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Il gioco della Jaletta a San Marco la Catola (66)

Il torneo, i rituali di capodanno e carnevale, la banda e le filodrammatiche, storia e canto sociale

Il gioco collettivo che si pratica a San Marco la Catola (Fg) il 20 di agosto, denominato Giostra della Jaletta, è una competizione equestre in forma di torneo di abilità. Alla originaria tradizione albanese risale la gara che fino a una ventina d'anni fa si disputava anche a Casalvecchio di Puglia (comunità albanese). Il gioco si svolge intorno a un vaso (a jalett) di legno a doghe, un tempo il secchio dove si metteva il latte munto, oggi un recipiente di metallo, che in base al suo utilizzo si trova come secchio da pozzo, da cantina, da casa, spesso usato dai muratori per la calce. Fino a non molto tempo fa si svolgeva a "Piano Castello" e vie limitrofe una giostra detta del Saraceno o Sarracino; questa, di origine medievale sarebbe alla base della giostra della Jaletta, che si svolge ogni anno in via Garibaldi sotto le mura del Castello Pignatelli. I partecipanti al gioco cavalleresco devono cavalcare un cavallo, un mulo o un asino variamente addobbato, senza sella. Lajaletta sospesa a una fune, deve essere infilata dalle aste dei cavalieri in corsa e rovesciata versando sul cavaliere l'acqua in essa contenuta. Partecipano da decenni al gioco, sfidandosi, i vari rioni del paese con una grande presenza di emigrati. Il gioco si svolge in concomitanza della festività del santo patrono San Liberato Martire (il 19 agosto). 

Il lavoro di ricerca di Rinaldi e Sobrero si è svolto in loco, in più giornate, dal 13 luglio al 20 agosto 1978 e ha documentato in videotape, registrazioni e fotografie l’organizzazione e le fasi della giostra, il coinvolgimento delle diverse squadre e gli aspetti spettacolari della stessa. Di contorno all'evento principale i ricercatori hanno raccolto interviste e documenti orali cantati da testimoni eccezionali per la ricchezza della memoria trasmessa: Giuseppina Mattia, con il bagaglio di ricordi tramandato dal padre, da frammenti di canti storici databili all'inizio dell'800 ai primi canti anarchici e socialisti dei primi anni del '900; Liberato Sangregorio, protagonista di un'intensa tradizione bandistica e filodrammatica; Giuseppe Fascia, attore popolare con le sue macchiette e scenette grottesche di tradizione carnevalesca.  

  • Genere Audio

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Giuseppina Mattia, nella sua abitazione, racconta gli anni della Prima guerra mondiale, il coprifuoco, la paura. Le donne uscirono in processione con la statua di sant’Antonio durante il coprifuoco, perché era il santo verso il quale riversavano tutte le speranze per la salvezza dei figli e dei mariti in guerra. Ma alcune donne furono arrestate per questa azione "fuorilegge". Anche il parroco era contrario, ma la gente portò fuori il santo e raccolse moltissime offerte. Ricorda che su questo episodio fu creata una canzonetta Francische ha ditt’Antonie in cui si immaginava san Francesco rimproverare sant’Antonio per aver seguito la volontà popolare di portarlo in giro per il paese con il coprifuoco ("se non apparivi nei sogni delle donne non avresti combinato guai").

  • Durata 05:00
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppina Mattia (82 anni) sarta: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Giuseppina canta la canzonetta creata sulla storia della processione di sant’Antonio, negli anni della Prima guerra mondiale, portata dalle donne per il paese durante il coprifuoco. San Francesco chiede a sant’Antonio perché non si è fatto i fatti suoi: se non fosse apparso in sogno alle donne non sarebbero accaduti tanti guai. E per colpa di qualcuno che fece la denuncia delle donne furono carcerate nella vicina Celenza Valfortore: cinque sposate e cinque non sposate, più un uomo che le aveva aiutate.

  • Durata 01:29
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppina Mattia (82 anni) sarta: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Giuseppina ricorda che durante la Prima guerra fu chiamata in caserma. Racconta poi l’origine della giostra della Jaletta (un secchio pieno d’acqua sospeso con una corda tra due pali che i cavalieri con una lunga pertica dovevano riuscire, in corsa, a far ribaltare rimanendo così bagnati dalla secchiata d’acqua che si rovesciava). C’era poi la lotteria ("il palio della sorte") con dei premi: dei fazzoletti di seta, di lana e di tela grezza; una conca, una caldaietta, un catino di rame e vari utensili da cucina. Si versava una sottoscrizione (due soldi a testa) per i biglietti della lotteria che si svolgeva la domenica successiva alla festa. Ricorda, intonandolo, il grido del banditore che girava nel paese per vendere i biglietti.

  • Durata 05:50
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppina Mattia (82 anni) sarta: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Giuseppina ricorda che nel periodo carnevalesco, la banda cittadina concertava in un frantoio, fuori dal paese, dove si poteva stare al caldo anche quando fuori c’era la neve. Quello che preparavano era una sorpresa e giunto carnevale giravano per le strade e ad ogni slargo facevano la "rappresentazione". I benestanti del posto, che sapevano scrivere, preparavano i testi da recitare. [manca l'adio da 14:05 a 14:10]. In un testo, per esempio, scritto da don Michele Massari nell’Ottocento, si alludeva al tema del "libera Chiesa in libero Stato".

  • Durata 01:48
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppina Mattia (82 anni) sarta: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Giuseppina cita il testo anticlericale appena cantato scritto da un possidente locale, don Michele Massari, nell’Ottocento (in occasione di una rappresentazione di carnevale) che invitava preti e frati a sposarsi: "perché l’uom che non ha moglie/ pare un fico senza foglie/ che mai frutto produrrà.

  • Durata 00:27
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppina Mattia (82 anni) sarta: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Giuseppina spiega lo scritto che don Michele Massari compose nell’Ottocento (in occasione di una rappresentazione di carnevale). Massari era un signorotto di vedute progressiste, i cui testi venivano recitati e cantati, durante il carnevale, dal popolo. Un autore di testi, di estrazione popolare, è stato invece, più recentemente, Pasquale Cicchetti. Ricorda ancora alcuni versi di rappresentazioni teatrali che declamava il padre: "Viva Luigi Napoleone che dall’Italia cacciò il Borbone…". Altri versi da un testo intitolato “Le quattro stagioni sempre sulla recente Unità d’Italia e le nuove tasse introdotte: "L’Altissimo di su ci manda la tempesta/ l’altissimo di giù ci toglie quel che resta/ e noi fra due altissimi restiamo fregatissimi" (il testo riprende in effetti una strofetta già esistente nel periodo della breve Repubblica Cisalpina, quindi molto prima dell’Unità d’Italia). Infine vanta la ferrea memoria di suo padre falegname che, come lei, ricordava ogni parola dei testi di canti e rappresentazioni teatrali.

  • Durata 02:45
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppina Mattia (82 anni) sarta: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Giuseppina Mattia accenna cantando alcuni versi di una farsa carnevalesca antichissima. Un calzolaio passa sotto il balcone sul quale è affacciata una bella signora (la donna era sempre interpretata da un uomo mascherato); la signora invita il calzolaio a sistemare la sua scarpetta che sente molto stretta ed è in cerca di una forma per poterla allargare. Il testo prosegue tra doppisensi e ironie. Il calzolaio tirava quindi fuori una "forma" gigantesca facendo ridere tutti.

  • Durata 02:10
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppina Mattia (82 anni) sarta: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Giuseppina ricorda che nelle feste religiose si suonavano la arie delle opere liriche. In paese arrivavano le "musiche" forestiere per eseguire Il Trovatore,Il Rigoletto. Ricorda altri versi da testi di rappresentazioni cantate dell’Ottocento con protagonista Napoleone III. Poi racconta dei numerosi testi dialettali dei primi del Novecento all’arrivo dei primi socialisti. Nel 1901 si riaprì il convento di San Marco, perché con l’Unità d’Italia erano stati soppressi gli ordini religiosi (cita il governo Rattazzi). Si ricostituirono quindi gli ordini come associazioni religiose. I socialisti composero unacanzone di satira contro i religiosi del convento di San Marco.

  • Durata 05:36
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppina Mattia (82 anni) sarta: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Giuseppina canta una canzonetta satirica sui frati e il loro debole per le donne che si recavano al convento appena riaperto.

    U millenovecend i moneç ndù cumment… u sonane a campane e ritirene tutt’a ggente i monace che so' 'struite ind'ou cummente fanne i 'remmite per vedere che si fa è menoute a chiede' de cunfessa' e dope cunfessata i fanne a communione i danne l'assoluzione e se metten' u curdone che llu curdone in cinte e che l'abitine 'n pette che Padre Benedette pure a notte ce vonne sta'… responne Fra Cristine "Pruibbitele d'abballa' chi se vole sfezià au munastere ha dà calà…" sempre ironico… risponne l'urganiste "Vui sarete umile' e Criste vi fazze na sonate e voi facete na ballate" una battuta ironica sui frati…

  • Durata 01:31
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppina Mattia (82 anni) sarta: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Testo: E jè menoute Lione Mucci
    E jà scacchiate l'occhj a Tucci
    Zumb larere zumb larere
    Zumb larè larì lirà
    Cume chiagnene li furcaiole
    Ch'hanne feneite d'arrubba'
    E ch'a menoute de Maitilasse
    E so' ruma' li terr'a spasse
    Zumb larere zumb larere
    Zumb larè larì lirà
    Cume chiagnene li furcaiole
    Ch'hanne feneite d'arrubba'
    E ch'a menoute de Zagarelle
    E c'ame cacciate 'che cusarelle
    Zumb larere zumb larere
    Zumb larè larì lirà
    Cume chiagnene li furcaiole
    Ch'hanne feneite d'arrubba'
    E u jorne d'a vutazione
    E don Tummase pareva cacone
    Zumb larere zumb larere
    Zumb larè larì lirà
    Cume chiagnene li furcaiole
    Ch'hanne feneite d'arrubba'
    Don Emilie u vrachettone
    Vuleve u vote du passarone
    Zumb larere zumb larere
    Zumb larè larì lirà
    Cume chiagnene li furcaiole
    e i camurriste e i mariole

    Giuseppina Mattia esegue un canto politico che descrive ironicamente le caratteristiche di vari candidati alle elezioni locali: personaggi noti (come Leone Mucci, avvocato socialista di San Severo e l’avv. Maitilasso) o comunque impegnati politicamente nelle diverse amministrazioni locali dei primi anni del '900. Giuseppina interrompe in alcuni punti il canto per spiegare a quali fatti veri si riferiscono i versi o le ironie sui diversi nomi e soprannomi.

  • Durata 02:24
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppina Mattia (82 anni) sarta: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Giuseppina Mattia parla dei primi socialisti e dei contrasti con i datori di lavoro: i padroni in quegli anni pagavano quello che volevano e i lavoratori dovevano sottostare alle loro decisioni. Giuseppina dice di essere sempre stata socialista, dello "stampo" di Nenni e Pertini. Ricorda la prima propaganda socialista e il primo circolo. Lo scontro verbale tra Leone Mucci, socialista di San Severo, e il signorotto locale che lo aveva ascoltato durante il suo primo discorso ai lavoratori del paese (i due si conoscevano per aver frequentato entrambi l’Università di Napoli negli anni precedenti).

  • Durata 05:00
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppina Mattia (82 anni) sarta: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
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  • Descrizione

    Giuseppina Mattia parla della prima amministrazione socialista nel 1901, durata pochi mesi, e dei votanti che in quegli anni erano solo gli scolarizzati fino alla terza elementare. Ricorda un politico, Bonghi, la cui parte veniva chiamata popolarmente dei furcajole (forcaioli, e aggiunge "i democristiani di allora"): i liberali, avversari dei socialisti. Accenna la canzonetta che fu composta su di lui.

  • Durata 02:37
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppina Mattia (82 anni) sarta: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Testo: E Bongh' d'a Port'a Monte
    Vuleve fa' u cunzigliere
    Vuleve fa' u cunzigliere
    Soup'u tupp' d'a mugliere
    Din dambù din dambù
    Responn' Peppine Cicchette
    Ij da sinneche me demette
    E tutt' me credeve
    E né i cafune cunzigliere
    Din dambù din dambù
    Dunate Mattìa
    Isse è u cape da cumbagnie
    Se non fai cos'a diritte
    U fanne sta' cu core afflitte
    Din dambù din dambù

    Risponne Calmanelle
    U sinneche nostre è Zagarelle
    Se non fa il suo dovere
    Cacciame a jsse e la mugghiere
    Din dambù din dambù

    Giuseppina Mattia esegue un canto politico di propaganda per le elezioni locali, probabilmente datato ai primi del 1900. Indicativa la seconda strofa, che vede il sindaco uscente meravigliarsi di veder eletto un consigliere "cafone", contadino.

  • Durata 00:57
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppina Mattia (82 anni) sarta: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Giuseppina Mattia racconta aneddoti sul socialista Zagariello, il suo rapporto col paese, e in particolare le parole di un comizio in cui difendeva i "cafoni" che venivano derisi quando si candidavano per l’amministrazione del paese. Ricorda che sotto le amministrazioni socialiste al Primo Maggio si organizzavano i concerti come per la festa patronale. Ricorda alcuni versi di una canzone dedicata a un deputato socialista di Benevento, eseguita dalla banda di Pietrelcina in campagna durante una festa per il Primo Maggio.

  • Durata 03:55
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppina Mattia (82 anni) sarta: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Testo: Viva Basile
    Deputato di Benevento
    Perché il popolo lo vuole
    Deputato al Parlamento
    Il popolo lo vuole 
    Il popolo lo chiama 
    Il popolo lo chiama per suo difensor

    Canto politico eseguito il Primo Maggio 1913 a San Marco la Catola dai componenti della banda di Pietrelcina (Bn) per festeggiare l’elezione a deputato di Luigi Basile, coraggioso avvocato socialista di Benevento.

  • Durata 00:18
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppina Mattia (82 anni) sarta: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
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  • Descrizione

    Giuseppina Mattia ricorda il comizio del socialista Zagariello durante la festa in campagna del Primo Maggio in cui il politico raccontava di quando erano perseguitati. Torna a parlare degli ultimi anni del secolo e delle sommosse del pane, degli scontri a Milano con il generale Bava Beccaris che spara sulla folla. Frammenti di un canto sull'uccisione di Umberto I da parte dell’anarchico Gaetano Bresci: "Il pianto che s’è fatto la Regina/ quann’hann ammazzat’u Rre Umberto Primo".

  • Durata 02:15
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppina Mattia (82 anni) sarta: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Giuseppina Mattia canta alcuni versi di un canto delle mondine (ascoltato in una festa del Primo Maggio): "Evviva il Primo Maggio e chi lo ha inventato/ è stato Enrico Ferri il deputato/ evviva il Primo Maggio e chi l’ha inventato/ sono stati i socialisti che han festeggiato” (sull’aria della Canzone della Lega, al posto di Enrico Ferri verranno successivamente nominati tanti altri socialisti e poi comunisti fino a Togliatti).

  • Durata 00:27
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppina Mattia (82 anni) sarta: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Giuseppina Mattia canta alcuni versi di "Siamo i fratelli siam i compagni", uno dei più noti canti politici, meglio conosciuto come Inno dei lavoratori. Composto nel 1886 da Filippo Turati su musica di Amintore Galli. Cantate alcune strofe Giuseppina prosegue ricordando le sole parole del resto del canto, poi riprende a cantare.

  • Durata 02:41
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppina Mattia (82 anni) sarta: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Giuseppina Mattia parla della vena poetica di un paesano che su ogni avvenimento creava dei versi dialettali in rima. Ricorda un aneddoto, e i versi improvvisati su quell'occasione, quando nel 1930 il prete vietò l’entrata in chiesa alle donne che portavano gonne corte invece di quelle lunghe tradizionali.

  • Durata 03:04
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppina Mattia (82 anni) sarta: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Liberato Sangregorio, maestro di musica e suonatore di clarinetto, racconta la storia dei complessi bandistici del paese dalla fine dell'Ottocento agli anni '40: i direttori, le opere, le vicissitudini. Gli stessi strumenti del complesso bandistico erano poi usati nei "concertini" di carnevale quando si recitavano delle mascherate con l'accompagnamento della musica. Frequenti erano poi i balli privati, organizzati dalle famiglie anche con lo scopo di far incontrare possibili partner a figli e figlie.

  • Durata 08:00
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Liberato Sangregorio (72 anni) calzolaio: voce, Michelina Iannantuoni in Sangregorio (62 anni) disegnatrice ricamatrice: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Liberato Sangregorio, maestro di musica e suonatore di clarinetto, insieme alla moglie, parla dei testi teatrali da lui composti e recitati in pubblico da compagnie locali (a partire dagli anni '30). Cita alcuni titoli: La fiaccola (forse tratto da La fiaccola sotto il moggio di G.D’Annunzio?), Il cavaliere dell’amore(Vita di S. Francesco, dramma sacro in tre atti di Angelo Burlando), DoloresUna partita a scacchi (leggenda drammatica in un atto adattata da Giuseppe Giacosa per la musica di Pietro Abbà Cornaglia). Interviene la moglie che ricorda la rappresentazione su San Francesco, quando inviarono il libretto a un'azienda che realizzava costumi teatrali, a Cusano Milanino. Al dramma seguiva, in chiusura, la farsa. Con questi spettacoli le compagnie giravano anche nei paesi vicini, fino a Tufara, nel beneventano, a Troia, a Lucera, a Vieste. Sangregorio ricorda anche di giochi improvvisati per far ridere. Dopo la farsa si cantava (canzoni napoletane) e si eseguivano macchiette (un titolo: Averlo grosso… il naso).

  • Durata 06:00
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Liberato Sangregorio (72 anni) calzolaio: voce, Michelina Iannantuoni in Sangregorio (62 anni) disegnatrice ricamatrice: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Gli spettacoli venivano allestiti in un teatrino ricavato nel convento di San Marco, con scena e quinte. In altri anni veniva usato un locale nel Palazzo Ducale o la vecchia caserma. C’erano anche compagnie professionali provenienti da altri paesi e ospitate in questi spazi. Alcune, come quella di Sandro Tuminelli, passavano lunghi periodi sul posto, specie in inverno, approfittandone per approvvigionarsi di prodotti locali. Animava queste iniziative un gruppo di giovani amanti del teatro e dell’opera. Ci furono problemi nell’allestimento de La cieca di Sorrento perché dovevano recitare anche le donne. Nei drammi si recitava, senza strumenti musicali, mentre nelle farse erano inserite delle canzoni quasi sempre accompagnate dalla sola chitarra. Solo nello spettacolo su san Francesco inserirono una canzone accompagnata da violino e mandolino. I protagonisti delle filodrammatiche erano di estrazione popolare: calzolai, falegnami, contadini.

  • Durata 09:40
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Liberato Sangregorio (72 anni) calzolaio: voce, Michelina Iannantuoni in Sangregorio (62 anni) disegnatrice ricamatrice: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Michelina Iannantuoni recita i primi versi in dialetto tratti da una commedia a cui ha assistito da bambina. Ricorda poi altri frammenti.

  • Durata 01:07
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Michelina Iannantuoni in Sangregorio (62 anni) disegnatrice ricamatrice: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Giuseppe Fascia recita con voce caricaturale una scenetta tra l’avvocato di sinistra Lufino e il prof. Traversa, cattolico di destra, ambientata nel 1948.

  • Durata 02:35
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppe Fascia (nato nel 1924) bracciante, operaio, commerciante: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Giuseppe Fascia recita con voce caricaturale il discorso ai fedeli di un padre predicatore.

  • Durata 02:00
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppe Fascia (nato nel 1924) bracciante, operaio, commerciante: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Giuseppe Fascia recita con voce caricaturale il discorso dal balcone del Prof. Traversa (cattolico di destra) in occasione di un'iniziativa cattolica: una "missione" tra i comuni vicini di Carlantino, San Marco la Catola e altri.

  • Durata 01:08
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppe Fascia (nato nel 1924) bracciante, operaio, commerciante: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Giuseppe Fascia racconta di un certo Padre Rocco conteso per il suo fascino dalle donne del paese.

  • Durata 00:54
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco La Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppe Fascia (nato nel 1924) bracciante, operaio, commerciante: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Canto narrativo. Il classico tema della ragazza che viene mandata dalla mamma a prendere l’acqua alla fontanella. L’amato la incontra e le domanda come mai non lo ha chiamato e si offre di accompagnarla per poter condividere con lei un momento d’amore.

  • Durata 01:04
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppina Iannantuoni Fascia: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Il canto riprende il tema diffusissimo della ragazza obbligata ad entrare in convento. La ragazza, scrive ai genitori per pregarli di lasciarla libera e si lamenta, maledicendo l’ingegnere e i muratori che hanno costruito le mura che la costringono a una vita senza libertà.

  • Durata 01:44
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppina Iannantuoni Fascia (nato nel 1928) bracciante: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Giuseppe Fascia recita un brindisi.

  • Durata 00:17
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppe Fascia (nato nel 1924) bracciante, operaio, commerciante: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Giuseppe Fascia recita il contrasto ironico tra l’avvocato Lufino di sinistra e il prof. Traversa, cattolico di destra. Il riferimento è al periodo elettorale del 1948.

  • Durata 02:33
  • Data Giovedì, 13 Luglio 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppe Fascia (nato nel 1924) bracciante, operaio, commerciante: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Luciano Lembo, che riveste il ruolo di presentatore ufficiale, racconta storia e aspetti organizzativi della giostra della Jaletta: l'origine si perde nei secoli, qualcuno, forse erroneamente, la fa risalire ai saraceni. Il popolo, sofferente per le angherie degli oppressori, una volta all'anno voleva divertirsi. Il gioco unisce gare di abilità e divertimento, generando ilarità tra gli astanti. Una volta l’acqua nel secchio non si rovesciava sul cavaliere grazie alla sua abilità a centrare il secchio, ma c'era chi controllava il secchio con delle corde per bagnare i cavalieri ritenuti più "antipatici". Ora invece il secchio può essere ribaltato solo dalla pertica del cavaliere. Il tifo per i cavalieri si divide a seconda dei rioni di appartenenza e i cavalieri indossano costumi per distinguersi. Un tempo per divertimento si gareggiava anche a cavallo di un ariete (che spesso si innervosiva puntando sulla folla) o portati a spalla dagli amici. I premi erano simbolici e spesso venivano lanciati al vincitore dai balconi. Oggi sono stati sostituiti ironicamente da pannolini, carta igienica, scopini del water, così come salami e provoloni. I premi seguivano un ordine casuale e non gerarchico o di valore. Oggi è una gara, più organizzata e attrattiva turisticamente, mentre in passato era un vero e proprio gioco collettivo. Il gruppo di cavalieri che partecipa è sostanzialmente omogeneo, tramandando di padre in figlio questo ruolo. Ognuno viene identificato più dal soprannome che dal nome o cognome propri; i partecipanti provengono quasi tutti dalla zona più antica e popolare del paese: la "Porta a Monte", con le case dei coloni costruite intorno al Castello del signorotto.

  • Durata 10:02
  • Data Venerdì, 18 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Luciano Lembo (nato nel 1940) insegnante elementare a Como: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Luciano Lembo racconta storia e aspetti organizzativi della giostra della Jaletta. Oggi si paga l’iscrizione, con un limite di venti partecipanti, un tempo si arrivava anche a sessanta, settanta cavalieri: chiunque possedesse una cavalcatura poteva accedere. Il gioco durava anche un'intera giornata. Molti emigrati tornano in paese in questa occasione. Secondo Lembo le festività religiose (il patrono san Liberato e la Madonna della Vittoria) sono state giustapposte al gioco e non il contrario. Oggi i partecipanti al sono anche coloro che portano i santi in processione. Il 19 agosto c’era la processione di san Liberato e il 20 agosto quella con san Liberato e la Madonna della Vittoria. Oggi il 19 è festa religiosa, mentre il 20 è dedicato alla Jaletta.

  • Durata 09:00
  • Data Venerdì, 18 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Luciano Lembo (nato nel 1940) insegnante elementare a Como: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Luciano Lembo racconta che la festa era anche il coronamento dei lavori agricoli. Tutti gli artigiani aspettavano agosto per poter riscuotere il guadagno dei lavori eseguiti durante l’intero anno (da cui il detto "Aust te paje", ti pago ad agosto). Si pagava in agosto il barbiere, il macellaio, il calzolaio, il fabbro. Dal barbiere si concordavano un certo numero di tagli mensile per poi saldare il tutto in agosto, a raccolto avvenuto. La composizione sociale del paese era in gran parte bracciantile, di salariati: l’intero territorio era diviso tra pochissime famiglie di proprietari, a differenza di altri paesi visini dove prevalevano i piccoli contadini. Nel 1954 una rivolta di donne, che marciarono contro il municipio, ma sono seguiti lunghi anni di sottomissione e assenza di lotte sociali. Oggi molti piccoli terreni sono acquistati dagli emigrati rientrati, che hanno anche ristrutturato tutte le vecchie case della parte del paese di più antico insediamento. La festa legata alla giostra della Jaletta è sentita con più forza dagli emigranti.

  • Durata 10:37
  • Data Venerdì, 18 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Luciano Lembo (nato 1940) insegnante elementare a Como: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    A Luciano Lembo si aggiunge, nell’intervista, Raffaele Resi, soprannominato Marongele, protagonista della giostra negli anni passati (oggi continuano i figli). Marongele racconta aneddoti e scherzi nel giorno della festa per divertire i paesani: la gente aspetta ogni anno il suo "fuoriprogramma". Oggi la giostra viene commentata da un presentatore che presenta i partecipanti e giudicata da una giuria. I cavalli sono bardati, con il lavoro delle donne, ma solo per la sfilata che precede la giostra, la bardatura viene poi tolta durante la gara. Una donna interviene per ricordare che un tempo si distribuivano come premi anche utensili in rame (un braciere, una conca), cose utili che potevano essere ambite dai giocatori. Dopo la giostra i cavalieri, continuando a indossare i loro costumi, girano per il paese di bar in bar, bevendo e mangiando (dividendosi quello che di gastronomico hanno vinto), brindando con le coppe che hanno ricevuto in premio e offrendo a tutti i passanti, fino alla notte. Ci sono alcune discussioni durante il gioco ma difficilmente rimangono rancori successivamente. Si festeggia poi tutti insieme.

  • Durata 14:49
  • Data Venerdì, 18 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Luciano Lembo (nato nel 1940) insegnante elementare a Como: voce, Raffaele Resi chiamato Marongele (nato nel 1923), muratore, elettricista: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Luciano Lembo e Raffaele Resi, soprannominato Marongele, parlano degli usi collegati al carnevale. I balli nelle case con compagnie itineranti, i ceci abbrustoliti, le mascherate di questua. Ricordano Pasquale Cicchetti, in passato autore popolare di testi drammatici e carnevaleschi. Marongele ricorda che interpretava il "capodiavolo", personaggio carnevalesco, coperto di nerofumo, con corna e campanacci.

  • Durata 04:43
  • Data Venerdì, 18 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Luciano Lembo (nato nel 1940) insegnante elementare a Como: voce, Raffaele Resi chiamato Marongele (nato nel 1923), muratore, elettricista: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Luciano Lembo e Raffaele Resi, soprannominato Marongele, ricordano un’altra tradizione, quella delle maitinate di capodanno, canti di questua itineranti, condivisa nel tempo con la vicina Gambatesa (nel beneventano) e oggi ripresa anche da Celenza Valfortore. Si specificano le differenze in termini musicali tra le maitinate dei tre diversi paesi. La maitinate di San Marco miscelava parlato e cantato. Marongele accenna cantando alcuni versi di una maitinata: "E sime arruate qui a stu palazze sande…/ dintre ce stanne princepe e barune".

  • Durata 04:11
  • Data Venerdì, 18 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Luciano Lembo (nato nel 1940) insegnante elementare a Como: voce, Raffaele Resi chiamato Marongele (nato nel 1923), muratore, elettricista: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    In un bar del paese. Michele "Pucinella" (uno dei cavalieri del gioco della Jaletta) esegue una canzone di Modugno, facendosi accompagnare da una sorta di pernacchio creato dalla mano sotto l'ascella.

  • Durata 01:15
  • Data Venerdì, 18 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Michele Iaconianni "Pucinella" (nato nel 1936) infermiere a Torino: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    In un bar del paese. Michele "Pucinella" (uno dei cavalieri della giostra della Jaletta) esegue con gli amici ("Il complesso sammarchese") una sua composizione: "Ting ting”, in dialetto, sull’aria del gospel When the saints go marching in.

  • Durata 01:13
  • Data Venerdì, 18 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Michele Iaconianni "Pucinella" (nato nel 1936) infermiere a Torino, anonimi: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    In un bar del paese. Michele Iaconianni soprannominato "Pucinella" (uno dei cavalieri della giostra della Jaletta) esegue in coro con gli amici, "Il complesso sammarchese", il canto polivocale A pampanella. 
    “A pampanell” significa fogliolina.
    L’incipit delle strofe del canto parte sempre (ma non necessariamente) nominando una varietà di pianta. 
    “A pampanell du pulej ...du pulej a pampanell ...quann ncul t p-plej a pampanell du pulej”.
    (La fogliolina dell’origano ..dell’origano la fogliolina ...quando il culo ti solletica la fogliolina dell’origano).
    Oppure:
    “A pampanell du patat ...du patat a pampanell ...quann mamm sta sott a tat a pampanell du patat”.
    (La fogliolina della patata ...della patata la fogliolina ...quando mamma sta sotto a papà la fogliolina della patata).
    O ancora:
    “a pampanell du ceuzammor ...du ceuzammor a pampanell ...quann stem a cor a cor a pampanell du ceuzammor.”
    (La fogliolina del gelso moro ..del gelso moro la fogliolina ...quando stiamo appartati la fogliolina del gelso moro).

  • Durata 02:20
  • Data Venerdì, 18 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Michele Iaconianni "Pucinella" (nato nel 1936) infermiere a Torino: voce, anonimi: voci maschili e femminili
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    In un bar del paese. Michele "Pucinella" (uno dei cavalieri della giostra della Jaletta) esegue in coro con gli amici, "Il complesso sammarchese", un canto polivocale sulla storia di una ragazza rimasta incinta.

  • Durata 02:07
  • Data Venerdì, 18 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Michele Iaconianni "Pucinella" (nato nel 1936) infermiere a Torino: voce, anonimi: voci maschili e femminili
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    In un bar del paese. Michele "Pucinella" (uno dei cavalieri della giostra della Jaletta) esegue in coro con gli amici, "Il complesso sammarchese", un canto d’amore polivocale che si eseguiva durante i lavori agricoli. La voce maschile solista viene sostituita a metà brano da una voce femminile.

  • Durata 02:14
  • Data Venerdì, 18 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Michele Iaconianni "Pucinella" (nato nel 1936) infermiere a Torino: voce, anonimi: voci maschili e femminili
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    In un bar del paese. Michele Iaconianni "Pucinella" (uno dei cavalieri della giostra della Jaletta) intona in coro con gli amici, "Il complesso sammarchese", la prima strofa di una maitinata, canto di capodanno (canto di questua itinerante).

  • Durata 00:18
  • Data Venerdì, 18 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Michele Iaconianni "Pucinella" (nato nel 1936) infermiere a Torino: voce, anonimi: voci maschili e femminili
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Processione di San Liberato. Giro per il paese della Banda di Manoppello (Pe).

  • Durata 01:33
  • Data Sabato, 19 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Anonimi: bandisti
  • Autore Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Processione di San Liberato. Giro per il paese della Banda di Manoppello (Pe).

  • Durata 06:13
  • Data Sabato, 19 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Anonimi: bandisti
  • Autore Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Processione di San Liberato. Giro per il paese della Banda di Manoppello (Pe).

  • Durata 02:49
  • Data Sabato, 19 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Anonimi: bandisti
  • Autore Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Processione di San Liberato. Giro per il paese della Banda di Manoppello (Pe).

  • Durata 00:46
  • Data Sabato, 19 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Anonimi: bandisti
  • Autore Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Processione di San Liberato. Giro per il paese della Banda di Manoppello (Pe). La marcia di Radetzky è una marcia militare, opera di Johann Strauss padre, tuttora il suo brano più famoso. Fu composta in onore del maresciallo Josef Radetzky per celebrarne il ritorno a Milano dopo i moti rivoluzionari in Italia del 1848.

  • Durata 02:03
  • Data Sabato, 19 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Anonimi: bandisti
  • Autore Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Locali del Municipio. Intervista ad Antonio Iannantuoni, partecipante alla giostra della Jaletta e caposquadra nella squadra Port’abbaš. Iannantuoni descrive la composizione della squadra, nella maggioranza composta da emigrati. Il caposquadra cura l’organizzazione, la scelta dei cavalieri, gli addobbi delle cavalcature (per ambire anche al premio per l’addobbo migliore, oltre quelli per la squadra e per il cavaliere). I premi finali: il primo da 25.000 lire, il secondo da 15.000, il terzo da 10.000 lire, il quarto da 5.000 lire. Per ogni centro invece vengono distribuiti piccoli premi simbolici (reggiseni, mutande, provoloni, salami, ecc.). La preparazione e le prove. Si descrivono i costumi.

  • Durata 14:31
  • Data Domenica, 20 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Antonio Iannantuoni (nato nel 1941) assicuratore a Monza: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero, Alberto Vasciaveo

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Locali del Municipio. Intervista a un cavaliere da oltre venti anni nella squadra Port’a Mmont. Ricorda le scenette comiche fuoriprogramma organizzate dall’amico "Marongele", della sua stessa squadra, che entrava in scena a cavalcioni di un ariete. Prima si partecipava liberamente a livello individuale, poi si organizzò la divisione in squadre. Sono proprio gli emigrati che spingono per la conservazione del gioco e della tradizione tornando in paese ogni anno appositamente. A fine gioco i vincitori sfilano per il paese e al bar offrono da bere a tutti. Gli anziani rimangono più legati alla vecchia forma del gioco, senza premi, coppe, soldi, giuria e quindi meno competitiva e più divertente. Fino al 1973 il secchio era tenuto al centro della strada, in alto, da corde tirate a mano, tese tra un balcone e quello di fronte; poi si è sostituito con un sistema ad asta meccanica che permette al secchio solo l’oscillazione verso il basso, quando viene centrato il foro, inserito nella fascia sottostante al secchio, dalla lunga pertica del cavaliere.

  • Durata 17:38
  • Data Domenica, 20 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Anonimo (nato nel 1947) carrozziere a Lissone (Mi): voce
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Locali del convento. Rappresentazione teatrale in dialetto realizzata da un gruppo di giovani del paese. Recitano il testo dialettale scritto da Pasquale Cicchetti (autore dialettale locale di testi drammaturgici e mascherate carnevalesche): "Contrasto tra suocera e nuora".

  • Durata 07:46
  • Data Domenica, 20 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Anonimi: voci femminili e voce maschile
  • Autore Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Lo speaker ufficiale della giostra, Luciano Lembo, commenta le varie fasi della gara. Legge il regolamento, presenta la giuria, i premi, i partecipanti (quattro squadre di cinque cavalieri ciascuna) che sfilano mostrando addobbi e decorazioni ironiche (l’asino con gli occhiali, ecc.). Di ognuno ricorda il soprannome. Poi parte la gara tra il frastuono e il tifo del pubblico presente.

  • Durata 45:07
  • Data Domenica, 20 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Luciano Lembo (nato nel 1940) insegnante elementare a Como: voce
  • Autore Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Lo speaker ufficiale della giostra, Luciano Lembo, commenta le varie fasi della gara. Dei partecipanti ricorda il soprannome e aneddoti vari. La gara prosegue tra il frastuono e il tifo del pubblico presente, fino alle consultazioni della giuria e alla designazione di vincitori e premi.

  • Durata 46:30
  • Data Domenica, 20 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Luciano Lembo (nato nel 1940) insegnante elementare a Como: voce
  • Autore Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Al termine della giostra, in un bar del paese, intervista ai componenti della squadra "Stanca cavall", emigrati a Lissone, Cantù e Torino. Un falegname, un saldatore, un verniciatore di mobili, un muratore. Hanno interrotto le ferie al mare per ritornare in paese e gareggiare alla Jaletta. L’anno precedente facevano parte della squadra "Port’a Monte", ma qualche dissapore li ha portati a formare la nuova squadra. Rimpiangono la forma più antica di partecipazione, più libera e creativa, meno competitiva. "Rivivere" è il termine che usano per descrivere il loro ritorno al paese: "torniamo qui e ritroviamo la pace". Se ci fosse lavoro tornerebbero tutti al Sud. La loro vittoria alla giostra è una vittoria di tutto il quartiere.

  • Durata 17:22
  • Data Domenica, 20 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Mario Recchia (nato nel 1954) impiallacciatore di mobili, Mario Accettura (nato nel 1953), Michele Iaconianni "Pucinella" (n. 1936) infermiere a Torino, Liberato Resi (figlio di Raffaele "Marongele") muratore: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Al termine della giostra, in un’abitazione, alcuni partecipanti alla giostra eseguono una maitinata (canto itinerante di questua per il capodanno) accompagnandosi col solo ritmo del tamburello, improvvisando e dedicando ai presenti, le parti parlate.

  • Durata 02:20
  • Data Domenica, 20 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Rosario Giannini (nato nel 1933) fruttivendolo, Antonio Resi (nato nel 1938) operaio Fiat a Lissone, Michele Iaconianni, Antonio Recchia (nato nel 1926) prima bracciante, poi operaio metalmeccanico a Lissone: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Al termine della giostra, in un’abitazione, alcuni partecipanti alla giostra raccontano la tradizione delle maitinate di capodanno (canti di questua itineranti). C’era un gruppo principale che girava per l’intero paese, mentre diversi gruppetti di tre-quattro amici visitavano il parentato portando gli auguri e cantando. Chi riceveva la maitinata offriva da mangiare o, potendo, donava qualche soldo.

  • Durata 02:00
  • Data Domenica, 20 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Rosario Giannini (nato nel 1933) fruttivendolo, Antonio Resi (nato nel 1938) operaio Fiat a Lissone, Michele Iaconianni, Antonio Recchia (nato nel 1926) prima bracciante, poi operaio metalmeccanico a Lissone: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Macchietta da avanspettacolo di probabile origine napoletana. L’interprete è Antonio Recchia. Il ritmo viene creato con strumenti disparati: voce, tamburello, suoni gutturali (alla maniera del tamburo a frizione). L’inciso cantato si alterna con il parlato recitativo.

  • Durata 01:22
  • Data Domenica, 20 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Rosario Giannini (nato nel 1933) fruttivendolo, Antonio Resi (nato nel 1938) operaio Fiat a Lissone, Michele Iaconianni, Antonio Recchia (nato nel 1926) prima bracciante, poi operaio metalmeccanico a Lissone: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Al termine della giostra, in un’abitazione, alcuni partecipanti eseguono un canto licenzioso da osteria. Il ritmo viene creato con strumenti disparati: voce, tamburello, suoni gutturali (alla maniera del tamburo a frizione). L’inciso cantato si alterna con il parlato recitativo.

  • Durata 02:05
  • Data Domenica, 20 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Rosario Giannini (nato nel 1933) fruttivendolo, Antonio Resi (nato nel 1938) operaio Fiat a Lissone, Michele Iaconianni, Antonio Recchia (nato nel 1926) prima bracciante, poi operaio metalmeccanico a Lissone: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Al termine della giostra, in un’abitazione, alcuni partecipanti eseguono un canto polivocale ironico da osteria sulla storia di una ragazza ambita dai compaesani di tutti i rioni, la giovane fornaia.

  • Durata 02:00
  • Data Domenica, 20 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Rosario Giannini (nato nel 1933) fruttivendolo, Antonio Resi (nato nel 1938) operaio Fiat a Lissone, Michele Iaconianni, Antonio Recchia (nato nel 1926) prima bracciante, poi operaio metalmeccanico a Lissone: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Al termine della giostra, in un’abitazione, alcuni partecipanti eseguono un canto polivocale. “A pampanell” significa fogliolina.
    L’incipit delle strofe del canto parte sempre (ma non necessariamente) nominando una varietà di pianta. Nel testo numerosi i doppisensi sessuali.

  • Durata 02:45
  • Data Domenica, 20 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Rosario Giannini (nato nel 1933) fruttivendolo, Antonio Resi (nato nel 1938) operaio Fiat a Lissone, Michele Iaconianni, Antonio Recchia (nato nel 1926) prima bracciante, poi operaio metalmeccanico a Lissone: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Canzonetta dedicata al proprio paese di cui magnificano le bellezze (la torre, il convento, la bellezza delle donne). Sull’aria e con alcuni versi simili a canzonette composte in diversi paesi vicini (fino al Molise).

  • Durata 01:12
  • Data Domenica, 20 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Rosario Giannini (nato nel 1933) fruttivendolo, Antonio Resi (nato nel 1938) operaio Fiat a Lissone, Michele Iaconianni, Antonio Recchia (nato nel 1926) prima bracciante, poi operaio metalmeccanico a Lissone: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Antonio Recchia esegue una delle più note canzoni tradizionali calabresi, interpretata spesso da Otello Profazio e da Mino Reitano.

  • Durata 01:31
  • Data Domenica, 20 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Antonio Recchia (nato nel 1926) prima bracciante, poi operaio metalmeccanico a Lissone: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Durata 01:38
  • Data Domenica, 20 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Rosario Giannini (nato nel 1933) fruttivendolo, Antonio Resi (nato nel 1938) operaio Fiat a Lissone, Michele Iaconianni, Antonio Recchia (nato nel 1926) prima bracciante, poi operaio metalmeccanico a Lissone: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Canto corale alpino della Grande guerra, con molte varianti nel testo rispetto alla versione più diffusa.

  • Durata 04:50
  • Data Domenica, 20 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Rosario Giannini (nato nel 1933) fruttivendolo, Antonio Resi (nato nel 1938) operaio Fiat a Lissone, Michele Iaconianni, Antonio Recchia (nato nel 1926) prima bracciante, poi operaio metalmeccanico a Lissone: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero

  • Genere Audio
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  • Descrizione

    Canto polivocale sulla storia di una ragazza rimasta incinta. Non si sa chi sia il colpevole... ma sembra sia addirittura il Prefetto.

  • Durata 01:27
  • Data Domenica, 20 Agosto 1978
  • Luogo San Marco la Catola
  • Provincia Foggia
  • Regione Puglia
  • Esecutore Rosario Giannini (nato nel 1933) fruttivendolo, Antonio Resi (nato nel 1938) operaio Fiat a Lissone, Michele Iaconianni, Antonio Recchia (nato nel 1926) prima bracciante, poi operaio metalmeccanico a Lissone: voce
  • Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero