durata 00:52
- Data Mercoledì, 11 Settembre 1996
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Annina Di Bernardo, Maria Icaro, Carmela Rubini, Donata Ciafardone, Quintina Lanari, Adele Di Marcoberardino: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Aria alla metitora, esecuzione monodica. La melodia è quella ricorrente e conosciuta come aria locale costruita sulla scala lidia. I tratti esecutivi sono anch'essi comuni alle altre versioni.
- Durata 02:54
- Data Venerdì, 11 Ottobre 1996
- Luogo San Pietro di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Rosaria Granocchia (1929), Maria Trufoli (1932), Ginevra Loricco (1952), Lina Piccirilli (1940), Maria Salvatorelli (1943), Maria Savignani (1920), Annantonia Di Giacinto (1923): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Canto della mondatura del grano. La breve esecuzione monodica di questo canto, normalmente eseguito a due voci che muovono per terze nel ritornello rindunelle rindulà, ne attesta la vasta diffusione nell'intero territorio posto alle pendici orientali del Gran Sasso.
- Durata 00:45
- Data Venerdì, 11 Ottobre 1996
- Luogo San Pietro di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Trufoli (1932), Annantonia Di Giacinto (1923): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
I canti sociali di tipo contadino costituiscono la base del repertorio sociale; questi sono strettamente connessi ai canti sul lavoro agrario perché la voce dei braccianti, allo stesso modo, esterna e comunica sia i propri sentimenti che il proprio status.
Canto delle squadre di braccianti che sul calar della sera lasciavano i campi congedandosi dal padrone con versi ammonitivi rispetto all'elargizione della paga giornaliera. Esecuzione polivocale a due voci che muovono per intervalli di terze parallele. - Durata 01:08
- Data Venerdì, 11 Ottobre 1996
- Luogo San Pietro di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Rosaria Granocchia (1929), Maria Trufoli (1932), Ginevra Loricco (1952), Lina Piccirilli (1940), Maria Salvatorelli (1943), Maria Savignani (1920), Annantonia Di Giacinto (1923): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
L'esecuzione monodica di quest'aria alla metitora presenta attacchi indiretti delle note, note lunghe a distesa che vanno sfumando alla fine di ciascun verso. Si rileva la presenza di strofe alquanto arcaiche che toccano i temi dell'amore, della fedeltà e dell'adorazione.
- Durata 02:50
- Data Venerdì, 27 Settembre 1996
- Luogo Rufiano di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Giuditta Di Girolamo (1909), Francesca Campanelli (1924): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Aria della mondatura del grano, esecuzione monodica.
I canti Mo si ni cale lu sole e O mulinare e ora posso macinà, secondo le varie testimonianze, venivano eseguiti principalmente durante la mondatura del grano. Entrambi presentano – non in tutti i casi – distici di settenari e ottonari caratterizzati dall'alternanza verso/parole non senso rinduline rindulà.
Tale contaminazione, qui presente, viene adottata da alcune cantrici che, forse per la comunanza tematica, frappongono i due canti. Particolare è l’esecuzione di Giuditta che personalizza il contenuto nominando il figlio Mimì e se stessa con il soprannome Girasoulë. Il canto conclude con la benedizione finale che la cantrice dà ad entrambi. - Durata 02:20
- Data Venerdì, 27 Settembre 1996
- Luogo Rufiano di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Giuditta di Girolamo: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Aria alla metitora con esecuzione monodica.
Anche nella valle del Mavone si testimonia la diffusione dell'aria alla metitorabasata sulla scala modale lidia. Si cita per la sua unicità ed arcaicità il distico di endecasillabi: "Jì vuji fa'a cummarë chë la Madonne, 'ji vuji da' lu fiorë di San Giovannë”. La cantrice si riferisce al rito cummarë a fiorë eseguito il 24 giugno, giorno di San Giovanni. Il rito consiste nello scambio tra due persone di un ramoscello fiorito (da scambiarsi nuovamente il giorno di San Pietro e Paolo) con la promessa di amicizia; da tale momento in poi si chiameranno tra loro cummarë (comari). - Durata 02:51
- Data Lunedì, 04 Dicembre 1995
- Luogo Pretara di Isola del Gran Sasso
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Gemma Rossi (1940), Angela Argentieri (1927), Marfisa Di Francesco (1933), Lucia Mascitti (1920): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Canto sociale con esecuzione monodica. I canti sociali di tipo contadino costituiscono la base del repertorio sociale: la voce dei braccianti, allo stesso modo, esterna e comunica sia i propri sentimenti che il proprio status. L'argomento sociale di questo canto, come per il canto Caro patrone, riguarda il rapporto lavorativo tra bracciante e padrone e le relative condizioni economiche. A differenza dell'altro più noto, questo canto risulta essere scarsamente diffuso e documentato.
- Durata 00:49
- Data Lunedì, 03 Gennaio 1994
- Luogo Miano
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Stella Di Pasquale (83 anni): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Canto di Passione che, eseguito il Venerdì Santo, descrive lo strazio di Maria che ha perduto il suo figliolo. La presente orazione, qui incompleta di alcuni episodi nella narrazione, rappresenta una variante della Passione Italia centrale I (Paolo Toschi). La melodia, retta da un ritmo ternario lento, culmina a fine di ogni strofa con una nota tenuta.
- Durata 04:02
- Data Venerdì, 22 Gennaio 1999
- Luogo Contrada Vicenne di Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Evelina Zecchini, Lavinia Tauro, Giuseppina Di Marcantonio: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Canto devozionale rivolto alla Madonna eseguito a due voci che muovono per terze parallele. Il testo presenta l'adorazione delle parti del corpo, tema ricorrente nei canti di pellegrinaggio come Lu pete di San Gabriele.
- Durata 01:04
- Data Mercoledì, 11 Settembre 1996
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Annina Di Bernardo, Maria Icaro, Carmela Rubini, Donata Ciafardone, Quintina Lanari, Adele Di Marcoberardino: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Il canto devozionale con l'adorazione delle parti del corpo di un santo è di certo il più diffuso e conosciuto dai pellegrini. Il canto nella sua struttura poetica e melodica viene eseguito nei diversi pellegrinaggi cambiando nel testo il nome del santo. In questo caso è dedicato a San Gabriele dell'Addolorata, frate passionista che, proveniente da Spoleto, si fermò ad Isola del Gran Sasso. Il santuario di San Gabriele è una delle mete predilette dai fedeli che ancora oggi vi si recano a piedi partendo dai paesi limitrofi percorrendo decine di chilometri di mulattiere che segnano il sottobosco del Gran Sasso. L'esecuzione è polivocale con due voci che muovono per terze parallele.
- Durata 04:00
- Data Mercoledì, 11 Settembre 1996
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Annina Di Bernardo, Maria Icaro, Carmela Rubini, Donata Ciafardone, Quintina Lanari, Adele Di Marcoberardino: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
L'orazione La Madonna a mare è rivolta, secondo la testimonianza delle cantrici, alla Madonna dei sette dolori di Castellammare Adriatico, l'odierna Pescara. L'andamento melodico è quello ricorrente che si ritrova nelle orazioni di San Giorgio, San Giuliano, Sande Filicenze, Santa Lucia ed altre. L'esecuzione è monodica.
- Durata 02:09
- Data Lunedì, 03 Gennaio 1994
- Luogo Miano
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Germana Di Giovanni, ottantatre anni: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
L'orazione di Santa Lucia presenta il classico impianto melodico ricorrente in molte orazioni. Il testo è incompleto. Esecuzione monodica.
- Durata 02:09
- Data Lunedì, 03 Gennaio 1994
- Luogo Miano
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Germana Di Giovanni, ottantatre anni: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
La signora Germana ricorda sommariamente alcuni passi della leggenda di Sande Filicenze citando più volte erroneamente il nome di Sant'Alessio. Per il riscontro testuale si può ascoltare la traccia 78. La storia di Sande Filicenze ha esercitato un profondo influsso sulla fantasia e sulla religiosità popolare; trattasi in realtà della Canzone di Rinaldo che, per la trama struggente, viene comunemente identificata come orazione.
Interessante è la classificazione del personaggio che da semplice eroe popolare si eleva alla maestà del santo in virtù della storia commovente che lo connota. La canzone, conosciuta in altre regioni come Rizzardo bello, Luggieri, Rizzol d'amor, Riccardo, è largamente testimoniata in Abruzzo con i nomi Sande Rinalde, Sande Renate, Sande Filicenze, Sande Piacenze, Nucenzie. - Durata 00:43
- Data Martedì, 03 Gennaio 1978
- Luogo Miano
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Germana Di Giovanni, ottantare anni: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
L'orazione di Santa Lucia presenta il classico impianto melodico del genere di appartenenza.
L'esecuzione è monodica. - Durata 01:28
- Data Lunedì, 03 Gennaio 1994
- Luogo Miano
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Stella Di Pasquale, ottantatre anni: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Questa preghiera viene cantata dalla signora Stella utilizzando l'impianto melodico ricorrente nelle orazioni. L'esecuzione è monodica.
- Durata 00:59
- Data Lunedì, 03 Gennaio 1994
- Luogo Miano
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Stella Di Pasquale, ottantatre anni: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Canto veniva eseguito durante il pellegrinaggio all'eremo di Santa Colomba, chiesetta posta nel bosco del monte Camicia (massiccio del Gran Sasso). Santa Colomba, sorella del vescovo Berardo di Teramo, si ritirò in eremitaggio in questi luoghi. L'esecuzione è polivocale con andamento delle due voci per terze parallele.
- Durata 01:33
- Data Lunedì, 04 Dicembre 1995
- Luogo Pretara di Isola del Gran Sasso
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Gemma Rossi, nata nel 1940; Angela Argentieri, nata nel 1927; Marfisa Di Francesco, nata nel 1933; Lucia Mascitti, nata nel 1920: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Canto della Passione eseguito dalle cantrici di Pretara, appartenente alle orazioni umbro-abruzzesi (Passione Italia centrale I - Paolo Toschi), che presenta una melodia differente dalle altre versioni raccolte. Il testo è incompleto; l'esecuzione è polivocale con due voci che muovono per terze parallele.
- Durata 00:28
- Data Lunedì, 04 Dicembre 1995
- Luogo Pretara di Isola del Gran Sasso
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Gemma Rossi (1940), Angela Argentieri (1927), Marfisa Di Francesco (1933), Lucia Mascitti (1920): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Canto devozionale rivolto a Santa Colomba con l'adorazione delle parti del corpo. L'esecuzione è polivocale con andamento delle due voci per terze parallele.
- Durata 01:46
- Data Lunedì, 04 Dicembre 1995
- Luogo Pretara di Isola del Gran Sasso
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Gemma Rossi (1940), Angela Argentieri (1927), Marfisa Di Francesco (1933), Lucia Mascitti (1920): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Canto devozionale rivolto a San Gabriele con l'adorazione delle parti del corpo. L'esecuzione è polivocale con andamento delle due voci per terze parallele.
