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Archivio Sonoro

157 Ij sacce nu bellu cantà

  • Genere: Audio
  • Audio:

  • Descrizione:

    Testo: J sacce nu bbelle cantà 
    dallu mete e llu pesà 
    lu pesàje non è ccose 
    e dalla spine nascì la rosa 
    rosa è la spine 
    e la mundagna non è marina 
    marina è la mundagna 
    e la nucella non è castagna 
    castagna è la nucella 
    e la vitrana non è zitella 
    zitella è la vitrana 
    e llu malati non è ssane 
    sane è llu malate 
    e lu rezzùle non è pignata 
    pignata è lu rezzùle 
    e la giummende non è mmula 
    mula è la giummende 
    e lu trappiti non è niende 
    niende è lu trappiti 
    e la chilombra non è fica 
    fica è la chilombra 
    e vulendiere non è palomma 
    palomma vulendiere 
    e la 'stata non è vierne 
    vierne è l'estate 
    e llu lupe non è crapa 
    crapa è llu lupe 
    e la cicoria non è lattuca 
    lattuca è la cicoria 
    tre cavall'e fenìsce la storie 

    Io so un bel canto/ dalla mietitura alla pesatura [trebbiatura a strascico]/ il trebbiare non è cosa/ dalla spina nacque la rosa/ rosa è la spina/ la montagna non è mare/ mare è la montagna/ la nocciola non è castagna/ castagna è la nocciola/ la rosolia non è zitella/ zitella è la rosolia/ il malato non è sano/ sano è il malato/ il coccio non è pignata/ pignata è il coccio/ la giumenta non è mula/ mula è la giumenta/ il frantoio non è niente/ niente è il frantoio/ il fiorone non è fico/ fico è l'inverno/ inverno è l'estate/ il lupo non è capra/ capra è il lupo/ la cicoria non è lattuga/ lattuga è la cicoria/ tre cavalli e finisce la storia 
    Riportiamo da Antonino Uccello, Risorgimento e società nei canti popolari siciliani, Firenze, Parenti, 1961, p. 30: "L'espressione di rivolta si fa aperta e cosciente, fortemente sarcastica, nei canti della mietitura e della vendemmia quando il contadino è investito di una specie d'immunità, qualunque cosa dica. Il Guastella, in appendice alle sue Ninne-nanne [Ninne nanne del Circondario di Modica, Ragusa, 1887] (p. 85 e seguenti), ce ne dà un bel saggio. Il canto della messe che egli riporta - ci dice lo studioso di Chiaromonte - 'appartiene al genere ditirambico ed è notevole per movimento, e per vivida espansione bacchica': vi troviamo la filastrocca dei contrari molto comune nella poesia popolare, che richiama il carattere dionisiaco dei canti dei mietitori e dei vendemmiatori". Cfr. anche Costantini Nigra, Canti popolari del Piemonte, Torino, Einaudi, [1° ed. 1957], 1974, pp. 689-690, rime infantili, n. 168 p, q.

    Canto della mietitura. Filastrocca dei contrari spesso usata per elencare tutti gli elementi caratterizzanti i diversi mestieri (analoga a quella dei carrettieri diffusa nel Gargano).

  • Durata: 01:01
  • Data: Lunedì, 15 Novembre 1976
  • Luogo: Cerignola
  • Provincia: Foggia
  • Regione: Puglia
  • Esecutore: Francesco Ciccillo Borrelli (nato nel 1916) bracciante: voce
  • Autore: Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero