A. Rossi, Castellammare di Stabia 1972 (8)
Teatro di marionette
La raccolta include una lunga intervista, per comodità tematiche qui suddivisa in più parti, a Lucio e Nicola Corelli, membri e testimoni di una tradizione familiare di lunga data, quella di pupanti. La ricerca di Annabella Rossi parte dalla presenza di alcune marionette campane nel Museo di Arti e Tradizioni Popolari di Roma per approfondire una tradizione della Campania destinata a scomparire, salvo alcune eccezioni come la Compagnia Corelli. Affondando le radici nel teatro napoletano, i Corelli fanno risalire l’inizio dell’arte di pupanti al capostipite Nicola Corelli, trasferitosi a Torre Annunziata nel 1880 dove avviò due teatri, di cui uno di pupi e marionette. Oltre ad un teatro stabile, Nicola Corelli diede vita a un teatro itinerante. I primi spettacoli risalenti agli inizi del Novecento erano per lo più messi in scena a Castellammare di Stabia che diventerà centro di riferimento e sede per alcuni membri della famiglia. Dal 1918 al 1925 il teatro è stato gestito dai figli di Nicola (Alberto, Amedeo, Arturo e Vincenzo), che si dividevano i compiti e i ruoli in base alle proprie attitudini. Alla morte del padre nel 1926 l’eredità e il patrimonio di pupi, costumi, copioni, scenografie e teatri fu diviso tra i quattro figli, ma solo Amedeo e Vincenzo continueranno l’arte paterna. Sarà Vincenzo Corelli a dare vita anche a tournèe in giro per la Campania, Calabria, Basilicata e Puglia. Nel 1945, all’età di sei anni, fa il suo esordio come parlatore Lucio Corelli, figlio di Vincenzo, e nel 1952, a tredici anni, è già un abile oprante. Sarà l’avvento della televisione a mettere in crisi il teatro dei pupi (e il teatro in generale). A metà anni Cinquanta la compagnia ritorna ad essere itinerante stabilendosi per lunghi periodi in Puglia e Calabria dove maggiore era l’attenzione e l’interesse per l’arte delle opere cavalleresche. I decenni successivi vedranno l’alternarsi di brevi periodi di attività con lunghe pause, dettate da difficoltà economiche di gestione e scarso interesse da parte delle istituzioni verso la salvaguardia dell’arte e della tradizione. Lucio Corelli in questa intervista lamenta in più parti l’assenza di attenzione e la paventata possibilità di chiudere "baracca e burattini".
I documenti qui presenti includono diverse informazioni sull’arte e la tradizione di pupanti; sono spiegate le differenze tecniche e sceniche tra marionette napoletane, azionate da un’asta di ferro, e siciliane, con fili ausiliari. I pupi campani, alti circa un metro, hanno la mano destra azionata da un filo predisposto che permette di reggere la spada attraverso l’elsa e di sguainarla e riporla nel fodero in maniera naturale, hanno, quindi, gambe e polsi snodabili che conferiscono un’estrema mobilità. Nelle interviste, inoltre, sono trattati argomenti quali l’arte dei costumi e delle scenografie, l’artigianato e le abilità recitative. Le commedie messe in scena, spiega Lucio Corelli, appartengono fondamentalmente al genere cavalleresco, ma oltre all’interpretazione e improvvisazione sui temi cari alla Chanson de Roland, i repertori si arricchiscono di storie originali create ed ereditate dagli stessi Corelli.
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Descrizione
Nell’intervista si racconta la storia della famiglia Corelli da alcune generazioni attori e pupanti. L’informatore, nipote del capostipite Nicola Corelli, narra alcuni episodi storici e la nascita della tradizione famigliare di pupari, parla dell’esperienza itinerante per varie regioni del sud, e delle commedie messe in scena (per la maggior parte storie di paladini e cavalleresche, o prese dalla tradizione napoletana). Quasi tutte le storie messe in scena, spiega l’informatore, sono reinterpretate dagli autori, alcune ideate dagli stessi Corelli e conservate in un archivio familiare.
Data: 1972
- Durata 06:13
- Luogo Castellammare di Stabia
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Esecutore Lucio Corelli, Nicola Corelli: voce
- Autore Annabella Rossi
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Descrizione
L’intervista indaga le tipologie di spettatori e l’affluenza di pubblico che partecipa agli spettacoli. Gli informatori, Lucio, Nicola e Anna, raccontano le proprie origini di Torre Annunziata, e ricordano alcune famiglie storiche di pupari campani.
Data: 1972
- Durata 02:43
- Luogo Castellammare di Stabia
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Esecutore Lucio Corelli e Nicola Corelli: voce
- Autore Annabella Rossi
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Descrizione
Nell’intervista si narra l’arte di costruttori di pupi e scenografi della famiglia Corelli. L’informatore spiega le difficoltà tecniche di alcune rappresentazioni e la possibilità di interpretare fino a cento personaggi in una serata con vari spettacoli. Inoltre, l’intervista include informazioni sulle peculiarità delle marionette campane e le differenze con i pupi siciliani (con meno possibilità di movimento perché meno snodabili). Nel finale sono spiegate anche le possibilità espressive e timbriche utilizzate nella messa in scena.
Data: 1972
- Durata 03:04
- Luogo Castellammare di Stabia
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Esecutore Lucio Corelli e Nicola Corelli: voce
- Autore Annabella Rossi
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Descrizione
La registrazione contiene informazioni sugli spostamenti del teatro itinerante, sull’arte della recitazione e l’abilità di improvvisare senza seguire testi scritti ma facendo riferimento a canovacci. L’improvvisazione, spiega l’informatore, è segno di esperienza e garanzia derivante dalla lunga tradizione familiare. Emerge dall’intervista il confronto con la tradizione dei pupi siciliani e una diatriba sull’origine dell’arte, oltre alla comparazione di pregi e difetti di pupi napoletani e siciliani. Inoltre, l’informatore si lamenta per la mancanza di attenzioni e sovvenzionamenti da parte delle istituzioni per i teatri di marionette, poi parla delle difficoltà incontrate per avere permessi per poter eseguire gli spettacoli e fermarsi con il teatro ambulante.
Data: 1972
- Durata 08:11
- Luogo Castellammare di Stabia
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Esecutore Lucio Corelli e Nicola Corelli: voce
- Autore Annabella Rossi
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Descrizione
Sono elencati alcuni spettacoli messi in scena, per lo più favole, e la musica che li accompagna utilizzando un giradischi e un tamburo nelle scene di battaglia.
Data: 1972
- Durata 01:00
- Luogo Castellammare di Stabia
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Esecutore Lucio Corelli: voce
- Autore Annabella Rossi
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Descrizione
L’informatore spiega la differenza fra le varie marionette, le tecniche di costruzione, il periodo storico in cui sono state realizzate. Inoltre, sono elencati una serie di dati sulle dimensioni delle marionette campane, e le differenze con i pupi siciliani. Il maggior peso delle marionette campane, spiega l’informatore, è causa di uno sforzo notevole per le braccia del puparo.
Data: 1972
- Durata 03:56
- Luogo Castellammare di Stabia
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Esecutore Lucio Corelli: voce
- Autore Annabella Rossi
- Genere Audio
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Descrizione
L’intervista contiene dati e peculiarità sulle differenze tra pupi campani e pupi siciliani. Inoltre, l’informatore fornisce un quadro storico nel quale individua il periodo di decadenza dell’artigianato dei pupi e l’introduzione di creazioni industriali.
Data: 1972
- Durata 01:35
- Luogo Castellammare di Stabia
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Esecutore Lucio Corelli: voce
- Autore Annabella Rossi