- Durata 01:46
- Data Lunedì, 04 Dicembre 1995
- Luogo Pretara di Isola del Gran Sasso
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Gemma Rossi (1940), Angela Argentieri (1927), Marfisa Di Francesco (1933), Lucia Mascitti (1920): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Canto di Passione di origine abruzzese che si colloca tra le Passioni Italia centrale II (Paolo Toschi). L'andamento melodico, privo di forme melismatiche, procede omoritmicamente con un ritmo ternario lento. L'esecuzione vocale, caratterizzata da due voci che muovono per terze parallele, si presenta dimessa e contemplativa.
- Durata 06:22
- Data Sabato, 09 Settembre 1995
- Luogo Campo delle Piane (Montebello di Bertona)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine (1926) e Serafina Iannacci (1931), Antonietta Barrucci (1927), Marianna Cardone (1934), Lucia Pavone (1922), Luisa Darmi (1927): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Canto devozionale rivolto a San Gabriele con l'adorazione delle parti del corpo. L'esecuzione è polivocale con andamento delle due voci per terze parallele.
- Durata 03:38
- Data Lunedì, 14 Dicembre 1992
- Luogo Montebello di Bertona
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine (1926) e Serafina Iannacci (1931), Antonietta Barrucci (1927): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Il canto di Passione eseguito, di origine abruzzese, si colloca tra le Passioni Italia centrale II (Paolo Toschi). L'andamento melodico, privo di forme melismatiche, procede omoritmicamente con un ritmo ternario lento. L'esecuzione vocale, caratterizzata da due voci che muovono per terze parallele, si presenta dimessa e contemplativa. Il canto eseguito è il medesimo della traccia 54.
- Durata 04:09
- Data Lunedì, 14 Dicembre 1992
- Luogo Montebello di Bertona
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine (1926) e Serafina Iannacci (1931): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Questa versione si colloca tra le Passioni, Italia centrale I (Paolo Toschi). Eseguita il Giovedì Santo, racconta nei vari episodi il momento in cui Maria, alla ricerca di Gesù, incontra prima Giovanni Battista e poi i maestri artigiani intenti a costruire l'occorrente per la crocifissione. Maria si raccomanda loro di costruire una corona di spine non pungente, chiodi non affilati ed una croce leggera per non far soffrire il proprio figliolo.
L'esecuzione corale è monodica e l'impianto melodico, privo di melismi, di tipo omoritmico e sillabico si muove su un tempo ternario con andamento sostenuto. - Durata 03:41
- Data Lunedì, 14 Dicembre 1992
- Luogo Montebello di Bertona
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine (1926) e Serafina Iannacci (1931): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Canto devozionale rivolto a San Gabriele con l'adorazione delle parti del corpo.
Il testo è arricchito dalla citazione ripetuta per ogni strofa della figura di Maria, regina del mondo. L'esecuzione è polivocale con andamento delle due voci per terze parallele. - Durata 03:37
- Data Lunedì, 14 Dicembre 1992
- Luogo Montebello di Bertona
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine (1926) e Serafina Iannacci (1931), Antonietta Barrucci (1927): voc
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Pellegrini di Montebello di Bertona e di Vestea (Pe) eseguono il canto camminando durante il pellegrinaggio alla chiesa di San Venanzio posta ad alcuni chilometri di distanza dal paese di Raiano (Aq). L'esecuzione è polivocale con andamento delle due voci per terze parallele.
- Durata 03:06
- Data Giovedì, 18 Maggio 1995
- Luogo Raiano
- Provincia L'Aquila
- Regione Abruzzo
- Esecutore Pellegrini di Montebello e Vestea (Pe) con le sorelle Iannacci Maria Carmine e Serafina: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Pellegrini di Montebello di Bertona e di Vestea (Pe) eseguono il canto camminando durante il pellegrinaggio alla chiesa di San Venanzio posta ad alcuni chilometri di distanza dal paese di Raiano (Aq).
L'esecuzione è polivocale con andamento delle due voci per terze parallele. - Durata 03:56
- Data Sabato, 18 Maggio 1985
- Luogo Raiano
- Provincia L'Aquila
- Regione Abruzzo
- Esecutore Pellegrini di Montebello di Bertona e di Vestea (Pe) tra cui le sorelle Iannacci: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Pellegrini di Montebello di Bertona e di Vestea (Pe) eseguono il canto camminando durante il pellegrinaggio alla chiesa di San Venanzio posta ad alcuni chilometri di distanza dal paese di Raiano (Aq). Esecuzione polivocale a due voci che procedono per terze parallele.
- Durata 00:41
- Data Giovedì, 18 Maggio 1995
- Luogo Raiano
- Provincia L'Aquila
- Regione Abruzzo
- Esecutore Pellegrini di Montebello di Bertona e di Vestea (Pe): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Pellegrini di Montebello di Bertona e di Vestea (Pe) eseguono il canto entrando nella chiesa di San Venanzio a Raiano (Aq).
L'esecuzione è polivocale con andamento delle due voci per terze parallele. - Durata 03:45
- Data Giovedì, 18 Maggio 1995
- Luogo Raiano
- Provincia L'Aquila
- Regione Abruzzo
- Esecutore Pellegrini di Montebello di Bertona e di Vestea (Pe) guidati dalle sorelle Iannacci: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Pellegrini di Montebello di Bertona e di Vestea (Pe) eseguono il canto a fine messa nella chiesa di San Venanzio a Raiano (Aq).
L'esecuzione è polivocale con andamento delle due voci per terze parallele. - Durata 00:56
- Data Giovedì, 18 Maggio 1995
- Luogo Raiano
- Provincia L'Aquila
- Regione Abruzzo
- Esecutore Pellegrini di Montebello di Bertona e di Vestea (Pe): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Pellegrini di Montebello di Bertona e di Vestea (Pe) eseguono il canto camminando durante il pellegrinaggio che dalla chiesa di San Venanzio prosegue verso il paese di Raiano (Aq) dove verranno accolti dalla banda.
L'esecuzione è polivocale con andamento delle due voci per terze parallele. - Durata 08:53
- Data Giovedì, 18 Maggio 1995
- Luogo Raiano
- Provincia L'Aquila
- Regione Abruzzo
- Esecutore Pellegrini di Montebello di Bertona e di Vestea (Pe): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Pellegrini di Montebello di Bertona e di Vestea (Pe) si avvicinano cantando al paese di Raiano dove vengono accolti a suon di banda.
L'esecuzione è polivocale con andamento delle due voci per terze parallele. - Durata 01:07
- Data Giovedì, 18 Maggio 1995
- Luogo Raiano
- Provincia L'Aquila
- Regione Abruzzo
- Esecutore Pellegrini di Montebello di Bertona e di Vestea (Pe): voce. A seguire una banda.
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Canto per i defunti con modalità esecutiva dei lamenti funebri. Esecuzione monodica.
- Durata 03:18
- Data Sabato, 14 Marzo 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Canto del Venerdì Santo eseguito in forma polivocale con andamento delle due voci per terze parallele. Questa orazione rappresenta una variante della Passione Italia centrale I (Paolo Toschi). L'esecuzione è incompleta nella narrazione dei vari episodi.
- Durata 01:13
- Data Giovedì, 06 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta (1917), Bambina Miraglia (1946), Laura Valeriani (1930), Gaetano Miraglia (figlio di Maria): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Orazione di Sant'Anna eseguita in forma polivocale a due voci per terze parallele. L'esecuzione è polivocale con andamento per terze parallele delle due voci; il testo è incompleto.
- Durata 01:17
- Data Giovedì, 06 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta (1917), Bambina Miraglia (1946), Laura Valeriani (1930), Gaetano Miraglia (figlio di Maria): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Canto devozionale rivolto alla Madonna eseguito in forma polivocale con andamento delle voci per terze parallele. L'esecuzione è caratterizzata da note lunghe a fine verso e da stop glottali.
- Durata 01:20
- Data Giovedì, 06 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta (1917), Bambina Miraglia (1946), Laura Valeriani (1930), Gaetano Miraglia (figlio di Maria): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Canto di pellegrinaggio dedicato a San Gabriele dell'Addolorata di Isola del Gran Sasso.
L'esecuzione a gola stretta è di tipo polivocale a due voci che procedono per terze parallele. Presenza di note lunghe a fine di ciascuna strofa. - Durata 02:12
- Data Giovedì, 06 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta (1917), Bambina Miraglia (1946), Laura Valeriani (1930), Gaetano Miraglia (figlio di Maria): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Canto del Venerdì Santo eseguito in forma polivocale con due voci che muovono per intervalli di terza. Il testo tratta l'argomento del perdono dei peccatori attraverso l'intercessione di Maria rivolta a Gesù.
- Durata 09:20
- Data Sabato, 15 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta (1917), Bambina Miraglia (1946), Laura Valeriani (1930), Gaetano Miraglia (figlio di Maria): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Canto di veglia al sepolcro eseguito in forma polivocale con due voci che muovono per terze parallele. L'andamento melodico è caratterizzato da cesure a metà verso o parola, da forme melismatiche, da attacchi indiretti e dalla presenza di note lunghe a fine strofa con stop glottali.
- Durata 08:53
- Data Sabato, 15 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta (1917), Bambina Miraglia (1946), Laura Valeriani (1930), Gaetano Miraglia (figlio di Maria): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
La preghiera dell'Ave Maria viene cantata da Maria Salzetta.
- Durata 03:54
- Data Sabato, 22 Dicembre 1973
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Il lamento del purgatorio è stato appreso dalla signora Maria ascoltando dei musici girovaghi chiamati diasillari che, provenienti da Campli (Teramo), passavano a cadenza annuale ed eseguivano per le case canti di argomento religioso come lamenti, orazioni e il dies ire (diasillë). In cambio di beni alimentari e di ospitalità li diasillari di Campoli (Campli) oltre a cantare consegnavano alle famiglie i testi dei canti scritti su fogli sciolti. Vari erano i diasillari provenienti da Campli; alcuni si muovevano da soli, altri in gruppi di due o tre persone che cantavano e suonavano la chitarra e la fisarmonica.
- Durata 05:38
- Data Mercoledì, 22 Dicembre 1993
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
La melodia non è quella ricorrente nelle orazioni di San Giorgio, Sande Filicenze, Santa Barbara ed altre ancora.
- Durata 04:55
- Data Mercoledì, 22 Dicembre 1993
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
L'orazione di San Giuliano l'ospitaliere, presente nella Legenda Aurea di Jacopo da Varagine, è qui riproposta integralmente. Il motivo melodico è quello ricorrente nelle orazioni arcaiche.
- Durata 05:27
- Data Mercoledì, 22 Dicembre 1993
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
L'orazione parla del miracolo di San Nicola di Bari che salvò il popolo dalla carestia facendo arrivare grandi quantità di grano da oltre mare. L'impianto melodico è quello ricorrente nelle orazioni più arcaiche.
- Durata 02:01
- Data Mercoledì, 22 Dicembre 1993
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
La storia di Sande Filicenze ha esercitato un profondo influsso sulla fantasia e sulla religiosità popolare; trattasi in realtà della Canzone di Rinaldo che, per la trama struggente, viene identificata come orazione.
Interessante è la classificazione del personaggio che da semplice eroe popolare si eleva alla maestà del santo in virtù della storia commovente. La canzone, conosciuta in altre regioni come Rizzardo bello, Luggieri, Rizzol d’amor, Riccardo, è largamente testimoniata in Abruzzo con i nomi Sande Rinalde, Sande Renate, Sande Filicenze, Sande Piacenze, Nucenzie. - Durata 04:21
- Data Mercoledì, 22 Dicembre 1993
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescra
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
L’orazione di Sant’Anna, protettrice delle donne partorienti, presenta un impianto melodico che, confrontato con quello ricorrente nelle orazioni di San Nicola (traccia 77), San Giorgio (traccia 80), Sande Filicenze (traccia 78) e San Giuliano (traccia 76), risulta essere di derivazione più moderna. A confronto si rimanda l’ascolto alla traccia 08 della raccolta Domenico Nardi; anche qui la melodia è di derivazione moderna.
- Durata 06:13
- Data Mercoledì, 22 Dicembre 1993
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
L'orazione di San Giorgio è legata al culto tributato al santo nelle regioni poste sul versante adriatico, e Venezia rappresenta il più antico centro italiano in cui è sorto e da cui si è diffuso il culto del santo guerriero. Lo studio critico della leggenda di San Giorgio prese l'avvio nel Cinquecento con ampi sviluppi nel Seicento ma solo a fine Ottocento e nei primi del Novecento la leggenda di San Giorgio viene studiata a fondo nei suoi molteplici aspetti e rapporti con l'agiografia da un lato e con la mitologia ed il folklore dall'altro. Un dato certo è che la leggenda del santo guerriero è stata modificata nella poesia ed ancor più nel canto popolare. Infatti, sia nel più antico testo in lingua greca che risale al V secolo (contenuto in un palinsesto della biblioteca di Vienna), sia nel manoscritto greco datato 916 (biblioteca vaticana), non troviamo alcun cenno all'uccisione del drago che, invece, rappresenterà nella tradizione popolare l'episodio centrale.
Tale episodio compare per la prima volta nella Legenda aurea composta tra il 1265 ed il 1275 da Jacopo da Varagine. La sua leggenda, ispirata da fonti diverse compresa quella di tradizione orale, ha esercitato un influsso straordinario sulle composizioni posteriori e sui canti popolari. I due episodi che caratterizzano la versione di Jacopo sono il combattimento con il drago ed i tormenti del martirio del santo ma solo la prima parte acquisterà la preminenza nello sviluppo della leggenda tanto che, nella tradizione popolare, non resterà che questo. Jacopo da Varagine ha così modificato la leggenda ponendo tale episodio del combattimento come primo nella vita del santo dandogli un'ampiezza e vivezza di narrazione che non poteva non esercitare un profondo influsso sulla fantasia popolare. Numerosi ed evidenti sono, infatti, i riscontri fra la Legenda aurea e i canti popolari e questi ultimi hanno attinto comunque anche ad altre fonti (non escluse quelle orali) dal momento che diversi passaggi mancano nella Legenda.
L’impianto melodico è quello ricorrente nelle orazioni più arcaiche; il testo narrativo è integro. - Durata 05:19
- Data Venerdì, 11 Ottobre 1996
- Luogo San Pietro di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Trufoli (1932): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Il canto dedicato alla Vergine Maria viene eseguito in forma polivocale con andamento delle due voci per terze parallele.
- Durata 02:01
- Data Venerdì, 11 Ottobre 1996
- Luogo San Pietro di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Rosaria Granocchia (1929), Maria Trufoli (1932), Ginevra Loricco (1952), Lina Piccirilli (1940), Maria Salvatorelli (1943), Maria Savignani (1920), Annantonia Di Giacinto (1923): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
La presente versione di discosta da quella eseguita da Maria Salzetta (traccia 75) sia musicalmente che nella narrazione poetica.
- Durata 04:30
- Data Venerdì, 11 Ottobre 1996
- Luogo San Pietro di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Rosaria Granocchia (1929), Maria Trufoli (1932), Ginevra Loricco (1952), Lina Piccirilli (1940), Maria Salvatorelli (1943), Maria Savignani (1920), Annantonia Di Giacinto (1923): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Canto devozionale di pellegrinaggio dedicato a San Gabriele dell'Addolorata di Isola del Gran Sasso.
Esecuzione polivole con andamento delle due voci per terze parallele. - Durata 01:40
- Data Venerdì, 11 Ottobre 1996
- Luogo San Pietro di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Rosaria Granocchia (1929), Maria Trufoli (1932), Ginevra Loricco (1952), Lina Piccirilli (1940), Maria Salvatorelli (1943), Maria Savignani (1920), Annantonia Di Giacinto (1923): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Canto del Venerdì Santo eseguito in forma polivocale con andamento delle due voci per terze parallele. Questa orazione rappresenta una variante della Passione Italia centrale I (Paolo Toschi).
- Durata 01:40
- Data Venerdì, 11 Ottobre 1996
- Luogo San Pietro di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzo
- Esecutore Rosaria Granocchia (1929), Maria Trufoli (1932), Ginevra Loricco (1952), Lina Piccirilli (1940), Maria Salvatorelli (1943), Maria Savignani (1920), Annantonia Di Giacinto (1923): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Canto devozionale a San Gabriele dell'Addolorata di Isola del Gran Sasso. L'esecuzione polivocale presenta un andamento melodico a due voci che muovono per terze parallele. A fine di ciascun distico le voci concludono con una nota lunga e lo stop glottale.
- Durata 02:57
- Data Lunedì, 14 Ottobre 1996
- Luogo Troiano di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Degnitti (1929), Annunziata Liberati (1930), Delfina Di Lauto (1933), Carcerieri Lina (1943), Pasqualina Di Pietrantonio (1936): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Canto devozionale a San Gabriele dell'Addolorata di Isola del Gran Sasso. L'esecuzione polivocale presenta un andamento melodico a due voci che muovono per terze parallele. L'impianto melodico arcaico di tipo penitenziale è caratterizzato da frequenti cesure di sospensione, da attacchi indiretti sulle sillabe, da melismi e da note lunghe.
- Durata 03:49
- Data Lunedì, 14 Ottobre 1996
- Luogo Troiano di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Degnitti (1929), Annunziata Liberati (1930), Delfina Di Lauto (1933), Carcerieri Lina (1943), Pasqualina Di Pietrantonio (1936): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
L'orazione La Madonna a mare si riferisce alla Madonna dei sette dolori di Castellammare Adriatico, l'odierna Pescara. L'andamento melodico è quello ricorrente nelle orazioni di San Giorgio, San Giuliano, Sande Filicenze, Santa Lucia ed altre.
Esecuzione monodica. - Durata 02:57
- Data Mercoledì, 30 Ottobre 1996
- Luogo Troiano di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Annunziata Liberati (1930): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
L'orazione di Santa Lucia presenta il classico impianto melodico ricorrente nelle orazioni. L'esecuzione è monodica a voci pari.
- Durata 01:39
- Data Lunedì, 14 Ottobre 1996
- Luogo Troiano di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Degnitti (1929), Annunziata Liberati (1930), Delfina Di Lauto (1933), Carcerieri Lina (1943), Pasqualina Di Pietrantonio (1936): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Il canto, che narra brevemente la storia di San Gabriele, veniva eseguito dalle compagnie durante i pellegrinaggi, a piedi o in autobus, verso il santuario, a cui la signora Lidia partecipava già all'età di quattordici anni. Il canto, confrontato con la traccia 70, presenta una melodia più moderna in stile romantico.
- Durata 01:01
- Data Domenica, 30 Novembre 1997
- Luogo Penne
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Lidia (in Ciarcelluti): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Il canto, che inizia con il richiamo di attenzione ai fedeli, prassi frequente nelle orazioni, ha un modulo melodico da cantastorie. La signora Lidia ha appreso il canto partecipando ai vari pellegrinaggi a San Gabriele.
- Durata 01:17
- Data Domenica, 30 Novembre 1997
- Luogo Penne
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Lidia (in Ciarcelluti): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Canto di pellegrinaggio che, eseguito dalle compagnie nel 1945, si rivolge a San Gabriele con la supplica di far finire la guerra e di far tornare i soldati a casa.
- Durata 00:58
- Data Domenica, 30 Novembre 1997
- Luogo Penne
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Lidia (in Ciarcelluti): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Versione popolare del Dies Irae che la signora Lidia ha appreso da compagnie di girovaghi chiamati diasillari. Provenienti dalla zona di Campli (Te) i diasillarieseguivano per le case i canti dedicati ai defunti e le orazioni dei santi in cambio di pane, farina o altri modesti beni alimentari.
- Durata 00:48
- Data Domenica, 30 Novembre 1997
- Luogo Penne
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Lidia (in Ciarcelluti): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Il canto d'amore eseguito dalla signora Angela Dea non è testimoniato da altre cantrici; il testo poetico e la melodia presentano una struttura più dotta rispetto alle serenate più diffuse. Il testo poetico si basa su versi di endecasillabi che posti in musica formano un doppio emistichio piano-tronco.
- Durata 00:46
- Data Martedì, 22 Ottobre 1996
- Luogo Colledoro di Castelli
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Angela Dea Sacchetti (1907): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
E' la serenata generica più diffusa e conosciuta nell'ambito della musica tradizionale abruzzese. Il testo poetico è caratterizzato da strofe autonome, ma spesso collegate nematicamente tra loro, composte da quartine di settenari e ottonari piani con la finale tronca. Il tema principale è il sentimento amoroso rivolto alla donna desiderata; sentimento spesso connotato dalle pene d'amore e dalla speranza che esso sia contraccambiato.
Il canto viene eseguito sul ritmo ternario (tempo di valzer). La strofa ABCD nella fase esecutiva a tempo di valzer sovente si dilata in A-B-C-D-C-D con la ripetizione degli ultimi due versi.
Si rimanda per comparazione alle tracce 100, 102 e 106.
Diversamente dicasi per il canto Faccite alla finestra che, pur presentando poeticamente temi analoghi sull'amore, si basa strutturalmente su distici di endecasillabi AB. Questi ultimi se vengono eseguiti a tempo di polca o di saltarello, assumono le differenti dilatazioni: A-a1/a1-A-B-B (polca-traccia 114); A-A-b1/parole nonsenso-B- parole nonsenso/b2 (saltarello – traccia 108). - Durata 00:23
- Data Martedì, 22 Ottobre 1996
- Luogo Colledoro di Castelli
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Angela Dea Sacchetti (1907): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
In questa ninna nanna, come nella seguente, il testo poetico indugia sulla richiesta di protezione del bambino invocando i santi, la Madonna di Loreto e la Madonna a mare (Santuario in Pescara Colli anticamente Castellammare Adriatico) mentre rimanda solo brevemente l'attenzione del bambino sulla figura malvagia del lupo nero.
L'impianto melodico è costruito su cinque note che determinano, nel loro rapporto intervallare, la scala modale frigia. Interessante è la comparazione melodica delle tre ninna nanne qui documentate aventi impianti scalari diversi: frigio, tonale minore e lidio (tracce 96 e 103). La frase presenta attacchi indiretti delle note e melismi in fase cadenzale. Il ritmo musicale segue gli accenti forti delle parole. L'esecuzione qui defunzionalizzata si presenta con voce sommessa e lamentevole. - Durata 01:23
- Data Mercoledì, 11 Settembre 1996
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Adele Di Berardino: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
La melodia di questa ninna nanna si basa su cinque note che appartengono alla scala tonale di RE minore; sono presenti gli attacchi indiretti su alcune note. Il ritmo, determinato dagli accenti sillabici delle parole, è caratterizzato da strutture miste ternarie e binarie. Per un confronto si rimanda alla traccia precedente ed alla 103.
- Durata 01:37
- Data Sabato, 15 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta e Bambina Miraglia: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Stornelli sentenziosi eseguiti a tempo di saltarello solitamente sostenuti dall’accompagnamento dell’organetto diatonico a due bassi (ddù bottë). L’esecuzione è polivocale con andamento per terze delle due voci. La struttura metrica, basata sul distico di endecasillabi AB, nell'esecuzione si dilata in A-b1/b1-A-B-B.
- Durata 01:23
- Data Mercoledì, 11 Settembre 1996
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Annina Di Bernardo, Maria Icaro, Carmela Rubini, Donata Ciafardone, Quintina Lanari, Adele Di Marcoberardino: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Stornelli generici eseguiti a tempo di saltarello con andamento monodico delle voci. L'esecuzione frammentaria ed insicura è dovuta alla mancata frequentazione delle cantrici stesse che, come ricordano, in passato intonavano con facilità stornelli collegati tra loro da un tema definito come l'amore o il contrasto.
- Durata 00:55
- Data Mercoledì, 11 Settembre 1996
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Annina Di Bernardo, Maria Icaro, Carmela Rubini, Donata Ciafardone, Quintina Lanari, Adele Di Marcoberardino: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Gli stornelli quasi sussurrati dall'anziana signora Stella sono a tempo di polca e si basano metricamente sul verso endecasillabo; a differenza della traccia 108 (a tempo di saltarello), che presenta un testo analogo sempre strutturato sull'endecasillabo (AB), la strofa è formata da una quartina ABCD invece del più comune distico.
- Durata 00:54
- Data Lunedì, 03 Gennaio 1994
- Luogo Miano
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Stella Di Pasquale (83 anni): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Per la descrizione si rimanda alla traccia 94. Il questa esecuzione a tempo di valzer la strofa ABCD assume la struttura ABCDD.
- Durata 01:29
- Data Lunedì, 04 Dicembre 1995
- Luogo Pretara di Isola del Gran Sasso
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Gemma Rossi (1940), Angela Argentieri (1927), Marfisa Di Francesco (1933): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Tra gli stornelli eseguiti nella zona teramana ricorrono spesso frasi ironiche e sentenziose quali "Chi ti l’ha fatti fa’ a pijà la moje” oppure "Lasciatela passà 'ssa pumpisella", frasi che sovente diventano tra i cantori stessi l'elemento caratterizzante, ossia di riconoscimento, di questa tipologia di stornellate. I distici di endecasillabi assumono nella fase esecutiva la struttura dilatata: A-A-b1/parole nonsenso-B- parole nonsenso/b2 (comparazione con la traccia 107).
- Durata 05:40
- Data Venerdì, 11 Ottobre 1996
- Luogo San Pietro di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Rosaria Granocchia (1929), Maria Trufoli (1932), Ginevra Loricco (1952), Lina Piccirilli (1940), Maria Salvatorelli (1943), Maria Savignani (1920), Annantonia Di Giacinto (1923): voce; sig. Manei: organetto diatonico a due bassi
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Sotto la tua finestra è di certo la serenata generica più diffusa e conosciuta nell'ambito della musica tradizionale abruzzese. Il testo poetico è caratterizzato da strofe autonome, ma spesso collegate nematicamente tra loro, formate da quartine di settenari e ottonari piani con la finale tronca. Il tema principale è il sentimento amoroso rivolto alla donna desiderata; sentimento spesso espresso dalle pene d'amore e dalla speranza che esso sia contraccambiato.
Il canto viene eseguito sul ritmo ternario (tempo di valzer). La strofa ABCD nella fase esecutiva a tempo di valzer sovente si dilata in A-B-C-D-C-D con la ripetizione degli ultimi due versi.
Per comparazione si rimanda alle tracce 94, 100 e 106. - Durata 01:20
- Data Mercoledì, 30 Ottobre 1996
- Luogo Troiano di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Degnitti Maria di Collemarmo (1929), Liberati Annunziata di Troiano (1930), Lina Carcerieri di Troiano (1943), Delfina Di Loreto di Troiano (1933), Pasqualina Di Pietrantonio di Troiano (1939), Allegrina Piccirilli di Collemarmo (1936): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
La ninna nanna si basa melodicamente sulla scala modale lidia. Le ninna nanne qui documentate con testi simili si basano, invece, su melodie costruite sull'impianto scalare modale frigio (traccia 95) e sulla scala tonale minore (traccia 96). E' interessante constatare come le tre ninna nanne, con tre differenti sonorità, siano diffuse in un ambito territoriale così ristretto.
- Durata 00:31
- Data Lunedì, 23 Novembre 1992
- Luogo Montebello di Bertona
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Serafina Iannacci: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
La filastrocca veniva eseguita per intrattenere il bambino sulle gambe della donna seduta. Ad ogni accento metrico corrispondeva un movimento oscillatorio del corpo della donna a mo' di altalena.
- Durata 00:11
- Data Lunedì, 23 Novembre 1992
- Luogo Montebello di Bertona
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine Iannacci: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Stornelli sentenziosi e a dispetto con esecuzione monodica a tenzone. Ritmicamente basati sul tempo di polca, presentano una struttura metrica quartine di senari; a conclusione di ciascuna strofa si ripete l'inciso o ritornello "Quand’è belle lu prim’ammore, lu secondë è cchiù bellë angò" che, formato dal distico di ottonari piano-tronchi, è molto diffuso sia nel repertorio tradizionale che in quello del folk revival.
- Durata 04:16
- Data Giovedì, 29 Ottobre 1992
- Luogo Agro della zona collinare vestina
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Cantrici di Montebello: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Sotto la tua finestra è di certo la serenata più diffusa e conosciuta nell'ambito della musica tradizionale abruzzese. Il testo poetico è caratterizzato da strofe autonome, ma spesso collegate nematicamente tra loro, formate da quartine di settenari e ottonari piani con la finale tronca. Il tema principale è il sentimento amoroso rivolto alla donna desiderata; sentimento spesso espresso attraverso le pene d'amore e la speranza che venga contraccambiato. Per una comparazione si rimanda alla traccia 94.
- Durata 02:01
- Data Venerdì, 27 Settembre 1996
- Luogo Rufiano di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Campanelli Francesca (1924), Gemma Olivieri (1930), Giuditta Di Girolamo (1909), Domenico Di Martino (1932): organetto diatonico a due bassi
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Tra gli stornelli eseguiti nella zona teramana ricorrono spesso frasi ironiche e sentenziose quali "Chi ti l'ha fatti fa' a pijà la moje" oppure "Lasciatela passà 'ssa pumpisella", frasi che sovente diventano tra i cantori stessi l'elemento caratterizzante, ossia di riconoscimento, di questa tipologia di stornellate. I distici di endecasillabi assumono nella fase esecutiva la struttura dilatata: A-A-b1/parole nonsenso-B- parole nonsenso/b2 (cfr. traccia 101).
- Durata 05:04
- Data Venerdì, 27 Settembre 1996
- Luogo Rufiano di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Francesca Campanelli (1924), Gemma Olivieri (1930), Giuditta Di Girolamo (1909), Domenico Di Martino (1932): organetto diatonico a due bassi
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Il canto a serenata identificato con l'incipit Sotto la tua finestra viene solitamente proposto a tempo di polca o di valzer con una struttura metrica di versi ottonari e settenari. Qui la struttura poetica assume la forma del distico di endecasillabi che nella fase esecutiva si dilata in: A-A-b1/parole nonsenso-B- parole nonsenso/b2 (si compari metricamente con i brani 101 e 107 eseguiti lo stesso a tempo di saltarello).
- Durata 02:49
- Data Venerdì, 27 Settembre 1996
- Luogo Rufiano di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Giuditta Di Girolamo (1909): voce, Domenico Di Martino (1932): organetto diatonico a due bassi
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Il canto è particolarmente diffuso con il nome di Maria Nicola, pur se modificato e variamente riadattato, nell'ambito del repertorio popolare (in gran parte d'autore) riproposto dai cori folkloristici presenti nel territorio regionale. In questa versione si evidenzia un andamento ritmico molto lento contrariamente alle esecuzioni di riproposta.
- Durata 01:45
- Data Venerdì, 27 Settembre 1996
- Luogo Rufiano di Bisenti
- Provincia teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Francesca Campanelli (1924), Gemma Olivieri (1930), Giuditta Di Girolamo (1909): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Il canto tratta il tema del distacco e dell'addio da parte di chi ha lasciato per sempre la propria terra ed i propri cari. Molti sono gli abruzzesi emigrati sin dai primi anni del '900 nelle Americhe cercando fortuna maggiormente in Canada, a Philadelphia e New York, nel Venezuela e in Argentina.
La struttura melodica e l'andamento ritmico del canto rimandano al genere della romanza e delle storie siciliane. - Durata 02:27
- Data Mercoledì, 04 Marzo 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta (1917), Bambina Miraglia (1946), Laura Valeriani (1930): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Canto del distacco che, appartenente al repertorio del canzoniere militare, è riconducibile al periodo dell'occupazione italiana dell'Albania durante le due guerre mondiali. Il testo poetico si basa sulla successione di versi ottonari, novenari e decasillabi piano-tronchi; l'esecuzione è monodica con le due voci che procedono all'unisono.
Il fischio del vapore è stato riproposto nel 2002 da Francesco De Gregori e Giovanna Marini. - Durata 02:01
- Data Mercoledì, 04 Marzo 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta (1917), Laura Valeriani (1930): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Il canto comunemente chiamato La partenza, che nell'ambito della poesia popolare italiana appartiene al genere lirico-monostrofico, si identifica come serenata del distacco. Questa, legata al ciclo della vita, affronta il tema dell'allontanamento della persona amata. La partenza rappresenta un'antica serenata nuziale che si porta ancor oggi - in alcune realtà che conservano una cultura popolare d'origine - alla sposa la sera della vigilia delle nozze o, come accadeva un tempo, la sera del trasferimento della sposa nella casa dello sposo, che poteva verificarsi anche alcuni giorni dopo il rito nuziale. La partenza è il canto di commiato rivolto alla sposa da un nucleo di amici e parenti e rappresenta una sequenza commovente che amplia ed arricchisce il momento rituale attraverso motivi tematici assai toccanti.
Il testo poetico del canto riassume gli aspetti nostalgici legati alla vita passata e futura della sposa. Si evidenziano in esso i vecchi valori legati al concetto di famiglia patriarcale in cui la figura femminile assume - sia prima che dopo il matrimonio - un ruolo subalterno e di soggezione.
