G. Rampino, Salento 1986-1987 (14)
Santu Lazzaru e Matinate
Canto pasquale per eccellenza, ispirato alla passione di Gesù, Santu Lazzaru costituisce uno dei brani più interessanti e rappresentativi della tradizione popolare salentina. Un tempo, tutti i venerdì di quaresima, era in uso che gruppi di musicisti andassero in giro per le strade del paese ad annunciare la passione di Cristo. Con lo scopo di convincere gli ascoltatori a offrire loro doni alimentari come uova, formaggio o altre pietanze, i cantori si fermavano davanti alle porte di case e masserie intonando versi che richiamavano scene della vita e della passione di Gesù, spesso rielaborate in chiave popolaresca. Tale funzione, riscontrabile anche nella tradizione di altri canti festivi come la strina di Natale, giustificava l'estrema ripetitività della struttura del canto, una sorta di cantilena assillante eseguita in dialetto romanzo le cui strofe venivano scandite talvolta per lungo tempo fino allo sfinimento degli ascoltatori. Ogni interpretzione di Santu Lazzaru poteva contenere un numero di strofe variabile in funzione delle circostanze. L'esecuzione andava avanti a oltranza fino a quando i proprietari delle masserie decidevano di porre fine alla nenia offrendo i loro doni ai musicisti. Per questi motivi appare difficile stabilire un'unica versione del testo, con il suo esatto numero di strofe e la loro sequenzialità.
La raccolta contiene un articolato campionario di versioni di Santu Lazzaru, eseguite da cantori e musicisti diversi. Si noti l'estrema varietà testuale dei versi cantati nelle tracce, che rende il brano adattabile alle circostanze e particolarmente idoneo all'improvvisazione.
La seconda parte della raccolta contiene quattro versioni de “La matinata”, serenata popolare dalla complessa struttura (come suggerisce il nome, al contrario delle serenate classiche, le “matinate” si eseguivano di mattina anziché di sera), nella quale a ogni strofa cantata si alterna un giro di organetto. Da notare la caratteristica chiusura del brano, con ritmo e versi tipici di una “pizzica pizzica”.
Le registrazioni sono state effettuate in vari comuni del Salento nel biennio 1986-1987.
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Descrizione
Canto a una voce eseguito da due cantori che si alternano nelle strofe su accompagnamento di tamburello, sonagliera e fisarmonica.
“Lu Santu Lazzaru” è un canto pasquale tipico dei giorni della settimana santa. Gruppi di musicisti andavano in giro per le strade del paese ad annunciare la passione di Cristo chiedendo in dono agli abitanti uova, formaggio e altri prodotti della terra.Data: 1986-1987
- Durata 08:45
- Luogo Sannicola
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Primaldo De Prezzo: voce e sonagliera, Pasquale Stamerra: voce, Luigi Mega: tamburello e sonagliera, Angelo Mezzi: tamburello
- Autore Giacinta Rampino
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Descrizione
Seconda versione di “Lu Santu Lazzaru”, eseguita da due cantori che si alternano nelle strofe su accompagnamento di tamburello e fisarmonica.
Data: 1986-1987
- Durata 06:40
- Luogo Sannicola
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Primaldo Caputo: voce, Antonio Marti: voce, Nicola Marrocco: fisarmonica, Salvatore Marrocco: tamburello
- Autore Giacinta Rampino
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Descrizione
Ogni esecuzione di “Lu Santu Lazzaru” si differenziava dall'altra per il numero e l'articolazione delle strofe all'interno del testo. In questa traccia una versione particolarmente breve del brano eseguita da voce maschile alternata a voce femminile, su accompagnamento di tamburello, fisarmonica e chitarra.
Data: 1986-1987
- Durata 03:55
- Luogo Sannicola
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Pasquale Prete: voce e tamburello, Umberto Prete: voce e tamburello, Benito Rizzo: fisarmonica, Fernando Rizzo: chitarra
- Autore Giacinta Rampino
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Descrizione
Altra versione di “Lu Santu Lazzaru”, eseguita da due cantori che si alternano nelle strofe a una voce, su accompagnamento di tamburello, sonagliera, fisarmonica e chitarra.
Interessante la variante di chiusura del brano, con l'ultima strofa cantata a due voci.Data: 1986-1987
- Durata 05:25
- Luogo Sannicola
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Notaro: voce, Salvatore Simone: voce e chitarra, Dino Simone: fisarmonica, Luciano Scorrano: sonagliera ad anello, Antonio Errico: tamburello
- Autore Giacinta Rampino
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Descrizione
Ennesima versione del brano, eseguita da due cantori che si alternano nelle strofe a una voce, su accompagnamento di tamburello, fisarmonica e chitarra.
Data: 1986-1987
- Durata 06:05
- Luogo Alezio
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Cosimo Marzio: tamburello e voce, Antonio Pisanello: voce e chitarra, Pompeo Coppola: fisarmonica
- Autore Giacinta Rampino
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Descrizione
Ancora una breve versione di “Lu Santu Lazzaru”, eseguita da due cantori che si alternano nelle strofe a una voce, su accompagnamento di tamburello e fisarmonica. Si notino gli interessanti virtuosismi vocali del secondo cantore.
Data: 1986-1987
- Durata 03:37
- Luogo Aradeo
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Paolo Aluisi: voce, Antonio Aluisi: voce, Vito Aloisi: fisarmonica, Gerardo Aluisi: tamburello
- Autore Giacinta Rampino
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Descrizione
Quella di Uccio Bandello è considerata una delle figure centrali della tradizione popolare salentina. Grande virtuoso della voce, straordinario depositario della tradizione, vera e propria stella polare dell'immaginario collettivo del movimento di folk revival, a metà degli anni Settanta diede vita insieme all'amico e compagno di avventure Uccio Aloisi al gruppo degli “Ucci”, all'interno del quale assumeva il ruolo di prima voce.
In questa rara traccia, Uccio Bandello canta in solitario “Lu Santu Lazzaru” accompagnato da mandolino e tamburello.Data: 1986-1987
- Durata 06:53
- Luogo Cutrofiano
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Bandello: voce, Ugo Gorgoni: mandolino, Giuseppe Luceri: chitarra
- Autore Giacinta Rampino
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Descrizione
“Lu Santu Lazzaru” cantata a una sola voce e accompagnata da fisarmonica.
Data: 1986-1987
- Durata 06:00
- Luogo Collepasso
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Carlo Mandorino: voce e fisarmonica, Donato Mastrogiovanni: voce
- Autore Giacinta Rampino
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Descrizione
Rara versione di “ Lu Santu Lazzaru” cantata in alternanza a una e più voci con accompagnamento di sonagliera e fisarmonica.
Data: 1986-1987
- Durata 06:42
- Luogo Casarano
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Carlo Mandorino: voce e fisarmonica, Donato Mastrogiovanni: voce, Pompeo Fracasso: voce
- Autore Giacinta Rampino
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Descrizione
Canto monodico accompagnato da tamburello e fisarmonica nel quale a ogni strofa cantata si alterna un giro di organetto. Nella seconda parte del brano il ritmo, la melodia e i versi diventano quelli tipici di una “pizzica pizzica”.
Data: 1986-1987
- Durata 05:38
- Luogo Sannicola
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Primaldo De Prezzo: voce e sonagliera, Mario Mega: fisarmonica, Luigi Mega: tamburello, Angelo Mezzi: tamburello, Luigi Simone: tamburello
- Autore Giacinta Rampino
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Descrizione
Versione de “La Matinata” eseguita da due cantori (maschio e femmina) accompagnati da tamburello e fisarmonica.
Data: 1986-1987
- Durata 06:22
- Luogo Sannicola
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Pasquale Prete: voce e tamburello, Umberto Prete: voce e tamburello, Benito Rizzo: fisarmonica, Fernando Rizzo: chitarra
- Autore Giacinta Rampino
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Descrizione
Versione de “La matinata” eseguita a una voce da due cantori e accompagnata da tamburello, chitarra e fisarmonica.
Data: 1986-1987
- Durata 06:04
- Luogo Sannicola
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Notaro: voce, Salvatore Simone: chitarra, Dino Simone: fisarmonica
- Autore Giacinta Rampino
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Descrizione
Ancora “La matinata” eseguita a una voce da due cantori e accompagnata da tamburello e fisarmonica.
Data: 1986-1987
- Durata 05:04
- Luogo Sannicola
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Luigi Montefusco: voce e tamburello, Fernando Greco: tamburo a frizione
- Autore Giacinta Rampino