Stornelli di argomento amoroso cantati a voce sola sulla melodia a saltarellacon ripetizione di ogni verso.

Sequenza di stornelli di argomento amoroso, poi satirico e di sfida eseguiti a più voci differenti.

Stornelli nella modalità a saltarella accompagnati dal suono del ddu bbotte.

Stornelli concatenati in una sequenza codificata per la serenata nella modalità musicale a saltarella registrati nella stessa occasione in cui è stata documentata la  traccia precedente.

Storia narrativa a contrasto su modulo melodico-metrico diffuso dai cantastorie sul tema satirico della relazione tra suocera e nuora.

Stornelli di argomento amoroso, eseguiti con qualche incertezza sforzando la memoria.

Canto di questua per la vigilia dell'epifania, eseguito polivocalmente all'unisono.

Canto di questua per la festa di Sant'Antonio Abate eseguito nei giorni precedenti al 17 gennaio in forma itinerante presso le case di Cerqueto, in cambio di prodotti alimentari, in particolare quelli derivati dalla preparazione della carne di maiale.

Canto dei mesi che testimonia la permanenza nella memoria collettiva di una forma rituale drammatizzata in passato rappresentata a Cerqueto.

Le prime tre strofe del canto di questua per la domenica di Passione. Questo tipo di repertorio, noto anche come L'orologio della Passione, era eseguito di casa in casa in cambio di uova e altri prodotti alimentari.

Nella medesima seduta di registrazione del brano precedente un altro cantore intona le prime strofe del canto per la questua della Passijone su una diversa melodia.

Concatenazione di stornelli di cui alcuni cantati all'unisono, altri a voce sola; nella sequenza è dominante il carattere satirico. Nella prima parte vengono intonati versi riferiti al proprio paese, un richiamo identitario a cui probabilmente ricorrevano in quegli anni gli stessi interpreti nelle esibizioni del gruppo Mazzemarielle.

In questa versione del canto narrativo Donna lombarda le strofe 'della moglie' sono intonate da Antonio con il registro vocale di testa del falsetto. L'interprete racconta che già suo padre, Vito Leonardi, la interpretava utilizzando tale modo colorito anche nelle esecuzioni in contesto domestico e familiare, ovvero nella dimensione propria per la funzione normativa del repertorio narrativo.