Cerignola. Le voci del canto bracciantile (158)
Gli incontri con eccezionali portatori di memoria musicale
La ricerca sul canto popolare bracciantile non è stata momento separato della più ampia indagine, condotta da Giovanni Rinaldi in collaborazione con Paola Sobrero e Alberto Vasciaveo, che dal 1975 prosegue in più tappe fino al 1980. L'orizzonte in cui questi materiali sonori si inseriscono è quello della restituzione del mondo materiale e culturale dei braccianti agricoli di Cerignola. Numerosi gli incontri con eccezionali portatori di memoria musicale. Uomini e donne (Angelo Debono, Rosa Laguardia, Maria Manzi, Lucia Barbarossa, Giuseppe Diploma, Concetta Mangini e altri) che nella collettività hanno assunto coscientemente il ruolo di "quelli che sanno le canzoni", che sul lavoro o nelle occasioni festive si attribuiscono le funzioni di animatori e di provocatori. I documenti spaziano dal canto religioso ai repertori legati al ciclo calendariale e della vita, dai canti di lavoro ai lunghi canti narrativi, per finire agli echi della tradizione classica napoletana.
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Descrizione
Savina Vigliotti e Concetta Mangini eseguono un canto devozionale del pellegrinaggio al santuario della Madonna Incoronata nei pressi di Foggia.
Data: maggio 1975
- Durata 01:03
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Savina Vigliotti, Concetta Mancini: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
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Descrizione
Savina Vigliotti e Concetta Mangini eseguono un canto devozionale del pellegrinaggio al santuario della Madonna Incoronata nei pressi di Foggia.
Data: maggio 1975
- Durata 00:21
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Savina Vigliotti, Concetta Mancini: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
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Descrizione
Savina Vigliotti e Concetta Mangini eseguono un canto devozionale del pellegrinaggio al santuario della Madonna Incoronata nei pressi di Foggia.
Data: maggio 1975
- Durata 00:13
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Savina Vigliotti, Concetta Mancini: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
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Descrizione
Savina Vigliotti e Concetta Mangini eseguono il canto devozionale all'Eterno Padre (a cui è dedicata la cappella limitrofa al paese di cui Concetta è custode).
Data: maggio 1975
- Durata 04:15
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Savina Vigliotti, Concetta Mancini: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
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Descrizione
Savina Vigliotti esegue il canto religioso dedicato alla Vergine Maria derivato dal Salve Regina.
Data: maggio 1975
- Durata 03:28
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Savina Vigliotti: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
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Descrizione
Savina Vigliotti esegue un canto devozionale del pellegrinaggio al santuario della Madonna di Ripalta (patrona di Cerignola).
Data: maggio 1975
- Durata 02:36
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Savina Vigliotti: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
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Descrizione
Savina Vigliotti esegue il canto devozionale di saluto al termine del pellegrinaggio al santuario della Madonna di Ripalta (patrona di Cerignola).
Data: maggio 1975
- Durata 00:40
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Savina Vigliotti: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
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Descrizione
Savina Vigliotti esegue il canto devozionale di saluto al termine del pellegrinaggio al santuario della Madonna di Ripalta (patrona di Cerignola).
Data: maggio 1975
- Durata 00:20
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Savina Vigliotti: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
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Descrizione
Concetta Mancini esegue un canto militare che vede un monaco diventare soldato e, per questo, lamentarsi del cambio di condizione.
Data: maggio 1975
- Durata 01:04
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Concetta Mancini: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
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Descrizione
Concetta Mancini recita il grido di richiamo che veniva eseguito all'alba del giorno del pellegrinaggio alla Madonna di Ripalta.
Data: maggio 1975
- Durata 00:16
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Concetta Mancini: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
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Descrizione
Concetta Mancini interpreta il canto che si eseguiva alla fine della Quaresima, il Sabato Santo, nella itinerante questua delle uova.
Data: maggio 1975
- Durata 00:41
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Concetta Mancini: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
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Descrizione
Concetta Mangini recita la litania del Santo Sepolcro.
Data: maggio 1975
- Durata 00:34
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Concetta Mancini: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
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Descrizione
Concetta Mancini recita una preghiera dedicata alla Madonna del Monserrato.
Data: maggio 1975
- Durata 00:15
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Concetta Mancini: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
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Descrizione
Concetta Mancini esegue un canto della Passione.
Data: maggio 1975
- Durata 04:03
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Concetta Mancini: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
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Descrizione
Maria Manzi recita una serie di frasi: battute, proverbi e scenette ironiche o con doppisensi.
- Durata 00:22
- Data Martedì, 19 Agosto 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Maria Manzi (nata nel 1912) bracciante, infermiera: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Maria Manzi recita una serie di frasi: battute, proverbi e scenette ironiche o con doppisensi. Scioglilingua.
- Durata 00:24
- Data Martedì, 19 Agosto 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Maria Manzi (nata nel 1912) bracciante, infermiera: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Maria Manzi recita una serie di frasi: battute, proverbi e scenette ironiche o con doppisensi. Recita velocemente una delle frasi dette precedentemente in modo più lento.
- Durata 00:10
- Data Martedì, 19 Agosto 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Maria Manzi (nata nel 1912) bracciante, infermiera: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Maria Manzi i due scioglilingua appena recitati.
- Durata 01:24
- Data Martedì, 19 Agosto 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Maria Manzi (nata nel 1912) bracciante, infermiera: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Maria Manzi recita prima lentamente e poi veloce una frase licenziosa, testo usato anche negli stornelli (prana = incinta).
- Durata 00:56
- Data Martedì, 19 Agosto 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Maria Manzi (nata nel 1912) bracciante, infermiera: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Descrizione
Maria Manzi canta le strofette licenziose dette nel brano precedente (prana = incinta).
- Durata 00:46
- Data Martedì, 19 Agosto 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Maria Manzi (nata nel 1912) bracciante, infermiera: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Maria Manzi recita alcuni scherzi a doppiosenso, indovinelli provocatori.
- Durata 02:12
- Data Martedì, 19 Agosto 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Maria Manzi (nata nel 1912) bracciante, infermiera: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Canto di lavoro che si eseguiva in coro durante i lavori della trebbiatura (in mezz'all'aijr': nell'aia della masseria).
Maria Manzi riporta anche le grida e gli intercalari, legati alle azioni di lavoro da eseguire e sollecitare, sia dei lavoratori che dei loro controllori (caporali e curatoli). - Durata 03:34
- Data Sabato, 27 Dicembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Maria Manzi (nata nel 1912) bracciante, infermiera: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
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Descrizione
Angelo Debono esegue un canto enumerativo (di probabile origine ciociara o abruzzese) in cui si elencano tutti i capi che compongono quanto portano in dote Mariantonia, figlia di Mariannina belle trecce e il suo sposo Pasqualuccio della Martufagna.
Data: giugno-luglio 1975
- Durata 02:22
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
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Descrizione
Angelo Debono esegue una serenata dedicata a una fruttivendola. Una variante siciliana si trova nella raccolta 027 dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Data: giugno-luglio 1975
- Durata 01:42
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
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Descrizione
Rosa Laguardia esegue una canzonetta d'amore e di corteggiamento.
Data: giugno-luglio 1975
- Durata 00:56
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
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Descrizione
Angelo Debono esegue la canzonetta satirica a cui si è ispirato anche Matteo Salvatore per la sua La bicicletta.
Data: giugno-luglio 1975
- Durata 01:45
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Testo: E la sere de san Giaccheine
e la sere de san Giaccheine
e ssende sende n'arruin'
Pasquale Quinte per nominate
la settema 'nvàmje se l'avì chiamate
E nu curtille ghj teneve
a gun' a gune v'accarugneve
e nu curtille ghj teneve
a tutt'e quatte v'accarugneve
E mo pass' nu carrettjre
e ferma ferma sta carrette
ferma ferma sta carrette
av'a salì nu gevenott'
vedime chi è stu gevenott'E quisse ghè Vecinze de Peule
u cape 'nfame dint'a Cergnoule
e quisse ghè Vecinze de Peule
u cape 'nfame dint'a Cergnoule
E mo s'u portane allu spudale
e cume nu 'nfame scillerate
e mo s'u portane allu spudale
e cume nu 'nfame scillerate
E mo se ne vèj allu pretoure
a uè Vecinze a uè Vecinze
uè Vecinz' a uè Vecinze
la caus' avante tu la vu fàE nonzignore signor pretoure
la cos'avante non la voglio fà
e se dDej me dè la veite
la nuvetà vu la sendeite
Vecinze de Peule tre meise uarute
Pasquale Quinte d'o carce' assute
e nu pugnale av'accattate
e quatte solete lu pagà
E sott'a Moccia u cumbrendai
e l'accumenz'a 'mbustià
e sott'a Moccia u cumbrendai
e l'accumenz'a zeppià
Mecheline Cundine s'e truate
e san Giuanne non l'ammazzà
che san Giuanne no l'ammazze
e quiss'e u sdegne ca me l'e luèAngelarò ben bu
luot'u sdegne Vicinze de Peule
La sera di san Gioacchino/ s'e sentita una disgrazia// Pasquale Quinto così chiamato/ si procurava l'ennesima infamia// Io avevo un coltello/ e a uno a uno vi sistemavo/ io avevo un coltello/ tutti e quattro vi sistemavo'// Passa un carrettiere/ "ferma ferma il carretto/ ferma ferma il carretto/ deve salire un giovanotto"/ "vediamo chi è questo giovane"// Questo è Vincenzo Di Paola/ il capoinfame a Cerignola"// E ora se lo portano all'ospedale/ come un infame scellerato// Poi va in pretura/ "eh Vincenzo eh Vincenzo/ vuoi portar avanti la causa?"// "Nossignore signor pretore/ la causa non la voglio portare avanti/ se Dio mi dà la vita/ sentirete la novità"// Vincenzo di Paola dopo tre mesi è guarito/ Pasquale Quinto è uscito dal carcere/ un pugnale si era comprato/ quattro soldi l'aveva pagato// Sotto a Moccia lo incontrò/ e gli si piazzò davanti/ sotto a Moccia lo incontrò/ e incominciò a prenderlo in giro// Si trovò Michele Contino/ "per san Giovanni non ammazzarlo"/ "per san Giovanni non l'ammazzo/ questo è lo sdegno che mi sono tolto"// Angelarè ben bu/ Vincenzo di Paola si è tolto lo sdegno.
Angelo Debono esegue un canto narrativo su un fatto di cronaca o di malavita. Si narra dell'uccisione di Vincenzo Di Paola, avvenuta la sera della festa di San Gioacchino, provocata da tal Pasquale Quinto. Veniva eseguito oltre che nelle osterie anche sul lavoro.Data: giugno-luglio 1975
- Durata 01:04
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Angelo Debono esegue il notissimo canto pugliese Abbasce alla marine(rit. Quant’è bello il primo amore).
Data: giugno-luglio 1975
- Durata 02:41
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Canto cumulativo di probabile origine campana che elenca tutti gli oggetti musicali, abbinandoli ai loro suoni onomatopeici, comprati alla fiera di Sant'Andrea.
- Durata 01:47
- Data Sabato, 19 Luglio 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Maria Tattoli Vasciaveo: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Ninna nanna.
- Durata 00:23
- Data Sabato, 19 Luglio 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Maria Tattoli Vasciaveo: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Testo: Ninna nanna e ninna volo
è morta la gallina sop'all'ovo
è morta la gallina Cicireina
quelle faceve l'uve ser'e mateina
ninna nann'e ninnarelle
lu lupe s'è mangiate la pecurella
Ninna nanna. - Durata 01:09
- Data Sabato, 19 Luglio 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Maria Tattoli Vasciaveo: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Ninna nanna. Le tre strofe sono certamente tratte dal testo originale del Cantico di Natale di S. Alfonso Maria de' Liguori, noto anche con il suo primo verso "Quanne nascette Ninno a Betlemme".
Ecco le strofe corrispondenti, dal testo originale:Viene suonno da lo Cielo,
viene e adduorme 'sso Nennillo;
pe pietà, ca è peccerillo,
viene suonno e non tarda'.
Gioia bella de sto core,
vorria suonno arreventare,
doce, doce pe' te fare
'ss'uocchíe bell'addormenta'.
Ma si Tu p'esser'amato
te sí fatto Bammeníello,
sulo ammore è o sonnaríello
che dormire te pò fa'.
Ment'è chesto può fa nonna,
pe Te st'arma è arza e bona.
T'amo, t'a'... Uh sta canzona
già t'ha fatto addobea'!
T'amo Dio - Bello mio,
t'amo Gioja, t'amo, t'a'... - Durata 01:41
- Data Sabato, 19 Luglio 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Maria Tattoli Vasciaveo: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Preghiera cantata in latino.
- Durata 01:12
- Data Sabato, 19 Luglio 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Maria Tattoli Vasciaveo: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Canto devozionale eseguito durante il pellegrinaggio al santuario della Madonna Incoronata presso Foggia.
- Durata 00:27
- Data Sabato, 19 Luglio 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Maria Tattoli Vasciaveo: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Angelo Debono canta una serenata. Al termine ricorda che erano canzonette che si intonavano durante il lavoro, rivolte alle ragazze presenti.
- Durata 00:40
- Data Mercoledì, 05 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Angelo Debono esegue con la sua armonica a bocca un medley tra La casetta in Canada, Bandiera rossa e una canzonetta locale.
- Durata 01:03
- Data Giovedì, 06 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: armonica a bocca
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Angelo Debono esegue una tarantella con la sua armonica a bocca.
- Durata 01:21
- Data Giovedì, 06 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: armonica a bocca
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Angelo Debono esegue con la sua armonica a bocca O sole mio.
- Durata 01:30
- Data Giovedì, 06 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: armonica a bocca
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Angelo Debono esegue con la sua armonica a bocca Il silenzio.
- Durata 01:23
- Data Giovedì, 06 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: armonica a bocca
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Angelo Debono esegue con la sua armonica a bocca la musica della festa per la Madonna del Carmine.
- Durata Angelo Debono esegue con la sua armonica a bocca la musica della festa per la Madonna del Carmine.
- Data Giovedì, 06 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: armonica a bocca
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Rosa Laguardia, moglie di Angelo Debono esegue il canto della festa per la Madonna del Carmine accompagnata dal marito con l'armonica a bocca.
- Durata 00:49
- Data Giovedì, 06 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce; Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: armonica a bocca
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Rosa Laguardia e il marito Angelo Debono raccontano della passione familiare per il canto e la musica. Angelo ricorda come ha imparato a cantare da suo padre e di come memorizza testi e melodie, le sue tante performance a Cerignola, nei paesi vicini e a Milano in occasione di cerimonie e anniversari dei propri figli. Aneddoti vari. Spesso si travestiva da donna per interpretare meglio la canzone Mariantonia.
- Durata 24:29
- Data Giovedì, 06 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce, Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Rosa Laguardia canta una serenata spesso eseguita durante i lavori in campagna. Il marito Angelo Debono si unisce nell'intermezzo.
- Durata 01:14
- Data Giovedì, 06 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce, Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Rosa Laguardia canta una canzonetta d'osteria, spesso eseguita durante i pranzi di cerimonie o feste nuziali. Il marito Angelo Debono si unisce nell'intermezzo.
- Durata 00:57
- Data Giovedì, 06 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce, Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Rosa Laguardia canta il canto dedicato alla Madonna del Carmine. Il marito Angelo Debono l'accompagna con l'armonica a bocca.
- Durata 00:48
- Data Giovedì, 06 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce, Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Rosa Laguardia interpreta un canto che si eseguiva durante il pellegrinaggio al santuario di San Gerardo Maiella in Basilicata.
- Durata 03:27
- Data Giovedì, 06 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce, Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Rosa Laguardia interpreta un canto che si eseguiva durante il pellegrinaggio al santuario della Madonna di Ripalta (patrona di Cerignola).
- Durata 00:53
- Data Giovedì, 06 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce, Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Descrizione
Rosa Laguardia canta il canto che si eseguiva durante il pellegrinaggio al santuario della Madonna Incoronata presso Foggia.
- Durata 00:25
- Data Giovedì, 06 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce, Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Descrizione
Rosa Laguardia canta un altro brano del canto che si eseguiva durante il pellegrinaggio al santuario di San Gerardo Maiella in Basilicata.
- Durata 00:58
- Data Giovedì, 06 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
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Descrizione
Angelo Debono canta alcune strofette di stornelli fronn'e limone. La moglie Rosa Laguardia gli ricorda alcuni versi.
"Le fronne 'e limone derivate stilisticamente dai canti di mietitura, rappresentavano nel passato, un modo di comunicare tra chi stava in carcere e gli amici o parenti che sostavano fuori o di fuori alle mura di cinta. I contenuti sono i più svariati (amorosi, licenziosi, satirici, di vendetta ecc.) e sono frammisti con notizie da comunicare all'esterno", dal commento di Diego Carpitella al canto n. 10 del disco 1 in "Documenti dell'Archivio Etnico linguistico-Musicale", Roma, Discoteca di Stato, p. 17 del fascicolo allegato. Cfr. Roberto Leydi e Sandra Mantovani, Dizionario della musica popolare europea, Milano, Bompiani, 1970, pp. 240-241; in particolare per il secondo fronne 'e limone cfr. Raffaele Nigro, Tradizioni e canti popolari lucani: il melfese, Bari-Melfi, Interventi Culturali/Arci-Uisp, 1976, p. 115 n. 97. Sullo stesso motivo melodico ma con un diverso testo canta Carmelita Gadaleta nel suo Canti popolari di Puglia e Lucania, Albatros, 1974.T'a fatt la camenate ch'u stradoune
truvaje a Nannine la bbona bboune
E me piace u vine bbune
e me piace o llatte di ddonne maretate
T'a fatt la cammesell vettùn vettùne
a fatt lu richiame p'li vagnune
Camminando per lo stradone/ trovai alla bella Nannina// E mi piace il vino buono/ e mi piace il latte delle donne maritate// Ti sei fatta la camicella piena di bottoni/ sei diventata il richiamo dei ragazzi - Durata 01:14
- Data Domenica, 09 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce, Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Testo: Facce de craparella salvagg'
a fategà che stu patrune ghè nu dann'
fatj' assai e poco vole spenn'
la ggende cume ninde se ne vanne
Che vole venì a fategà ven'a Curnì(ta)
a fategà che stu patrune ghe nu dann'
fatj' assai e poco vole spenn'
la ggende cume ninde se ne vanne
Facce de craparella salvagg'
tena la casetta a la vj de Fogg'
quanda passaggjre passene tutt'allogg'
tjne la facc'e solde craparelle.
Faccia di capretta selvatica/ lavorare per questo padrone è un danno/ si lavora molto e poco vuole spendere/ la gente se ne va subito// Chi vuole lavorare venga a Curnita/ lavorare per questo padrone è un danno/ si lavora molto e poco vuole spendere/ la gente se ne va appena può// Faccia di capretta selvatica/ hai la casetta sulla via di Foggia/ tutti i passeggeri che passano li alloggi/ hai un sacco di soldi craparella
Cfr. Saverio La Sorsa, Tradizioni popolari pugliesi, vol. III (1937), p. 98 n. 2357; Raffaele Nigro, Tradizioni e canti popolari lucani: il melfese, Bari-Melfi, Interventi Culturali/Arci-Uisp, 1976, p. 134 n. 199.
Angelo Debono canta delle strofette in cui i braccianti invitavano gli altri lavoratori ad evitare le masserie di alcuni padroni, dove si lavorava male e si era maltrattati. Ascolta un'altra esecuzione dello stesso interprete. - Durata 01:35
- Data Domenica, 09 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce, Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
-
Audio
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Descrizione
Angelo Debono spiega che gli stornelli appena recitati erano composti ed eseguiti dai braccianti contro i padroni delle masserie.
- Durata 00:40
- Data Domenica, 09 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
-
Audio
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Descrizione
Testo: All'Amereca all'Amereca
e lu cafone che la sciammereca
e se l'artiste lu ssapeve
ij all'Amereca non gi eve
E la mugliere du 'mericane
sceva alla messe che ssette suttane
s'inginocchia e prega dDie
manne quatrine marite mieE li quatrine ca m'hai mannate
me l'aggie mangiate ch'o 'nnamurato
me l'aggie mangiate che bbona salute
manne quatrine chernute fettute.
In America in America/ il cafone con il frak/ e se sapevo [fare] l'artigiano/ in America non ci andavo// La moglie dell'americano [emigrato]/ andava a messa tutta coperta/ s'inginocchia e prega Dio/ manda quattrini marito mio// I denari che mi hai mandato/ me li sono spesi con l'innamorato/ me li sono spesi con buona salute/ manda quattrini cornuto fottuto.
Cfr. Saverio La Sorsa, Tradizioni popolari pugliesi, vol. II, p. 235 n. 1780; A. Virgilio Savona, Michele L. Straniero, Canti dell'emigrazione, Milano, Garzanti, 1976, p. 153.
Rosa Laguardia canta un canto di emigrazione di probabile origine campana. E' una dura invettiva della moglie dell'emigrante che gli rinfaccia il non essere stato in gradi di diventare artigiano e di essere rimasto cafone, costretto quindi a partire e a mandare soldi a casa, dove saranno sperperati dalla moglie e dal suo amante. Ascolta un'altra versione della stessa esecutrice. - Durata 00:27
- Data Domenica, 09 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
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Descrizione
Rosa Laguardia canta delle strofette derivate dal canto lirico narrativo Il molinaio.
- Durata 00:26
- Data Domenica, 09 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce, Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Descrizione
Rosa Laguardia canta il canto lirico narrativo, diffuso in tutto il Sud, in cui si racconta dell'incontro degli amanti alla fontanella. Il tema è sempre quello dell'appuntamento mancato, con notevoli riferimenti al Convegno notturno del Nigra. I motivi sono gli stessi: quello dell'amante intraprendente, cui la donna sfugge dandogli appuntamento a casa sua. La donna, quando lui si presenta lo schernisce ma ottiene in cambio la minaccia che non riuscirà a sfuggirgli un'altra volta.
- Durata 01:21
- Data Domenica, 09 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce, Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Descrizione
Rosa Laguardia canta un canto narrativo su un fatto di sangue avvenuto agli inizi del '900 a Cerignola il giorno di San Gioacchino. Vincenzo Di Paola, esponente della malavita locale, viene ferito da Pasquale Quinto, che finisce in carcere. Alla sua liberazione Di Paola lo ucciderà per "levarsi lo sdegno".
- Durata 02:17
- Data Domenica, 09 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce, Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Descrizione
Diffusissimo canto lirico narrativo. Il tema è sempre quello dell'appuntamento mancato, con notevoli riferimenti al Convegno notturno del Nigra. I motivi sono gli stessi: quello dell'amante intraprendente, cui la donna sfugge dandogli appuntamento a casa sua. La donna, quando lui si presenta lo schernisce ma ottiene in cambio la minaccia che non riuscirà a sfuggirgli un'altra volta.
- Durata 01:25
- Data Lunedì, 10 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
-
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Descrizione
Canto lirico d'amore spesso eseguito anche sul lavoro in campagna.
- Durata 01:13
- Data Lunedì, 10 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
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Descrizione
Canto di osteria, in uso anche durante banchetti conviviali delle feste nuziali.
- Durata 00:51
- Data Lunedì, 10 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
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Descrizione
Testo: Menènna menènn'
non te pegghiànn'u zzàppateur'
e ttu sj la preime
ca te gàlze la matèine
te mitte la vesticella
passe bbèune la ciucciarella
mo ven'u marite da fèure
feve lass'e feve trèuve
se mène soup'u litt'
vocche sturt'e gamm'apirte
Bambina bambina/ non sposare un contadino/ sarai tu la prima/ ad alzarti la mattina/ metterai il vestitino/ metterai fuori la somarella/ quando verrà tuo marito dal lavoro/ fave lascia e fave trova/ si butterà sul letto/ con la bocca storta e le gambe aperte
Cfr. Saverio La Sorsa, Tradizioni popolari pugliesi, Bari-Roma, Casa Ed. F. Casini e Figlio, 1934, vol. II, p. 229 n. 1754, p. 230 n. 1757.Rosa Laguardia ricorda la filastrocca che le cantava la mamma.
- Durata 00:24
- Data Lunedì, 10 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
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Descrizione
Rosa Laguardia canta gli stornelli che si cantavano sul lavoro in campagna.
- Durata 00:42
- Data Lunedì, 10 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
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Descrizione
Angelo Debono canta le strofette di chiusura di uno stornello a contrasto (o a dispetto) in cui era in competizione con il fratello.
- Durata 00:51
- Data Lunedì, 10 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
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Descrizione
Angelo racconta delle vere e proprie gare che si ingaggiavano tra stornellatori, uomini e donne. Ogni primo verso della nuova strofa doveva legarsi logicamente all'ultimo verso della precedente. Chi non riusciva a proseguire nell'improvvisazione cedeva il passo ad altri. Vinceva chi cantava un'ultima strofa senza ricevere risposta. Nel corso del racconto canta diverse strofe come esempi di versi e di controversi. La strofa di chi aveva la meglio era, infine, "Arrogne arrogne t’agghja accarugnate a te pizze de carogna". Dopo una sequenza di strofe a contrasto, ricordando una competizione che ebbe con un amico, ripensa ai momenti in cui si cantava durante il lavoro e di come i vecchi insegnassero ai giovani.
- Durata 07:46
- Data Lunedì, 10 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
-
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Descrizione
Angelo Debono canta la canzone napoletana Napule ca se ne va (E. Murolo-Tagliaferri, 1920). Molte le varianti di testo rispetto all'originale.
- Durata 02:12
- Data Lunedì, 10 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
-
Audio
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Descrizione
Testo: Mitte mitte la cammeise
damme ll'ove ca m'a premmise
la quaresime è passate
je voglie cammarà
e nen me mouve da qque
e se tu non me ddeie ll'ove
mitte mitte la cammeise
damme ll'ove ca m'a premmise.
Infilati la camicia / dammi le uova che mi hai promesso / la quaresima è passata / io voglio mangiar carne // e non mi muovo da qua / se tu non mi dai le uova / infilati la camicia / dammi le uova che mi hai promessoAngelo Debono interpreta il canto rituale eseguito in occasione della questua delle uova che si svolgeva, itinerante in paese e nelle campagne, la mattina del Sabato Santo. Ascolta un'altra versione di Debono,, di Mancini, di Diploma.
Canto rituale che veniva eseguito in occasione della questua delle uova il Sabato Santo. Gruppi di braccianti, composti di quattro o cinque suonatori, giravano per le strade del paese ed anche per le masserie nella campagna, fermandosi dinanzi agli ingressi delle abitazioni e chiedendo con le parole stesse del canto doni e uova agli ascoltatori. Al termine del giro, nel giorno di Pasqua, si svolgeva una grande tavolata comune a base di carne, salsicce, vino e frittate.
Cfr. Maria Conte, Tradizioni popolari di Cerignola, pp. 272-273; Saverio La Sorsa, Canti popolari pugliesi che si recitano in occasione di grandi feste, in "Storia ed Arte", a. I, n. 6, nov-dic. 1929, pp. 110-118; Saverio La Sorsa, Tradizioni popolari pugliesi, vol. I, p. 153 n. 399, p. 158 n. 405, p. 159 nn. 407-8-9, p. 161, n. 411. - Durata 00:32
- Data Lunedì, 10 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
-
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Descrizione
Rosa Laguardia recita La questua della zingarella, poesia che le ragazze, vestite da zingarelle, recitavano a carnevale girando per le case con un cestino al braccio chiedendo doni gastronomici o piccoli regali.
Ascolta un'altra esecuzione della stessa interprete. - Durata 00:49
- Data Lunedì, 10 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
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Descrizione
Angelo Debono canta una serenata "tragica" dell'amante abbandonato o tradito ("duorme ca serenate non è pe tte").
- Durata 01:32
- Data Lunedì, 10 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce, Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
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Descrizione
Angelo Debono e Rosa Laguardia cantano una canzone di Giacomo Rondinella (autore L. Cioffi) del 1954.
- Durata 00:50
- Data Lunedì, 10 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce, Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
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Descrizione
Angelo canta una parte della canzone napoletana O zappatore di Libero Bovio (Napoli, 1883-1942).
- Durata 01:23
- Data Lunedì, 10 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
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Descrizione
Rosa Laguardia canta un tipico canto cumulativo in cui si enumerano tutti gli strumenti musicali, e i loro suoni, comprati alla fiera di Sant'Andrea. Nella raccolta anche l'interpretazione di Tattoli..
- Durata 01:47
- Data Sabato, 15 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
-
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Descrizione
Rosa Laguardia esegue una filastrocca. Bettuccia va alla masseria dove lavora la madre per portarle un po' di pane.
- Durata 00:17
- Data Sabato, 15 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
-
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Descrizione
Rosa Laguardia esegue una ninna nanna.
- Durata 00:44
- Data Sabato, 15 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Descrizione
Ninna nanna. Le tre strofe sono certamente tratte dal testo originale del Cantico di Natale di S. Alfonso Maria de' Liguori, noto anche con il suo primo verso "Quanne nascette Ninno a Betlemme". Ascolta anche la versione di Maria Tattoli Vasciaveo.
Ecco le strofe corrispondenti, dal testo originale:Viene suonno da lo Cielo,
viene e adduorme 'sso Nennillo;
pe pietà, ca è peccerillo,
viene suonno e non tarda'.
Gioia bella de sto core,
vorria suonno arreventare,
doce, doce pe' te fare
'ss'uocchíe bell'addormenta'.
Ma si Tu p'esser'amato
te sí fatto Bammeníello,
sulo ammore è o sonnaríello
che dormire te pò fa'.
Ment'è chesto può fa nonna,
pe Te st'arma è arza e bona.
T'amo, t'a'... Uh sta canzona
già t'ha fatto addobea'!
T'amo Dio - Bello mio,
t'amo Gioja, t'amo, t'a'... - Durata 01:39
- Data Sabato, 15 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Descrizione
Rosa Laguardia canta la preghiera che si esegue nella festa della Madonna del Carmine.
- Durata 01:39
- Data Sabato, 15 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Descrizione
Rosa Laguardia canta la preghiera che si esegue durante il pellegrinaggio al santuario della Madonna Incoronata presso Foggia. Ascolta le versioni di Vigliotti, di Tattoli, e l'altra di Laguardia.
- Durata 00:27
- Data Sabato, 15 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Descrizione
Rosa Laguardia canta un canto narrativo accompagnata dall'anziana madre.
- Durata 01:42
- Data Sabato, 15 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce, madre di Rosa: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Descrizione
Il gruppo dei suonatori presenti all'incontro con Rosa Laguardia intepretano il canto precedente.
- Durata 01:18
- Data Sabato, 15 Novembre 1975
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Biagio Di Stasi (nato nel 1910): mandolino; Savino Di Bari (nato nel 1901) contadino, operaio: mandolino, banjo; Gaetano Lorusso (nato nel 1902) bracciante: chitarra; Pasquale Gisario fruttivendolo ambulante: chitarra
- Autore Giovanni Rinaldi, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Descrizione
Testo: Uè cumbare de san Giuann'
ti lu ggiure ma nen tjne lu 'ngann'
te spar' in bitte la battarei
Uè cumbare de san Zavoine
te lu ggiure e me diciste seine
j ti sccacche na stambeta ind'a lu cule
te rombe la fisina de li paparule
Uè cumbare de san Giuann'
te lu ggiure ma nen tjne lu 'ngann'
ti lu ggiure che l'amore de dDei
te spar' in bitt' la battarie
E' cumbare quanne te nne vè
uè cumbare quanne te nne vè
uè cumbare quanne te nne vè
dumane alli giorno me ne andrò
Ehi compare di San Giovanni/ te lo giuro senza inganno/ te lo giuro per l'amore di Dio/ ti sparo addosso la batteria [fuochi d'artificio]// Ehi compare di san Savino/ te lo giuro e mi dicesti sì/ io ti sferro un calcione nel sedere/ ti rompo il vaso dei peperoni// ... // Ehi compare quando te ne vai?!/ .../ .../ domani all'alba me ne andrò.
Canto satirico. Il comparaggio di San Giovanni costituisce una delle norme più strette di legame sovrafamiliare tra due persone.Stornelli satirici.
- Durata 00:53
- Data Domenica, 20 Giugno 1976
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Diffusissimo canto lirico narrativo. Il tema è sempre quello dell'appuntamento mancato, con notevoli riferimenti al Convegno notturno del Nigra. Il motivo è il medesimo: quello dell'amante intraprendente, cui la donna sfugge dandogli appuntamento a casa sua. La donna, quando lui si presenta lo schernisce ma ottiene in cambio la minaccia che non riuscirà a sfuggirgli un'altra volta. Ascolta altre versioni di Laguardia 055 e 057, di Barbarossa, di Diploma.
- Durata 01:16
- Data Domenica, 20 Giugno 1976
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Descrizione
Angelo canta una classica macchietta napoletana (autore Giuseppe Cioffi, 1940), interpretata tra gli altri da Nino Taranto.
- Durata 01:46
- Data Domenica, 20 Giugno 1976
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Testo: Menènna menènn'
non te pegghiànn'u zzàppateur'
e ttu sj la preime
ca te gàlze la matèine
te mitte la vesticella
passe bbèune la ciucciarella
mo ven'u marite da fèure
feve lass'e feve trèuve
se mène soup'u litt'
vocche sturt'e gamm'apirte
Bambina bambina/ non sposare un contadino/ sarai tu la prima/ ad alzarti la mattina/ metterai il vestitino/ metterai fuori la somarella/ quando verrà tuo marito dal lavoro/ fave lascia e fave trova/ si butterà sul letto/ con la bocca storta e le gambe aperte
Cfr. Saverio La Sorsa, Tradizioni popolari pugliesi, Bari-Roma, Casa Ed. F. Casini e Figlio, 1934, vol. II, p. 229 n. 1754, p. 230 n. 1757.Filastrocca infantile. Ascolta l'altra esecuzione di Laguardia.
- Durata 00:19
- Data Domenica, 20 Giugno 1976
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
-
Audio
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Descrizione
Testo: All'Amereca all'Amereca
e lu cafone che la sciammereca
e se l'artiste lu ssapeve
ij all'Amereca non gi eve
E la mugliere du 'mericane
sceva alla messe che ssette suttane
s'inginocchia e prega dDie
manne quatrine marite mieE li quatrine ca m'hai mannate
me l'aggie mangiate ch'o 'nnamurato
me l'aggie mangiate che bbona salute
manne quatrine chernute fettute.
In America in America/ il cafone con il frak/ e se sapevo [fare] l'artigiano/ in America non ci andavo// La moglie dell'americano [emigrato]/ andava a messa tutta coperta/ s'inginocchia e prega Dio/ manda quattrini marito mio// I denari che mi hai mandato/ me li sono spesi con l'innamorato/ me li sono spesi con buona salute/ manda quattrini cornuto fottuto.
Cfr. Saverio La Sorsa, Tradizioni popolari pugliesi, vol. II, p. 235 n. 1780; A. Virgilio Savona, Michele L. Straniero, Canti dell'emigrazione, Milano, Garzanti, 1976, p. 153.Canto sull'emigrazione di probabile origine campana. Ascolta l'altra versione della stessa esecutrice.
- Durata 00:26
- Data Domenica, 20 Giugno 1976
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Testo: E la sere de san Giaccheine
e la sere de san Giaccheine
e ssende sende n'arruin'
Pasquale Quinte per nominate
la settema 'nvàmje se l'avì chiamate
E nu curtille ghj teneve
a gun' a gune v'accarugneve
e nu curtille ghj teneve
a tutt'e quatte v'accarugneve
E mo pass' nu carrettjre
e ferma ferma sta carrette
ferma ferma sta carrette
av'a salì nu gevenott'
vedime chi è stu gevenott'E quisse ghè Vecinze de Peule
u cape 'nfame dint'a Cergnoule
e quisse ghè Vecinze de Peule
u cape 'nfame dint'a Cergnoule
E mo s'u portane allu spudale
e cume nu 'nfame scillerate
e mo s'u portane allu spudale
e cume nu 'nfame scillerate
E mo se ne vèj allu pretoure
a uè Vecinze a uè Vecinze
uè Vecinz' a uè Vecinze
la caus' avante tu la vu fàE nonzignore signor pretoure
la cos'avante non la voglio fà
e se dDej me dè la veite
la nuvetà vu la sendeite
Vecinze de Peule tre meise uarute
Pasquale Quinte d'o carce' assute
e nu pugnale av'accattate
e quatte solete lu pagà
E sott'a Moccia u cumbrendai
e l'accumenz'a 'mbustià
e sott'a Moccia u cumbrendai
e l'accumenz'a zeppià
Mecheline Cundine s'e truate
e san Giuanne non l'ammazzà
che san Giuanne no l'ammazze
e quiss'e u sdegne ca me l'e luèAngelarò ben bu
luot'u sdegne Vicinze de Peule
La sera di san Gioacchino/ s'e sentita una disgrazia// Pasquale Quinto così chiamato/ si procurava l'ennesima infamia// Io avevo un coltello/ e a uno a uno vi sistemavo/ io avevo un coltello/ tutti e quattro vi sistemavo'// Passa un carrettiere/ "ferma ferma il carretto/ ferma ferma il carretto/ deve salire un giovanotto"/ "vediamo chi è questo giovane"// Questo è Vincenzo Di Paola/ il capoinfame a Cerignola"// E ora se lo portano all'ospedale/ come un infame scellerato// Poi va in pretura/ "eh Vincenzo eh Vincenzo/ vuoi portar avanti la causa?"// "Nossignore signor pretore/ la causa non la voglio portare avanti/ se Dio mi dà la vita/ sentirete la novità"// Vincenzo di Paola dopo tre mesi è guarito/ Pasquale Quinto è uscito dal carcere/ un pugnale si era comprato/ quattro soldi l'aveva pagato// Sotto a Moccia lo incontrò/ e gli si piazzò davanti/ sotto a Moccia lo incontrò/ e incominciò a prenderlo in giro// Si trovò Michele Contino/ "per san Giovanni non ammazzarlo"/ "per san Giovanni non l'ammazzo/ questo è lo sdegno che mi sono tolto"// Angelarè ben bu/ Vincenzo di Paola si è tolto lo sdegnoCanto narrativo su fatti di malavita locale. Veniva eseguito oltre che nelle osterie anche sul lavoro. Ascolta la versione di Debono.
- Durata 02:37
- Data Domenica, 20 Giugno 1976
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Descrizione
Preghiera rituale funebre in forma di filastrocca nonsense che si recitava invocando il nome delle persone care defunte, battendo una mazza sui mobili della casa.
- Durata 01:24
- Data Domenica, 20 Giugno 1976
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
-
Audio
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Descrizione
Grida eseguite durante i lavori della trebbiatura. Da collegare al brano successivo.
- Durata 00:25
- Data Domenica, 20 Giugno 1976
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
-
Audio
-
Descrizione
Testo: Curatele e curateloun'
la pagghi' o fatt' a sumeloune
uè l'ariaroule
a vuletè la pesatoure
Curatolo e curatolo/ la paglia si è staccata dai chicchi [del grano dopo la trebbiatura a strascico]/ ehi ariarolo [vai] a smuovere [lanciandolo in aria] il grano sparso sull'aia [così la paglia sarà portata lontano dal vento e a terra resteranno i chicchi]Grida eseguite durante i lavori della trebbiatura.
- Durata 00:19
- Data Domenica, 20 Giugno 1976
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Descrizione
Canto di osteria. Ascolta altre versioni di Laguardia/Debono, di Laguardia.
- Durata 01:29
- Data Domenica, 20 Giugno 1976
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce, Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
-
Audio
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Descrizione
Testo: E 'na massaria nova
e 'na taverna scuffelate
stette n'ann' e dde nuttate
pe puterle cammarà
j da queie non me mouve
e se tu non me ddè ll'ove
zumb'e mmitte la cammise
damme ll'ove ca m'a premmise
e sendute ca tjne l'agnille
e datammille nu quartecille
c'u facime a spezzatille
e u reste s'u mange mammà.
Una masseria nuova/ e una taverna cadente/ stetti un anno e due notti/ per riuscire a mangiar carne/ io da qui non mi muovo/ se tu non mi dai le uova/ infilati presto la camicia/ dammi le uova che mi hai promesso/ ho saputo che hai l'agnello/ datemene un quarticello/ lo cuciniamo a spezzatino/ e il resto se lo mangia mamma
Canto rituale che veniva eseguito in occasione della questua delle uova il Sabato Santo. Gruppi di braccianti, composti di quattro o cinque suonatori, giravano per le strade del paese e per le masserie nella campagna, fermandosi dinanzi agli ingressi delle abitazioni e chiedendo con le parole stesse del canto doni e uova dagli ascoltatori. Al termine del giro, nel giorno di Pasqua, si svolgeva una grande tavolata comune a base di carne, salsicce, vino e frittate. Ascolta altre versioni di Debono, di Mancini, di Diploma.
Cfr. Maria Conte, Tradizioni popolari di Cerignola, pp. 272-273; Saverio La Sorsa, Canti popolari pugliesi che si recitano in occasione di grandi feste, in "Storia ed Arte", a. I, n. 6, nov-dic. 1929, pp. 110-118; Saverio La Sorsa, Tradizioni popolari pugliesi, vol. I, p. 153 n. 399, p. 158 n. 405, p. 159 nn. 407-8-9, p. 161, n. 411. - Durata 01:39
- Data Domenica, 20 Giugno 1976
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce, Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
-
Audio
-
Descrizione
Canto d'amore. Ascolta altre esecuzioni di Laguardia (025, 058), di Debono, di Laguardia/Debono.
- Durata 00:57
- Data Domenica, 20 Giugno 1976
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce, Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Recitativo rituale relativo alla questua che si svolgeva durante il carnevale. A svolgerla ragazze vestite da zingarelle. Ascolta un'altra esecuzione della stessa interprete.
- Durata 00:23
- Data Domenica, 20 Giugno 1976
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Descrizione
Strofetta dal canto rituale di questua che si svolgeva durante il carnevale. Vedi brano precedente.
- Durata 00:14
- Data Venerdì, 22 Giugno 2018
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
-
Audio
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Descrizione
Canto di lavoro che si eseguivano in coro durante i lavori della trebbiatura (in mezz'all'aijr', nell'aia della masseria).
Angelo Debono, la moglie Rosa Laguardia e la madre di Rosa cantano insieme. Ascolta la versione di Manzi. - Durata 02:01
- Data Domenica, 20 Giugno 1976
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce, Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Descrizione
Testo: Facce de craparella salvagg'
a fategà che stu patrune ghè nu dann'
fatj' assai e poco vole spenn'
la ggende cume ninde se ne vanne
Che vole venì a fategà ven'a Curnì(ta)
a fategà che stu patrune ghe nu dann'
fatj' assai e poco vole spenn'
la ggende cume ninde se ne vanne
Facce de craparella salvagg'
tena la casetta a la vj de Fogg'
quanda passaggjre passene tutt'allogg'
tjne la facc'e solde craparelle
Faccia di capretta selvatica/ lavorare per questo padrone è un danno/ si lavora molto e poco vuole spendere/ la gente se ne va subito// Chi vuole lavorare venga a Curnita/ lavorare per questo padrone è un danno/ si lavora molto e poco vuole spendere/ la gente se ne va appena può// Faccia di capretta selvatica/ hai la casetta sulla via di Foggia/ tutti i passeggeri che passano li alloggi/ hai un sacco di soldi craparella
Cfr. Saverio La Sorsa, Tradizioni popolari pugliesi, vol. III (1937), p. 98 n. 2357; Raffaele Nigro, Tradizioni e canti popolari lucani: il melfese, Bari-Melfi, Interventi Culturali/Arci-Uisp, 1976, p. 134 n. 199.Angelo Debono canta delle strofette in cui i braccianti invitavano gli altri lavoratori ad evitare le masserie di alcuni padroni, dove si lavorava male e si era maltrattati. Ascolta un'altra esecuzione dello stesso interprete.
- Durata 01:04
- Data Domenica, 20 Giugno 1976
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
-
Audio
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Descrizione
Rosa Laguardia canta, con la madre e il marito Angelo Debono, il canto devozionale che si eseguiva nel pellegrinaggio al santuario di San Gerardo Maiella (Basilicata). Ascolta l'altra esecuzione di Laguardia.
- Durata 04:26
- Data Domenica, 20 Giugno 1976
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce, Angelo Debono (nato nel 1910) bracciante: voce, madre di Rosa Laguardia: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Rosa Laguardia canta, con la madre, il canto devozionale che si eseguiva nel pellegrinaggio al santuario della Madonna di Ripalta (patrona di Cerignola). Ascolta l'altra esecuzione di Laguardia.
- Durata 01:03
- Data Domenica, 20 Giugno 1976
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Rosa Laguardia canta una ninna nanna.
- Durata 00:57
- Data Domenica, 20 Giugno 1976
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Rosa Laguardia canta un altro frammento della ninna nanna precedente.
- Durata 00:13
- Data Domenica, 20 Giugno 1976
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Rosa Laguardia canta un altro frammento della ninna nanna precedente.
- Durata 00:08
- Data Domenica, 20 Giugno 1976
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Rosa Laguardia canta un altro frammento della ninna nanna precedente.
- Durata 00:32
- Data Domenica, 20 Giugno 1976
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Rosa Laguardia (nata nel 1909) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero, Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
"Le fronne 'e limone derivate stilisticamente dai canti di mietitura, rappresentavano nel passato, un modo di comunicare tra chi stava in carcere e gli amici o parenti che sostavano fuori o di fuori alle mura di cinta. I contenuti sono i più svariati (amorosi, licenziosi, satirici, di vendetta ecc.) e sono frammisti con notizie da comunicare all'esterno", dal commento di Diego Carpitella al canto n. 10 del disco 1 in "Documenti dell'Archivio Etnico linguistico-Musicale", Roma, Discoteca di Stato, p. 17 del fascicolo allegato. Cfr. Roberto Leydi e Sandra Mantovani, Dizionario della musica popolare europea, Milano, Bompiani, 1970, pp. 240-241; in particolare per il secondo fronne 'e limone cfr. Raffaele Nigro, Tradizioni e canti popolari lucani: il melfese, Bari-Melfi, Interventi Culturali/Arci-Uisp, 1976, p. 115 n. 97. Sullo stesso motivo melodico ma con un diverso testo canta Carmelita Gadaleta nel suo Canti popolari di Puglia e Lucania, Albatros, 1974.
Fronn' e limone
a te ggiure davand'a dDie vaglione non t'abbandone
te ggiure davand'a dDie non t'abbandoneE sora sora
a stasere in gopp'o letto l'im'a ggiurà
stasera in gopp'o letto ram'a ggiurà
A bella bbella
a quante si bbella t'agge ggiuràAddej addeie
a vaglione quanne me lasse non t'abbandone
Addej addeie
a tanda miglie lundane non ge vedime
Ecarceratille stasere
a tu famme nu segne di carta alle mane
A fronne d'agresta
a lu giuramende tu' si n'andate da la te(sta) - Durata 01:33
- Data Venerdì, 15 Luglio 1977
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Lucia Barbarossa (nata nel 1904) bracciante: voce
- Autore Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Lucia Barbarossa ricorda lo sfruttamento delle donne sul lavoro. I curatoli, responsabili delle masserie, approfittavano delle donne, anche di quelle con figli. Ricorda un episodio avvenuto nelle campagne, quando fu trovato sotto un cespuglio un neonato probabilmente partorito clandestinamente. La fatica dei lunghi trasferimenti per raggiungere le masserie. Lei faceva la caporale delle braccianti e le radunava per andare al lavoro. L'unico piatto a disposizione serviva a far mangiare l'intera famiglia.
- Durata 04:10
- Data Venerdì, 15 Luglio 1977
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Lucia Barbarossa (nata nel 1904) bracciante: voce
- Autore Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
-
Audio
-
Descrizione
Testo: Nu jurne scipp' all'acqua
all'acqua 'la fundanella
stèvene tre giùvene bell'
a lavè li panne
E ghj me la capìpp'
a la cchiù bell' de tutte
'ngopp al mio cavall'
mi là purtippeMo 'rriv' a la mità
la mitaio de la veie
damme nu bagge menènne
ca se no me fè murejNon ti lu pozze dè
ca se no me veite mamma
vjne dumàne mateina
quanne mamma non ge stè
O rruòte la matèine
e che tre iòre de matutèine
damme nu bagge menènne
ca se no me fè murej
E ghej ca steiche da ghjnde
e steiche cchiù secoure
tu ca stè de feure
guarde li meure
Ieri andai all'acqua/ della fontanella/ c'erano tre giovani belle/ che lavavano i panni// Io mi scelsi/ la più bella di tutte/ e sul mio cavallo la portai// Arrivati a metà/ della strada/ "ragazza dammi un bacio/ se no mi fai morire" // "non te lo posso dare/ se no mi vede mamma/ vieni domani mattina/ quando mamma non c'è"// Arrivata la mattina/ alle tre di mattina "io che sto dentro/ sto più sicura/ tu che stai fuori/ guarda i muri"
Registrata già nel 1954 a San Nicandro Garganico da Alan Lomax e Diego Carpitella (CNSMP, Raccolta n. 24B). Nella versione del 1954 è riproposta, a ricalco, da Carmelita Gadaleta in Canti popolari di Puglia e Lucania, Albatros, 1974. Canto diffuso anche in altre zone dell'Italia meridionale. Sul tema dell'incontro alla fontana e sul rapimento cfr. Saverio La Sorsa, Tradizioni popolari pugliesi, vol. I, pp. 167-168 n. 435, p. 253 n. 769; sul tema del convegno notturno Costantino Nigra, Canti popolari del Piemonte, pp. 456-460 n. 76; Canti popolari di S. Marco in Lamis, a cura di Raffaele Cera, San Marco in Lamis, Quaderni del Sud, 1979, pp. 42-44.Canto lirico narrativo molto diffuso. Il tema è quello dell'appuntamento mancato, con notevoli riferimenti al Convegno notturno del Nigra. Il motivo è il medesimo: quello dell'amante intraprendente, cui la donna sfugge dandogli appuntamento a casa sua. La donna, quando egli si presenta lo deride ma ottiene in cambio la minaccia che non riuscirà a sfuggirgli un'altra volta. Ascolta altre versioni di Laguardia 055, 057 e 079, di Diploma.
- Durata 01:34
- Data Venerdì, 15 Luglio 1977
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Lucia Barbarossa (nata nel 1904) bracciante: voce
- Autore Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Audio
-
Descrizione
Testo: Di quindic'anno mi hanno renghiuso
sul pagliariccio a farma ripusà
è nu dilitto di peno d'infamo
di ammazzaro la propria mia spo'
Da ricoluso mi hanno vestito
una matricolo ch'addossa al mio pe'
una matricolo ch'addossa al mio petto
addivederci al mondo fenito per me
io ho una matricolo ch'addossa al mio petto
addivederci o mammo fenito per me
Io maledico quell'infamo destina
cosi l'amora così comincià
a me ni dero di peno d'infamo
da ricoluso mi hanno a ppresentà
Da ricoluso mi hanno vestito
da delinquento mi hann'accusà
da delinquento mi hann'accusato
all'ericasto mi hanno condannà
Ho scritto una lettero ai miei genitoro
facite prighiero davand'alla mia spo'
facite prighiero davand'alla mia sposa
chissà dal cielo mi vien'a perdonà
Una notto che in sogno a me vieno
mi sente di strapparo nel cuoro del mio pe'
mia sposo che in sogno mi vieno
la volevo de perdonà
si mi hai strappata nel cuore al mio petto
ma la voleva ne perdonà
ricoluso/ recluso; ericasto/ ergastoloCanto narrativo che racconta di un fatto delittuoso locale nato da un rapporto d'amore tra due giovani. Il giovane per gelosia uccide la sua sposa e, dopo essere stato condannato all'ergastolo, in prigione si pente e si dispera per l'omicidio commesso.
Lucia Barbarossa canta una canzone narrativa che dice composta a Cerignola su un fatto realmente accaduto.
- Durata 02:50
- Data Venerdì, 15 Luglio 1977
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Lucia Barbarossa (nata nel 1904) bracciante: voce
- Autore Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
-
Audio
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Descrizione
Lucia Barbarossa canta un canto narrativo. Strofe da collegare al brano precedente.
- Durata 00:36
- Data Venerdì, 15 Luglio 1977
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Lucia Barbarossa (nata nel 1904) bracciante: voce
- Autore Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
-
Audio
-
Descrizione
Lucia Barbarossa spiega la canzone narrativa (ascolta brani 103 e 104), raccontando poi che è stata composta da lei con altre donne durante i lavori in campagna, per far conoscere a tutti il fatto accaduto.
- Durata 01:29
- Data Venerdì, 15 Luglio 1977
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Lucia Barbarossa (nata nel 1904) bracciante: voce
- Autore Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
-
Audio
-
Descrizione
Lucia Barbarossa canta una canzone narrativa in cui si racconta di una ragazza morente che chiede di vedere il suo amato per l'ultima volta.
Papà mi sento malo
mi sento da morira
vorrei veder Peppino
lo voglio salutà
Peppino va in cambera
col bianco fazzoletto
s'e mis'a fiangh'al letto
s'e mis'a lagrimà
non lagrimar Peppino
l'amoro vai cercando
l'amoro vai cercando
lo trovera' più bell'
sopra alla mia tomba
mettete un vel'a nero
ma di vederc' mio bello
non ci vediamo più
sopra alla mia tomba
mettete un vel'a biango
ma di vederc' papaio
non ci vediamo più
sopra alla mia tombo
mettete un fiore rosso
ma di vederci al mondo
non ci vediamo più
addio costoto bello
del camposanto
e aprir mo quella tomba
aqquann' abbac' la mia ninnello
la se c'è lì ancor
'ddio costoto bclla
la gapremi questa tomba
quando bacio la mia ninnella
la se c'è li ancor
ucchi 'a negletta meia
mi guard'e non la vede
c'hai l'occhiero dell'amora
c'hai l'occhiero dell'amora
che mi fa segno ancor'
prenda un fazzoletto
me lo tengerà di nera
che 'ntutt' che mi domande
il lutto della propria amand'
mi prenda un pugnalo
che il cuoro mi traversa
il sangue che mi versa
fermerai una schertura
ch'è morta la mia ninnell'
che il sanguo che mi ghesso
fermerai una schirtura
chiunque pass'e leggio
che questa è la mia sventu'
chidun' chi pass'e leggia
leggio la mia sventura
che legge la mia sventura
ch'e morto nianco ier' .
cambera / camera - papaio / padre - costoto / custode - occhiero / occhi - fermerai una schertura / farò una scrittura.
La versione fornita da Lucia Barbarossa corrisponde in parte al noto tema narrativo dell'amata morta. Di questo canto esistono due tipi principali di versioni: in quello più antico (diffuso in Piemonte e in Emilia) l'amante (fidanzato o sposo) che spesso si identifica con un soldato, viene avvertito da un ucello che la fidanzata è malata. Vicino al paese sente suonare le campane a morto. In alcune versioni l'amante va a casa e domanda della fidanzata: gli dicono che è stata portata a seppellire. In altre va incontro al corteo funebre e chiede che si posi la bara. Riscontriamo inoltre il motivo del dialogo con la morta e la richiesta di darle un bacio. Nel secondo tipo manca il dialogo e alcune versioni si concludono con il suicidio. In altre parti il canto presenta alcune similitudini con Fenesta ca lucive. D'altra parte la contaminazione tra le due versioni corrisponde ad una tendenza poetica collettiva frequentemente riscontrabile in questo tipo di canti. Vedi in particolare GIOVANNI B. BRONZINI, La canzone epico-lirica nell'Italia Centromeridionale, Roma, Signorelli, 1956, vol. I, p. 429-454; cfr. COSTANTINO NIGRA, Canti popolari del Piemonte, cit., p. 136-141 (la sposa morta). - Durata 03:24
- Data Venerdì, 15 Luglio 1977
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Lucia Barbarossa (nata nel 1904) bracciante: voce
- Autore Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
-
Audio
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Descrizione
Lucia Barbarossa spiega la precedente canzone narrativa (ascolta brano 106) aggiungendo che le risulta essere stata composta a Cerignola su fatti realmente accaduti.
- Durata 00:40
- Data Venerdì, 15 Luglio 1977
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Lucia Barbarossa (nata nel 1904) bracciante: voce
- Autore Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
-
Audio
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Descrizione
Testo: Un giovano' che ghere di Potignano
la museca che sonavone d'amora
sendeva di sonare e si n'andava
ero Malareggino che festeggiava.
Il chiando che faceva la sua sorello
che vi' stat'ammazzato al suo fratello
Sendiva di sonare e si n'andava
era Malareggino che festiggiava.
E mo si mette in viaggi patre e matro
e ianco le sui sorelle e suoi cuggino
sendiva di sonare e si n'andava
era Malareggino che festiggiavo</eLucia Barbarossa canta un canto narrativo che racconta di un giovane di Putignano, morto ammazzato.
- Durata 02:06
- Data Martedì, 19 Luglio 1977
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Lucia Barbarossa (nata nel 1904) bracciante: voce
- Autore Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Lucia Barbarossa racconta la sua partecipazione a un funerale in cui furono ingaggiate decine di lamentatrici per piangere una donna morta, uccisa in Francia dal marito. Ricorda che usarono i limoni, spruzzandone il succo sugli occhi, per piangere più copiosamente. Per un'ora di lavoro 2.000 lire (per una bracciante era un regalo fuori dal comune).
- Durata 00:56
- Data Venerdì, 15 Luglio 1977
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Lucia Barbarossa (nata nel 1904) bracciante: voce
- Autore Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
-
Audio
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Descrizione
Lucia Barbarossa canta gli stornelli, variante dei fronn'e limone.
"Le fronne 'e limone derivate stilisticamente dai canti di mietitura, rappresentavano nel passato, un modo di comunicare tra chi stava in carcere e gli amici o parenti che sostavano fuori o di fuori alle mura di cinta. I contenuti sono i più svariati (amorosi, licenziosi, satirici, di vendetta ecc.) e sono frammisti con notizie da comunicare all'esterno", dal commento di Diego Carpitella al canto n. 10 del disco 1 in "Documenti dell'Archivio Etnico linguistico-Musicale", Roma, Discoteca di Stato, p. 17 del fascicolo allegato. Cfr. Roberto Leydi e Sandra Mantovani, Dizionario della musica popolare europea, Milano, Bompiani, 1970, pp. 240-241; in particolare per il secondo fronne 'e limone cfr. Raffaele Nigro, Tradizioni e canti popolari lucani: il melfese, Bari-Melfi, Interventi Culturali/Arci-Uisp, 1976, p. 115 n. 97. Sullo stesso motivo melodico ma con un diverso testo canta Carmelita Gadaleta nel suo Canti popolari di Puglia e Lucania, Albatros, 1974.
