I rilevamenti fotografici (52)
Le immagini del carnevale
Le fotografie pubblicate a corredo del Carnevale si chiamava Vincenzo nel quale le immagini avevano un ruolo preponderante anche per l'impostazione complessiva della ricerca che, scrivevano Annabella Rossi e Roberto De Simone, "da un punto di vista metodologico" era partita "dall'osservazione diretta di alcuni carnevali con il fine unico di documentare fotograficamente la gestualità, gli atteggiamenti, i costumi e sonoramente le musiche delle varie feste".
Alle fotografie, in particolare, era riservato il compito di porre in evidenza il "gesto somatico ritualizzato", espresso mediante "un linguaggio estremamente complesso che esprime contenuti simbolici collettivi ed individuali. Tale linguaggio non è solo esclusivo delle classi contadine e del sottoproletariato e proletariato urbano, ma è riscontrabile a vari livelli anche nel comportamento della piccola e media borghesia, se non anche nell'alta borghesia come una volta era comune alle stesse classi aristocratiche ed agli stessi monarchi borbonici che ostentavano paternalisticamente gesti e comportamenti del cosiddetto popolo basso".
All'ampio ed articolato corpus di fotografie di Marialba Russo, coinvolta anche come ricercatrice nelle indagini relative al Carnevale nonché nelle più generali attività di rilevazione sul campo del Museo, si affiancano altre immagini realizzate nel corso delle stesse ricerche da collaboratori di Annabella Rossi e Roberto De Simone, come Paolo Apolito e Enzo Bassano, una foto di Michele Gandin, compagno di vita e di ricerca della stessa Rossi, due foto di Antonio Parente, sul quale non si sono reperite altre informazioni, e numerosi disegni d'epoca, utili a indicare, anche visivamente, le connessioni al mondo antico che i due autori ritenevano di aver individuato in alcuni tratti peculiari dei carnevali campani.
Le foto di Annabella Rossi (16)
I rilevamenti fotografici di Annabella Rossi