Antonio Zurlo e Sante Arpino (61)
Musica tradizionale nell'entroterra brindisino
Antonio Zurlo e Sante Arpino sono state due figure essenziali nella ricerca di Giovanni Amati e Annamaria Bagorda. Il primo incontro con i due suonatori avviene nel 2002 mentre l'attività di documentazione prendeva forma, in un'area culturale intermedia situata tra le ultime propaggini delle Murge e l'alto Salento brindisino, zona molto ricca di musica tradizionale e mai interessata da una ricerca sistematica.
Antonio Zurlo nasce ad Ostuni (BR) e in tenera età si trasferisce nelle Campagne di San Michele Salentino (BR) dove la famiglia aveva preso in affitto alcune terre da coltivare. Per anni ha fatto parte, prima come semplice bracciante e successivamente da Caporale, delle “squadre” che si recavano in Basilicata durante il periodo della mietitura; oltre che come contadino, ha lavorato anche come “trappetaro” (frantoiano) e trainiere. Straordinario cantatore, eccezionale suonatore di organetto e castagnola, molto abile nel ballare e tirare di scherma ed indiscutibile punto di riferimento per la comunità, può essere definito un "albero di canto" per la qualità e la quantità dei suoi repertori vocali. Sante Arpino, bracciante e contadino, nasce a San Michele Salentino (BR), virtuoso dell’organetto e molto versato nel ballo, venendo da una famiglia di ballatori e suonatori di tamburello, è tuttora attivo nelle feste e nelle occasioni in cui la musica tradizionale è ancora richiesta, in funzione delle esigenze della comunità.
Seppur originari di due paesi diversi, i due, quasi coetanei, crescono insieme nella stessa contrada, “La sciuvula” in agro di San Michele Salentino dove vivevano le rispettive famiglie. Cresciuti in un contesto ricchissimo di suonatori, cantatori e situazioni in cui la musica tradizionale trovava larga espressione, hanno appreso il loro vastissimo repertorio, arricchendo quanto già ricevuto direttamente dalle famiglie d'origine. Dopo un’infanzia e una giovinezza trascorsa insieme, Antonio Zurlo, con la sua famiglia, si trasferisce a San Vito Dei Normanni (BR) perdendo gradualmente i contatti con il suo amico Sante. Per iniziativa dei due ricercatori, Giovanni Amati e Annamaria Bagorda, i due si ritrovano assieme vent’anni dopo e, assieme all’affetto che li legava, trovano intatta la loro capacità di farsi interpreti delle musiche delle comunità di appartenenza.
Anche per questa ‘amicizia ritrovata’ è stato così possibile ai due ricercatori documentare un repertorio estremamente ricco di suonate per il ballo, canti all’organetto, canti sul lavoro e di lavoro, racconti intorno alla vita musicale dell’area e al contesto in cui prendeva forma.
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Descrizione
Pizzica pizzica eseguita all'organetto da Sante Arpino, accompagnato alla castagnola da Antonio Zurlo, registrata a casa di Antonio Zurlo durante una visita del suo amico Sante, da cui è scaturita una giornata di suoni e canti. Presenta il tipico cambio di tonalità delle suonate per organetto locali, ed è caratterizzata dal particolare accompagnamento ritmico della castagnola, strumento autocostruito dai suonatori che incontra larga diffusione come accompagnamento al ballo, di cui Antonio era esperto suonatore e depositario di varie tecniche esecutive ereditate da suo padre Vincenzo.
Data: Dicembre 2004
- Durata 04:21
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo: castagnola monocoppia, Sante Arpino: organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Sequenza delle due modalita' locali d'esecuzione della serenata: la prima, chiamata dai suonatori "alla malengonjië" perchè eseguita in tonalità minore e in questo caso solo strumentale, la seconda in modo maggiore. Antonio e Sante si alternano al canto mentre all'organetto si aggiunge la castagnola.
Data: Dicembre 2004
- Durata 05:49
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): voce e castagnola, Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
'U quattë passë', eseguito da Sante Arpino all'organetto accompagnato dalla castagnola di Antonio Zurlo. Variante locale della scottish, è una danza a struttura chiusa della famiglia delle polke figurate, acquisita dalla tradizione locale alla fine del 1800, insieme ad altre tipologie di danze legate. Il canto, in questa variante, fornisce ai ballatori le indicazioni per eseguire correttamente il ballo; le parole, che descrivono i "passi" e le figure da compiere, assumevano quindi una funzione "didattica" durante le prime fasi evolutive e di diffusione di questa danza, dai moduli e dalle strutture coreutiche estranee e sconosciute alla tradizione locale.
Data: Dicembre 2004
- Durata 03:16
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): canto e castagnola, Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Mazurca eseguita all'organetto da Sante Arpino. Presenta il tipico cambio di tonalità, peculiare delle suonate che accompagnano il ballo in questa zona. Fa parte del repertorio di danze legate che alla fine del 1800 hanno affiancato gli stili di danza autoctoni.
Data: Dicembre 2004
- Durata 04:32
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Pizzica pizzica eseguita all'organetto con il tipico cambio di tonalità, caratteristica delle suonate per accompagnamento al ballo locali. Oltre al canto, peculiare è l'intenso sostegno ritmico offerto dalla castagnola suonata da Antonio Zurlo, virtuoso esecutore di questo strumento.
Data: Dicembre 2004
- Durata 02:39
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): castagnola e voce, Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Polca eseguita all'organetto da Sante Arpino accompagnato alla castagnola da Antonio Zurlo. La polca si è diffusa e radicata nella tradizione locale, come altri balli legati, alla fine del 1800, affiancando gli stili di danza preesistenti grazie anche alla diffusione dell'organetto, principale propulsore di queste forme coreutiche mutuate dagli strumenti a corda della classe artigiana.
Data: Dicembre 2004
- Durata 02:27
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): castagnola, Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittin): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Pizzica pizzica eseguita con l'organetto da Antonio Zurlo, accompagnato da Sante Arpino alla castagnola. La suonata presenta il tipico cambio di tonalità delle suonate per organetto diffuse tra la Murgia Meridionale e l'Alto Salento.
Data: Dicembre 2004
- Durata 02:46
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): organetto a otto bassi, Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): castagnola
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Conversazione con Antonio Zurlo e Sante Arpino intorno a strumenti, suonatori, al loro apprendistato e alla vita musicale familiare e della contrada nell'agro di San Michele Salentino in cui hanno trascorso la gioventù.
Dicembre 2004
- Durata 14:05
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë) e Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë)
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Pizzica pizzica strumentale eseguita all'organetto da Sante Arpino, eccellente suonatore accompagnato alla castagnola monocoppia da Antonio Zurlo, virtuoso di questo strumento. Presenta il caratteristico cambio di tonalità delle musiche per la danza diffuse tra la Murgia Meridionale e l'Alto Salento.
