Santuari, canti e poesia religiosa (12)
Paesaggi sonori tra sacro e profano
Eccezionali documenti che restituiscono dal vivo le sonorità presenti nei pressi di vari santuari come quello di San Rocco a Torrepaduli o la chiesetta sconsacrata a Galatina dove le tarantate si recavano il giorno della festa dedicata al loro santo protettore san Paolo per ringraziarlo per la guarigione ricevuta oppure per chiedergli la grazia (cfr. Ernesto De Martino, La terra del rimorso, il Saggiatore, Milano 1961; Brizio Montinaro, Salento povero, Longo, Ravenna 1976 e dello stesso autore Danzare col ragno, Argo, Lecce 2007).
In questa sezione sono presenti anche dei canti paraliturgici che si rifanno ad antiche leggende o a testi colti della religione cristiana. A tali canti si aggiungono alcuni documenti recitati, particolarmente significativi, relativi alla religiosità popolare.
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Descrizione
Il luogo in cui si possono cogliere le sonorità di questo documento è la piazzetta antistante la Cappella di San Paolo a Galatina, il tempo è la mattina del 29 giugno di un anno non precisato. Da notare che la donna, tra gli strepiti e le urla, ripete i precisi modi del lamento funebre che si eseguiva davanti alla bara di un defunto. Il fenomeno era già stato notato da De Martino.
Data: n.d.
- Durata 05:38
- Luogo Galatina
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimi
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
In questo secondo documento, più recente del precedente, voci, rumori di fondo e brandelli di dialogo appartengono ai parenti delle tarantate, ai fedeli e al folto numero di curiosi accalcati fuori dalla cappella. Il rito è ormai degradato e resta solo una manifestazione isterica, soggetto per le riprese di cineoperatori e fotografi venuti da ogni parte d’Italia. I parenti difendono l’immagine delle persone da loro ritenute malate e si oppongono a che vengano riprese, come documenta il litigio catturato in questa fascia di sonorità ambientali. Bestemmie e imprecazioni durissime non devono meravigliare, fanno parte del linguaggio tipico della disperazione contadina. La qualità non eccellente della registrazione è dovuta all’estrema difficoltà che ho avuto ad introdurmi inosservato nel cuore dell’avvenimento mimetizzando l’apparecchio di registrazione per non turbare le tarantate. I due documenti relativi al tarantismo dimostrano che questo non è una pratica festiva, come oggi molti giovani credono a causa di un’errata comunicazione e della loro spesso persistente ignoranza. E’ un dramma. Il fenomeno della pizzica è un’altra cosa. Anche se è derivata dal tarantismo oggi è senz’altro diventata oggetto di consumo.
- Durata 05:15
- Data Sabato, 29 Giugno 1974
- Luogo Galatina
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimi
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Il documento relativo al paesaggio sonoro del santuario di San Rocco a Torrepaduli riproduce un momento dell'atmosfera che si creava la sera del 15 di agosto, vigilia della giornata festiva. Il ritmo dei tamburelli e i canti processionali si mischiavano felicemente nel tripudio di sacro e profano che sta alla base della religiosità popolare.
- Durata 03:43
- Data Domenica, 15 Agosto 1976
- Luogo Torrepaduli
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimi
- Autore Brizio Montinaro
- Genere Audio
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Descrizione
Arriva la processione con la statua del santo pencolante posta su un alto fercolo. La gente, al passaggio del santo, appunta denaro ai suoi piedi. Vicino a me un gran profumo di sedani che vengono venduti ai margini della strada, e di piccole pere dolcissime. Arriva la banda.
- Durata 01:42
- Data Domenica, 15 Agosto 1976
- Luogo Torrepaduli
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimi
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
E' la notte del 15 di agosto. La processione si è ritirata. Nel largo in terra battuta davanti alla cappella cominciano a riunirsi gruppi di suonatori di tamburello e si danza. Si forma subito un anello di gente intorno a loro. Qui gli Zimba di Aradeo, suonatori eccelsi di tamburello, trovavano l’occasione di essere, per le loro qualità, il centro dell’attenzione.
- Durata 05:55
- Data Lunedì, 15 Agosto 1977
- Luogo Torrepaduli
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimi
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
E’ ancora notte ma già le prime luci dell’alba si stanno per affacciare su questa spianata polverosa. I tamburelli sono sempre più sincroni. I danzatori, caracollanti per il vino che finora hanno bevuto, mimano uno straccio di danza fingendo di avere in mano dei coltelli con i quali tentano di colpire l’avversario. La chiamano danza delle spade oggi, ma non è vero. Si unisce ai tamburelli un’armonica a bocca. La musica è sempre più parossistica. Nei canti si invoca san Paolo alla faccia di san Rocco. Qualcuno chiama "Teresa, Teresa!". Cerca forse la fidanzata nella folla che sta diradando. La notte è finita. Si va via mentre le prime luci dell’alba sono rischiarate dal sole che nasce...
- Durata 06:48
- Data Lunedì, 15 Agosto 1977
- Luogo Torrepaduli
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimi
- Autore Brizio Montinaro
- Genere Audio
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Descrizione
Intorno alla fanciulla Cesàrea, oggetto, per la sua bellezza, dei desideri libidinosi del padre, circolano nel Salento alcune leggende in prosa e in versi. Una è riportata in questo canto.
Data: 1978
- Durata 04:50
- Luogo Cutrufiano
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Bandello, Antonio Aloisi, Luigi Vergari: voce; Antonio Melissano: mandolino; Giuseppe Luceri: chitarra; Roberto Angelelli: fisarmonica
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Canto lirico piuttosto antico composto forse da qualche religioso della comunità grica del Salento ad imitazione dello Stabat Mater e a contraltare dello stesso canto latino della Chiesa cattolica. Un tempo veniva eseguito in chiesa il Venerdì Santo durante il discorso sulla Desolata nel momento in cui il Crocefisso veniva posto nelle braccia della Madre. Di questo canto esiste una versione a stampa molto ampia pubblicata da Giuseppe Morosi in Studi sui dialetti greci della Terra d’Otranto, Lecce, 1870 ed una seconda pubblicata da don Mauro Cassoni in Pracàliso min glossa-su, Lecce, 1935.
- Durata 04:36
- Data Mercoledì, 20 Giugno 1979
- Luogo Castrignano dei Greci
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Giuseppe Campa: voce e chitarra; Romeo Campa, Giuseppina De Donatis, Rosaria Cista: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
La poesia religiosa narrativa deve essere considerata come una forma di preghiera. Chi la recita crede veramente di elevare l'anima a Dio e anche gli ascoltatori sono convinti di partecipare ad una pratica religiosa. Con molta probabilità le storie di questo genere nascono nell’ambito di chiese o santuari e poi da lì, di bocca in bocca, cominciano il loro cammino. Sono i testi poetici meglio conservati, forse è per una sacralità congenita. Al massimo si possono adattare al dialetto di chi le narra.
Data: maggio 1978
- Durata 05:43
- Luogo Seclì (?)
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Concetta Ruggeri: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
L'uragano che colpisce Calimera nel 1848 distrugge alberi, muri, case. Persino le campane di una chiesa vanno giù. Il popolo viene salvato per intercessione del protettore San Brizio. Testo poetico popolareggiante.
Data: dicembre 1975
- Durata 01:29
- Luogo Calimera
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Cosimino Surdo: voce
- Autore Brizio Montinaro
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Descrizione
Argomento della "tragedia" è la distruzione di Roca da parte dei Turchi nel 1480. Questo episodio è ampiamente presente nella memoria popolare di alcuni paesi rivieraschi tra Lecce e Otranto. Qui Cosimino fa prima un’introduzione e poi si lancia nel canto. Documento estremamente interessante dal punto di vista linguistico.
Data: dicembre 1975
- Durata 04:54
- Luogo Calimera
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Cosimino Surdo: voce
- Autore Brizio Montinaro