Il canto eseguito a tempo di valzer dalle voci che procedono omoritmicamente all'ottava è accompagnato dall'organetto diatonico a due bassi. I distici di endecasillabi all'esecuzione si dilatano in: A-B-b2. La presente versione si differenzia dalle altre diffuse nel territorio pescarese e teramano per l'andamento melodico discendente su cui poggiano i due versi del distico. - Durata 09:36
- Data Sabato, 15 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Morena Miraglia, Bambina Miraglia, Gaetano Miraglia: voce; Cristoforo Lanesi: organetto diatonico a due bassi
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Per la descrizione e l'ascolto completo di questa serenata legata al rituale del distacco si rimanda alla traccia precedente. La presente versione si differenzia dalle altre per la parte melodica che, eseguita senza accompagnamento strumentale, presenta un andamento fortemente melismatico e note lunghe sulle finali di ciascun verso.
- Durata 01:36
- Data Giovedì, 06 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta, Bambina Miraglia, Gaetano Miraglia: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Stornelli amorosi eseguiti a tempo di polca ed accompagnati dall'organetto diatonico a due bassi.
L'esecuzione è monodica e le voci si alternano al canto. La struttura strofica si basa sul distico di versi endecasillabi A-B che nell'esecuzione si dilatano in: A-b1-b1-A-B-B. - Durata 01:20
- Data Giovedì, 06 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta, Bambina Miraglia, Laura Valeriani: voce; Cristoforo Lanesi: organetto diatonico a due bassi
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Stornelli amorosi eseguiti dalle voci in forma alterna sul ritmo del saltarello suonato dall'organetto diatonico a due bassi. Il distico di endecasillabi AB si dilata in AABB.
- Durata 01:41
- Data Giovedì, 06 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta, Bambina Miraglia, Laura Valeriani: voce; Cristoforo Lanesi: organetto diatonico a due bassi
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
La melodia si basa su cinque note che appartengono alla scala tonale di RE minore; sono presenti gli attacchi indiretti su alcune note. Il ritmo, determinato dagli accenti sillabici delle parole, è caratterizzato da strutture miste ternarie e binarie.
Per una comparazione musicale si rimanda alla lettura ed all’ascolto delle schede 95 e 96. - Durata 01:41
- Data Sabato, 15 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta, Bambina Miraglia: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Le versioni abruzzesi della filastrocca Cicirinella si basano su un impianto melodico tonale che poggia armonicamente sul rapporto tonica-dominante. Ritmicamente il canto presenta un tempo binario terzinato del tipo "saltarello lento". Il testo poetico è formato da quartine di endecasillabi con assonanze e rime baciate; manca il ritornello "Cicirinella era e Cicirinella so" che spesso ricorre in altre esecuzioni.
- Durata 00:56
- Data Venerdì, 22 Gennaio 1999
- Luogo Contrada Vicenne di Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Evelina Zecchini: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
La ballata, attestata nell'Italia centrale fino alla Romagna e all'Emilia (I tre marinai), si classifica nelle ballate della maledizione: nel finale il marinaio maledice il proprio giuramento. Una variante raccolta da N. Jobbi (1991, p.124) in località di Cesacastina (Te) ed una raccolta da E. Nobilio (1962, n.243) nel territorio di Penne dal titolo La donna rapita, hanno elementi testuali comuni alle due lezioni in antologia. Si confronti con l'interpretazione di Carmela Di Febo di Marinaio perché mi rimiri.
- Durata 03:37
- Data Sabato, 15 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta: voce, Cristoforo Lanesi: organetto diatonico a due bassi
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Le versioni abruzzesi della ballata La Cecilia, nota più come “C’era un giovanotto, Peppino si chiamava”, presentano qualche differenza nella parte iniziale e nel finale in cui Cecilia può cercare la vendetta con la morte del Capitano, togliersi la vita, o ritirarsi in un convento. Nella versione di Carmela i temi sono comuni alla ballata raccolta nel territorio di Penne da Nobilio (1962) e a quelle dell'aquilano (Q) e del chietino (R, S) edite da Bronzini (1961).
Il testo metricamente è composto da distici di settenari.
Questa versione utilizza una melodia basata sul sistema scalare minore naturale (scala eolia) così come nella versione eseguita da Carmela Di Febo. Differente, invece, è la melodia eseguita dalle sorelle Iannacci basata sulla scala modale - Durata 06:34
- Data Mercoledì, 30 Ottobre 1996
- Luogo Collemarmo di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Pasqualina Di Pietrantonio di Troiano (1939), Annunziata Liberati di Troiano (1930): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Il tema della ragazza che sostituisce il padre o il fratello sotto le armi (Nigra, 48) è assai diffuso in ambito europeo. La melodia è quella ricorrente nel nord Italia e risale al periodo della Prima guerra mondiale. Il testo, a confronto con le lezioni più arcaiche, omette la parte iniziale in cui la ragazza surroga il padre o il fratello.
Questa ballata è conosciuta dagli informatori locali con i nomi: Me li tagli sti biondi capelli o Perchè piangi bella Emma. Comparazione con la traccia 168 e la traccia 11 della raccolta Carmela Di Febo.Il metro utilizzato è il distico misto piano-tronco di settenari, ottonari e novenari. L'esecuzione è corale con voci all'unisono.
- Durata 02:30
- Data Sabato, 15 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta, Laura Valeriani: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Attinente al canzoniere militare, la ballata è molto diffusa nel territorio abruzzese. Ricorrono temi comuni alla ballata piemontese (Nigra 17), alle versioni rinvenute a Torricella Peligna (Ch) e a Lettomanoppello (Pe) nel '53 da A. M. Colella ed alle tracce n. 133, 134, 152, 156 e 09 della raccolta Carmela Di Febo. L'esecuzione è corale a due voci che muovono per terze parallele.
- Durata 03:18
- Data Giovedì, 06 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta, Laura Valeriani, Bambina Miraglia, Gaetano Miraglia: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Si presume un'origine tutta italiana di questa ballata che, diffusa attraverso i fogli volanti ottocenteschi, trova nel testo una relazione sia con la canzone cinquecentesca della Girometta (Leydi, 1978, n. 78), sia con la leggenda meridionale di Cola-Pesce. Le lezioni qui raccolte appartengono secondo la catalogazione del Nigra (Nigra, 66) alla serie lieta delle barcarole italiane che, contrapposte a quelle dolenti delle canzoni francesi in cui si vede annegare il pescatore, terminano o con il matrimonio o con l'incontro amoroso. In esse i temi sono comuni alle lezioni edite da Bronzini (1961, p. 51-56) raccolte nel teramano, nel pescarese e nell'aquilano. Interessante è il confronto con la variante pennese (E. Nobilio, 1962, n. 257) che, pur se priva del finale, descrive la parte in cui la fanciulla offre per il ritrovamento dell'anello una veste di trentasei colori cucita da trentasei sarti, un palazzo con trentasei balconi, un letto con trentasei coperte e trentasei cuscini. Una variante analoga edita come Annine fu raccolta da Finamore (ATP, 1882, p. 90). [Cfr. anche traccia 18 della raccolta Carmela Di Febo]. Il metro utilizzato è il distico di settenari piano-tronchi. L'esecuzione è polivocale con le due voci che muovono per terze parallele.
- Durata 03:31
- Data Sabato, 15 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta, Laura Valeriani, Bambina Miraglia, Gaetano Miraglia: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
La ballata, diffusa nell'Italia centro-settentrionale con il nome Picchia picchia la porticella, dipinge una situazione amorosa ricorrente in cui la bella fanciulla, di nascosto dai suoi genitori, apre la porta al suo amoroso. Scoperta e rimproverata dalla madre: "... che cosa fai, il mondo intero dice malo di te", la ragazza pensa di confessarsi ma la penitenza "di lasciare il mio primo amor" è assai grande. Il metro utilizza il distico piano-tronco di versi ottonari, novenari e decasillabi. L'esecuzione è polifonica a due voci che procedono per terze parallele. [Cfr. tracce 155 e 164].
- Durata 03:21
- Data Sabato, 15 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta, Laura Valeriani, Bambina Miraglia, Gaetano Miraglia: voce Organetto diatonico a due bassi: Cristoforo Lanesi
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Di presumibile origine ottocentesca, la ballata ha una notevole diffusione nell'Italia centrale. Protagonista è la seduzione nella veste dell'uomo-cacciatore che, incontrata una contadinella, se ne innamora e la vuole sposare. Le lezioni presentano un impianto melodico ed un testo poetico comuni. Il metro utilizza distici misti di settenari, ottonari, e quinari piani e versi di novenari e decasillabi tronchi. [Cfr. tracce 128, 131, 141, 147 e la versione di Carmela Di Febo]. Esecuzione polivocale a due voci per terze parallele.
- Durata 02:11
- Data Giovedì, 06 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta, Laura Valeriani, Gaetano Miraglia: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Attinente al filone beffardo in cui la giovane donna si prende gioco del gentil galante (Nigra, 71), la ballata è assai vicina a La fundanella (tracce 135 e 139). Comune è la massima conclusiva che la fanciulla rivolge al giovane beffato.
Il metro utilizza il distico di endecassilabi misti piano-tronchi. La struttura del distico in fase esecutiva si sviluppa in: A/A/B/B. Esecuzione polivocale a due voci per terze parallele. - Durata 04:29
- Data Lunedì, 14 Dicembre 1992
- Luogo Montebello di Bertona
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine Iannacci, Serafina Iannacci, Antonietta Barrucci: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
La ballata non presenta elementi comuni con La sposa morta e nè con La moglie uccisa (Nigra 17-29). E’ tuttavia la storia di una giovane moglie che, a causa della suocera, si ritrova innocentemente vittima del proprio marito. L'esecuzione è corale all’unisono. [Cfr. con la versione eseguita da Carmela Di Febo e da Salzetta-Valeriani].
Il metro utilizza il distico di emistichi settenari piani con l'ultimo tronco dilatati nell'esecuzione con lo schema a-b/c-c-d. Esecuzione corale con voci all'unisono. - Durata 03:51
- Data Giovedì, 06 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta, Laura Valeriani, Bambina Miraglia, Gaetano Miraglia: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Diffusa a Farindola e a Montebello di Bertona come La pastora, la ballata si identifica con la settentrionale La tentazione (Nigra, 78). La prova della fedeltà della donna è un tema ricorrente dei canti narrativi. Qui una pastorella viene messa alla prova dal fratello tornato dalla guerra. Una variante rinvenuta a Scorrano (Te) nel 1965 da Lupinetti (edito nel 1985) manca della parte iniziale ma conserva le prove di corruzione quali l'offerta della veste, dell'anello, degli orecchini e delle scarpine. Comune alle varie versioni (tracce 137, 138, 150) è il finale in cui la pastora dice di avere un fratello morto in battaglia in terra di Spagna; di conseguenza il cavaliere rivela la sua identità. Il metro utilizza strofe di tre versi di endecasillabi con deviazioni di cui due piani ed uno tronco. L'esecuzione presenta la struttura strofica A-A/B-C/B-C.
- Durata 06:43
- Data Mercoledì, 04 Marzo 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta, Laura Valeriani: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Di presumibile origine ottocentesca, la ballata ha una notevole diffusione nell'Italia centrale. Protagonista è la seduzione nella veste dell'uomo-cacciatore che, incontrata una contadinella, se ne innamora e la vuole sposare. Il brano presenta un impianto melodico ed un testo poetico comune alle tracce 124, 131, 141, 147 e 16 della raccolta Carmela di Febo. Il metro utilizza distici misti di settenari, ottonari, e quinari piani e versi di novenari e decasillabi tronchi.
L'esecuzione è polivocale con andamento delle due voci per terze parallele. - Durata 04:42
- Data Mercoledì, 11 Settembre 1996
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Annina Di Bernardo, Maria Icaro, Carmela Rubini, Donata Ciafardone, Quintina Lanari, Adele Di Marcoberardino: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
La ballata non presenta elementi comuni con La sposa morta né con La moglie uccisa (Nigra 17-29). E' tuttavia la storia di una giovane moglie che, a causa della suocera, si ritrova innocentemente vittima del proprio marito. L'esecuzione è polivocale con le due voci che procedono per terze parallele. [Cfr. tracce 126, 159 e la versione eseguita da Carmela Di Febo].
Il metro utilizza il distico di emistichi settenari piani con l'ultimo tronco. - Durata 02:06
- Data Mercoledì, 11 Settembre 1996
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Annina Di Bernardo, Maria Icaro, Carmela Rubini, Donata Ciafardone, Quintina Lanari, Adele Di Marcoberardino: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
La ballata, appartenente al canzoniere militare e riconducibile al periodo della Prima guerra mondiale, presenta nelle varie esecuzioni (tracce 151, 165) un medesimo impianto melodico ed una struttura strofica del tipo: A b-c sviluppata in: A A A1 b-c ; A A A1 b-c A1 b-c; A A a-b a-b.
Il metro utilizza il decasillabo piano-tronco (A A1) e due emistichi di settenari (b-c). L'esecuzione è polivocale con voci per terze parallele. Si confronti con l'interpretazione di Carmela Di Febo. - Durata 04:27
- Data Mercoledì, 11 Settembre 1996
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Annina Di Bernardo, Maria Icaro, Carmela Rubini, Donata Ciafardone, Quintina Lanari, Adele Di Marcoberardino: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Di presumibile origine ottocentesca, la ballata ha una notevole diffusione nell'Italia centrale. Protagonista è la seduzione nella veste dell'uomo-cacciatore che, incontrata una contadinella, se ne innamora e la vuole sposare. Le lezioni presentano un impianto melodico ed un testo poetico comuni. Il metro utilizza distici misti di settenari, ottonari, e quinari piani e versi di novenari e decasillabi tronchi. Cfr. versioni 124, 128, 141, 147 e l'esecuzione di Carmela Di Febo].
- Durata 01:26
- Data Lunedì, 03 Gennaio 1994
- Luogo Miano
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Stella Di Pasquale (83 anni): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Nel repertorio narrativo popolare il tema della monacazione ricorre spesso come messaggio educativo rivolto alle giovani esortate esortate a conservare l'onorabilità in contesti dal forte controllo sociale. La ballata di riferimento per tale filone è La monaca per forza. Per una comparazione di rimanda all'ascolto della traccia 153.
- Durata 00:26
- Data Lunedì, 03 Gennaio 1994
- Luogo Miano
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Stella Di Pasquale (83 anni): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Attinente al canzoniere militare, la ballata è molto diffusa nel territorio abruzzese. Ricorrono temi comuni alla ballata piemontese (Nigra 17), alle versioni rinvenute a Torricella Peligna (Ch) e a Lettomanoppello (Pe) nel '53 da A. M. Colella [cfr. traccia seguente]. L'esecuzione è monodica.
- Durata 00:37
- Data Lunedì, 03 Gennaio 1994
- Luogo Miano
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Germana Di Giovanni (83 anni): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Attinente al canzoniere militare, la ballata è molto diffusa nel territorio abruzzese. Ricorrono in essa temi comuni alla ballata piemontese (Nigra, 17), alle varianti rinvenute a Torricella Peligna (Ch) e a Lettomanoppello (Pe) nel '53 da A. M. Colella, alle tracce 121, 133, 152, 156 e alla variante di Carmela Di Febo]. L'esecuzione è monodica.
- Durata 01:48
- Data Lunedì, 03 Gennaio 1994
- Luogo Miano
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Stella Di Pasquale (83 anni): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Jemë si vu' vinì', nata dal risultato di una contaminazione, assume una propria autonomia tematica nonostante diversi rimandi. L'argomento della ballata ha una certa attinenza con il tema ricorrente del cavaliere che, incontrata la fanciulla nei pressi di una fontana, la vorrebbe portare al castello per trascorrere una notte insieme. Il tema de La bevanda sonnifera (Nigra, 77), ha un riscontro in questa variante non tanto per la vicenda quanto per i personaggi.
Le tematiche trattate evidenziano l'astuzia femminile che riesce ad evitare l'eventuale pericolo rappresentato dalle insistenze del cavaliere galante. La ballata si conclude con la massima che la fanciulla da al giovane beffato; situazione questa ricorrente anche in L'occasione mancata (Nigra, 71).Il metro utilizza distici di settenari e ottonari tronchi e piani con endecasillabi piani. La struttura ritmica è binaria con note puntate mentre la melodia è tonale in modo maggiore. I distici AB nella fase esecutiva si dilatano in A/A/b1/B. [Cfr. traccia 139 e l'interpretazione di Carmela Di Febo]. L'esecuzione è polivocale con andamento per terze parallele delle due voci. - Durata 01:31
- Data Lunedì, 04 Dicembre 1995
- Luogo Pretara di Isola del Gran Sasso
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Gemma Rossi (1940), Angela Argentieri (1927), Marfisa Di Francesco (1933), Lucia Mascitti (1920): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
La presenza di questa ballata è attestata nell’Italia centro -settentrionale. Le lezioni abruzzesi hanno alcuni elementi tematici comuni a quella raccolta dal Nigra (1974, n.99 ). Differente è il finale, pur sempre tragico, in cui il padre taglia la testa alla figlia macchiando l’intera citta del suo sangue. La struttura alquanto artificiosa fa presupporre un’origine cittadina. Il metro utilizza il doppio settenario piano-tronco con assonanza nei tronchi; tra un verso e l'altro ricorre il quinario "viva l'amore". [Cfr. traccia 140 e l'interpretazione di Carmela Di Febo]. L'esecuzione è polivocale a due voci che procedono per terze.
- Durata 01:57
- Data Lunedì, 04 Dicembre 1995
- Luogo Pretara di Isola del Gran Sasso
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Gemma Rossi (1940), Angela Argentieri (1927), Marfisa Di Francesco (1933), Lucia Mascitti (1920): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Diffusa a Farindola e a Montebello di Bertona come La pastora, questa ballata si identifica con la settentrionale La tentazione (Nigra, 78). La prova della fedeltà della donna è un tema ricorrente dei canti narrativi. Qui una pastorella viene messa alla prova dal fratello tornato dalla guerra. Una variante rinvenuta a Scorrano (Te) nel 1965 da Lupinetti (edito nel 1985) manca della parte iniziale ma conserva le prove di corruzione quali l'offerta della veste, dell'anello, degli orecchini e delle scarpine. Comune alle varie versioni (tracce 127, 138, 150) è il finale in cui la pastora dice di avere un fratello morto in battaglia in terra di Spagna; di conseguenza il cavaliere rivela la sua identità. Il metro utilizza strofe di tre versi di endecasillabi con deviazioni di cui due piani ed uno tronco. L'esecuzione presenta la struttura strofica A-A/B-C/B-C.
- Durata 01:48
- Data Venerdì, 11 Ottobre 1996
- Luogo San Pietro di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Rosaria Granocchia (1929), Maria Trufoli (1932), Ginevra Loricco (1952), Lina Piccirilli (1940), Maria Salvatorelli (1943), Maria Savignani (1920), Annantonia Di Giacinto (1923): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Diffusa a Farindola e a Montebello di Bertona come La pastora, questa ballata si identifica con quella settentrionale de La tentazione (Nigra, 78). La prova della fedeltà della donna è un tema ricorrente dei canti narrativi. Qui una pastorella viene messa alla prova dal fratello tornato dalla guerra. Una variante rinvenuta a Scorrano (Te) nel 1965 da Lupinetti (edito nel 1985) manca della parte iniziale ma conserva le prove di corruzione quali l'offerta della veste, dell'anello, degli orecchini e delle scarpine. Comune alle varie versioni (tracce 127, 137, 150) è il finale in cui la pastora dice di avere un fratello morto in battaglia in terra di Spagna; di conseguenza il cavaliere rivela la sua identità. Il metro utilizza strofe di tre versi di endecasillabi con deviazioni di cui due piani ed uno tronco. L'esecuzione presenta la struttura strofica A-A/B-C/B-C.
- Durata 01:22
- Data Lunedì, 14 Ottobre 1996
- Luogo Collemarmo di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Degnitti Maria di Collemarmo (1929); Liberati Annunziata di Troiano (1930), Profeta Anna di S. Pietro di Bisenti (1935), Lina Carcerieri di Troiano (1943), Ada Lupinetti di Troiano (1931), Delfina Di Loreto di Troiano (1933), Pasqualina Di Pietrantonio di Troiano (1939), Allegrina Piccirilli di Collemarmo (1936): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Jemë si vu' vinì', nata dal risultato di una contaminazione, assume una propria autonomia tematica pur se ci sono rimandi. L'argomento di questa ballata ha una certa attinenza con il tema ricorrente del cavaliere che, incontrata la fanciulla nei pressi di una fontana, la vorrebbe portare al castello per trascorrere una notte insieme. Il tema, del ciclo de La bevanda sonnifera (Nigra, 77), ha un riscontro in questa variante non tanto per la vicenda quanto per i personaggi.
Le tematiche trattate evidenziano l'astuzia femminile che riesce ad evitare l'eventuale pericolo rappresentato dalle insistenze del cavaliere galante. La ballata si conclude con la massima che la fanciulla da al giovane beffato; situazione questa ricorrente anche in L'occasione mancata (Nigra, 71). Il metro utilizza distici di settenari e ottonari tronchi e piani con endecasillabi piani. La struttura ritmica è binaria con note puntate mentre la melodia è tonale in modo maggiore. I distici AB nella fase esecutiva si dilatano in A/A/b1/B. [Cfr. traccia 135 e l'esecuzione di Carmela Di Febo]. - Durata 04:15
- Data Lunedì, 14 Ottobre 1996
- Luogo Collemarmo di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Liberati Annunziata di Troiano (1930): voce principale; Degnitti Maria di Collemarmo (1929); Liberati Annunziata di Troiano (1930), Profeta Anna di S. Pietro di Bisenti (1935), Lina Carcerieri di Troiano (1943), Ada Lupinetti di Troiano (1931), Delfina Di Loreto di Troiano (1933), Pasqualina Di Pietrantonio di Troiano (1939), Allegrina Piccirilli di Collemarmo (1936): coro
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
La presenza di questa ballata è attestata nell'Italia centro-settentrionale. Le lezioni abruzzesi hanno alcuni elementi tematici comuni a quella raccolta dal Nigra (1974, n. 99). Differente è il finale, pur sempre tragico, in cui il padre taglia la testa alla figlia macchiando l'intera citta del suo sangue. La struttura alquanto artificiosa fa presupporre un'origine cittadina. Il metro utilizza il doppio settenario piano-tronco con assonanza nei tronchi; tra un verso e l'altro ricorre il quinario "viva l'amore". [Cfr. traccia 136 e l'esecuzione di Carmela Di Febormela Di Febo. L'esecuzione è polivocale a due voci che procedono per terze.