Data: Dicembre 2004
- Durata 03:20
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): castagnola monocoppia, Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Antonio Zurlo aveva l'abitudine, durante il periodo estivo, di sedersi davanti casa in campagna a prendere il fresco, suonare e cantare. Il suono attirava la gente delle case circostanti, che si recavano a casa di Zì 'Ntoniu lu siggiaru per passare la serata insieme. La registrazione è stata effettuata durante una visita al suonatore, in una sera all'insegna della convivialità; Antonio infatti, dal carattere estroverso e dotato di un'impareggiabile ironia, dedica alcune strofe a sua moglie Rosa prendendola bonariamente in giro, e ad Annamaria Bagorda, sua allieva a cui era profondamente legato e a cui ha tramandato i suoi saperi musicali cosciente del loro valore. Nel trasmettere i suoi insegnamenti, ha sempre lasciato trapelare l'orgoglio di consegnarle un'eredità di cui era consapevole detentore e di cui avvertiva il pericolo di una possibile e, anzi imminente, scomparsa.
Data: Dicembre 2004
- Durata 03:32
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): organetto a otto bassi e voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Antonio Zurlo, impareggiabile affabulatore, racconta di quando ha iniziato ad apprendere l'organetto prendendo di nascosto lo strumento del cognato durante la sua assenza. Ci descrive minuziosamente la sua infanzia e ci racconta, come era solito fare, aneddoti legati al proprio vissuto e delle condizioni di vita della sua famiglia.
Data: Dicembre 2004
- Durata 07:51
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë)
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Antonio Zurlo dà dimostrazione di uno dei modi di suonare la castagnola per accompagnare la pizzica pizzica. Ha appreso l'uso di questo strumento da piccolissimo, da suo padre e suo nonno, entrambi costruttori ed eccellenti suonatori e cantatori.
Data: Luglio 2005
- Durata 00:46
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): castagnola monocoppia
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Antonio Zurlo racconta di quando in gioventù faceva il trainiere, dei modi di cantare e lavorare. Il trainiere è stato una figura emblematica e fondamentale per le attività agricole fino al nostro passato recente.
Data: Luglio 2005
- Durata 06:31
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë)
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Pizzica pizzica cantata da Antonio Zurlo sull'aria detta "malinconica" per l'uso della tonalità minore, (nell'area chiamata anche "tarantella"), accompagnata con la sola castagnola come era abitudine della sua famiglia fino agli anni '50 in mancanza dell'organetto. Questa modalità d'esecuzione della musica per la danza, considerata quasi di ripiego, fa parte delle numerose e variegate prassi musicali in uso prima dell'arrivo e della capillare diffusione dell'organetto in questa zona, che inizialmente ha affiancato, e successivamente sostituito l'uso delle castagnole. Dai racconti e dalle esecuzioni a cui e' stato possibile assistere, pur trattandosi di una pratica ormai desueta, al ritmo battuto con la castagnola e con le mani si affianca la melodia affidata alle voci che interagiscono con le stesse modalità d'esecuzione dei canti a distesa eseguiti "a coro". Abbellimenti sonori largamente presenti nella musica agropastorale erano le urla e fischi stereotipi, che contribuivano a creare una sonosfera estremamente intensa e di forte impatto in cui il ritmo era in perfetto equilibrio con una melodia caratterizzata da un'ampia gamma di suoni acuti, medi e gravi.
Data: Luglio 2005
- Durata 01:02
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): castagnola monocoppia e voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Frammento di pizzica pizzica in cui Antonio Zurlo canta accompagnandosi con la castagnola suonata con una tecnica molto particolare in cui lo strumento, impugnato con la mano destra, viene percosso sul ginocchio o all'interno del palmo della mano. Questa modalita' esecutiva appresa da suo padre e suo nonno, permette di ottenere una serie di terzine arricchite da accenti forti, rimbalzi e abbellimenti. Tale tecnica è oggi in disuso tra i suonatori di questo strumento, tuttavia ancora discretamente diffuso. Il suonatore era depositario di un repertorio estremamente vario ed eterogeneo che contrapponeva, non senza contraddizioni, elementi recenti e tratti di un'arcaicità sorprendente. In questa occasione Antonio, durante una serata in cui i suoni si alternavano ai racconti, dà dimostrazione della tecnica esecutiva di suo padre Vincenzo, che utilizzava la castagnola per accompagnare il canto e il ballo. Suo figlio Antonio racconta che la portava sempre con sè appesa alla cinta durante la mietitura. La utilizzava per accompagnare il canto che si usava intonare durante il reiterato tragitto necessario a riprendere a mietere dalla giusta posizione, per poter avere il vento alle spalle, e in tutte le pause del lavoro in cui, per alleviare la fatica, si improvvisavano balli tra uomini e canti. La necessità di avere uno strumento con cui accompagnarsi e allietare se stesso e i propri compagni, era dunque funzionale a soddisfare un bisogno di suono considerato inscindibile dalla vita quotidiana. La castagnola utilizzata in questa registrazione è stata costruita alla fine del 1800 dal nonno di Antonio, adoperando una radica di ulivo di una particolare varita' chiamata "nardo'", particolrmente apprezzata per la durezza del legno e le sue qualita' sonore. Si tratta di uno strumento di misura più grande rispetto ai modelli normalmente diffusi nell'area a cui sono stati applicati dei bubboli sul guscio superiore per arricchirne il suono e delle decorazioni policrome su tutta la superficie. Dopo esser stata tramandata all'interno della famiglia era andata perduta e ritrovata qualche giorno prima di questa registrazione; la suonata è stata una sorpresa offerta da Antonio per festeggiare il ritrovamento di uno strumento per lui di grande valore affettivo; successivamente la castagnola e' stata regalata a Giovanni Amati al quale Antonio aveva trasmesso le tecniche esecutive con il desiderio che continuasse a suonarla. Oltre ad avvertire un forte bisogno di trasmettere i suoi saperi, non solo musicali, ai giovani, Antonio cercava in questo modo, e nemmeno in maniera troppo celata, di "lasciare qualcosa di sè'", affidando alle persone che aveva eletto come suoi figli, non avendo eredi naturali, quello che più lo caratterizzava.
Data: Marzo 2007
- Durata 00:28
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): castagnola monocoppia e voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Serenata eseguita durante un pomeriggio di suoni e registrazioni nel centro storico di Ceglie Messapica, davanti alla casa di Maria Altavilla valente cantatrice. Ceglie Messapica è un paese agricolo dove i suoni, i canti e altre espressioni legate alla cultura tradizionale godono ancora oggi, seppure in occasioni sempre piu' rare, di una discreta vitalità. Il paese è tutt'ora ricco di cantatori, ma purtroppo manchevole di suonatori. Sante Arpino fu quel giorno invitato per soddisfare il bisogno di cantare di Marietta; la sua casa era spesso visitata da suonatori che conoscevano la sua infinita passione e l'amarezza di non poter più recarsi a cantare e ballare a causa di una malattia che le impediva di camminare. Questo tipo di incontri scaturiscono dal fatto che le modalità, e soprattutto le motivazioni, che spingono i due ricercatori a frequentare i suonatori sono tutt'altro che canoniche: i suonatori, lontani dall'essere considerati dei meri "portatori", vengono spesso coinvolti in incontri conviviali, come amici che si ha il piacere di far conoscere per stare insieme. Quel giorno, al suono dell'organetto, l'intero vicinato ha interagito riunendosi a casa della donna, dando vita ad un momento spontaneo di canto e danza, con esecuzioni che, pur provenendo da persone che suonavano insieme per la prima volta, denotano il desiderio di esprimersi con il linguaggio a loro più congeniale.
Data: Agosto 2003
- Durata 01:47
- Luogo Ceglie Messapica
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi, Francesca Ciraci': castagnola monocoppia, Maria Altavilla (Mariettë Sanda pacjenzë): voce e tamburello
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Stornelli sull'organetto eseguiti da Maria Altavilla davanti alla sua casa nel centro storico di Ceglie Messapica, accompagnata da Sante Arpino di San Michele Salentino, durante un pomeriggio di suoni e canti. Quest'aria di stornelli è molto diffusa nella Puglia centro-meridionale, eseguita senza accompagnamento strumentale durante i lavori agricoli, o i tragitti per raggiungere il posto di lavoro, durante le serate conviviali con o senza accompagnamento strumentale; in entrambi i casi gli stornelli potevano avere una funzione di comunicazione tra diversi cantatori, vicini di casa o persone che lavoravano in campi contigui, funzione intrinseca ai canti di tradizione orale, per cui il testo e il messaggio sono inscindibili e mai casuali, e le modalità d'esecuzione sono funzionali alla circostanza. I testi cantati hanno solitamente come tema l'amore o lo sdegno, e molto spesso fanno ironicamente riferimento alle doti musicali degli altri cantatori. Oltre ad avere un bagaglio estremamente ampio da cui attingere, i cantatori più esperti sono capaci di improvvisare e cantarli "a botta e risposta". Conoscere un numero maggiore di testi, saper improvvisare e saperli eseguire in maniera eccellente, è determinante per il prestigio sociale dei cantatori che spesso si sfidano tacitamente o palesemente. Cantare bene, in una società in cui il canto aveva un ruolo fondamentale nella vita quotidiana, era infatti una dote apprezzata e invidiata, motivo di orgoglio e ammirazione.
Data: Agosto 2003
- Durata 02:24
- Luogo Ceglie Messapica
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi, Maria Altavilla (Mariettë Sanda pacjenzë): voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Assecondando la voglia di cantare di Maria Altavilla, appassionata cantatrice, in questa registrazione Sante Arpino si inserisce con l'organetto "raccogliendo" il canto accennato da Maria durante un pomeriggio di canti e suoni davanti alla casa della cantatrice nel centro storico di Ceglie Messapica.
La serenata è conosciutissima nelle comunità della Murgia Meridionale e dell'Alto Salento dove viene pressoche' considerata "il canto per antonomasia".
Viene tutt'ora eseguita, anche dalle giovani generazioni, in molteplici occasioni quali feste e situazioni conviviali, come questua pasquale, o come "omaggio sonoro" notturno ad amici, compari coppie di spose o fidanzate.
In passato faceva parte dei repertori eseguiti durante il lavoro. In questa occasione la mancanza dell'accompagnamento strumentale, comunque introdotto successivamente, rendeva il canto più disteso e meno regolare.
E' norma che i cantatori si sfidino tacitamente dando prova dell'ampiezza del proprio bagaglio di testi connessi all'occasione, dell'abilità canora, e della capacita' d'improvvisare.Data: Agosto 2003
- Durata 02:48
- Luogo Ceglie Messapica
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi, Maria Altavilla (Mariettë Sanda pacjenzë)
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Pizzica pizzica eseguita da Sante Arpino con l'organetto e cantata da Maria Altavilla durante una giornata di suoni e canti a Ceglie Messapica.
La provenienza del suonatore di San Michele Salentino, paese limitrofo a Ceglie Messapica, non ha impedito l'"accordarsi" reciproco tra il suo organetto, l' esperta cantatrice Maria, e i suoi vicini aggregatisi successivamente, dopo esser stati attirati dai suoni.
San Michele Salentino è un paese di recente formazione nato a seguito delle migrazioni interne provenienti dai paesi limitrofi; lingua e forme espressive sono molto simili ai contigui paesi d'origine dei suoi abitanti benche' nel tempo si siano progressivamente caratterizzati. Seppure la localizzazione degli stili e delle forme espressive nelle diverse comunità sia una realta' effettiva, è anche innegabile il fatto che nella società agricola tradizionale del nostro recente passato gli spostamenti fossero talvolta necessari, per brevi o lunghi periodi e distanze, per cause legate al lavoro; esempi ne sono le migrazioni di manodopera, le transumanze, o addirittura il trasferimento definitivo nelle masserie o verso terreni da coltivare, quando scarseggiavano nel proprio luogo d'origine. Spesso dunque si viveva a stretto contatto con persone di altra provenienza, portatori di un bagaglio culturale differente.
Sante Arpino racconta come nella contrada "Sciuvula" dove è cresciuto, e all'epoca intensamente popolata, i saperi musicali fossero estremamente radicati, trovandosi nella fascia di confine culturale, per sua accezione mai netto, dove vivevano famiglie provenienti da tutte le comunità della bassa Murgia e dall'alto Salento. Attraverso la testimonianza di tale mescolanza di culture locali e limitrofe, si ribadisce ulteriormente come i sincretismi dettati dalla compresenza di tali diversita' e dall'altro lato la caratterizzazione locale, siano entrambi elementi pregnanti della cultura tradizionale, che rifiuta ogni visione statica, retorica e stereotipica di sè.Data: Agosto 2003
- Durata 02:37
- Luogo Ceglie Messapica
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi, Maria Altavilla (Mariettë Sanda pacjenzë): voce e tamburello
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Serenata per la "questua delle uova" del periodo pasquale in uso nelle comunità della Murgia Meridionale e dell'Alto Salento con varianti stilistiche locali.
Dalle testimonianze dei più anziani, il canto che veniva eseguito in questa occasione è "U Sabbtë Sandë", ancora in uso nei paesi della Valle d'Itria e in quelli limitrofi, ma che, nella stessa area, è stato sostituito negli ultimi decenni da questa "serenata", che viene inoltre adoperata, utlilzzando testi differenti e pertinenti alla situazione, in molteplici occasioni come matrimoni, omaggi amorosi, feste, situazioni conviviali.
Dal pomeriggio del Sabato Santo alla mattina di Pasqua, coppie o piccoli gruppi, chiamati "squadre", di suonatori e cantatori "escono a cantare alle uova" visitando case e masserie cantando e suonando; il padrone di casa, dopo aver ascoltato dall'interno senza aprire affinchè non smettano di suonare, accende la luce come segno di gradimento.
I suonatori vengono poi invitati ad entrare e vengono offerte loro delle uova, formaggio, salumi e altri doni riposti in un grande cesto portato da uno dei cantatori.
I canti utilizzati in questa questua presentano temi riferiti alla Passione di Cristo e al "pianto della Madonna"; a questi fulcri centrali seguono strofe augurali e di commiato in cui i cantatori porgono ai padroni di casa auguri e ringraziamenti chiedendo l'offerta di doni, soprattutto uova, in segno di gradimento dell'omaggio sonoro.
Le uova, in questa occasione dono per antonomasia, vengono offerte prescindendo da altri eventuali doni; le motivazioni legate a tale usanza possono essere ricondotte a due aspetti importanti: il primo di natura simbolica, l'uovo, simbolo pasquale per antonomasia, è la rappresentazione della fertilità, della vita che si cela dietro a qualcosa di apparentemente inanimato, come lo è la terra all'inizio della primavera; il secondo è di natura pratica: durante la quaresima infatti tradizionalmente le uova non si mangiavano, accumulandole fino al giorno di Pasqua.
Nella Puglia Centro-Meridionale sono tutt'ora diffuse le questue pasquali, presentando una grande varietà di canti utilizzati in tali circostanze, al pari di altre aree del centro-sud Italia.
Negli ultimi anni anni, si nota un forte ritorno d'interesse da parte dei giovani rispetto a questa pratica, mai interrotta, ma che aveva subito un sensibile calo negli anni '90 del secolo scorso.Data: Novembre 2003
- Durata 04:03
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): organetto a otto bassi e voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Polca cantata eseguita da Antonio Zurlo, durante una serata di suoni e bevute in casa sua. Presenta i caratteristici cambi di tonalità, tipici della musica per danza della Murgia Meridionale e dell'Alto salento. La polca fa parte della famiglia dei balli legati, diffusi alla fine del 1800 negli ambienti agropastorali, di cui l'organetto è stato il maggior propulsore, mutuandoli e adattandoli alle proprie possibilità melodiche e armoniche. Questa tipologia di repertori si è affiancata ai quelli preesistenti, creando sincretismi sia musicali che coreutici; è infatti palese come i brani importati, pur conservando caratteristiche proprie, siano stati adattati alle modalita' autoctone di "fare musica", utilizzando le stesse frasi musicali, e le stesse strofe dei repertori arcaici, seppure con ritmi diversi.
Data: Novembre 2003
- Durata 03:22
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): organetto a otto bassi e voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Pizzica pizzica strumentale eseguita con l'organetto da Antonio Zurlo; presenta i caratteristici cambi di tonalità delle musiche tradizionali per danza tipiche della Murgia Meridionale e dell'alto Salento. Nello stile di Antonio questa caratteristica è particolarmente presente: apprezzava infatti i suonatori che "cambiavano spesso i bassi" arricchendo in questo modo la suonata. Tale modalità d'esecuzione è particolarmente gradita ad alcuni ballatori che percepiscono una sorta di "eccitazione" coreutica, sottolineandola spesso con urla stereotipe come abbellimento sonoro nei momenti di maggiore enfasi. Questa esecuzione è stata registrata durante una serata di musica e bevute a casa del suonatore con Annamaria Bagorda, sua discepola, che si alternava all'organetto, come spesso accadeva, per la volontà di Antonio di trasmettere il suo sapere musicale.
Data: Novembre 2003
- Durata 02:27
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Quattë passë: danza legata della famiglia delle polke figurate, diffusa negli ambienti agropastorali alla fine del 1800 come altre danze legate. Oltre ad aver acquisito i repertori arcaici, l'organetto è stato il maggior mezzo di diffusione dei nuovi stilemi musicali, fungendo da tramite tra le formazioni di suonatori di strumenti a corda della classe artigiana, e il fare musicale delle campagne. Durante questa registrazione, Antonio Zurlo canta e suona per il puro piacere di farlo, durante una serata di musica e bevute a casa sua a San Vito Dei Normanni. Quando era a casa, in paese o in campagna, era sua abitudine prendere l'organetto e suonare e cantare per se', per sua moglie Rosa e per gli amici di cui si circondava, per i quali casa sua era sempre aperta. Il carattere forte, allegro, l' innata dote di affabulatore, e il suo forte carisma lo rendevano desiderato e ambito in occasioni di feste e riunioni conviviali, per allietare la serata all'interno della sua comunità in cui godeva di un grande prestigio sociale, nonostante in età avanzata avesse quasi perso la vista. La musica ha sempre rivestito un ruolo fondamentale nella sua vita, considerata una pratica inscindibile dal quotidiano, e non come un diversivo; era un mezzo di trasmissione di qualcosa di profondamente personale tramite linguaggi largamente diffusi. Il desiderio di suonare diventava un vero e proprio bisogno quando in età avanzata aveva perso la vista, ed esorcizzava in questo modo la profonda tristezza di non aver avuto figli. Pur non smettendo mai di lavorare dopo la pensione, Antonio ha intensificato l'attività musicale, la sua modalita' d'espressione più profonda e immediata, che lo aiutava a riscattarsi idealmente dal momento in cui fu costretto, per una condizione di povertà, diversa dalla miseria solo per la dignità con cui si sopporta e si combatte comune alle classi bracciantili del nostro recente passato, a vendere l'organetto per acquistare un paio di scarpe, rimanendone privo per diversi anni.
Data: Novembre 2003
- Durata 03:21
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): organetto a otto bassi e voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Mazurca eseguita con l'organetto da Antonio Zurlo che canta alcune strofe durante una serata nella sua casa a San Vito dei Normanni. Caratteristica peculiare della musica per danza delle comunità della Murgia meridionale e dell'Alto Salento, in cui è diffuso l'organetto, è il cambio di tonalità.
La mazurca fa parte della famiglia delle danze legate d'importazione, che si sono diffuse e radicate nella tradizione locale alla fine del 1800. Questo danze si sono infatti integrate e spesso sincretizzate con i repertori autoctoni preesistenti, e adattate al modo di concepire la musica e la danza negli ambienti agropastorali, a cui tuttavia hanno apportato cambiamenti.Data: Novembre 2003
- Durata 02:04
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): organetto a otto bassi e voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Descrizione
Pizzica pizzica eseguita da Antonio Zurlo con l'organetto durante una serata in casa sua a San Vito dei Normanni; presenta i cambi di tonalità, caratteristica peculiare degli stili di musica per danza delle comunità della Murgia Meridionale e dell'Alto Salento.
Antonio faceva largo uso di questa modalità d'esecuzione; le sue suonate sono infatti caratterizzate da frequenti cambi, enfatizzati per rendere la suonata più variegata, secondo il suo gusto sonoro.Data: Novembre 2003
- Durata 02:24
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Descrizione
Mazurca eseguita da Sante Arpino durante una giornata di registrazioni nel suo trullo nelle campagne di San Michele Salentino. La mazurca fa parte della famiglia dei balli legati diffusi negli ambienti rurali alla fine del 1800, parallelamente all'organetto che ne è stato il principale propulsore.
Questo repertorio di balli ha affiancato quelli autoctoni preesistenti, fino a relegarli a occasioni e ruoli talvolta marginali.Data: Marzo 2004
- Durata 02:59
- Luogo San Michele Salentino
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Descrizione
Pizzica pizzica eseguita da Sante Arpino, durante una giornata di registrazioni al suo trullo, nella campagna di San Michele Salentino. In quell'occasione la suonata è stata eseguita senza canto nè strumenti che fornissero il sostegno ritmico, come richiesto da Sante che voleva documentare il proprio modo di suonare lo strumento, per soddisfare probabilmente l'implicito desiderio di autorappresentarsi.
Data: Marzo 2004
- Durata 03:37
- Luogo San Michele Salentino
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Descrizione
Accompagnamento della serenata nello stile definito come "alla malëngonjë" molto diffuso in varianti stilistiche locali tra la Murgia Meridionale e l'Alto Salento. Viene detta "alla malëngonjë" per la tonalità minore, cantata solitamente prima della serenata in maggiore da uno o più cantatori che "appoggiano" la voce all'organetto.
Il canto sull'organetto in questa modalità d'esecuzione richiede un grande affiatamento tra il suonatore e i cantatori, gli stili locali e personali infatti prevedono ripetizioni e frammentazioni, partendo dal modello letterario dell'endecasillabo, forma metrica utilizzata nel canto tradizionale; in questo modo canto e strumento interagiscono.
La registrazione è stata effettuata durante una giornata al trullo di Sante nelle campagne di San Michele Salentino dove, per il desiderio di autorappresentarsi, il suonatore chiese che fosse registrato il proprio repertorio eseguito con il solo organetto.Data: Marzo 2004
- Durata 00:59
- Luogo San Michele Salentino
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Descrizione
Quattë passë eseguito da Sante Arpino durante una giornata al suo trullo nelle campagne di San Michele salentino, in cui il suonatore chiese che venisse registrato tutto il suo repertorio eseguito con il solo organetto. Rappresenta una variante locale della scottish, danza d'importazione diffusasi verso la metà del 1800 che ebbe, come molti altri balli legati, una larga diffusione affiancandosi ai balli autoctoni più arcaici.
Data: Marzo 2004
- Durata 04:13
- Luogo San Michele Salentino
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Descrizione
Quadriglia eseguita da Sante Arpino durante una giornata al suo trullo nelle campagne di San Michele Salentino. Il suonatore chiese esplicitamente che venisse registrato tutto il suo repertorio eseguito solo con l'organetto, per un preciso, anche se non palesato, desiderio di autorappresentazione, vedendo nel registratore il mezzo più idoneo a documentare i propri saperi musicali. La quadriglia è una danza diffusasi nel periodo napoleonico; viene tutt'ora eseguita durante le feste ed è considerata il ballo per eccellenza dei banchetti nuziali.
Data: Marzo 2004
- Durata 01:07
- Luogo San Michele Salentino
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Descrizione
Stornelli suonati e cantati da Sante Arpino durante una giornata trascorsa al suo trullo nelle campagne di San michele Salentino; in questa occasione chiese esplicitamente che fosse registrato integralmente il proprio repertorio, per una non palesata ma precisa volontà di lasciare una traccia di se' e dei suoi saperi musicali.
Gli stornelli vengono eseguiti in diverse modalità e occasioni: si cantavano durante il lavoro, oppure con o senza accompagnamento strumentale nelle serate conviviali. In presenza di più cantatori ci si alterna al canto, attingendo le strofe dal proprio bagaglio personale o improvvisandone al momento, spesso sfidandosi per misurare la propria abilità nell'improvvisare, l'ampiezza del proprio repertorio e le capacità canore.Data: Marzo 2004
- Durata 02:51
- Luogo San Michele Salentino
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi e voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Descrizione
Canto del repertorio malavitoso eseguito all'organetto, durante una giornata trascorsa al trullo di Sante Arpino nelle campagne di San Michele Salentino. In quell'occasione il suonatore chiese esplicitamente che fosse documentato il proprio repertorio eseguito da solo, per la volontà di autorappresentarsi fissando su un supporto duraturo i propri saperi musicali.
Il canto eseguito ha avuto larga circolazione, data la convivenza di persone di varia provenienza nelle carceri e anche grazie alle cassette "da bancarella" prodotte principalmente, ma non solo, in Calabria. Questi repertori legati alle storie di malavita enfatizzavano un'idea romantica degli "uomini d'onore".Data: Marzo 2004
- Durata 01:41
- Luogo San Michele Salentino
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi e voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Descrizione
Canto di larga circolazione eseguito con diverse modalità stilistiche locali.
Questa "aria", termine con cui i suonatori usano definire la melodia, era solitamente utilizzata cantata a piu' voci durante il lavoro, utilizzando testi di vario tema inframmezzati dalla formula stereotipata "mamma la rondinella". Nelle occasioni conviviali questo canto veniva accompagnato dall'organetto, come accadeva anche per altri canti legati, di norma, alla sfera che seguiva il lavoro. La registrazione è stata effettuata durante una giornata appositamente organizzata da Sante Arpino con la volontà di documentare i propri saperi musicali; questo desiderio rivelava un bisogno, anche se non palesato, di autorappresentarsi, vedendo nel registratore il mezzo più idoneo a soddifarlo.Data: Marzo 2004
- Durata 01:00
- Luogo San Michele Salentino
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi e voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Descrizione
Mazurca suonata da Sante arpino, durante una giornata trascorsa al suo trullo nelle campagne di San Michele salentino; in questa occasione su esplicita richiesta del sonatore, fu documentato tutto il suo repertorio eseguito da solo, soddisfando un suo desiderio di autorappresentazione. Sante probabilmente vedeva nel registratore il mezzo più idoneo a soddisfare il suo bisogno di realizzare un lascito se' e del suo sapere musicale.
La mazurca fa parte delle danze legate di cui l'organetto è stato il maggior propulsore: diffuse gradualmente a partire dalla metà del 1800 hanno affiancando gli stili di danza autoctoni.Data: Marzo 2004
- Durata 02:26
- Luogo San Michele Salentino
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Descrizione
Pizzica pizzica eseguita da Sante Arpino durante una giornata trascorsa al suo trullo nelle campagne di San Michele Salentino, organizzata dal suonatore con la volontà di registrare tutto il proprio repertorio, eseguito da solo, con il chiaro, anche se non palesato, intento di autorappresentarsi.
La pizzica pizzica è attualmente il ballo locale più arcaico ancora eseguito, considerato nell'immaginario collettivo quasi la danza per antonomasia, tanto da assumere per le comunità locali connotati identitari. Presente in numerosissime varianti stilistiche locali, musicali e coreutiche, viene ancora ballata, anche se in rare occasioni, dopo decenni di rarefazione della pratica in cui si e' rasentata l'estinzione a causa della sostituzione con le danze legate d'importazione.Data: Marzo 2004
- Durata 02:42
- Luogo San Michele Salentino
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Descrizione
Pizzica pizzica cantata da Antonio Zurlo accompagnandosi con la castagnola.
Questa modalità d'esecuzione rappresenta una residuale resistenza delle pratiche musicali diffuse in loco prima della comparsa dell'organetto che le ha prima affiancate, successivamente inglobate fino talvolta a sostituirle.Data: Luglio 2005
- Durata 01:22
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): castagnola e voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Descrizione
Matinata eseguita da Antonio Zurlo che canta accompagnandosi con l'organetto a cui si aggiunge Sante Arpino con la castagnola.
La registrazione è stata effettuata durante il primo incontro tra Sante e Antonio nella sua campagna, dopo venti anni trascorsi senza mai vedersi. In questa occasione, in un allegro clima di festa, i due vecchi amici ricordavano alcuni momenti della gioventù trascorsa insieme.
La serenata viene tutt'ora eseguita da uno o più cantatori che si alternano al canto adoperando diversi temi adattandoli alle contingenze.
I cantatori attingono i testi dal proprio bagaglio o improvvisano utilizzando schemi narrativi condivisi; usano "rispondersi" l'un l'altro dedicando le strofe ai presenti in situazioni conviviali, come omaggio sonoro notturno portato a famiglie di amici e parenti, a coppie di spose, durante la questua del Sabato Santo, e, fino a pochi decenni addietro per corteggiare le ragazze.Data: Settembre 2003
- Durata 01:24
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): organetto a otto bassi e voce, Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): castagnola monocoppia
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Descrizione
Mazurca suonata all'organetto da Antonio Zurlo accompagnato da Sante Arpino alla castagnola. La registrazione è stata effettuata durante il primo incontro tra Sante e Antonio nella sua campagna dopo venti anni trascorsi senza mai vedersi. In questa occasione c'era un allegro clima di festa in cui i due vecchi amici ricordavano alcuni momenti della gioventù trascorsa insieme.
La mazurca è un ballo legato d'importazione che si è diffuso in numerose varianti locali negli ambienti agropastorali durante il 1800 affiancando le danze autoctone.Data: Settembre 2003
- Durata 02:51
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): organetto a otto bassi e canto, Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): castagnola monocoppia
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Polca eseguita all'organetto da Antonio Zurlo accompagnato da Sante Arpino alla castagnola.
La registrazione è stata effettuata durante il primo incontro tra Sante e Antonio nella sua campagna dopo venti anni trascorsi senza mai vedersi. In questa occasione c'era un allegro clima di festa in cui i due vecchi amici ricordavano alcuni momenti della gioventù trascorsa insieme.
La polca è un ballo legato d'importazione che si è diffuso in numerose varianti locali negli ambienti agropastorali durante il 1800 affiancando le danze autoctone.Data: Settembre 2003
- Durata 03:28
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): organetto a otto bassi, Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): castagnola monocoppia
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Straordinaria esecuzione di pizzica pizzica in cui Sante Arpino suona l'organetto e Anzonio zurlo canta e suona la castagnola.
La registrazione è stata effettuata durante il primo incontro tra Sante e Antonio nella sua campagna dopo venti anni trascorsi senza mai vedersi. In questa occasione c'era un allegro clima di festa in cui i due vecchi amici ricordavano alcuni momenti della gioventù trascorsa insieme.
La suonata presenta il caratteristico cambio di tonalità, peculiarità delle suonate per accompagnare il canto o la danza, ed è caratterizzata dal sostegno ritmico della castagnola suonata da Antonio, virtuoso cantatore e suonatore di questo strumento.Data: Settembre 2003
- Durata 03:10
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): canto e castagnola monocoppia, Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Quatte passe eseguito all'organetto da Sante Arpino accompagnato da Antonio Zurlo alla castagnola.
La registrazione è stata effettuata durante il primo incontro tra Sante e Antonio nella sua campagna dopo venti anni trascorsi senza mai vedersi. In questa occasione c'era un allegro clima di festa in cui i due vecchi amici ricordavano alcuni momenti della gioventù trascorsa insieme.
U quatte passe è una variante locale della scottish diffusasi negli ambienti rurali nel corso del 1800. Pur essendo stata acquisita dalla tradizione locale è ancora palese l'estraneità di questa danza; il canto infatti fornisce le informazioni necessarie all'esecuzione del ballo.Settembre 2003
- Durata 02:50
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): canto e castagnola, Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Descrizione
"One step" eseguito all'organetto da Sante Arpino accompagnato da Antonio Zurlo alla castagnola.
La registrazione è stata effettuata durante il primo incontro tra Sante e Antonio nella sua campagna dopo venti anni trascorsi senza mai vedersi. In questa occasione c'era un allegro clima di festa in cui i due vecchi amici ricordavano alcuni momenti della gioventù trascorsa insieme.
Il "one step" appartiene alla famiglia dei balli legati d'importazione, diffuso in numerose varianti locali negli ambienti agropastorali nel corso del 1900 affiancando le danze autoctone.Data: Settembre 2003
- Durata 03:26
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): castagnola, Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Descrizione
Mazurca eseguita all'organetto da Sante Arpino accompagnato da Antonio Zurlo alla castagnola.
La registrazione è stata effettuata durante il primo incontro tra Sante e Antonio nella sua campagna dopo venti anni trascorsi senza mai vedersi. In questa occasione c'era un allegro clima di festa in cui i due vecchi amici ricordavano alcuni momenti della gioventù trascorsa insieme.
La mazurca appartiene alla famiglia dei balli legati d'importazione diffusi in numerose varianti locali negli ambienti agropastorali durante il 1800 affiancando le danze autoctone.Data: Settembre 2003
- Durata 03:03
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): castagnola monocoppia, Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Descrizione
Pizzica pizzica eseguita all'organetto da Anzonio Zurlo. La registrazione è stata effettuata durante il primo incontro tra Sante e Antonio nella sua campagna dopo venti anni trascorsi senza mai vedersi. In questa occasione c'era un allegro clima di festa in cui i due vecchi amici ricordavano alcuni momenti della gioventù trascorsa insieme. La suonata presenta il caratteristico cambio di tonalità, peculiarità delle suonate per accompagnare il canto o la danza.
Data: Settembre 2003
- Durata 04:58
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Descrizione
Stornelli sull'organetto eseguiti da Sante Arpino accompagnato al canto e alla castagnola da Antonio Zurlo.
La registrazione è stata effettuata durante il primo incontro tra Sante e Antonio nella sua campagna dopo venti anni trascorsi senza mai vedersi. In questa occasione c'era un allegro clima di festa in cui i due vecchi amici ricordavano alcuni momenti della gioventù trascorsa insieme.
Quest'aria di stornelli è molto diffusa nella Puglia centro-meridionale, eseguita senza accompagnamento strumentale durante i lavori agricoli, o i tragitti per raggiungere il posto di lavoro, durante le serate conviviali con o senza accompagnamento strumentale; in entrambi i casi gli stornelli potevano fungere da mezzo di comunicazione tra diversi cantatori, vicini di casa o persone che lavoravano in campi contigui; la funzione comunicazionale e' intrinseca ai canti di tradizione orale, per cui il testo e il messaggio risultano inscindibili e mai casuali, e le modalità d'esecuzione sono funzionali e adattate alla circostanza.
Gli stornelli vengono tutt'ora eseguiti da uno o più cantatori che si alternano al canto adoperando diversi temi secondo le contingenze.
I testi cantati hanno in genere come tema principale l'amore o lo sdegno verso la donna, o possono, come spesso accade, riferirsi ironicamente alle doti musicali degli altri cantatori.
Oltre a possedere un bagaglio estremamente ampio da cui attingere, i cantatori più esperti sono capaci di improvvisare utilizzando schemi narrativi condivisi, e cantare rispondendosi a vicenda, come si evince da questa registrazione in cui Sante Arpino si inserisce nel canto "rispondendo" ad Antonio.
Conoscere un numero maggiore di testi, saper improvvisare e saperli eseguire in maniera eccellente è determinante per il prestigio sociale dei cantatori che spesso si sfidano tacitamente o palesemente. Cantare bene, in una società in cui il canto aveva un ruolo fondamentale nella vita quotidiana, era infatti una dote apprezzata e invidiata, motivo di orgoglio e ammirazione.Data: Settembre 2003
- Durata 03:40
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi e voce, Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): castagnola e voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Descrizione
One Step eseguito all'organetto da Sante Arpino accompagnato da Antonio Zurlo alla castagnola.
La registrazione è stata effettuata durante il primo incontro tra Sante e Antonio nella sua campagna dopo venti anni trascorsi senza mai vedersi. In questa occasione c'era un allegro clima di festa in cui i due vecchi amici ricordavano alcuni momenti della gioventù trascorsa insieme.
Il One Step appartiene alla famiglia dei balli legati d'importazione diffusosi negli ambienti agropastorali durante il 1900.Data: Settembre 2003
- Durata 03:33
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): castagnola monocoppia, Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Canzone paesana a tema amoroso, tipica del repertorio artigiano di San Vito dei Normanni e Carovigno, eseguita all'organetto da Antonio Zurlo.
La registrazione e' stata effettuata durante il primo incontro tra Sante e Antonio nella sua campagna dopo venti anni trascorsi senza mai vedersi. In questa occasione c'era un allegro clima di festa in cui i due vecchi amici ricordavano alcuni momenti della gioventù trascorsa insieme.Data: Settembre 2003
- Durata 02:27
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): organetto a otto bassi e canto
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Descrizione
Quadriglia eseguita all'organetto da Sante Arpino durante una giornata trascorsa nella campagna di Antonio Zurlo.
La registrazione è stata effettuata durante il primo incontro tra Sante e Antonio nella sua campagna dopo venti anni trascorsi senza mai vedersi. In questa occasione c'era un allegro clima di festa in cui i due vecchi amici ricordavano alcuni momenti della gioventù trascorsa insieme.
La quadriglia è una danza di gruppo diffusasi nel periodo napoleonico; viene tutt'ora eseguita durante le feste ed è considerata il ballo per eccellenza in occasione dei banchetti nuziali.
All'organetto di Sante si aggiunge la voce di Antonio che grida i "comandi" funzionali allo svoglimento del ballo. Nella pratica di questa danza infatti, e' necessaria la presenza di un ballatore esperto che "comandi" il ballo e che dunque indichi alle coppie di ballatori le figure da eseguire all'unisono. Antonio, eccezionale e carismatico ballatore ed eccelso conoscitore di una grande varieta' di figure, era ambito e desiderato mandatario nel comandare la quadriglia durante le feste.Data: Settembre 2003
- Durata 01:32
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
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- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): "comandi"
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Antonio Zurlo prova la pizzica pizzica con la castagnola, Sante Arpino subito dopo si inserisce con l'organetto ma si interrompe spesso per regolare il legaccio della castagnola che è appena stato sostituito.
Antonio era un virtuoso dello strumento per tradizione familiare: la castagnola che usava, di grande pregio, era stata intagliata da suo nonno ed ereditata da suo padre.
La registrazione è stata effettuata durante una visita di Sante Arpino al suo amico Antonio Zurlo da cui è scaturita una serata di canti e suoni, in un'atmosfera conviviale.Data: Marzo 2006
- Durata 04:09
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
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- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi e voce, Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): castagnola monocoppia
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Antonio Zurlo esegue l'accompagnamento della serenata con l'organetto; la suonata priva del canto viene normalmente utilizzata come musica da ballo. La registrazione è stata effettuata durante una visita di Sante Arpino al suo amico Antonio Zurlo da cui è scaturita una serata di canti e suoni, in un'atmosfera conviviale.
Data: Marzo 2006
- Durata 00:57
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
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- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Serenata in tonalità minore chiamata locamente "alla malengonjie" cantata da Antonio Zurlo, straordinario cantatore, accompagnato dal suo amico Sante Arpino all'organetto. Questa modalità di eseguire la serenata è molto diffusa nei paesi tra la Murgia meridionale e l'Alto Salento; veniva utilizzata fino a pochi decenni addietro come "omaggio sonoro" serale o notturno per il corteggiamento delle ragazze.
La registrazione è stata effettuata durante una visita di Sante Arpino al suo amico Antonio Zurlo da cui è scaturita una serata di canti e suoni, in un'atmosfera conviviale.Data: Marzo 2006
- Durata 03:01
- Luogo San Vito dei Normanni, Italy
- Provincia Brindisi
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- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi e voce, Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Il canto di ampia diffusione, eseguito in passato solitamente sul lavoro, in questa registrazione viene accompagnato, come sovente accade, dall'organetto.
