Canti satirici e d'amore (39)
Una questione di genere
L’area del Salento è particolarmente ricca di canti d’amore. Sono tanti quanti i fiori coloratissimi che spuntano spontanei in un campo a primavera.
Se i morolòja sono canti espressamente femminili, i canti d’amore sono espressione prettamente maschile. Pochissimi sono i canti in cui l’io narrante è una donna. Si direbbe che il salentino sia uomo particolarmente sensibile ed estroverso. Non è esattamente così. Se è lui a crearli è lei molto spesso a cantarli. Quando canta il maschio è perché si nasconde dietro la formalizzazione delle occasioni (serenate, feste, vendemmia ecc.) quando canta la donna invece è molto più libera e non ha bisogno di paraventi. Canta mentre lavora e canta a casa, quasi naturalmente, come gli uccelli, appropriandosi dei canti maschili in una sorta di autocompiacimento con la mente rivolta all’amante che lei immagina le dica le parole del testo.
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Descrizione
Satira sulle ragazze di Tuglie.
- Durata 02:18
- Luogo Tuglie
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimi
- Autore Brizio Montinaro
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- Durata 03:35
- Luogo Cutrufiano
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Bandello: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Confrontare per questo canto Casetti-Imbriani, Canti popolari delle province meridionali, pp. 427-428. Vengono riportate due varianti che testimoniano quanto questo canto si sia ben conservato. Entrambe sono state messe in stampa nel 1871 e provengono da Lecce e Cavallino.
Data: aprile 1978
- Durata 01:34
- Luogo Galatone
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimo
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Per questo canto confrontare la redazione di Casetti-Imbriani riportata a pag. 437 dei Canti popolari delle province meridionali.
Data: aprile 1978
- Durata 01:28
- Luogo Galatone
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimo
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Questo canto può essere confrontato con un'antica redazione presente in Giuseppe Morosi, Studi sui dialetti greci della Terra d’Otranto, Lecce 1870, pag. 17.
Data: febbraio 1977
- Durata 01:42
- Luogo Calimera
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Lucia Rizzo, Lucia De Pascalis, Salvatore Chiriatti: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Un innamorato si lamenta per la luminosità della luna in quanto questa lo rivela allo sguardo delle vicine di casa della donna amata. Ma arriva finalmente una nuvola che copre la luna e il tempo cattivo che spaventa tutti e li fa rientrare in casa. La bella così, senza essere vista, può aprire finalmente le porte al suo innamorato.
Data: gennaio 1978
- Durata 01:30
- Luogo Otranto
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Francesca Morriero detta "Chicchina": voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Un innamorato passa e ripassa per la strada dove abita la donna amata. Vede in mezzo alla stanza la sedia dove di solito lei siede: è vuota. Forse è malata o forse è solo malinconica. Manda con un vicino un messaggio per dirle che non è stata abbandonata e che perciò anche lei non deve abbandonarlo. L’amore è confermato.
Data: gennaio 1978
- Durata 02:12
- Luogo Otranto
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Francesca Morriero detta "Chicchina": voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Questo è uno dei canti d’amore più belli e misteriosi della tradizione popolare salentina. Si sente subito che il tema in esso trattato rimanda all’antichità, ad un mondo magico e mitico scomparso per sempre. Probabilmente in questo canto si allude ad un processo di iniziazione molto noto nella letteratura medioevale bretone. L’iniziazione è simboleggiata dalla caccia al cervo e il protagonista di questa storia è Guigemar. Ce la racconta Maria di Francia, una scrittrice del XII secolo in uno dei suoi Lais. Gli elementi ci sono tutti: lui, la foresta, la cerva, la bella. O forse, più semplicemente, il testo di questa canzone è costituito solo da una grande metafora che allude ad un atto di amore e di perdita della verginità. Anche qui gli elementi ci sono tutti: lui, il bosco, la cerva, Ninella e soprattutto l’enigmatico in cui si dice che dopo il ferimento, anche se il sangue scorreva, la cerva non era morta.
Data: agosto 1977
- Durata 01:54
- Luogo Melendugno
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Niceta petrachi detta "La simpatichina": voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Canto tipico della tradizione leccese.
Data: agosto 1977
- Durata 03:52
- Luogo Melendugno
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Niceta Petrachi detta "La simpatichina": voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Sì, dice zio Tore, sono stato io il porco e forse avrei anche potuto darle un bacio oltre al resto. Arriva mezzogiorno e si va a mangiare. Arriva mezzanotte e si va a letto a fare all’amore. Lei, povera giovane si sente morire. La condizione della donna appare ben delineata in questo canto ed è una condizione molto triste. Spesso le donne venivano maritate con persone anziane purché benestanti.
Data: agosto 1977
- Durata 01:57
- Luogo Melendugno
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Niceta Petrachi detta "La simpatichina": voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Nella tradizione, lo si rileva dai testi di molti canti e di tanta poesia popolare, il canone della bellezza femminile stabiliva che la carnagione della donna doveva essere bianca e i suoi capelli dovevano avere i ricci. Stando così le cose cos'era più importante per un innamorato dell'avere un riccio della sua bella?
Data: febbraio 1977
- Durata 01:28
- Luogo Martano
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Lucia De Pascalis: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Questo canto appare già nella raccolta di Casetti-Imbriani, Canti popolari delle province meridionali, Napoli 1871, vol. I, pag. 49.
La donna per non essere compromessa e perdere la "fortuna" dà a un uomo che la blocca per strada un appuntamento notturno nella propria casa. Quando questi si presenta alla porta la trova chiusa e lei gli dice che deve aver pazienza.Data: febbraio 1977
- Durata 01:59
- Luogo Montinaro
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Lucia De Pascalis: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Testa ricciuta, donami il cuore così questa sera mi sentirai cantare. Se tua madre dice che non devi, allora prendi la conocchia ed esci fuori di casa a lavorare in modo che io possa vederti.
Data: febbraio 1977
- Durata 10:43
- Luogo Martano
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Lucia De Pascalis: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
"Che hai Antonietta che sei così triste? Te lo compro io il vestito nuovo!"; "non voglio veste né mantella voglio un giovanotto che piaccia a me". Quando la madre sente queste parole le viene un colpo al cuore. E così quando sono andati in chiesa per il matrimonio lo sposo non riusciva neppure a salire le scale. Quando si son messi a tavola per pranzare il vecchio non riusciva neanche a mangiare le polpette. "Mangiale tu, Antonietta mia". Quando sono andati al ballo per ballare il vecchio i balli moderni non li conosceva: "balla da sola, Antonietta mia". Quando sono andati al letto per dormire il vecchio non riusciva neppure a salirvi sopra: "arrangiati da sola Antonietta mia". La condizione della donna nelle classi povere e contadine era una condizione drammatica. Antonietta, la ragazza di questa canzone, ha dovuto sposare, seguendo le indicazioni della madre, un vecchio presumibilmente benestante.
Data: agosto 1979
- Durata 04:45
- Luogo Tuglie
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimi
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Canto bilingue in grico e dialetto romanzo per dire l'amore e la passione per una donna. Sul bilinguismo nei canti della Grecìa salentina vedi: Brizio Montinaro, Il tesoro delle parole morte, Argo, Lecce 2007.
Data: luglio 1976
- Durata 01:48
- Luogo Martano
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Rocco Gaetani: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Di questo canto Casetti e Imbriani raccolsero una versione proprio a Martano, dove io stesso ho raccolto il documento. E’ interessante fare i confronti testuali.
Data: luglio 1976
- Durata 00:56
- Luogo Martano
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Rocco Gaetani: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Canto in lingua grica in cui si attesta inequivocabilmente che il canone della bellezza, ieri nella Grecìa salentina come nell’antica Grecia, prevede che l’incarnato della donna debba essere necessariamente bianco. Il chiarore della pelle era simbolo di moralità e agiatezza. Le donne con la pelle scura o erano delle poco di buono o erano schiave bruciate dal sole.
Data: luglio 1976
- Durata 02:21
- Luogo Martano
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Rocco Gaetani: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Specie di Cantico delle creature ad uso dell’innamorato salentino nel quale ogni cosa creata pare esista in funzione della donna "patruna d’amore". Esistono varie redazioni a stampa già a metà dell’Ottocento. Una in Giuseppe Nigri, Canti popolari toscani, Firenze 1860, pag. 28 canto 101 e pag. 77 canto 281. Una seconda in Casetti-Imbriani, Canti popolari delle province meridionali, Torino 1872, pagg. 177 e sgg. con altre varianti di Avola, Napoli, Partinico e Toscane.
Data: luglio 1976
- Durata 01:08
- Luogo Martano
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Rocco Gaetani: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
E’ sicuramente un canto d’amore ma potrebbe essere catalogato anche tra le serenate. Si parla di un innamorato che aspetta fuori per strada, sotto le finestre della donna amata, mentre piove e tuona. Se lei lo ama veramente deve aprirgli. L’informatore dice che è cantato su di un’aria coriglianese.
Data: luglio 1976
- Durata 02:53
- Luogo Martano
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Rocco Gaetani: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Un ambiguo erbario magico per una storia d’amore che invece richiede chiarezza.
Data: luglio 1976
- Durata 00:57
- Luogo Martano
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Rocco Gaetani: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Un patto d’amore tra due giovani innamorati preso contro il parere dei propri familiari viene mantenuto a costo della vita.
- Durata 02:40
- Luogo Martano
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Rocco Gaetani: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Una giovane innamorata chiede ai cacciatori di procurarle un uccello che possa fare da messaggero tra lei e il suo innamorato lontano.
Data: luglio 1976
- Durata 03:43
- Luogo Montinaro
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Rocco Gaetani: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Il mio amore era giovane, lamenta un innamorato, ma ora è cresciuta. Io l’ho nutrita con la poesia ma ora son venuti certi massari e me l’hanno portata via. Io voglio partire e andare dal papa (il prete in lingua grica) per sapere che pensa di questo fatto. Il papa mi ha risposto con una sentenza: "Tu l’hai cresciuta un altro se la godrà!". In controluce si individuano i segni della triste condizione della donna che passa come un oggetto, direttamente, da un uomo ad un altro uomo, meglio se ricco. Della sua volontà non si parla. Men che meno di quella dell’innamorato.
- Durata 02:40
- Data Giovedì, 11 Maggio 1978
- Luogo Martano
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Rocco Gaetani: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Altro canto bilingue. Sul bilinguismo nella poesia orale greco-salentina confronta Brizio Montinaro, Il tesoro delle parole morte, Argo 2009.
- Durata 00:42
- Data Giovedì, 11 Maggio 1978
- Luogo Martano
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Rocco Gaetani: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Bianca è la carta, bianca è la neve, bianco l’alabastro e bianchi i gigli. Bianco è il tuo collo, bianche le braccia. In mezzo al petto hai due mele d’argento. Ti hanno dipinta due tra i pittori più raffinati. La tua immagine rimarrà in memoria del bello.
- Durata 02:55
- Data Giovedì, 11 Maggio 1978
- Luogo Martano
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Rocco Gaetani: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Data: febbraio 1974
- Durata 03:36
- Luogo Martano
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Rocco Gaetani: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Data: febbraio 1974
- Durata 01:31
- Luogo Calimera
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Cosimino Surdo: voce e tamburello
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Un giovane innamorato va all'inferno per scontare le sue pene e incontra in un angolo la sua innamorata in lacrime che, con l’amaro in bocca, lo rimprovera per le pene che sta scontando a causa sua. Vedi: Casetti-Imbriani, Canti popolari delle province meridionali, Torino 1872, pagg. 264 e sgg.
Data: febbraio 1974
- Durata 02:31
- Luogo Calimera
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Cosimino Surdo: voce e tamburello
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Data: febbraio 1974
- Durata 01:38
- Luogo Calimera
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Lucia Gabrieli, Antonietta Surdo, Gino Roma, Liborio Stella, Eleonora Saracino: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Data: febbraio 1974
- Durata 02:25
- Luogo Calimera
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Lucia Gabrieli, Antonietta Surdo, Gino Roma, Liborio Stella, Eleonora Saracino: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Canzone satirica nella quale si elencano tutti i nomi dei paesi che compongono la Grecìa salentina con le loro blasonate caratteristiche. Confrontare la versione di questo canto in Giuseppe Morosi, Studi sui dialetti greci della Terra d’Otranto, Lecce 1870, CLXXI pag. 68.
Data: febbraio 1974
- Durata 01:10
- Luogo Calimera
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Cosimino Surdo, Assuntina Surdo: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Con la parola gualano nei paesi salentini si intende il bifolco, il contadino. In questo canto una giovane donna chiede ad un gualano di andare da lei offrendogli di volta in volta qualcosa di sé. Il giovane non cede finché non gli si offre lu spirlingòi, ovvero il marranzano, ovvero il sesso di cui lo spirlingoi è il simbolo iconico.
Data: dicembre 1975
- Durata 04:08
- Luogo Calimera
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Cosimino Surdo: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Una specie di lamento laico fatto da una madre per la perdita della figlia che è andata ad accasarsi nella casa di una vicina. Interessante seguire il calcolo economico che è sotteso all’unione matrimoniale.
Data: dicembre 1975
- Durata 02:43
- Luogo Calimera
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Cosimino Surdo: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Canto satirico ambientato sicuramente a Martano in quanto di questo paese vengono citati alcuni luoghi con nomi con cui sono ancora oggi conosciuti. Si mette al ludibrio un povero uomo di Sternatia che per dabbenaggine si è andato a invischiare con una famiglia di prostitute di Martano.
Data: dicembre 1975
- Durata 00:54
- Luogo Calimera
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Cosimino Surdo: voce e tamburello, Roberto Licci: chitarra
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Battibecco con ingiurie tra due innamorati.
Data: dicembre 1974
- Durata 02:25
- Luogo Calimera
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Cosimino Surdo: voce e tamburello, Liborio Stella: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Un innamorato si lamenta con la propria madre perché la cardellina che ha cresciuto con amore e miglio è volata via a causa del canto di un tordo che di là passava.
- Durata 01:53
- Data Giovedì, 11 Maggio 1978
- Luogo Martano
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Rocco Gaetani: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Ieri sera sono andato a casa della mia innamorata. L’ho trovata al letto che dormiva. Le ho toccato la mano e lei non si è mossa. Quando le ho donato un bacio ha esclamato di essere tradita. No, non sei tradita e neppure ti ho toccata. Se prima eri zitella ora sei maritata.
- Durata 03:02
- Data Giovedì, 23 Febbraio 1978
- Luogo Melendugno
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Niceta Petrachi detta "La simpatichina": voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
E’ un monito a chi non ha più l’età e vuole unirsi a ragazze giovani e belle. In vecchiaia si è come un fuoco di paglia che non soddisfa. Bisogna convincersi quando si è vecchi e smettere di desiderare di fare all'amore tanto più che le ragazze moderne non vogliono fuoco di paglia ma fuoco ardente e duraturo.
- Durata 01:35
- Data Venerdì, 30 Settembre 1977
- Luogo Melendugno
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Niceta Petrachi detta "La simpatichina": voce
- Autore Brizio Montinaro