Canzone satirica "politicamente scorretta". Di fronte alle difficoltà finanziare familiari, marito e moglie sono d'accordo sulla scorciatoia più prevedibile.

Passione. L'orologio della Passione. Canto rituale di questua per la Settimana Santa. Testo completo. Al termine dell'esecuzione viene aggiunta una strofa "blasfema".

Parodia dell'omonimo inno religioso in chiave sociale.

Parodia delle litanie. Frammento.

Tipica canzone narrativa da foglio volante, sull'aria di Addio padre, molto usata in questo repertorio. Un padre e un figlio partiti per il fronte, rispettivamente nella prima e nella seconda guerra mondiale, si ritrovano in modo piuttosto imprevedibile. Una versione più completa e meglio eseguita si trova nella Raccolta Leonardi.

Canzone narrativa che racconta una storia piuttosto bizzarra: una moglie venduta all'asta.

Canzone della prima guerra mondiale, generalmente nota come "Fuoco e mitragliatrici", dal cui testo emerge una chiara condanna della guerra. La melodia è tratta dalla canzone napoletana Sona chitarra (Bovio - De Curtis, 1913). In questa versione, al testo normalmente noto, vengono aggiunte strofe tratte dall'originale del 1913 che, paradossalmente, suonano "fuori contesto".

L'informatore è anche un erborista. Nell'intervista illustra i metodi di preparazione delle pomate per malattie cutanee e parla del suo lavoro di cantastorie.

L'informatore parla del suo repertorio di cantastorie professionista.

Passione. L'orologio della Passione. Canto rituale di questua per la Settimana Santa. Una versione melodicamente inedita della Passione più diffusa in Umbria e in gran parte del Centro Italia. Testo completo. L'informatore aggiunge un'ultima strofa augurale da lui composta.

L'informatore parla delle modalità esecutive della Passione. All'interno dell'intervista esegue con l'ocarina la melodia tradizionale dell'Orologio della Passione, che usava per richiamare l'attenzione del pubblico.

L'informatore, cantastorie professionista, usava suonare qualche strofa dell'Orologio della Passione per richiamare il pubblico. L'esecuzione sarebbe poi avvenuta col canto e con l'accompagnamento di chitarra, suonata da lui, e di fisarmonica, suonata da un suo compagno.

Maggio. Canto rituale di questua. Frammento di un maggio inedito.

Esecuzione di Tu scendi dalle stelle con l'ocarina. Segue breve intervista sui canti rituali.

Pasquella. Canto rituale di questua per l'Epifania.

Annuncio surreale di un "banchetto di guerra", composto dall'informatore.

Una creazione del mondo in chiave ironica.

Le prime strofe del celebre poema Pia de' Tolomei in ottava rima (54 strofe) del poeta estemporaneo semi-letterato Giuseppe Moroni detto Il Niccheri (1810-1880), pubblicato da Salani nel 1875, che narra la nota e tragica storia di Pia.

L'informatore parla della festa del Carnevale. L'intervista contiene un frammento della canzone del Carnevale.

Saluto surreale composto dall'informatore che denota le sue notevoli capacità affabulatorie.

Racconto di uno scherzo fatto al podestà di Calvi. Segue una satara scritta dall'informatore sullo stesso personaggio, abituato a promettere molto e a realizzare molto poco. La satara è un componimento, generalmente in versi a sfondo canzonatorio.

L'imbroglio generale, composizione in versi dell'informatore sull'imbroglio e gli imbroglioni.

La rirposta della classe operaia: questo è il titolo che l'informatore dà al brano. Si tratta in realtà della denuncia delle condizioni di vita dei ceti popolari. Probabilmente l'informatore ha rielaborato un testo preesistente.

Variante del documento 23. In questo caso è cantato.

I pensieri è il titolo dato al brano dall'informatore che dichiara di esserne l'autore. Una riflessione garbatamente ironica sul pensiero.

Il prete e il contadino, una canzone composta dall'informatore per dimostrare che il contadino, alla fine, quanto a furbizia, batte anche il prete.

Altra "prova d'artista" dell'informatore, cantastorie e affabulatore: un discorso per richiamare l'attenzione della gente a una fiera e radunarla.

Il racconto di una "predica" dell'informatore-cantastorie che si conclude con la vendita di quattrocento "Lettere di Gesù Cristo".

Canzone narrativa su Sant'Anna "delle donne partorienti".

Canto bivocale del lavoro per la mietitura "a la stesa". Due voci maschili. Stornelli a sfondo erotico.

Canto monodico del lavoro per la mietitura "a la metetora".

Canto bivocale del lavoro per la mietitura "a la stesa". Stornelli con espliciti riferimenti sessuali.

Pasquella. Canto rituale di questua per l'Epifania.

Pasquella. Canto rituale di questua per l’Epifania. Variante del documento 33.

Pasquella. Canto rituale di questua per l’Epifania. Variante del documento 33.

Pasquella. Canto rituale di questua per l’Epifania. Variante del documento 33.

Pasquella. Canto rituale di questua per l’Epifania. Variante del documento 33.

Sequenza di stornelli di questua eseguiti "a saltarello".

Passione. Canto rituale per la Settimana Santa. Sebbene citata nelle raccolte più antiche, è l'unica versione registrata in Umbria di questa magnifica passione che ha ampia circolazione in tutta l'Italia centro-meridionale e che si iscrive nel filone del Pianto della Madonna. Si tratta di un'orazione, in origine usata solo come canto processionale, poi trasformata anche in canto di questua.

Passione. Canto rituale di questua per la Settimana Santa. Una delle tante varianti dell'Orologio della Passione.

Passione. Canto rituale di questua per la Settimana Santa. Frammento.

Sequenza di stornelli memorizzati eseguiti "a saltarello".

Canto d'osteria.

Canzone patriottico-militarista.

Canzone d'osteria.

Pastorella di Natale.

Canto bivocale del lavoro per la mietitura "a la stesa". Due voci maschili.

Canto di montagna.

Maggio lirico. Stornelli eseguiti "a saltarello". Il modo più tipico di cantare il maggio nell'Umbria meridionale.

Pasquella. Canto rituale di questua per l'Epifania. In funzione. Registrata nelle campagne di Vigne la notte precedente la festa.

Pasquella. Canto rituale di questua per l’Epifania. In funzione. Variante incompleta del documento 50.

Pasquella. Canto rituale di questua per l’Epifania. In funzione. Per questa Pasquella viene usato lo stesso testo del documento 50 con una diversa melodia.

Sequenza di stornelli "a saltarello".

Ballata. Nigra 66 La pesca dell'anello. Il finale, anche se non raro, è inusuale per questa ballata: dopo il bacio al marinaio per la pesca dell'anello caduto in mare non resta che sposarsi

Ballata. Nigra 1. Probabilmente la ballata più diffusa, anche in Umbria.

Ballata. Variante del documento 55, rispetto al quale cambia la melodia.

Ballata. Nigra 30 Il marito giustiziere.

Ballata. Variante del documento 57 dal quale si differenzia per la melodia e per il finale: la punizione della moglie infedele.

Stornelli "alla Sor Capanna".

Canto alpino.

Canzone narrativa da foglio volante, La povera Giulia. E' probabilmente la canzone da cantastorie più diffusa in tutta l'Umbria, la cui melodia è diventata quella più usata nel genere.

Canzone narrativa da foglio volante, La storia di Pierina, tipica del genere soprattutto per la trama: un amante tradito uccide la promessa sposa, fa mangiare il suo cuore al rivale e si uccide a sua volta.

Il racconto di uno dei tanti episodi che sarebbero all'origine del brigantaggio di Peppe Mastrilli, altro personaggio alle cui "gesta" si sono ispirati i cantastorie.

Ballata. Nigra 77, La bevanda sonnifera.

Ballata. Nigra 77, La bevanda sonnifera. Variante del documento 64.

Ballata. Anche se non presente nella raccolta del Nigra, questa canzone narrativa presenta tutti gli accorgimenti formali tipici del repertorio epico-lirico.

Ballata. Nigra 26 Testamento dell'avvelenato.

Badarella.

Badarella.

Badarella.

Scantafavola. Racconto fantastico. Le disavventura di una madre alle prese con un figlio un po' tonto.

Ballata. Nigra 69, La pastora e il lupo.

Ballata. Nigra 76, "Convegno notturno"

Canzone d'osteria.

Canto d'osteria.

Canzone di origine incerta. I testi di alcune versioni tradiscono un'origine colta. Molto diffusa anche in Umbria

 Passione. Canto di questua per la Settimana Santa, eseguito da ragazzini e ragazzine il martedì, mercoledì e giovedì. Segue intervista sullo svolgimento del rito.

Passione. Canto rituale di questua per la Settimana Santa. Anche questa passione come la precedente veniva cantata da ragazzine.

Canzone narrativa da foglio volante, sull'aria della Povera Giulia. La Vergine del Carmine, apparsa miracolosamente in sogno alla vittima designata di un omicidio, permette a una povera orfana di salvarsi.

Passione. Canto rituale per la Settimana Santa. Come nel caso di altre Passioni ascrivibili al filone del Pianto della Madonna, quasi certamente siamo di fronte a un canto processionale e non di questua.

Passione. Canto rituale per la Settimana Santa. Variante del documento 80. Frammento iniziale molto utile per la ricostruzione della melodia del brano.

Romanza.

Intervista sulle lotte contadine nell'Amerino.

Inno repubblicano con qualche venatura anarchica, tipica del repubblicanesimo storico che ebbe nella città di Narni uno dei suoi centri d'irradiazione.

La registrazione è stata effettuata nel  maggio 1977.

Inno repubblicano. Vedi documento 84.

La registrazione è stata effettuata nel mese di Maggio 1977.

Ballo.

La registrazione è stata effettuata in data sconosciuta.

Canzone d'osteria per la "passatella", un modo di bere collettivo con l'obiettivo prevalente di far ubriacare una vittima designata.

La registrazione è stata effettuata in data sconosciuta

Canzone militare molto diffusa non solo in Umbria, che usa la stessa melodia della Rosetta.

La registrazione è stata effettuata in data sconosciuta.

Ballo.

La registrazione è stata effettuata in data sconosciuta.

Canzone narrativa molto diffusa in tutta l'Italia centro-settentrionale, anche in versioni adattate a temi politici.

Maggio. Canto rituale di questua.

Ballo il cui nome deriva dal corrispondente tedesco Schottische, una danza di origine borghese passata nell'uso popolare e appartenente alla famiglia delle polke.

Intervista sullo "scotis". Vedi documento 92..

Ballo.

Ballo.

Ballo.

Saltarello. Variante eseguita a un tempo più veloce del documento 96.

Ballo.

Pasquella. Canto rituale di questua per l'Epifania. Come spesso accade nei canti di questua, il rito si conclude con l'esecuzione di stornelli "a saltarello" attraverso i quali, reiterata la richiesta di un'offerta, si saluta e si fanno gli auguri. Anche dal punto di vista esecutivo questa Pasquella è piuttosto tipica: voce maschile con accompagnamento di organetto e triangolo, quest'ultimo non sempre presente. Il documento nel 1980 era ancora in funzione e, come da tradizione locale, ai due esecutori si affiancava la "vecchia", cioè la Pasquella o Pasquarella, interpretata da un uomo vestito da befana, con il compito di raccogliere le offerte

Intervista sullo svolgimento della Pasquella.

Canzone narrativa. Molto diffusa su tutto il territorio nazionale, normalmente ascritta al repertorio militare, ha la curiosa "condanna" di circolare in forma incompleta.

Canto del lavoro per la mietitura bivocale, ma eseguito a tre voci, "a la stesa".

Ballo. Variante del documento 92.

Canzone narrativa da foglio volante, nota come Caserio. Molto diffusa, è la storia dell'anarchico italiano ghigliottinato a Lione nel 1894 per aver ucciso il 24 giugno di quell'anno il presidente francese Sadi Carnot. Segue breve intervista.

Canzone narrativa.

Canto del lavoro monodico per la mietitura "a la metetora" o "a la stesa". Tre voci maschili alterne.

Canto bivocale del lavoro per la mietitura "a la metetora" o "a la stesa", eseguito a tre voci.