Le voci dei due cantatori interagiscono "appoggiandosi" sul suono dell'organetto; i testi cantati sono liberi e intercalati da un ritornello stereotipo.Data: Marzo 2006
- Durata 02:36
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi e voce, Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Serenata suonata e cantata da Antonio Zurlo che si accompagna con l'organetto, la sua voce viene sostenuta da Sante Arpino che "fa il basso".
Questa modalità di canto che prevede piu' voci che interagiscono sostenendosi, come accade nei canti eseguiti senza accompagnamento strumentale, è molto antica e oggi eseguita solo dai cantatori più anziani.
La concezione del canto a più voci, infatti, influenza tutte le forme musicali accompagnate dall'organetto che si è inserito solo nel 1800 in pratiche vocali ben più antiche.
La serenata viene tutt'ora eseguita da uno o più cantatori che si alternano al canto adoperando diversi temi adattandoli alle contingenze. I cantatori attingono i testi dal proprio bagaglio o improvvisano utilizzando schemi narrativi condivisi; usano"rispondersi" l'un l'altro dedicando le strofe ai presenti in situazioni conviviali, come omaggio sonoro notturno portato a famiglie di amici e parenti, a coppie di spose, durante la questua del Sabato Santo, e fino a pochi decenni addietro veniva usata per corteggiare le ragazze. La registrazione è stata effettuata durante una visita di Sante al suo amico antonio da cui è scaturita una serata di suoni e canti in un'atmosfera di convivialità.Data: Marzo 2006
- Durata 05:06
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): organetto a otto bassi e voce, Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Descrizione
One Step eseguito all'organetto da Sante Arpino accompagnato da Antonio Zurlo alla castagnola.
La registrazione è stata effettuata durante il primo incontro tra Sante e Antonio, nella campagna di quest'ultimo, dopo venti anni trascorsi senza mai vedersi. In questa occasione c'era un allegro clima di festa in cui i due vecchi amici ricordavano alcuni momenti della gioventù trascorsa insieme.
Il One Step appartiene alla famiglia dei balli legati d'importazione diffusosi negli ambienti agropastorali durante il 1900.Data: Marzo 2006
- Durata 02:56
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Descrizione
Quatte passe eseguito all'organetto da Antonio Zurlo al cui canto si aggiunge la voce di Sante Arpino.
La registrazione è stata effettuata durante una visita di Sante al suo amico antonio da cui è scaturita una serata di suoni e canti in un' atmosfera di convivialità.
U quatte passe è una variante locale della scottish diffusasi negli ambienti rurali nel corso del 1800. Pur essendo stata acquisita dalla tradizione locale è ancora palese l'estraneità di questa danza; il canto infatti fornisce le informazioni necessarie all'esecuzione del ballo.Data: Marzo 2006
- Durata 01:25
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): organetto a otto bassi e voce, Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Quadriglia eseguita all'organetto da Sante Arpino durante una giornata trascorsa nella campagna di Antonio Zurlo.
La registrazione è stata effettuata durante una visita di Sante al suo amico antonio da cui è scaturita una serata di suoni e canti in un' atmosfera di convivialità.
La quadriglia è una danza di gruppo diffusasi nel periodo napoleonico; viene tutt'ora eseguita durante le feste ed è considerata il ballo per eccellenza durante i banchetti nuziali.
All'organetto di Sante si aggiunge la voce di Antonio che grida i "comandi" funzionali allo svoglimento del ballo. Nella pratica di questa danza, infatti, e' necessaria la presenza di un ballatore esperto che "comandi" il ballo e che dunque indichi alle coppie di ballatori le figure da eseguire all'unisono. Antonio, eccezionale e carismatico ballatore ed eccelso conoscitore di una grande varieta' di figure, era ambito e desiderato mandatario nel comandare la quadriglia durante le feste.Data: Marzo 2006
- Durata 02:04
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): "comandi"
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Pizzica pizzica eseguita all'organetto da Sante Arpino a cui si aggiunge il sostegno ritmico della castagnola suonata da Antonio Zurlo. Questo strumento veniva normalmente autocostruito dai suonatori e incontra in quest'area culturale una larga diffusione come accompagnamento al ballo; Antonio ne era esperto suonatore e depositario di varie tecniche esecutive ereditate da suo padre Vincenzo.
La registrazione è stata effettuata durante una visita di Sante al suo amico Antonio da cui è scaturita una serata di suoni e canti in un' atmosfera di convivialità.
La suonata presenta il caratteristico cambio di tonalità, peculiarità delle suonate per accompagnare il canto o la danza.
La pizzica pizzica è attualmente il ballo locale più arcaico ancora eseguito, considerato nell'immaginario collettivo quasi la danza per antonomasia, tanto da assumere per le comunità locali connotati identitari. Presente in numerosissime varianti stilistiche locali, musicali e coreutiche, viene ancora ballata, anche se in rare occasioni, dopo decenni di rarefazione della pratica in cui si e' rasentata l'estinzione a causa della diffusione di danze legate d'importazione.Data: Marzo 2006
- Durata 03:16
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Antonio Zurlo (Andonjë lu seggiarë): castagnola monocoppia, Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Canzone popolaresca estremamente diffusa in Puglia in numerosissime varianti locali; famosissima l'interpretazione del folk singer Tony Santagata che ne ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia, insieme ad altri canti spesso fortemente allusivi.
La registrazione è stata effettuata durante una visita di Sante Arpino al suo amico Antonio Zurlo da cui è scaturita una serata di suoni e canti in un' atmosfera di convivialità.Data: Marzo 2006
- Durata 05:32
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi e voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Mazurca eseguita da Sante Arpino all'organetto, durante una visita di al suo amico Antonio da cui è scaturita una serata di suoni e canti in un' atmosfera di convivialità. La mazurca fa parte delle danze legate di cui l'organetto è stato il maggior propulsore: diffuse gradualmente a partire dalla metà del 1800 hanno affiancando gli stili di danza autoctoni.
La mazurca viene spesso cantata, come accade in questa registrazione, e a volte utilzzata durante gli omaggi sonori notturni dopo la serenata vera e propria; i testi sono sovente a tema amoroso.Data: Marzo 2006
- Durata 02:09
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
- Genere Audio
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Descrizione
Mazurca suonata da Sante Arpino in occasione di una visita al suo amico Antonio da cui è scaturita una serata di suoni e canti in un' atmosfera di convivialità.
La mazurca fa parte delle danze legate di cui l'organetto è stato il maggior propulsore: diffuse gradualmente a partire dalla metà del 1800 hanno affiancando gli stili di danza autoctoni.Durata: 03:59
- Luogo San Vito dei Normanni
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Sante Arpino (Sanduddë dë pizzittinë): organetto a otto bassi
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda