Recita delle tre preghiere popolari: Cruce a cape e cruce a piedi, Tre angeli m’aspette, Mi vaje a curicà. Le strutture poetiche sono formate da versi settenari con ritmo sillabico binario ed accenti anapestici.

La registrazione è stata effettuata tra il 1968 e il 1970.

Il canto apparteneva al repertorio dei cantori girovaghi chiamati diasillari. Provenienti dalla Val Vibrata i diasillari giravano per i paesi arrivando sino all’area vestina (Pescara) ed eseguivano di casa in casa i canti religiosi rivolti ai defunti. Il canto presenta una struttura strofica di quartine di versi settenari piano-tronchi. La fase esecutiva prevede la ripetizione del terzo e quarto verso. La melodia, in tonalità maggiore, poggia su un ritmo ternario sostenuto, quasi allegro.

La registrazione è stata effettuata tra il 1968 e il 1970.

L’orazione, riproposta parzialmente sotto forma di recita, si rivolge alla Madonna dei sette dolori di Castellammare Adriatico, l’odierna Pescara. L’orazione viene cantata su un impianto melodico arcaico comune alle orazioni di San Giorgio, San Giuliano, Sande Filicenze, Santa Lucia ed altre orazioni.

La registrazione è stata effettuata tra il 1968 e il 1970.

L’orazione di Sant’Alessio, come leggenda agiografica, appartiene al repertorio delle canzoni epico-liriche di argomento sacro. La storia di Sant’Alessio è descritta nella Legenda aurea di Iacopo da Varazze. La struttura strofica è formata da versi di endecasillabi piano-tronchi con ritmo sillabico binario; l’incipit di ciascun distico presenta l’accento tonico giambico.

La registrazione è stata effettuata tra il 1968 e il 1970.

La preghiera popolare dedicata a San Giovanni presenta una struttura strofica di distici di endecasillabi piano-tronchi con ritmo sillabico binario; l’incipit di ciascun distico presenta l’accento tonico giambico.

La registrazione è stata effettuata tra il 1968 e il 1970.

La preghiera presenta una breve narrazione in stile epico-lirico; la struttura strofica è formata da versi settenari piano-tronchi. L’incipit di ciascun distico presenta l’accento tonico giambico.

La registrazione è stata effettuata tra il 1968 e il 1970.

L’orazione di Sant’Alessio, come leggenda agiografica, appartiene al repertorio delle canzoni epico-liriche di argomento sacro. La storia di Sant’Alessio è descritta nella Legenda aurea di Iacopo da Varazze. La struttura strofica è formata da versi di endecasillabi piano-tronchi con ritmo sillabico binario; l’incipit di ciascun distico presenta l’accento tonico giambico.

La registrazione è stata effettuata tra il 1968 e il 1970.

L’orazione a Santa Filomena, come leggenda moraleggiante, appartiene al repertorio delle canzoni epico-liriche di argomento sacro. La struttura strofica è formata da versi di settenari piano-tronchi con ritmo sillabico binario; l’incipit di ciascun distico presenta l’accento tonico giambico.

La registrazione è stata effettuata tra il 1968 e il 1970.

L’orazione a Santa Barbara, come leggenda agiografica, appartiene al repertorio delle canzoni epico-liriche di argomento sacro. La struttura strofica è formata da versi misti di novenari, decasillabi ed endecasillabi piano-tronchi con ritmo sillabico binario.

La registrazione è stata effettuata tra il 1968 e il 1970.

L’orazione a Sant’Anna, come leggenda moraleggiante, appartiene al repertorio delle canzoni epico-liriche di argomento sacro. La struttura strofica è formata da emistichi piano-tronchi di settenari con ritmo sillabico binario ed accento tonico giambico.

La registrazione è stata effettuata tra il 1968 e il 1970.

L’orazione a San Lorenzo, come leggenda agiografica, appartiene al repertorio delle canzoni epico-liriche di argomento sacro. La struttura strofica è formata da versi di endecasillabi piano-tronchi con ritmo sillabico binario ed accento tonico giambico.

La registrazione è stata effettuata tra il 1968 e il 1970.

Preghiera popolare dedicata a Gesù Bambino con struttura strofica di versi misti di ottonari e settenari con ritmo sillabico binario ed accenti tonici giambici.

La registrazione è stata effettuata tra il 1968 e il 1970.

Preghiera popolare con struttura strofica di versi misti di ottonari e settenari con ritmo sillabico binario ed accenti tonici giambici.

La registrazione è stata effettuata tra il 1968 e il 1970.

Scongiuri contro la sciatica, la rivella, la crianza, l’invidia.
Gli scongiuri, come pratiche quotidiane, derivano da antichi rimedi magici che, tramandati oralmente in forma segreta in alcuni momenti dell’anno, come il Natale, avevano efficacia se eseguiti da chi nasceva con il velo (ossia ancora avvolto nel sacco amniotico). Le formule, recitate e cadenzate come le litanie, presentano elementi tematici in cui si associano il sacro ed il profano rivolgendosi ai santi protettori, alla Madonna nonché ad entità naturali come la luna e le stelle.

La registrazione è stata effettuata tra il 1968 e il 1970.

Passione recitata. Si colloca tra le Passioni Italia centrale I (Paolo Toschi). Il testo, che veniva cantato il Giovedì Santo, racconta nei vari episodi quando Maria, alla ricerca di Gesù, incontra i maestri artigiani intenti a costruire l’occorrente per la crocifissione. Maria raccomanda loro di costruire una corona di spine non troppo pungente, chiodi non affilati ed una croce leggera per non far soffrire suo figlio. La struttura strofica è formata da versi di endecasillabi con ritmo sillabico binario ed accento tonico giambico.

La registrazione è stata effettuata tra il 1968 e il 1970.

Stornelli amorosi formati da distici misti di novenari, decasillabi ed endecasillabi cantati su un’aria che ha caratteri ritmico-melodici comuni al noto canto “Fior di tutti i fiori” largamente diffuso nella zona salentina. Gli studi etnomusicologici svolti in Abruzzo documentano come la regione sia da considerare “terra di confine” in cui le culture del nord e del sud Italia si sono sovrapposte: una terra in cui proprio l’eterogeneità di generi poetici, melodie, ritmi e modalità esecutive - provenienti sia dall’area mediterranea che dal nord Europea - ha prodotto ricchezza culturale.

La registrazione è stata effettuata tra il 1968 e il 1970.

La storia della Pierina qui recitata presenta nelle versioni cantate dei moduli melodici da cantastorie. In essa si narra la tragica storia di Pierina che decide di lasciare Peppino, partito per il militare, e di sposare Costantino. Peppino dopo il tentativo di riconquistare Pierina, pianifica l’atroce vendetta. Il metro utilizza versi novenari ed ottonari piano-tronchi; il ritmo sillabico è binario con accento tonico mobile tra giambico ed anapestico.

La registrazione è stata effettuata tra il 1968 e il 1970.