- Durata 02:03
- Data Venerdì, 15 Luglio 1977
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Lucia Barbarossa (nata nel 1904) bracciante: voce
- Autore Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
-
Audio
-
Descrizione
Lucia Barbarossa canta un’altra sequenza di stornelli, varianti dei fronn'e limone.
"Le fronne' limone derivate stilisticamente dai canti di mietitura, rappresentavano nel passato, un modo di comunicare tra chi stava in carcere e gli amici o parenti che sostavano fuori o di fuori alle mura di cinta. I contenuti sono i più svariati (amorosi, licenziosi, satirici, di vendetta ecc.) e sono frammisti con notizie da comunicare all'esterno", dal commento di Diego Carpitella al canto n. 10 del disco 1 in Documenti dell'Archivio Etnico linguistico-Musicale, Roma, Discoteca di Stato, p. 17 del fascicolo allegato. Cfr. Dizionario della musica popolare europea di Roberto Leydi e Sandra Mantovani, Milano, Bompiani, 1970, p. 240-241; cfr. Raffaele Nigro, Tradizioni e canti popolari lucani: il melfese, cit., p. 115 n. 97. Sullo stesso motivo melodico ma con un diverso testo canta Carmelita Gadaleta nel suo Canti popolari di Puglia e Lucania, Albatros, 1974. - Durata 01:43
- Data Venerdì, 15 Luglio 1977
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Lucia Barbarossa (nata nel 1904) bracciante: voce
- Autore Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
-
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-
Descrizione
Testo: Ma sende de tuzzelà ret'o portona
je sende tuzzelà ret'o portona
j so' ze moneche sande e latetruppelariolà
je so' ze moneche sando di la cerca
Se vuje la lemosene e tteu vattinna
se Mlje la lemosene e tteu vattinna
ca tenghe la mia figlia e latetruppelariolà
ca tenghe la mia figlia sul lett'ammalato
Se ste maloite e falle cumbesseie
se ste malete e falla cumbesseie
so' cumbessore gheie e latetruppelariolà
so' cumbessore e ghej te la cumbesse
Chiudete sti fenestre e sti balcouna
chiudete sti fenestre e sti balcouna
ca meue accummenze e latetruppelariolà
ca moue accummenze la cumbessiona
La figlia saup'o lett' la mamma casa case
la mamma casa case sceve chiangenna
la figlia soup'o lett' e latetruppelariolà
la figlie soup'o lett' a cumbessare
Aprite sti fenestre e sti balcouna
aprite sti fenestre e sti balcouna
ca meue s'e fenoute e latetruppelariolà
ca meue s'e fenoute la cumbessiona
Ma ghj non era moneche e manghe prevete
ma ghej non era moneche e manghe prevete
j so' Ciccille suj e latetruppelariolà
je so' Ciccille sue me l'agghie baciata
Sento bussare al portone "io sono zio monaco santo della cerca"// "Se vuoi l'elemosina [prendi] e vattene/ che ho mia figlia nel letto ammalata"// "Se è malata falla confessare/ sono confessore e te la confesso io"// "Chiudete queste finestre e questi balconi/ che ora comincia la confessione"// La figlia sul letto e la mamma per la casa/ la mamma per la casa piangeva/ la figlia sul letto a confessare// "aprite queste finestre e questi balconi/ che ora è finita la confessione"// ma io non ero monaco e neanche prete/ io sono il suo Ciccillo e l'ho baciata
Canto narrativo diffuso in tutta Italia. Il motivo del travestimento religioso che costituisce il perno di questo canto conosciuto come L'amante confessore o Il finto monaco non ha riscontro in altri paesi. Anche qui un giovane innamorato travestito da frate cappuccino va a bussare alla casa della sua ragazza, col pretesto dell'elemosina; e poichè è malata induce la mamma a farla confessare. E così a porte chiuse si svolge "la confessione". In origine probabile farsa carnevalesca a scopo di questua. Cfr. Maria Conte, Tradizioni popolari di Cerignola, pp. 253-254; Saverio La Sorsa, Tradizioni popolari pugliesi, vol. I, p. 176 n. 457, pp. 182-183 n. 480; C. Nigra, Canti popolari del Piemonte, pp. 534-535 n. 97; Giovanni B. Bronzini, La canzone epico-lirica nell'Italia centromeridionale, vol. I, p. 43 e vol. II, p. 139; Alfredo Giovane, Canzoni epico-liriche raccolte a Bari, pp. 22-23; Anna Maria Ungaro, Ricerche sul folklore musicale pugliese, pp. 321-322; R. Leydi, B. Pianta (a cura di), Brescia e il suo territorio, Milano, Silvana Editoriale d'Arte, 1976, pp. 355-356 n. 39 in "Mondo popolare in Lombardia" (dalla collezione di G. Bignami).Lucia Barbarossa canta un canto narrativo, secondo la tradizione de "il frate confessore".
- Durata 02:37
- Data Venerdì, 15 Luglio 1977
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Lucia Barbarossa (nata nel 1904) bracciante: voce
- Autore Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
-
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Descrizione
Testo: Sende tuzzelà ret'o portona
so' capura' de Frange
so' capura' de Frange
e bella me' vinem'ad aprej
Che non ti poss' aprire
il mio marite è mort'in guerra
So' capura' di Frange
so' capural di Frange
e bella mej vinem'ad aprej
Se mena da lu lette
e vè in camic'e va ad aprire
Che na maine a lu ferrett'
che na maine a lu ferrett'
e l'outa mane ti braccio a te
Vedende il suo marito
tutta chinfousa rumaneie
Ma s'inginocchia a terr'
e fissa l'occhie a terra
lu perdona li cercò
Bella mia me fe mureie
io non perdono più donne
bella mia me fe mureie
si sfudera la sciabele
si sfudera la sciabele
e ca la testa li tagliò
Je aveve veneute Peppeine
av'ammazzete a Concetteina
tu fugge l'assasseine
tu fugge l'assasseine
ev'ammazzait'a Concetteine
Numerosissima la serie di canzoni sul tema dell'adulterio, in cui la moglie crede di parlare con l'amante e invece parla con il marito; la sua provata infedeltà viene punita con la morte. Canto narrativo di origine francese e dal Piemonte diffuso in Italia. Versione de La canzone di Bernardo o Il marito giustiziere. Cfr. Costantino Nigra, Canti popolari del Piemonte, pp. 203-209 n. 29, pp. 210-215 n. 30; Giovanni B. Bronzini, La canzone epico-lirica nell'ltalia centromeridionale, vol. I, p. 41 e vol. II (1959), p. 227; Alfredo Giovine, Canzoni epico-liriche raccolte a Bari, Bari, Biblioteca dell'Archivio delle Tradizioni Popolari Baresi, 1967, p. 15; Anna Maria Ungaro, Ricerche sul folklore musicale pugliese, pp. 316-317.Lucia Barbarossa canta il canto narrativo Il caporal di Francia.
- Durata 02:06
- Data Venerdì, 15 Luglio 1977
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Lucia Barbarossa (nata nel 1904) bracciante: voce
- Autore Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
-
Audio
-
Descrizione
Lucia Barbarossa spiega il canto narrativo precedente.
- Durata 00:38
- Data Venerdì, 15 Luglio 1977
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Lucia Barbarossa (nata nel 1904) bracciante: voce
- Autore Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
-
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-
Descrizione
Lucia Barbarossa canta la canzone napoletana I' mm'arricordo 'e te (G. De Curtis-E. De Curtis, 1911).
- Durata 00:34
- Data Venerdì, 15 Luglio 1977
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Lucia Barbarossa (nata nel 1904) bracciante: voce
- Autore Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
-
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-
Descrizione
Testo: La mamma de Lucietta era gilosa
nen la mannave mai e latretuppelariolà
non la mannave meie a l’acqua sola
Un giorno per disgrazia andò al molino
trovà lo munivaro e latretuppelariolà
trovà lo munivaro che dormiva
Tu svegliti monivare da lu sogna
venuta Lucietta e lariotuppelariolà
venuta Giulietta a macinaje
Tu già ca sei venute una volta solo
ti la faraggi fine e latretuppelariolà
ti la faraggi fino la farina
E mendro macinavo pe' la rota
la mana su lli pette e latretuppe le poggiò
le mana su lli pett' se l'appuggievo
Sta fermo monivaro per le mano
ci tengo sei fratell' e latretuppelariolà
ci tengo sei fratello che ti ammazzoMa io non pij' pagure de li sei o di setta
la mia pistulella e lariolittelariolà
la mia pistulello caricato
La tenghi caricate pallini doro
te la sparo in pitt'a tteie e lariolettelariolà
te la sparo in pitt'a tte chi mora mora
tu già ca monivaro tu stai sicuro
io acconz'u pagliaricc' e lariolittelariolà
accunz'u pagliaricc' a ripusaje
munivaro/ molinaio; ti la faraggi/ te la farò; pagure/ paura; acconz'/ preparo
Cfr. Saverio La Sorsa, Tradizioni popolari pugliesi, vol. II, p. 23 n. 999; Anna Maria Ungaro, Ricerche sul folklore musicale pugliese, pp. 323-324; Giuseppe Vettori (a cura di), Canti popolari italiani, pp. 264 e 363; Canti popolari di S. Marco in Lamis, pp. 56-57.Canto lirico narrativo, a contrasto, conosciuto come Il molinaio. Ascolta il frammento cantato da Laguardia.
- Durata 02:02
- Data Venerdì, 15 Luglio 1977
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Lucia Barbarossa (nata nel 1904) bracciante: voce
- Autore Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
-
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Descrizione
Lucia Barbarossa racconta come ha imparato tante canzoni e il contesto in cui venivano cantate. Parla del suo primo matrimonio con un "malandrino". Poi si sposò col secondo, che è stato in carcere otto anni, lasciandola in seguito ad una malattia, vedova con cinque figli. Lavora ancora, alla raccolta dei carciofi, e poi ricorda tutti i lavori fatti in giovinezza. Ricorda i caporali e le loro provocazioni nei confronti delle donne. Si lavorava dall'alba al tramonto e al calar del sole, al termine del lavoro, erano obbligate a dire il rosario. Le condizioni igieniche precarie, il cibo poverissimo. Ha lavorato come tabacchina per ventiquattro anni, poi a raccogliere le pesche, a tagliare l'uva, poi a vendere l'acqua in paese. "Il mondo di prima era malamente assai". I figli giravano scalzi, seminudi, non si mangiava mai carne. Nelle feste importanti si buttava del grasso sul fuoco per far credere ai vicini che si era cucinato, quando non c'era nemmeno il pane. Al lavoro spesso si beveva l'acqua dalle cunette. In casa la promiscuità di più famiglie che coabitavano, figli e genitori nello stesso letto, e poi cimici, pidocchi. I figli piccoli, rimasti soli, mentre lei lavorava in campagna, venivano accuditi da vicini che davano loro qualcosa da mangiare.
- Durata 06:51
- Data Venerdì, 15 Luglio 1977
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Lucia Barbarossa (nata nel 1904) bracciante: voce
- Autore Alberto Vasciaveo
- Genere Audio
-
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-
Descrizione
Giuseppe Diploma canta un canto d'amore ironico e provocatorio.
- Durata 02:01
- Data Venerdì, 19 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
-
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-
Descrizione
Testo: U preisce de la mamm' quann' l'annuss'
teneve u bbecche lunghe la cape ross'
che prisce lu mettj 'nd'a la caggioule
e ddè passev'u timb'e se chenzola
Mamma mamme che gran deloure
se n'o fesciute la vucilla tradetoure
o rutt'u fenestridd'a la caggioule
e mo non ge ste cchiù che me chenzola
La gioia della mamma quando lo portò/ aveva il becco lungo e la testa rossa/ con piacere lo mise nella gabbia/ e lì passava il tempo e si consola// Mamma mamma che gran dolore/ se n'è scappato l'uccello traditore/ ha rotto la finestrella della gabbia/ e ora non c'è più a consolarmiCanto lirico con metafore e riferimenti sessuali.
- Durata 00:36
- Data Venerdì, 19 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
-
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Descrizione
Giuseppe Diploma canta un canto lirico narrativo su un contrasto d'amore finito tragicamente.
- Durata 00:42
- Data Venerdì, 19 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
-
Audio
-
Descrizione
Giuseppe Diploma canta un canto lirico narrativo sull'abbandono della donna amata.
- Durata 00:36
- Data Venerdì, 19 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
-
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-
Descrizione
Giuseppe Diploma canta la sua variante del canto lirico narrativo noto come La fontanella. Il tema è sempre quello dell'appuntamento mancato, con notevoli riferimenti al Convegno notturno del Nigra. I motivi sono gli stessi: quello dell'amante intraprendente, cui la donna sfugge dandogli appuntamento a casa sua. La donna quando si presenta lo schernisce ma ottiene in cambio la minaccia che non riuscirà a sfuggirgli un'altra volta. Ascolta altre versioni di Laguardia 055, 057 e 079, di Barbarossa.
- Durata 01:02
- Data Venerdì, 19 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
-
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Descrizione
Giuseppe Diploma intona un canto che le donne eseguivano sul lavoro. Sembra essere quasi una lezione di sottomissione all'uomo che la mamma impartisce alla figlia che le chiede come comportarsi all'arrivo del suo amante.
- Durata 00:50
- Data Venerdì, 19 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
-
Audio
-
Descrizione
Testo: Mamma mo moure mo moure mo moure
vurrìj na couse ch'all'urte ce stè
Ma che vuriss' l'anzalatell'
mo scioim' all'urt e la scioim'a pigghiè
ma che vuriss' l'anzalatell
mo sceim' all'urt' e la sceim'a pigghiè
Che brutta mamm' ca tenghe ghej
no la capisce la malatej
Mamma j mo moure j mo moure j mo moure
vurrìj na couse ch'all'urte ce stè
ma che vurriss' u cetrulill'
mo sceim' all'urt' e lu sceim'a pigghiè
Che brutta mamm' ca tenghe ghej
no la capeisce la malatej
Mamma j mo moure j mo moure j mo moure
vurrj la couse ch'all'urte ce stè
ma che vurriss' u l'urtuloine
mo sceime all'urt e lu sceim'a pigghiè
Che bella mamm' ca tenghe ghej
mo l'o capeite la malatej
Mamma sto morendo/ vorrei una cosa che è nell'orto/ cosa vuoi, l'insalata?/ ora andiamo nell'orto e l'andiamo a raccogliere// Che brutta mamma che ho/ non capisce la malattia// .../ cosa vuoi, un cetriolo?/ ora andiamo nell'orto e l'andiamo a raccogliere// .../ cosa vuoi, l'ortolano?/ ora andiamo nell'orto e l'andiamo a prendere// Che bella mamma che ho/ ora ha capito la malattia..
Contrasto tra madre e figlia diffuso in tutta Italia. Cfr. Saverio La Sorsa, Tradizioni popolari pugliesi, vol. I (1933), pp. 173-174 n. 452, vol. II, pp. 504-506 n. 88; Giuseppe Cocchiara, Le origini della poesia popolare, Torino, Boringhieri, 1966, pp. 159-163; Anna Maria Ungaro, Ricerche sul folklore musicale pugliese, in "Rivista Italiana di Musicologia", vol. VIII, 1973, n. 2, pp. 324-325; Giuseppe Vettori, (a cura di), Canti popolari italiani, pp. 134-135, 311; Raffaele Nigro, Tradizioni e canti popolari lucani: il melfese, p. 359 n. 8.Giuseppe Diploma canta il diffusissimo canto lirico narrativo noto col titolo L'ortolano (e I prodotti dell'orto). Nota anche la versione del Marinaio e dei pesci.
- Durata 01:39
- Data Venerdì, 19 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
-
Audio
-
Descrizione
Giuseppe Diploma canta delle strofette composte durante la Prima guerra mondiale. In chiusura una strofa, apparentemente fuori luogo, dedicata a una bella ragazza che si mostrava al balcone.
- Durata 01:02
- Data Venerdì, 19 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
-
Audio
-
Descrizione
Testo: U vì u vì u vì mo se ne veine
che la vesazza 'ngudd'e senza peine
quand'e bbelle quanne mamete non ce steie
tutt'e ddu l'amor m'a fè
Ij vogghie tanda ben'a la seroca mej
cu nu mazz' de lumeine rappicciasse veive
quand'e bbell'u prjm'amoure
u second'e cchiù bbell'angoure
Mannaggia a chi t'è mmurte vu ghess'acceise
a rott' li lenzole pe farte li ccammeise
quand'e belle quanne mamete non ce stej
tutt' e ddu l'amor' m'a fè
Vedi vedi vedi che se ne arriva/ con la bisaccia al collo e senza preoccupazioni/ com'è bello quando mamma non c'è/ noi due possiamo fare all'amore// Io voglio tanto bene a mia suocera/ con un mazzo di fiammiferi la brucerei viva/ com'è bello il primo amore/ il secondo è più bello ancora// Maledetti i tuoi defunti, tu possa crepare/ hai strappato le lenzuola per farti le camicie/ ...
Stornelli diffusi su tutta l'area pugliese. Spesso adatti anche a motivi politici sociali e di lavoro. Cfr. Giuseppe Vettori (a cura di), Canti popolari italiani, Roma, Newton Compton, 1974, pp. 132-133, 310-311; Glauco Sanga, (a cura di) Il linguaggio del canto popolare, [serie "La comunicazione orale e scritta"], Milano-Firenze, ME/DI Sviluppo-Giunti/Marzocco, sd., (1979) p. 52.Giuseppe Diploma canta la sua versione di Abbasce a la marina. Ascolta la versione di Debono.
- Durata 00:54
- Data Venerdì, 19 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Testo: Madaleine non gi scenne o camb'
non te la guadagne la trecindecinguande
tonna tonn' la reggeina musechell'
quande pareve bbelle Madaleine o guardieine
Madaleine non gi scenne o camb'
non te la guadagne la trecindecinguande
tonna tonn' cum'a tteie non ge ne stonn'
madonn' cum'am'a fe doup'u raccolt' am'a spusè
Maddalena non andare in campagna/ non te le guadagni le trecentocinquanta [lire]/ tonda tonda la regina musichella/ quanto pareva bella Maddalena al guardiano// ... / tonda tonda come te non ce ne sono/ madonna come faremo, dopo il raccolto ci sposeremoGiuseppe Diploma canta delle strofette che si cantavano sul lavoro, in cui si prendono in giro delle donne alle quali si consiglia di non rovinare la loro bellezza lavorando in campagna. L'amato dice all'amata di riguardarsi in attesa del loro matrimonio dopo il raccolto.
- Durata 00:49
- Data Venerdì, 19 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Giuseppe Diploma canta delle strofette giocate sul doppiosenso sessuale.
- Durata 00:37
- Data Venerdì, 19 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Giuseppe Diploma canta la notissima canzonetta napoletana 'A cammesella(musica: Francesco Melber–testo: Luigi Stellato, 1875).
- Durata 01:11
- Data Venerdì, 19 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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-
Descrizione
Testo: Rousa Rouse
non facenn' la pundignouse
pe nu colpe m'a fe zumbej
u filetour'a la gazzoule
Anna gAnn'
u sorge gamma gamm'
arreive sousa souse
se voule 'nbezzej 'nd'o pertouse
A cumà Marej
non la pigghiann' dura dure
i scarpe s'ann' rott'
e l'im'a fall' la solatoure
Anema mosce
che cavadde pacce
o rutt'u capezzoune
e cume corr'a cap'abbasce
Anna gAnn'
e sjme cummare de san Giuann'
e se me me dej a figghie
da cummare ti chieime mamm'
U mare pundille pundill'
a cuma gAnn' e murt' u vouve
se me dè nu poch' u quill'
e ti lu deich' u quidd' du vouve
Rousa Rouse
non facenne la pundignouse
che na botte m'a fe zumbeie
u feletour'a la gazzoule
Rosa Rosa/ non fare la preziosa/ con una botta mi devi far saltare/ il tappo al recipiente// Anna Anna/ il topo svelto svelto/ arriva su in alto/ vuol infilarsi nel buco// Ehi comare Maria/ non la prendere così/ le scarpe si sono rotte/ e dobbiamo risuolarle// Anima molle/ che cavallo pazzo/ ha rotto le briglie/ e corre a rotta di collo// Anna Anna/ siamo comari di san Giovanni/ se mi dai tuo figlio/ da comare ti chiamerò mamma// Il mare luccicante/ ah comare Anna è morto il bue/ se mi dai un po' quello/ io ti dò quello del bue/ ...Giuseppe Diploma canta le strofette d'improvvisazione, eseguite durante i lavori agricoli, che chiudevano spesso i canti più formalizzati. Evidenti le tante allusioni sessuali. Sul Gargano sono conosciuti come strapulette e si eseguono con il ritmo della tarantella. Ripresi anche da Matteo Salvatore nella sua Il venditore ambulante.
- Durata 01:06
- Data Venerdì, 19 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Senza ca spass'e spasse mamma non voule affrancati li passe e lli parole
La gende di sta strade sono invidiouse hanne ditte a mamma ca tengh'u spouse T'affacci alla finestra faccia di rose te vurrì de nu bagge ma non è ccose T'affacce alla finestra si vede il mare si vede na barchicella di galleggiare Se te ne vu venej vinatinn' mou ca si t'affranch' i pass' e lli paroule Ritornelli che riprendono schemi melodici ed anche verbali da quelli romaneschi diffusissimi in area meridionale. Cfr. Roberto Leydi, I canti popolari italiani, Verona, Mondadori, 1973, pp. 169-171.Giuseppe Diploma canta delle strofette romanesche.
- Durata 01:20
- Data Venerdì, 19 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Giuseppe Diploma canta una ninna nanna.
- Durata 01:41
- Data Venerdì, 19 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Giuseppe Diploma canta la questua delle uova che si svolgeva il Sabato Santo, itinerante per il paese e per le masserie. Ascolta altre versioni di Debono 065 e 088, di Mancini.
- Durata 00:52
- Data Venerdì, 19 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
"Le fronne 'e limone derivate stilisticamente dai canti di mietitura, rappresentavano nel passato, un modo di comunicare tra chi stava in carcere e gli amici o parenti che sostavano fuori o di fuori alle mura di cinta. I contenuti sono i più svariati (amorosi, licenziosi, satirici, di vendetta ecc.) e sono frammisti con notizie da comunicare all'esterno", dal commento di Diego Carpitella al canto n. 10 del disco 1 in "Documenti dell'Archivio Etnico linguistico-Musicale", Roma, Discoteca di Stato, p. 17 del fascicolo allegato. Cfr. Roberto Leydi e Sandra Mantovani, Dizionario della musica popolare europea, Milano, Bompiani, 1970, pp. 240-241; in particolare per il secondo fronne 'e limone cfr. Raffaele Nigro, Tradizioni e canti popolari lucani: il melfese, Bari-Melfi, Interventi Culturali/Arci-Uisp, 1976, p. 115 n. 97. Sullo stesso motivo melodico ma con un diverso testo canta Carmelita Gadaleta nel suo Canti popolari di Puglia e Lucania, Albatros, 1974.
- Durata 01:21
- Data Venerdì, 19 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Testo:
Addej mareite mej
a l'Amereche te ne vu scej
se tu vu fateghè
Mereche è quej e mMereche è ddè
U sineche cchiù purche
i dett'u passapurte
la mamma cchiù cundende
ca li dett' l'accunsende
Addej mareite mej
a l'Amereche te ne vu scej
se tu vu fateghè
Mereche è quej e mMereche è ddè.
