Struggente ninna nanna a una sola voce femminile. Accompagnando le sue parole con una dolce melodia, la mamma invoca la madonna per addormentare il bambino.

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Canto femminile a una sola voce. Classica filastrocca popolare il cui testo presenta numerose varianti nella tradizione salentina.

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Canto femminile a una sola voce. Invocando la madonna, tema molto ricorrente nella tradizione delle ninne nanne popolari, la madre cerca di addolcire il sonno della figlia.

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Filastrocca recitata da una voce femminile.

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Registrazione piuttosto composita nella quale a un frammento recitato da una voce femminile subentra una ninna nanna a più voci dalla caratteristica complessa struttura melodica.

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Frammento contenente una breve recitazione di una rima infantile.

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Altro breve frammento contenente una rima recitata da una voce femminile.

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Rima recitata da più voci femminili.

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Rima a più voci femminili.

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Classica filastrocca popolare dal ritmo rapido e cadenzato con rima baciata. Componimenti di questo tipo, molto diffusi nelle culture orali, erano recitati dagli adulti per divertire i bambini, i quali finivano per farli propri grazie alle melodie semplici e alla metrica ricca di rime e assonanze ricorrenti di cui erano composti.

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Filastrocca popolare recitata da voce maschile.

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Breve filastrocca a voce femminile.

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Filastrocca recitata da voce maschile.

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Filastrocca a due voci (maschile e femminile) utilizzata dai bambini per accompagnare un gioco. Le “filastrocche-gioco” sono anch'esse molto diffuse nella cultura contadina e caratterizzate come le altre da freschezza di immagini, ritmo cadenzato e rime.

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Filastrocca recitata da voce femminile.

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La ripetizione di versi apparentemente privi di senso è un altro elemento tipico delle prose popolari per bambini. In questo frammento, una filastrocca recitata a voce femminile particolarmente ricca di rime, assonanze e giochi di parole.

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Ancora una classica filastrocca-gioco utilizzata dai bambini per fare la conta.

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Canto femminile a una sola voce dedicato al mestiere delle “tabaccare”, un tempo particolarmente diffuso nel Salento.

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Canto d'amore a una voce femminile. Il protagonista (maschile) del canto promette fedeltà alla propria amata, giurando di non lasciarla mai.

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Breve canto femminile a una voce con tema passionale.

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Lo stornello è un componimento caratterizzato da un tipo di poesia molto semplice, spesso improvvisata, con tema amoroso o goliardico, molto diffuso in regioni come la Toscana (da cui la denominazione “stornello alla Toscana”), il Lazio e le Marche. In questa registrazione, stornelli salentini a voce femminile composti da coppie di versi a rima baciata o alternata.

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Canto polivocale a cappella (“alla stisa”) costruito su uno schema melodico molto ricorrente nel repertorio orale salentino.

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Breve canto a una voce femminile in italiano e in dialetto salentino dedicato alle donne brindisine.

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Breve canto femminile a una voce dalla complessa struttura melodica.

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Malinconico canto a una voce femminile.

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Canto narrativo a voce femminile dedicato a una giovane donna morta.

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Classico canto d'amore della tradizione popolare salentina. Una donna cerca di convincere l'amato ad abbandonare i lavori nel campo e venire da lei. Dopo qualche esitazione il giovane “lascia l'aratro” e si abbandona alle grazie della donna.

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Canto a una voce femminile. Con un gioco di parole fortemente allusivo il testo racconta lo scambio di battute fra una “signorina” e il suo dottore.

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Canto femminile a una voce.

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Sulla strada per Milano una donna piange per il triste destino che la costringe a un lungo viaggio verso il Nord. Malinconico canto narrativo a più voci femminili.

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Due voci femminili “stornellano” in successione cantando coppie di versi a rima baciata.

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Canto d'amore a più voci femminili. Svegliatasi la mattina mezz'ora prima dell'alba, una giovane donna scorge dalla finestra il suo amore accompagnato da una ragazza. Va in chiesa a confessare il suo sconforto, ma preferisce morire piuttosto che accettare la penitenza che le viene chiesta. Si tratta di un famoso canto popolare originario del nord Italia e diventato parte della tradizione orale salentina.

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Serenata d'amore a una voce femminile (breve accenno di seconda voce nelle prime due strofe).

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Stornelli a voce femminile composti da coppie di versi a rima baciata o alternata.

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Più voci femminili cantano su una singola linea melodica questo brano narrativo nel quale la protagonista accoglie il marito che torna a casa ubriaco dopo aver girovagato da una cantina all'altra.

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Canto d'amore con esecuzione a cappella nel quale una voce femminile si alterna a un coro monodico. Due rose appese a un albero sono la metafora delle due fanciulle delle quali un giovane è innamorato.

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Breve canto in coro monodico femminile dedicato alla figlia del marinaio.

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Seconda versione di “Beddu è lu mare”, nella quale al coro si affianca una voce solista.

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Canto femminile “alla stisa”. Ispirato a un'antica canzone d'autore di origine napoletana, questo pezzo è entrato a far parte della tradizione orale del sud Italia. Come è accaduto per molti altri canti provenienti da diverse aree del paese, il brano si è perfettamente integrato nella tradizione salentina all'interno della quale si è diffuso attraverso i meccanismi tipici delle culture orali.

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Canto femminile “alla stisa”. Il mal di testa è metafora delle pene d'amore della protagonista, malattia alla quale la madre non riesce a porre rimedio.

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