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Nel paese dei cupa cupa (29)

I suoni della tradizione lucana a cinquant’anni di distanza dalle spedizioni demartiniane

Di seguito i brani del cd allegato al volume che, rimandando nel titolo a un’espressione utilizzata da Diego Carpitella per indicare la Basilicata, voleva offrire, a cinquant’anni di distanza dalle spedizioni demartiniane, una più estesa ed aggiornata ricostruzione della musica tradizionale della regione, esito di una pluriennale ricerca sul campo. Evitando facili esotismi e distaccandosi da raffigurazioni stereoripate di un meridione in costante ritardo sui processi di modernizzazione e dunque più autentico e incontaminato, Nicola Saldaferri e Stefano Vaja sono partiti dall’attualità di un contesto sociale disgregato e frammentario dove la presenza contadina e pastorale è ormai sempre più marginale. 
Lamenti funebri, giochi di mietitura, canti di lavoro e ninne nanne risultano pressoché scomparsi dalla prassi ordinaria così come è scomparsa la Lucania consegnata nelle foto di Pinna, Zavattini e Gilardi. Questi repertori sopravvivono nei ricordi delle persone più anziane per cui figure eccezionali, depositarie della memoria collettiva, possono ancora eseguirli su richiesta, animando non senza ironia "sceneggiate" utili ad evocare le cose di una volta. Si tratta però di sopravvivenze di un passato che non fa più parte delle manifestazioni sonore condivise dalla popolazione. In Lucania, come altrove, gli ambienti domestici e lavorativi sono saturi di suoni di altro genere, per lo più di provenienza radiotelevisiva: le ninne nanne sono state sostituite da musica per bambini riprodotte industrialmente, le attività lavorative non sono più accompagnati dai canti alla pisatura e le feste da ballo e i pranzi di nozze sono allietate da musiche da discoteca.
In un quadro musicale estremamente composito e fortemente condizionato dalla cosiddetta globalizzazione, si registrano però processi di rivitalizzazione e riappropriazione di alcuni fenomeni musicali agitati spesso, non senza contraddizioni, come veicoli di affermazione identitari dalle comunità locali. I repertori di strumenti come il tamburello, la zampogna e l’organetto, meno legati a specifici momenti occasionali o rituali, sono oggetto di una forte attenzione da parte di giovani esecutori che, formatisi talvolta in conservatorio, rimettono in circolazione strumenti e musiche dei "nonni" trascurati dai "padri", mentre si registra anche la ripresa di una tradizione artigianale che si riteneva prossima a scomparire. Più che da appartenenze territoriali, etniche o sociali, la produzione musicale lucana è oggi vissuta tramite processi che si attuano in un sistema di pratiche che coinvolgono la memoria e gli affetti. I momenti più significativi risultano quelli che registrano grandi aggregazioni collettive, come le feste calendariali e religiose, in cui si creano comunità temporanee dove persone di diversa provenienza trovano la ragione del loro stare insieme proprio nella condivisione dell’esperienza musicale e dove avviene la trasmissione di repertori musicali dai vecchi musicisti ai giovani esecutori.

  • Genere Audio

  • Genere Audio
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  • Descrizione

    Il Campanaccio di San Mauro Forte è la più nota di un gruppo di feste lucane dove si fa uso di campanacci in occasione della vigilia di S. Antonio Abate. Oltre a quelli solitamente usati per gli animali, vengono utilizzati anche strumenti costruiti appositamente per l'occasione, come i campanacci di Rocco Giammetta. Decine di squadre mascherate di scampanatori percorrono per ore le vie del paese e compiono tre giri rituali intorno alla chiesa di S. Rocco, dove è custodita la statua di S. Antonio Abate. Ogni squadra cerca di suonare i campanacci in modo sincronico; un caposquadra, spesso con un fischietto, un tamburo, un grappolo di campanelli, scandisce ritmi assai cadenzati.

  • Durata 02:20
  • Data Venerdì, 16 Gennaio 2004
  • Luogo San Mauro Forte
  • Provincia Matera
  • Regione Basilicata
  • Autore Steven Feld

  • Genere Audio
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  • Descrizione

    Il canto della cupa cupa (al femminile), nella città di Matera, è tipico delle serate del periodo di carnevale: viene eseguito da gruppi di musicisti che compiono visite e giri di questua nelle case di amici e conoscenti. Oltre al tamburo a frizione (costruito con un vaso di terracotta, una membrana di stoffa e una canna) si usano anche strumenti moderni come fisarmonica e chitarra. Il canto presenta una linea melodica che se da un lato rispetta la struttura ritmica e fraseologica del canto tradizionale (brano 18), dall'altro è chiaramente tonale e in modo minore. Il testo verbale, in distici, comprende versi di saluto e di circostanza, ma anche frammenti di canti narrativi.

  • Durata 04:13
  • Data Mercoledì, 10 Marzo 2004
  • Luogo Matera
  • Provincia Matera
  • Regione Basilicata
  • Esecutore Franco Di Lena: voce principale e cupa cupa, Saverio Pellegrino: fisarmonica e voce, Giuseppe Larato: chitarra e voce
  • Autore Nicola Scaldaferri

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    A Barile hanno luogo alcuni dei riti della Settimana Santa più noti della regione. La processione della Madonna Addolorata del Giovedì Santo - alla quale partecipano soprattutto le donne - e la Sacra Rappresentazione del Venerdì, sono aperte dagli squilli del corno. Nel primo caso sono i ragazzi a suonarlo nelle strade annunciando l'arrivo della processione; nel secondo caso i centurioni a cavallo che aprono il corteo dei figuranti.

  • Durata 00:37
  • Data Giovedì, 08 Aprile 2004
  • Luogo Barile
  • Provincia Potenza
  • Regione Basilicata
  • Esecutore Michele Circasso Corbo: corno
  • Autore Nicola Scaldaferri

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Si tratta di un frammento del canto della Passione, eseguito durante la processione dell'Addolorata la sera del Giovedì Santo a Barile. Una persona intona il canto, strutturato su una libera alternanza di distici e strofe di tre versi; questi vengono di volta in volta ripetuti, all'unisono, dai fedeli che partecipano alla processione. L'episodio del testo, presente nei canti della Passione di varie parti d'Italia, è quello della maledizione rivolta alla zingara, che fa fabbricare i chiodi per la crocifissione, e che per questo dovrà vagare senza fissa dimora.

  • Durata 02:50
  • Data Giovedì, 08 Aprile 2004
  • Luogo Barile
  • Provincia Potenza
  • Regione Basilicata
  • Esecutore Chiarina Paternoster: voce femminile con microfono, coro femminile
  • Autore Nicola Scaldaferri

  • Genere Audio
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  • Descrizione

    Tra la grande varietà di suoni del Maggio di Accettura, la presenza più caratteristica è quella dei complessi di bassa musica, che suonano ininterrottamente durante tutta la festa. Oltre a gruppi di professionisti (con uno o due ottavini e percussioni), di provenienza pugliese, che eseguono marce e brani adattati al repertorio bandistico (brano 09), vi sono gruppi locali, più o meno estemporanei, come quello di questo brano; essi eseguono tarantelle, ballabili, canzoni assai note, o semplicemente sequenze ritmiche puramente percussive, chiamate šcasciatammorr.

    La registrazione è avvenuta in occasione del taglio del cerro durante la festa del Maggio.

  • Durata 01:43
  • Data Giovedì, 20 Maggio 2004
  • Luogo Accettura
  • Provincia Matera
  • Regione Basilicata
  • Esecutore Bassa musica di Accettura U' Fr(u)sc' (ottavino, saxofono, rullante, grancassa, piatti)
  • Autore Nicola Scaldaferri

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Altri elementi portanti della festa di Accettura sono i canti all'organetto e, soprattutto, quelli a zampogna, che hanno larga diffusione tra i giovani. Gli esecutori registrati sono un gruppo di ragazzi che cantano a contrasto dei versi di circostanza. Il modulo melodico discendente, tipico dei canti a zampogna, presenta qui delle caratteristiche proprie, soprattutto nelle modalità di ornamentazione e nelle interiezioni che lo accompagnano. Il testo verbale è composto da distici.

    La registrazione è avvenuta durante il trasporto della cima durante la festa del Maggio. 

  • Durata 02:25
  • Data Domenica, 08 Giugno 2003
  • Luogo Accettura
  • Provincia Matera
  • Regione Basilicata
  • Esecutore Alberico Larato: zampogna di 2,5 palmi; Domenico Palermo, Giuliano Moles, Domenico Fanuele e altri non identificati: voce
  • Autore Nicola Scaldaferri

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    La Madonna del Pergamo, che si festeggia nei giorni 11 e 12 giugno, è un momento di grande coinvolgimento per la popolazione di Gorgoglione, anche per la presenza di un rito arboreo. Tra i vari eventi musicali che la caratterizzano (dalla banda ai suonatori di organetti e fisarmoniche), si segnalano soprattutto i canti femminili devozionali, eseguiti in chiesa e durante la processione, che presentano una struttura polifonica per terze parallele e una vocalità assai tesa. I testi verbali sono assai simili a quelli dei numerosi canti mariani che si possono ascoltare in tutta la regione.

  • Durata 01:55
  • Data Giovedì, 12 Giugno 2003
  • Luogo Gorgoglione
  • Provincia Matera
  • Regione Basilicata
  • Esecutore Coro di voci femminili (Giuseppina Morelli, Lucia Abbondanza, Rosa Leone, Maria Antonia Romeo, Filomena Ambrico e altre non identificate) e scoppio di petardi
  • Autore Nicola Scaldaferri

  • Genere Audio
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  • Descrizione

    La festa della Madonna di Pollino si svolge in tre momenti: la salita al santuario della Madonna (prima domenica di giugno), la festa al santuario (il sabato che precede la prima domenica di luglio) e la discesa a San Severino Lucano (seconda domenica di settembre).
    E' l'evento che probabilmente raccoglie il maggior numero di suonatori, sia lucani che calabresi, che nella festa di luglio bivaccano per più giorni nei pressi del santuario con zampogne, organetti, tamburelli, fisarmoniche. Oltre alle performance estemporanee di musica e danza che si susseguono senza sosta in tutta l'area del santuario, e coinvolgono persone di varia provenienza che spesso non si conoscono, caratteristiche sono soprattutto le suonate a devozione davanti allla Madonna.
    Nel brano, registrato in chiesa, si ascolta l'avvicendamento di due gruppi di esecutori. Il primo frammento è un canto a zampogna eseguito in modo estemporaneo da due musicisti che si sono incontrati e conosciuti sul posto (Salamone è lucano, mentre Serra è calabrese); il secondo è una tarantella eseguita da una squadea di pellegrini di Terranova che arrivano interrompendo gli esecutori precedenti. Singolare l'uso dell'organetto a 8 bassi, che consente dei passaggi melodici in modo minore (anche se l'accompagnamento è realizzato sempre in maggiore). Le tarantelle con l'organetto con parti in minore sono piuttosto frequenti nell'area del Pollino, soprattutto tra gli esecutori di Alessandria del Carretto; negli ultimi tempi stanno avendo una maggiore diffusione anche grazie a iniziative di gruppi musicali locali (come quella del gruppo I Suoni di Terranova) che le hanno incluse nelle loro realizzazioni discografiche.

    La registrazione è avvenuta durante la notte.

  • Durata 02:57
  • Data Venerdì, 04 Luglio 2003
  • Luogo S. Severino Lucano, santuario della Madonna del Pollino
  • Provincia Potenza
  • Regione Basilicata
  • Esecutore Nel frammento di canto a zampogna Giuseppe Salamone: zampogna di 3,5 palmi, Antonio Serra: voce Tarantella con organetto (Raffaele Cirigliano: organetto a 8 bassi), bottiglia, tamburello e battiti di mani (gruppo di pellegrini di Terranova del Pollino)
  • Autore Nicola Scaldaferri

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    La bassa musica di Grottole, composta dai membri della famiglia Fanelli, è l'unico complesso della regione attualmente in attività. Fondamentale la presenza del gruppo alla festa della Bruna a Matera. Il complesso percorre e anima le strade cittadine già nei giorni precedenti; svolge un ruolo importante soprattutto all'alba del 2 luglio nella processione dei pastori, ma sfila anche assieme alle bande durante le altre processioni della lunga giornata, che si concluderà la sera con l'assalto della folla al carro che ha trasportato la Madonna. Il repertorio musicale del gruppo comprende adattamenti di musiche bandistiche e canzoni celebri; in questa esecuzione è riconoscibile un'adattamento della marcia Squinzano di Nino Ippolito.

    La registrazione è avvenuta durante la festa della Madonna della Bruna.

  • Durata 02:35
  • Data Mercoledì, 02 Luglio 2003
  • Luogo Matera
  • Provincia Matera
  • Regione Basilicata
  • Esecutore Bassa musica di Grottole di Giovanni Fanelli (due flauti traversi in ottone a 6 fori, piatti, due rullanti e grancassa)
  • Autore Nicola Scaldaferri