Addio marito mio/ te ne vuoi andare in America/ se vuoi lavorare/ America è qua America è là// Il sindaco più porco/ gli ha dato il passaporto/ la mamma più contenta/ che gli ha dato il permesso// ...
Cfr. Saverio La Sorsa, Tradizioni popolari pugliesi, vol. II, pp. 228-229 n. 1752.Canto sull'emigrazione.
- Durata 00:28
- Data Venerdì, 19 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Testo:
Giovanotti canteme tutte
nu vuljme la libbertà
evviva i cumuniste
bandjra rossa trionferà
evviva i cumuniste
bandjra rossa trionferà
I privete so' na maniate d'imbostoure
chi tene 'a mandenute e chi fa ammora
chi fa ammora
a nnou ce l'hanne ditte tutte quande
ch'u partite cumuniste veie avande
a sta storie a dda fenì
a dda fenì
Giovanotti grideime tutte
nu vuljme la libbertà
evvive i cumuniste
bandjra rossa trionferà
(i privete so' na maniate d'imbostoure/ i preti sono tutti impostori)Canto politico legato alle vicende della scomunica e della sconfitta elettorale del Fronte Democratico Popolare nel 1948.
- Durata 01:02
- Data Venerdì, 19 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Giuseppe Diploma canta un canto narrativo sulla leva militare probabilmente diffuso da cantastorie.
- Durata 00:50
- Data Sabato, 20 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Giuseppe Diploma canta delle strofette goliardiche.
- Durata 00:22
- Data Sabato, 20 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Giuseppe Diploma canta le strofette di una macchietta.
- Durata 00:27
- Data Sabato, 20 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Testo:
Teneva n'arve alla vigna mej
j nou sapeive che frutte gheive
frutte belle quanne te lu mange
prime te fece reire mo te fece chiange
Non fece ninde ca sj basce e cchieine
abbaste ca tjne u tic e tac
te vogghie bboine pe tutt'u coure
la femene de foure la femene de foure
Avevo un albero nella mia vigna/ non sapevo che frutto era/ frutto bello quando lo mangi/ prima ti fa ridere ora ti fa piangere// Non importa se sei bassa e grassa/ basta che hai il tic e tac/ ti voglio bene con tutto il cuore/ o donna di campagnaCanto narrativo che si eseguiva sul lavoro in forma di serenata, con venature provocatorie e doppisensi, nei confronti delle donne braccianti.
- Durata 00:34
- Data Sabato, 20 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Giuseppe Diploma canta delle strofette alla maniera degli stornelli romani, su aneddoti e fatti comici.
- Durata 02:17
- Data Sabato, 20 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Giuseppe Diploma canta, intervallando le strofette ai comandi alla francese, la quadriglia cerignolana.
- Durata 00:29
- Data Sabato, 20 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Giuseppe Diploma canta un canto narrativo religioso sulla storia di Santa Lucia tentata da un principe, che non accetta tutti i doni proposti per seguire la via della santità.
- Durata 00:44
- Data Sabato, 20 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Giuseppe Diploma canta un canto narrativo religioso. Un uomo lascia nottetempo la moglie addormentata per correre a ricevere l'apparizione della Madonna del Carmine. La moglie gelosa pensa a un tradimento e si uccide. La Madonna la farà resuscitare e quindi si svela alla donna.
- Durata 02:37
- Data Sabato, 20 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Giuseppe Diploma intona un ironico canto d'amore.
- Durata 01:03
- Data Sabato, 20 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Giuseppe Diploma canta un canto ironico sull'attesa di un ospite che porterà cose buone da mangiare.
- Durata 00:35
- Data Sabato, 20 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Giuseppe Diploma canta un'ironica canzonetta basata su doppisensi e ricorda tale Ersilia Morini quale interprete.
- Durata 00:50
- Data Sabato, 20 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Giuseppe Diploma racconta una storia, "Al tempo dei tempi", che si raccontava la sera dopo il lavoro nelle masserie. E' la storia di un povero uomo che rubava per sopravvivere e far mangiare i suoi figli. Decise di confessarsi da un sacerdote. Il sacerdote lo convinse, per "espiare la pena", a rubare, il sabato successivo, due pecore e portargliene una. Gli fornì per questo anche un carretto con un asino. Arrivato di notte nella masseria dov'erano gli abruzzesi con le pecore l'asino ragliò e l'uomo dovette scappare, perdendo anche la bestia. La domenica il pover'uomo andò in chiesa e rimase in fondo alla folla di fedeli in attesa di parlare col prete che celebrava messa. Il prete nella sua predica dal pulpito, pensando di aver guadagnato la pecora, diceva: "Eh, eh, eh, stamattina ho guadagnato u bemmè". Il pover'uomo accortosi della furbizia del prete gridò anche lui in chiesa: "Oh oh oh per guadagnare u bemmè hai perso u uohò!".
- Durata 06:12
- Data Sabato, 20 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Giuseppe Diploma racconta: "All'inizio del Novecento" c'erano due sposi. Il marito ogni domenica usciva e la prima persona che incontrava la portava a casa a mangiare. Una domenica il marito tornò a casa con un monaco. Quel giorno la moglie aveva preparato due colombi. Mentre il marito scende in cantina a prendere del vino, la moglie con uno stratagemma fa scappare il monaco da casa. Il marito sentendo urlare risale e la moglie gli dice che il monaco ha rubato i due colombi. Lo insegue con un coltello per recuperarli. Il marito tornando a mani vuote a casa promise alla moglie di non portare più ospiti a casa la domenica. Il racconto è basato sul gioco degli equivoci e dell'ironia triviale.
- Durata 04:31
- Data Sabato, 20 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Giuseppe Diploma canta stornelli ironici su una donna chiamata Angelina.
- Durata 00:22
- Data Venerdì, 26 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Giuseppe Diploma canta una canzone d'osteria di probabile origine milanese ("e ret'o dume de Melano").
- Durata 00:48
- Data Venerdì, 26 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Testo:
Mej'e po meje
u Fuggianidd'a fateghè
Mamma mamma
mmo m'aviss'a dda vedej
pe na raganedde 'ngoule
a fateghè cume nu mule
Mej'e po meje
u Fuggianidd'a fateghè
Mamma mamma
mmo m'aviss'addà vedej
pe na raganedde 'ngoule
a fateghè cume nu mule
Mej'e po meje
u Fuggianidd'a fateghè
Mai e poi mai/ il Foggianello a lavorare// Mamma mamma/ mi dovresti vedere ora/ con la raganella sulle spalle/ a lavorare come un mulo [la raganella è il telone per la raccolta delle olive].
Strofe che si eseguivano sul lavoro, in particolare durante la raccolta delle olive e la zappatura. La strofa mamma mamma... si riferisce alla condizione dei bambini vittime di sfruttamento nella prostituzione.Giuseppe Diploma canta uno stornello di lavoro.
- Durata 00:33
- Data Venerdì, 26 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Giuseppe Diploma canta un canto in cui una donna si lamenta del marito giocatore d'azzardo.
- Durata 00:41
- Data Venerdì, 26 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Giuseppe Diploma esegue un canto alpino della Prima guerra mondiale, Gran Dio del cielo. L'ultima strofa è presente solo in alcune varianti della canzone:
Prendi il fucile e buttalo giù per terra,
prendi il fucile e buttalo giù per terra:
vogliam la pace, vogliam la pace
vogliam la pace, e non vulime la guerra! - Durata 02:03
- Data Venerdì, 26 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Giuseppe Diploma racconta una storia di un gruppo di scarpari che dopo essere stati in osteria decidono di andare in campagna a rubare della frutta da un albero. Racconto pieno di ironia e giochi degli equivoci.
- Durata 03:26
- Data Venerdì, 26 Maggio 1978
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Diploma (nato nel 1906) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Testo: A me me chiammane don Cicce Cappille
che j non tenghe tre tirze de cerville
a me me chiammano lu prevete guaste
so' lli bezzoche che me fanne pazzià
Vecine o Pregatorie
non me facite rjde ah ah ah ah
appicc'a luc' elettech'
e non pozze cchiù passa
E' jurn' e verità
è jurn' e cumbessà
non sacce u paravise
a quale pizze stà
Mi chiamano don Ciccio Cappello/ perchè non ho tre terzi di cervello/ mi chiamano il prete guasto/ le bigotte mi fanno divertire// Vicino alla chiesa Purgatorio/ mi vien da ridere/ [ora] si accende la luce elettrica/ e non posso più passare// Giorno di verità/ giorno di confessione/ non so il paradiso/ dove siaCiccillo Borrelli canta una macchietta che si ritiene riferita a un personaggio locale, un sacerdote più dedito al culto delle donne che a quello divino, vissuto realmente a Cerignola nei primi anni del '900. Lo schema melodico è di origine napoletana.
- Durata 00:33
- Data Lunedì, 15 Novembre 1976
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Francesco Ciccillo Borrelli (nato nel 1916) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Testo: J sacce nu bbelle cantà
dallu mete e llu pesà
lu pesàje non è ccose
e dalla spine nascì la rosa
rosa è la spine
e la mundagna non è marina
marina è la mundagna
e la nucella non è castagna
castagna è la nucella
e la vitrana non è zitella
zitella è la vitrana
e llu malati non è ssane
sane è llu malate
e lu rezzùle non è pignata
pignata è lu rezzùle
e la giummende non è mmula
mula è la giummende
e lu trappiti non è niende
niende è lu trappiti
e la chilombra non è fica
fica è la chilombra
e vulendiere non è palomma
palomma vulendiere
e la 'stata non è vierne
vierne è l'estate
e llu lupe non è crapa
crapa è llu lupe
e la cicoria non è lattuca
lattuca è la cicoria
tre cavall'e fenìsce la storie
Io so un bel canto/ dalla mietitura alla pesatura [trebbiatura a strascico]/ il trebbiare non è cosa/ dalla spina nacque la rosa/ rosa è la spina/ la montagna non è mare/ mare è la montagna/ la nocciola non è castagna/ castagna è la nocciola/ la rosolia non è zitella/ zitella è la rosolia/ il malato non è sano/ sano è il malato/ il coccio non è pignata/ pignata è il coccio/ la giumenta non è mula/ mula è la giumenta/ il frantoio non è niente/ niente è il frantoio/ il fiorone non è fico/ fico è l'inverno/ inverno è l'estate/ il lupo non è capra/ capra è il lupo/ la cicoria non è lattuga/ lattuga è la cicoria/ tre cavalli e finisce la storia
Riportiamo da Antonino Uccello, Risorgimento e società nei canti popolari siciliani, Firenze, Parenti, 1961, p. 30: "L'espressione di rivolta si fa aperta e cosciente, fortemente sarcastica, nei canti della mietitura e della vendemmia quando il contadino è investito di una specie d'immunità, qualunque cosa dica. Il Guastella, in appendice alle sue Ninne-nanne [Ninne nanne del Circondario di Modica, Ragusa, 1887] (p. 85 e seguenti), ce ne dà un bel saggio. Il canto della messe che egli riporta - ci dice lo studioso di Chiaromonte - 'appartiene al genere ditirambico ed è notevole per movimento, e per vivida espansione bacchica': vi troviamo la filastrocca dei contrari molto comune nella poesia popolare, che richiama il carattere dionisiaco dei canti dei mietitori e dei vendemmiatori". Cfr. anche Costantini Nigra, Canti popolari del Piemonte, Torino, Einaudi, [1° ed. 1957], 1974, pp. 689-690, rime infantili, n. 168 p, q.Canto della mietitura. Filastrocca dei contrari spesso usata per elencare tutti gli elementi caratterizzanti i diversi mestieri (analoga a quella dei carrettieri diffusa nel Gargano).
- Durata 01:01
- Data Lunedì, 15 Novembre 1976
- Luogo Cerignola
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Francesco Ciccillo Borrelli (nato nel 1916) bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero