Tarantella che accompagna la mascarata di Piazza di Pandola, e in particolare la danza detta 'ntreccio o ballintrezzo, eseguita dalla sezione di percussioni, senza la ciaramella sulla parte melodica; in sottofondo le voci dei partecipanti alla sfilata carnevalesca.

Tarantella che accompagna lo 'ntreccio nella mascarata di Piazza di Pandola, eseguita dalla sezione percussiva della "piccola banda", senza la ciaramella. C'è un abbassamento di volume nella registrazione forse dovuto all'allontanamento del registratore; in sottofondo le voci dei partecipanti alla sfilata carnevalesca.

Breve frammento di tarantella per lo 'ntreccio eseguita dagli strumenti a percussione della "piccola banda".

Tarantella che accompagna la mascarata di Piazza di Pandola, e in particolare la danza detta 'ntreccio o ballintrezzo, eseguita dalla sezione di percussioni, senza la ciaramella sulla parte melodica; in sottofondo le voci dei partecipanti e i motori dei veicoli.

Breve frammento che documenta il paesaggio sonoro: il ricercatore avvicina dei partecipanti alla mascherata, in sottofondo il tamburo che continua a suonare.

Tarantella dello 'ntreccio eseguita dalla "piccola banda" di Serino (ciaramella, tamburo a bacchette, grancassa e piatti). La ciaramella ripete iterativamente diversi modelli melodici. La registrazione non documenta l'intera esecuzione.

Esecuzione della tarantella che accompagna il ballo processionale della mascarata, detto 'ntreccio. La ciaramella esegue in modo iterativo diversi modelli melodici e in alcuni passaggi accenna la celebre tarantella di Luigi Ricci tratta dall'opera Piedigrotta composta nel 1852 su libretto di Marco D'Arienzo. Il frammento non documenta l'intera esecuzione e l'audio subisce variazioni di volume.

Paesaggio sonoro durante la sfilata della mascarata; le grida dei partecipanti sostengono ritmicamente l'esecuzione della tarantella per lo 'ntreccio.

Il ricercatore avvicina e fotografa alcune maschere, tra cui quella del Menestrello che sfila portando pappagalli e vari portafortuna.

Un partecipante spiega perché l'anno precedente non si era svolta la mascherata in mancanza di un comitato organizzatore; quell'anno invece la gente del posto aveva voluto fortemente che la mascherata si facesse di nuovo poiché si trattava di una tradizione sentita, che risaliva a prima della guerra. Racconta poi che la parte di Pulcinella, come due anni prima, la interpretava Giuseppe Iacuzio, di mestiere facchino alla ferrovia ma anche allenatore di una squadra di calcio. Non ricordava invece chi vestisse i panni del Don Nicola. Precisa che nella mascherata di Piazza di Pandola non c'è la Zeza, e oltre a Pulcinella e Don Nicola altre maschere, come il pisciaiuolo (pescivendolo) e il ricottaro (venditore di ricotte), rappresentano i mestieri.

La seconda parte dell'intervista ad alcuni partecipanti alla mascherata che parlano dei suonatori della "piccola banda" di Serino, della scelta dei diversi ruoli ad opera del comitato organizzativo e della presenza esclusivamente maschile nella sfilata. Le maschere principali sono la vecchia con la conocchia e lo zingaro con la carretta, mentre le parti sono rappresentate da Pulcinella, dal notaio Don Nicola e dalla maschera del Prete, oltre alle macchiette del pisciaiuolo, del ricottaro, del castagnaro.

Tarantella che accompagna lo 'ntreccio nella mascarata di Piazza di Pandola eseguita dai musicisti della "piccola banda" di Serino. La ciaramella ripete modelli melodici e in alcuni passaggi accenna al motivo della Tarantella di Luigi Ricci tratta dall'opera Piedigrotta (1852), assai diffusa in ambito popolare. La registrazione non documenta l'intera esecuzione.

Esecuzione della tarantella che accompagna abitualmente il ballo processionale, detto 'ntreccio. La ciaramella esegue in modo iterativo alcuni modelli melodici sul ritmo costante delle terzine scandite dal tamburo. Nella parte centrale variazioni ritmiche, con un andamento più lento, e melodiche, con modelli melodici differenti suonati dalla ciaramella, per tornare in conclusione al ritmo e alle frasi melodiche iniziali.

Esecuzione (manca la parte iniziale) della 'mpruvvesata della maschera di Pulcinella indossata per l'occasione da Giuseppe Iacuzio: si fa riferimento a diversi personaggi locali tra i quali Antonio Ansalone, Vicienzo e Pasquale coinvolti in bicchierate collettive; si accenna poi alla difficile situazione subita dai contadini per le avverse condizioni climatiche che avevano compromesso le colture l'anno precedente. La 'mpruvvesata consta anche di formule più o meno fisse come quella di commiato con cui Iacuzio/Pulcinella si congeda rivelando la propria identità e augurando al pubblico buon divertimento.

Presentazione e successiva esecuzione, priva però del finale, della parte recitata dal Notaio Don Nicola, interpretato da Biagio Ascolese, che presenta il suo "segretario" (Michele 'o granatiere) anche lui deplomato della vecchia mascherata. Racconta ironicamente che il primo "testamento" l'ha fatto a San Clemente a casa di un tenente ed un altro a Scafati a casa di Donna Addolorata; recita poi una formula fissa e tipica dei Don Nicola, con l'incipit "Grazie dell'accoglienza…" ma da quel momento in poi la voce del notaio nella registrazione si distingue sempre meno fino a spegnersi del tutto.