Fondo Pinna (82)
I materiali lucani di Pinna nel succedersi delle spedizioni di Ernesto De Martino
Nel 2002, l'Archivio Franco Pinna di Roma ha provveduto a catalogare i materiali realizzati in Lucania secondo criteri di filologia fotografica che nelle sue linee di principio rispecchiano "un certo modo di concepire e organizzare la pratica di lavoro" del fotogiornalista: "si sceglie la ripresa, si scatta, si sviluppa, si provina, si selezionano ed eventualmente si riquadrano i provini, si stampa in modo più o meno variabile (per formato, tipo di carta, per modalità di resa ecc.) a seconda della destinazione prevista, in certi casi si ritocca. Il risultato finale di questo processo è la fotografia del fotogiornalista, il testo da lui configurato in un certo modo e non in uno degli altri mille e più possibili" (G. Pinna, Con gli occhi della memoria. La Lucania nella fotografie di Franco Pinna 1952-1959, Trieste, 2002, p. 9). Se, dunque, in quanto documenti tutti i materiali in questione possono essere accomunati comodamente in un'unica categoria, da un punto di vista più strettamente fotografico essi vanno considerati tenendo conto della basilare distinzione fra ripresa (la risultanza documentale di quello che il linguaggio ordinario chiama "scatto") e fotografia (ripresa selezionata ed eventualmente configurata dal fotografo nell'intento di determinarla come specifico testo visuale). In queste sede, i materiali lucani di Pinna, suddivisi secondo il succedersi delle spedizioni demartiniane, sono stati distribuiti in due distinte raccolte per ognuna delle due principali spedizioni: nella prima, Fotografie e riprese, compaiono i testi visuali riconoscibili come tali, sulla base di evidenze documentali che testimoniano delle scelte dell'autore, e altre riprese in relazione con essi; nella seconda, denominata Provini, sono invece visibili le stampe a contatto, preliminari ai testi della sezione precedente, che documentano della loro elaborazione.