Canto di carcere.
Più noto col titolo di Canto del Filangieri, dal nome del vecchio carcere minorile partenopeo; una versione napoletana, rielaborata da Roberto De Simone ed eseguita da Concetta Barra, è incisa in Nascette mmiez’o mare,DERBY, DBR 69066, 1974.

Brano non identificato.
Brano non identificato appartenente al repertorio della canzone leggera degli anni Venti. 

Canto narrativo. Storia di Luisa Gennari.
Canto di cantastorie. Incompleto. Brano del repertorio dei cantastorie assai diffuso nell’Italia centrale, sul tema dell’infanticida: Luisa tradisce il marito partito per la guerra e sua figlia scrive al padre per avvisarlo del tradimento, prima di essere avvelenata dalla madre. All’esecuzione segue una breve intervista sui cantastorie. 

Canto narrativo. Storia di Amalia e Antonio Serafini.
Brano del repertorio dei cantastorie, assai diffuso nell’Italia centrale, sul tema dell’emigrante che, partito per l’America, tradisce la moglie e dimentica i figli. La donna parte per New York per vendicare il tradimento subito. La Storia di Amalia e Antonio Serafini riproduce un modulo assai diffuso nella tradizione narrativa, largamente noto attraverso il canto Adelina faceva all’amore (o Storia di Alfredo e Adelina). 

Recitativo. Esecuzione di alcune strofette in rima.
In sequenza sono eseguite Pasqua Epifania (recitata la notte dell’Epifania mentre si bruciavano rami di ulivo sul fuoco per trarne auspici per l’anno a venire) e Alti garzon’ che è il dì (un dialogo tra padrone e garzone che l'esecutrice rivolgeva ironicamente al nipote per farlo alzare dal letto quand’era ragazzo). 

Canto narrativo. Mentre passavo sul ponticello.
Canto di carcere più noto col titolo di Canto del Filangieri (dal nome del vecchio carcere minorile partenopeo); una versione napoletana, rielaborata da Roberto De Simone ed eseguita da Concetta Barra, è incisa in Nascette mmiez’o mare,DERBY, DBR 69066, 1974. In coda all’esecuzione la donna racconta di aver appreso il brano all’età di tredici, quattordici anni. 

Canto narrativo. La canzone del frate.
Canto di satira, di scherno, di festa e di osteria.
Brano della tradizione narrativa sul tema del frate che, scoperto in casa di una donna dal di lei marito, riesce a tornare al suo convento col naso tagliato e coperto di lordura.

Ottava rima. Pia dei Tolomei.
Uno dei più noti testi della letteratura orale in ottava rima. L’ottava cantata, sia di tradizione letteraria (scritta) sia improvvisata (poesia estemporanea), è tra i generi narrativi più diffusi nella tradizione dei canti popolari italiani di ambito contadino e pastorale nell'Italia mediana.
Prima parte, segue alla traccia successiva.

Ottava rima. Pia dei Tolomei.
Uno dei più noti testi della letteratura orale in ottava rima. L’ottava cantata, sia di tradizione letteraria (scritta) sia improvvisata (poesia estemporanea), è tra i generi narrativi più diffusi nella tradizione dei canti popolari italiani di ambito contadino e pastorale nell’Italia mediana.
In coda all’esecuzione la donna racconta di aver appreso la Pia dei Tolomei da ragazza.
Seconda parte, segue dalla traccia precedente.

Ottava rima.
Esecuzione di alcune storie in ottava rima, memorizzate: C'era 'na volta un cavallin toscano, Mi son deciso di voler partire, Sospiri miei dolenti in Barberia. 

Ottava rima. Sospiri miei dolenti in Barberia.
Esecuzione di una storia in ottave, memorizzata. Alla versione di Iole Agostini segue lo stesso brano eseguito da Caterina Agostini. 

Ottava rima.
Esecuzione di alcune storie in ottava rima, memorizzate: C'era 'na volta un cavallin toscano (ripetuta due volte), Mi son deciso di voler partire.  

Stornello. È notte, è notte e lo padron sospira.
Esecuzione di una serie di stornelli per la raccolta del grano, detti localmente buciarone o vociarone. Ad una prima esecuzione, a cui partecipa anche il ricercatore, ne segue una seconda per voce sola. 

Ninna nanna. Ninnò ninnò.
Esecuzione di una ninna nanna tradizionale.

Stornello. Santa Maria Maggiore c’è un salita.
Esecuzione di una serie di stornelli alla romana con il tradizionale accompagnamento alla chitarra. 

Stornello. Voj’ benedire lo fiore d’amore.
Esecuzione di una serie di stornelli alla romana con il tradizionale accompagnamento alla chitarra. 

Ninna nanna. Ninnò ninnò.
Esecuzione di una ninna nanna tradizionale. 

Canto narrativo. La canzone del frate. Canto di satira, di scherno, di festa e di osteria.
Brano della tradizione narrativa sul tema del frate che, scoperto in casa di una donna dal di lei marito, riesce a tornare al suo convento col naso tagliato e coperto di lordura.
L’esecuzione è ripetuta più volte in tonalità differenti. 

Canto narrativo. Storia di Amalia e Antonio Serafini.
Brano del repertorio dei cantastorie assai diffuso nell'Italia centrale sul tema dell’emigrante che, partito per l’America, tradisce la moglie e dimentica i figli. La donna parte per New York per fare vendetta del tradimento subito. La Storia di Amalia e Antonio Serafini riproduce un modulo tipico della tradizione narrativa, più noto attraverso il canto Adelina faceva all’amore (o Storia di Alfredo e Adelina). 

Ninna nanna. Ninnò ninnò.
Esecuzione di una ninna nanna tradizionale, ripetuta più volte, con e senza accompagnamento alla chitarra. 

Filastrocca.
Esecuzione di alcune filastrocche tradizionali del repertorio per l’infanzia: Staccia minaccia, Pasqua che vieni ogni anno ogni anno, Sotta sotta tartofanà.  

Canto narrativo. Storia di Amalia e Antonio Serafini.
Brano del repertorio dei cantastorie assai diffuso nell'Italia centrale sul tema dell’emigrante che, partito per l’America, tradisce la moglie e dimentica i figli. La donna parte per New York per fare vendetta del tradimento subito. La Storia di Amalia e Antonio Serafini riproduce un modulo tipico della tradizione narrativa, più noto attraverso il canto Adelina faceva all’amore (o Storia di Alfredo e Adelina).

Canzone a ballo. Il ballo della sala.
Brano di accompagnamento per una danza (danza guidata, a coppie, simile alla quadriglia) ampiamente diffusa nell’Italia centrale e attestata nelle fonti scritte a partire dal XIV secolo. 

Canzone a ballo. Il ballo della sala.
Brano di accompagnamento per una danza (danza guidata, a coppie, simile alla quadriglia) ampiamente diffusa nell’Italia centrale e attestata nelle fonti scritte a partire dal XIV secolo. Esecuzione ripetuta due volte.