Capriglia di Pellezzano 1979 (4)
La Madonna delle Grazie
Una selezione d'interviste descrive e ricostruisce la storia dei festeggiamenti in onore della Madonna delle Grazie a Capriglia, piccola frazione di Pellizzano (Sa).
Il simulacro mariano, dipinto su legno della scuola di Andrea Sabatino del 1468, ogni anno la prima domenica di luglio viene portato in processione per le vie del paese attraversato dalla banda e illuminato dai fuochi pirotecnici a celebrare, con novene e orazioni, un'intensa devozione popolare, trasmessa attraverso le generazioni, verso la Vergine. L'effige marina fu incoronata, su richiesta al capitolo del Vaticano del parroco pro tempora don Michele Mele, nel 1795 per miracoli e prodigi che negli anni avevano richiamato la devozione non solo dei caprigliesi, ma anche di abitanti di paesi limitrofi.
In particolare le testimonianze documentate indugiano su uno dei rituali più sentiti dai fedeli, ovvero quello dei cesti votivi: beni alimentari che i devoti ricevono in dono dalla Madonna in cambio della loro offerta e che consumano nel corso della giornata di festa.
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Descrizione
L'intervistato descrive i riti in onore della Madonna delle Grazie. Spiega di come i fedeli donassero alla Vergine cesti colmi di frutta e verdura, in ringraziamento per i buoni raccolti avuti nell'anno. Tali doni erano posti su un carro tirato da buo che portava le offerte fino al piazzale antistante il santuario mariano, dove venivano poi rivenduti. Gli stessi contadini che avevano donato a valle i prodotti della terra li ricompravano ad un prezzo maggiorato e il ricavato veniva devoluto per l'organizzazione della festa dell'anno successivo. Il mercato dei beni alimentari negli anni era andato semplificandosi: i fedeli elargendo una quota fissa in denaro ricevevano il cesto che veniva consumato durante la festa.
Data: 1979
- Durata 01:16
- Luogo Capriglia di Pellezzano
- Provincia Salerno
- Regione Campania
- Esecutore Anonimo: voce maschile
- Autore Non indicato
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Descrizione
L'intervistato, che sembra essere tra coloro che godevano del privilegio di portare in processione l'icona mariana, racconta di come partecipasse alla festa fin da bambino e delle antiche origini del culto. Elenca i nomi di altri uomini del paese, probabilmente anch'essi portantini, a testimonianza della trassissione generazionale delle pratiche di devozione: "qualcosa di innato, un'eredità familiare che si tramanda da padre in figlio".
Data: 1979
- Durata 01:55
- Luogo Capriglia di Pellezzano
- Provincia Salerno
- Regione Campania
- Esecutore Anonimo: voce maschile
- Autore Non indicato
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Descrizione
L'intervistata si sofferma sulla descrizione di uno specifico elemento rituale dei festeggiamenti per la Madonna delle Grazie, ovvero le ceste di beni alimentari che i fedeli ricevono in cambio di un'offerta in denaro e che consumano durante la giornata. Queste rappresentavano e rappresentano "la provvidenza, la Madonna che manda la provvidenza nella tua casa" e anche i più abbienti, facevano a gara per avere il cesto più ricco. Come si riscontra anche nella testimonianza di un altro interlocutore, la donna sottolinea che, diversamente dal passato, l'offerta ora corrispondeva ad una quota fissa ed anche particolarmente alta, tanto che solo i più ricchi potevano permettersela, mentre gli altri preparavano in casa le proprie ceste portandole poi al cospetto della Madonna per la benedizione. Si sofferma inoltre sull'importanza di tale rito dal quale dipende la sopravvivenza stessa della festa.
Data: 1979
- Durata 02:05
- Luogo Capriglia di Pellezzano
- Provincia Salerno
- Regione Campania
- Esecutore Anonimo: voce femminile
- Autore Non indicato