- Durata 03:39
- Data Lunedì, 14 Ottobre 1996
- Luogo Collemarmo di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Liberati Annunziata di Troiano (1930): voce principale; Degnitti Maria di Collemarmo (1929), Profeta Anna di S. Pietro di Bisenti (1935), Lina Carcerieri di Troiano (1943), Ada Lupinetti di Troiano (1931), Delfina Di Loreto di Troiano (1933), Pasqualina Di Pietrantonio di Troiano (1939), Allegrina Piccirilli di Collemarmo (1936), Degnitti Maria di Collemarmo (1929): coro
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Di presumibile origine ottocentesca, la ballata ha una notevole diffusione nell'Italia centrale. Protagonista è la seduzione nella veste dell'uomo-cacciatore che, incontrata una contadinella, se ne innamora e la vuole sposare. Le lezioni presentano un impianto melodico ed un testo poetico comuni. Il metro utilizza distici misti di settenari, ottonari, e quinari piani e versi di novenari e decasillabi tronchi.
- Durata 04:56
- Data Mercoledì, 30 Ottobre 1996
- Luogo Collemarmo di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Liberati Annunziata di Troiano (1930): voce; Degnitti Maria di Collemarmo (1929), Lina Carcerieri di Troiano (1943), Ada Lupinetti di Troiano (1931), Delfina Di Loreto di Troiano (1933), Pasqualina Di Pietrantonio di Troiano (1939), Allegrina Piccirilli di Collemarmo (1936): coro
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
L'argomento della monacazione forzata è arcaico ed è attestato già nei repertori moraleggianti del seicento. Questa ballata è divisibile in tre momenti tematici: la fase epistolare della monachella con il padre, il tentativo della fuga con la relativa apparizione del diavolo, la maledizione finale rivolta alle mura del convento, agli ingegneri ed ai muratori responsabili della costruzione.
Nella versione di Carmela Di Febo, come nei componimenti francesi ed italiani più arcaici, è presente l'apparizione del diavolo che, mandato dal padre, condurrà la monaca all'inferno. Esecuzione polivocale a due voci per terze. - Durata 02:23
- Data Mercoledì, 30 Ottobre 1996
- Luogo Collemarmo di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Liberati Annunziata di Troiano (1930), Degnitti Maria di Collemarmo (1929), Lina Carcerieri di Troiano (1943), Delfina Di Loreto di Troiano (1933), Pasqualina Di Pietrantonio di Troiano (1939): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Il canto, appartenente al canzoniere militare, descrive le migliori condizioni dell'aviatore che, a differenza dei soldati degli altri corpi militari, va in congedo sei mesi prima. L'esecuzione è polivocale con andamento delle voci per terze parallele.
- Durata 03:30
- Data Lunedì, 14 Dicembre 1992
- Luogo Montebello di Bertona
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine Iannacci, Serafina Iannacci, Antonietta Barrucci: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Immagine
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Descrizione
Il canto ammonitore tratta l'argomento, comune a molte ballate, del tradimento e dell'onore della donna qui paragonata al fiore che, una volta sfiorito, perde il suo odore; la donna una volta tradita perde il suo onore. L'esecuzione è polivocale con andamento delle due voci per terze parallele.
- Durata 02:48
- Data Lunedì, 14 Dicembre 1992
- Luogo Montebello di Bertona
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine Iannacci, Serafina Iannacci, Antonietta Barrucci: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Il giovane che si traveste da "frate cercataro" per poter abbracciare l'amata fanciulla è uno dei temi ricorrenti nelle ballate liete. L'esecuzione è polivocale con andamento delle due voci per terze parallele.
- Durata 06:23
- Data Lunedì, 14 Dicembre 1992
- Luogo Montebello di Bertona
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine Iannacci, Serafina Iannacci, Antonietta Barrucci: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
La storia ammonitrice tratta, nel contesto dell'emigrazione nelle Americhe, il tema del tradimento dell'uomo e della conseguente vendetta da parte della donna che, per conservare l'onore, compie l'atto omicida. Il monito a fine storia è rivolto a tutti gli amanti.
L'esecuzione è polivocale con andamento delle due voci per terze parallele.
Per un confronto si rimanda all'esecuzione monodica di Carmela di Febo. - Durata 04:46
- Data Lunedì, 23 Novembre 1992
- Luogo Montebello di Bertona
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine Iannacci, Serafina Iannacci, Antonietta Barrucci: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Di presumibile origine ottocentesca, la ballata ha una notevole diffusione nell’Italia centrale. Protagonista è la seduzione nella veste dell’uomo-cacciatore che, incontrata una contadinella, se ne innamora e la vuole sposare. Il brano presenta un impianto melodico ed un testo poetico comune alle tracce n. 124, 128, 131, 141 e all'esecuzione di Carmela di Febo. Il metro utilizza distici misti di settenari, ottonari, e quinari piani e versi di novenari e decasillabi tronchi.
L'esecuzione è polivocale con andamento delle due voci per terze parallele. - Durata 04:12
- Data Lunedì, 23 Novembre 1992
- Luogo Montebello di Bertona
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine Iannacci, Serafina Iannacci, Antonietta Barrucci: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Argomento di questa ballata è la lagnanza di una donna maritata che, ricevuta da un uccellino del bosco una lettera contenente una proposta di matrimonio, risponde dicendo di essere già maritata e pentita. Il canto conclude con la massima che non serve il pentimento a fatto compiuto. In alcune lezioni la storia assume un taglio risorgimentale: la lettera, consegnata questa volta a Garibaldi, contiene un messaggio di libertà. Insolito è l'impianto melodico delle due lezioni (cfr. Carmela Di Febo). Il metro utilizza il distico con emistichi piani di settenari e ottonari; l'esecuzione è polivocale con andamento delle due voci per terze parallele.
- Durata 02:31
- Data Lunedì, 23 Novembre 1992
- Luogo Montebello di Bertona
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine Iannacci, Serafina Iannacci, Antonietta Barrucci: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
A differenza delle versioni proposte dalle cantrici di Troiano, di Fiano e da Carmela Di Febo, basate musicalmente sulla scala minore naturale (scala modale eolia), la versione delle sorelle Iannacci presenta il sistema scalare modale lidio. L'esecuzione è polivocale con le due voci che procedono per terze parallele.
Per la comparazione del testo e la descrizione si rimanda alla traccia 119. - Durata 04:29
- Data Lunedì, 23 Novembre 1992
- Luogo Montebello di Bertona
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine Iannacci, Serafina Iannacci, Antonietta Barrucci: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Diffusa a Farindola e a Montebello di Bertona come La pastora, questa ballata si identifica con quella settentrionale de La tentazione (Nigra, 78). La prova della fedeltà della donna è un tema ricorrente dei canti narrativi; qui una pastorella viene messa alla prova dal fratello tornato dalla guerra. Una variante rinvenuta a Scorrano (Te) nel 1965 da Lupinetti (1985, p. 56) manca della parte iniziale ma conserva le prove di corruzione quali l'offerta della veste, dell'anello, degli orecchini e delle scarpine. Comune alle lezioni qui raccolte è il finale in cui la pastora dice di avere un fratello morto in battaglia in terra di Spagna; di conseguenza il cavaliere rivela la sua identità. Il metro utilizza strofe di tre versi di endecasillabi (con deviazioni in due piani ed uno tronco). L'esecuzione è del tipo A-A/B-C/B-C. Si rimanda per un confronto alla traccia 127.
- Durata 07:50
- Data Lunedì, 23 Novembre 1992
- Luogo Montebello di Bertona
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine Iannacci, Serafina Iannacci: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
La ballata, che attiene al canzoniere militare e riconducibile al periodo della Prima guerra mondiale, presenta nelle varie esecuzioni (cfr. traccia 130) un medesimo impianto melodico ed una struttura strofica del tipo: A b-c sviluppata in: A A A1 b-c ; A A A1 b-c A1 b-c; A A a-b a-b.
Il metro utilizza il decasillabo piano-tronco (A A1) e due emistichi di settenari ( b-c ). - Durata 05:31
- Data Lunedì, 23 Novembre 1992
- Luogo Montebello di Bertona
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Carmine Iannacci, Serafina Iannacci, Antonietta Barrucci: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Il canto, che deriva probabilmente dai canzonieri militari, presenta temi comuni alla ballata piemontese (Nigra, 17) ed alle varianti abruzzesi edite da Bronzini (1961) rinvenute a Torricella Peligna (Ch) e a Lettomanoppello (Pe) nel '53 da A. M. Colella.
Il metro utilizzato è il distico piano-tronco di novenari e quinari variabili. La melodia non presenta affinità con la versione settentrionale. L'esecuzione è in funzione della raccolta delle olive svoltasi nell'agro vestino (Provincia di Pescara) a pochi chilometri dal massiccio orientale del Gran Sasso. Nella registrazione in sottofondo si distingue il rumore dei rastrelli passati sui rami e le raffiche di vento. Per una comparazione si rimanda alle tracce 112, 133, 134 e all'esecuzione di Carmela Di Febo. - Durata 04:51
- Data Domenica, 29 Novembre 1992
- Luogo Agro della zona collinare vestina
- Regione Abruzzo
- Esecutore Cantrici e cantori di Montebello, con Serafina e Maria Carmine Iannacci: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Nel repertorio narrativo popolare il tema della monacazione ricorre spesso come messaggio educativo che spinge le giovani donne a mantenere l'onorabilità in contesti in cui forte è il controllo sociale. La ballata di riferimento per tale filone è La monaca per forza [cfr. anche traccia 132]. Il metro utilizza versi di novenari e dacasillabili piano-tronchi nello schema A/B/C/D/C/D. L'esecuzione è polivocale con andamento delle due voci per terze parallele. Finali a note lunghe con stop glottali.
- Durata 01:46
- Data Domenica, 29 Novembre 1992
- Luogo Agro della zona collinare vestina
- Regione Abruzzo
- Esecutore Cantrici di Montebello, con Serafina e Maria Carmine Iannacci: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Il canto, classificabile come storia, è da attribuire al periodo tra le due Guerre e tratta il tema del distacco dell'uomo che parte per il fronte. L'esecuzione è polivocale con andamento delle due voci per terze parallele; ricorrente è l'uso di note lunghe a fine di ogni strofa. Il metro si articola in distici misti di senari e settenari piano-tronchi e versi di endecasillabi piani.
- Durata 03:10
- Data Domenica, 29 Novembre 1992
- Luogo Agro della zona collinare vestina
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Cantrici di Montebello: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
La ballata, diffusa nell'Italia centro-settentrionale come Picchia picchia la porticella, dipinge una situazione amorosa ricorrente in cui la bella fanciulla, di nascosto dai suoi genitori, apre la porta al suo amoroso. Scoperta e rimproverata dalla madre "... che cosa fai, il mondo intero dice malo di te" la ragazza pensa di confessarsi ma la penitenza "di lasciare il mio primo amor" è assai pesante. Il metro utilizza il distico piano-tronco di versi ottonari, novenari e decasillabi. L'esecuzione è monodica. [Cfr. traccia 164].
- Durata 01:56
- Data Venerdì, 27 Settembre 1996
- Luogo Rufiano di Bisenti
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Giuditta di Girolamo (1909): voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
La ballata presenta temi comuni con la ballata piemontese (Nigra, 17) e le varianti abruzzesi edite da Bronzini (1961, p. 450) rinvenute a Torricella Peligna (Ch) e a Lettomanoppello (Pe) nel '53 da A. M. Colella. Per un confronto si rimanda all'ascolto delle tracce 121, 133, 134, 152 e dell'esecuzione di Carmela Di Febo.
- Durata 04:52
- Data Venerdì, 27 Settembre 1996
- Luogo Rufiano di Bisenti
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Campanelli Francesca (1924): voce; Gemma Olivieri (1930), Giuditta Di Girolamo (1909): voce; Domenico Di Martino (figlio di Giuditta, 1932): organetto
- Autore Carlo Di Silvestre
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Descrizione
Le versioni abruzzesi della ballata La Cecilia, nota come C’era un giovanotto, Peppino si chiamava, presentano alcune differenze nella parte iniziale e nel finale in cui Cecilia o cerca la vendetta con la morte del Capitano, o si toglie la vita, o si ritira in un convento. Nella versione di Carmela di Febo i temi sono comuni alla ballata raccolta nel territorio di Penne da Nobilio (1962) e a quelle dell'aquilano (Q) e del chietino (R, S) edite da Bronzini (1961). L'esecuzione di questa versione è monodica con emissione vocale pacata, l'impianto scalare è tonale minore. Il testo metricamente è composto da distici con emistichi di settenari e senari piani e tronchi. Per altre versioni si rimanda alle tracce 119 e 149.
- Durata 03:48
- Data Mercoledì, 04 Marzo 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Il frammento eseguito da Maria Salzetta ripropone la ballata La monaca per forza che sintetizza il tema diffuso della monacazione forzata. Per una comparazione si rimanda all'ascolto dell'esecuzione di Carmela Di Febo.
- Durata 00:36
- Data Mercoledì, 04 Marzo 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
La ballata non presenta elementi comuni con La sposa morta e né con La moglie uccisa (Nigra 17-29). E' tuttavia la storia di una giovane moglie che, a causa della suocera, si ritrova innocentemente vittima del proprio marito. L'esecuzione è corale all'unisono [cfr. la versione eseguita da Carmela Di Febo e da Salzetta-Valeriani-Miraglia.
Il metro utilizza il distico di emistichi settenari piani con l'ultimo tronco dilatati nell'esecuzione con lo schema a-b/c-c-d. - Durata 04:46
- Data Mercoledì, 04 Marzo 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta, Laura Valeriani: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Questa variante si discosta da quella piemontese intitolata Il testamento del marchese di Saluzzo (Nigra, 136). Per capitano o tenentino della marina istintivamente si pensa ad un militare di mare e quindi appartenente alla Marina Militare. Si presume, invece, che il termine marina si riferisse al reggimento di fanteria La Marina situato nel territorio di Nizza e appartenente al Regno di Sardegna. L'esecuzione è corale con voci all'unisono. Il metro utilizza il doppio verso endecasillabo piano-tronco con presenza di ottonari, novenari e decasillabi. [Cfr. la versione eseguita da Carmela Di Febo].
- Durata 03:54
- Data Giovedì, 06 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta, Laura Valeriani, Gaetano Miraglia: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
La ballata Il marito giustiziere (Nigra, 30), meglio conosciuta dagli informatori abruzzesi come La Giulietta o Chi è che bussa alle porte, sembrerebbe propria dell'Italia centrale considerata la sua larga diffusione. I nomi dei personaggi, Giulietta e Pasqualino Quiete, sono un'invenzione locale e dimostrano il notevole grado di penetrazione del canto nell'ambiente.
La qualificazione del protagonista in "ufficiale di poste" fa pensare ad un rifacimento moderno del testo. Le due lezioni raccolte in località di Bisenti e Penne (Bronzini, 1961, K-L) presentano sia gli stessi protagonisti con i medesimi nomi, sia il tema finale del "fiore" che ci rimanda alla nota ballata Fior di tomba (Nigra, 19).
Le due lezioni rinvenute da Nobilio (1962) hanno una struttura testuale analoga. Una variante cantata a Città S. Angelo da M. Recubini, edita da Piovano (1976) e la versione di Carmela Di Febo presentano la medesima melodia con piccole varianti. L'esecuzione è polivocale a due voci che muovono per terze parallele.
Il testo utilizza il distico piano-tronco di emistichi settenari variabili e quinari; regolare è l'alternanza delle terminazioni piane e tronche. - Durata 02:44
- Data Giovedì, 06 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta, Laura Valeriani, Gaetano Miraglia: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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- Durata 05:17
- Data Giovedì, 06 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta, Laura Valeriani, Bambina Miraglia, Gaetano Miraglia: voce; Cristoforo Lanesi: organetto diatonico a due bassi
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
Il canto presenta moduli stilistici del repertorio da cantastorie. La tragica storia di Peppino e Rosetta tratta il tema dell'amore di una giovane coppia contrastata dal volere dei genitori della ragazza.
Il metro si articola in quartine di decasillabi piano-tronchi. L'esecuzione è corale con voci all'unisono; la melodia si basa sul sistema tonale minore. - Durata 05:17
- Data Giovedì, 06 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta, Gaetano Miraglia: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
La ballata, diffusa nell'Italia centro-settentrionale come Picchia picchia la porticella, dipinge una situazione amorosa ricorrente in cui la bella fanciulla, di nascosto dai suoi genitori, apre la porta al suo amoroso. Scoperta e rimproverata dalla madre "...che cosa fai, il mondo intero dice malo di te" la ragazza pensa di confessarsi ma la penitenza "di lasciare il mio primo amor" è assai pesante. Il metro utilizza il distico piano-tronco di versi ottonari, novenari e decasillabi. L'esecuzione è polifonica a due voci che procedono per terze parallele. [Cfr. traccia 155].
- Durata 01:29
- Data Giovedì, 06 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta, Laura Valeriani, Bambina Miraglia, Gaetano Miraglia: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
La ballata, risalente alla Prima guerra mondiale, presenta in tutte le lezioni un medesimo impianto melodico ed una struttura strofica del tipo: A b-c sviluppata in: A A A1 b-c ; A A A1 b-c A1 b-c; A A a-b a-b.
Il metro utilizza il decasillabo piano-tronco (A A1) e due emistichi di settenari ( b-c ).
L'esecuzione è polifonica a due voci che muovono per terze parallele. [Cfr. tracce 130, 151 e l'interpretazione di Carmela Di Febo]. - Durata 01:56
- Data Giovedì, 06 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta, Laura Valeriani, Bambina Miraglia, Gaetano Miraglia: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Descrizione
La ballata La fantina è un esempio di contaminazione in cui si utilizzano elementi narrativi di ballate provenienti dal nord Italia. Bronzini (1961, p. 209, XI) cita alcune versioni rinvenute nel territorio pescarese e nel chietino nel '57 mentre Finamore (ATP 1882) riporta due lezioni lancianesi (III, IV) intitolate La fandell' e Lu Cavalere. Una variante chietina raccolta da P. Salvatore (Casetti-Imbriani, 1871, p. 1) ed una variante cantata nel '72 da M. Franceschelli di Bussi sul Tirino (A. Piovano, 1976, p. 162) hanno prove analoghe a La Bevanda sonnifera. La versione cantata da Maria Salzetta, come anche quella eseguita da Carmela Di Febo, rappresenta un chiaro esempio di contaminazione del testo suddiviso in due parti: la prima presenta elementi comuni a La bevanda sonnifera (Nigra, 77); la seconda rimanda alle ballate settentrionali La fuga, Il corsaro e Un'eroina (Nigra, 15, 14, 13). Bronzini raccolse nel '57 nelle località di Ripattoni (Te), Bisenti (Te) e Civitaquana (Pe) (1961, XII, F-F1-G) la medesima versione suddivisa in due parti e diffusa come La ragazza suicida. Il tema conclusivo dei fiori sulla tomba ci rimanda alla ballata Fior di tomba (Nigra, 19). Metricamente il testo nella prima parte presenta distici di ottonari, novenari edendecasillabi piano-tronchi con assonanza sui tronchi; nella seconda presenta distici di settenari piano-tronchi con assonanza nei tronchi. Musicalmente le due parti presentano degli impianti melodici ben distinti sotto il profilo motivico, ritmico (a=binario; b=ternario) ed agogico (a=allegro; b=andante). L'esecuzione è monodica.
- Durata 02:22
- Data Sabato, 15 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta: voce
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
-
Audio
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Descrizione
La ballata Il marito giustiziere (Nigra, 30), meglio conosciuta dagli informatori abruzzesi come La Giulietta o Chi è che bussa alle porte, sembrerebbe propria dell'Italia centrale considerata la sua larga diffusione. I nomi dei personaggi, Giulietta e Pasqualino Quiete, sono un'invenzione locale e dimostrano il notevole grado di penetrazione del canto nell'ambiente.
La qualificazione del protagonista in "ufficiale di poste" fa pensare ad un rifacimento moderno del testo. Le due lezioni raccolte in località di Bisenti e Penne (Bronzini, 1961, K-L) presentano sia gli stessi protagonisti con i medesimi nomi, sia il tema finale del "fiore" che rimanda alla nota ballata Fior di tomba (Nigra, 19).
Le due lezioni rinvenute da Nobilio (1962) hanno una struttura testuale analoga. Una variante cantata a Città S. Angelo da M. Recubini, edita da Piovano (1976) e la versione di Carmela Di Febo presentano la medesima melodia con piccole varianti. L'esecuzione, con l'accompagnamento dell'organetto diatonico a due bassi, è polivocale a due voci che muovono per terze parallele (diversamente eseguita a cappella).
Il testo utilizza il distico piano-tronco di emistichi settenari variabili e quinari; regolare è l'alternanza delle terminazioni piane e tronche. - Durata 03:42
- Data Sabato, 15 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Maria Salzetta, Laura Valeriani, Bambina Miraglia, Gaetano Miraglia: voce; Cristoforo Lanesi: organetto diatonico a due bassi
- Autore Carlo Di Silvestre
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Il tema della ragazza che sostituisce il padre o il fratello sotto le armi (Nigra, 48) è assai diffuso in ambito europeo. La melodia è quella ricorrente nel nord Italia e risale al periodo della Prima guerra mondiale. Il testo, a confronto con le lezioni più arcaiche, omette la parte iniziale in cui la ragazza surroga il padre o il fratello.
Questa ballata è conosciuta dagli informatori locali con i nomi: Me li tagli sti biondi capelli o Perchè piangi bella Emma [cfr. traccia 120 e l'esecuzione di Carmela Di Febo].
Il metro utilizzato è il distico misto piano-tronco di settenari, ottonari e novenari. - Durata 00:38
- Data Sabato, 15 Febbraio 1992
- Luogo Fiano (Farindola)
- Provincia Pescara
- Regione Abruzzo
- Esecutore Laura Valeriani: voce
- Autore Carlo Di Silvestre