Savino Di Bari esegue un tango al banjo.

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari esegue un saltarello al mandolino.

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari esegue al mandolino una quadriglia: classica tarantella di discendenza settecentesca. All'interno di questa, nota come Tarantella dello zampognaro o Catarinella, inserisce una classica quadriglia d'influenza partenopea. Erano le tipiche musiche da ballo eseguite nelle feste nuziali.

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari esegue la musica del canto lirico narrativo in cui si narra di una ragazza che non riesce a far capire alla madre la pena per cui soffre: la lontananza del suo amato, l'ortolano.

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari esegue la musica della ballata sul bandito cerignolano Nicola Morra, cantata da Bruno Dasi e incisa su disco da bancarella (Combo 1964, autori F. Ninno, G. Cassatella).

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari esegue al mandolino la celebre mazurka variata di Augusto Migliavacca (Parma, 1838-1901) noto come il "Paganini dei suonatori ambulanti".

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari esegue al mandolino una romanza di origine partenopea.

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari esegue al mandolino una mazurka.

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari esegue al mandolino un valzer.

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari esegue al mandolino una polka.

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari esegue al mandolino una romanza di chiara origine partenopea.

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari esegue al mandolino una mazurka.

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari esegue al mandolino un valzer.

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari esegue al mandolino una mazurka.

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari esegue al mandolino un valzer.

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari esegue al mandolino un valzer.

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari esegue al mandolino un valzer.

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari esegue al mandolino un tango.

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari esegue al mandolino Reginella campagnola (E. Di Lazzaro-C. Bruno Cherubini).

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari esegue al mandolino un valzer. L'accompagnamento della chitarra in alcuni punti non è intonato.

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari esegue al mandolino un valzer. L'accompagnamento della chitarra in alcuni punti non è intonato.

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari esegue, a ritmo di tango, al mandolino la canzone Chitarra romana (Di Lazzaro, 1934). Portata al successo da Carlo Buti è stata oggetto di innumerevoli interpretazioni.

Data: giugno-luglio 1975

Vincenzo (cognome sconosciuto) canta una canzone napoletana.

Data: giugno-luglio 1975

Vincenzo (cognome sconosciuto) canta Guapparia celebre canzone di Libero Bovio (Napoli, 1883-1942).

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari interpreta col suo mandolino una canzone napoletana.

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari interpreta col suo mandolino il canto lirico narrativo in cui si narra di una ragazza che non riesce a far capire alla madre la pena per cui soffre: la lontananza del suo amato, l'ortolano.

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari interpreta col suo mandolino una canzone napoletana chiudendola con un tango.

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari interpreta col suo mandolino un tango.

Data: giugno-luglio 1975

Vincenzo (cognome sconosciuto) canta la celebre canzone napoletana O zappatore di Libero Bovio (Napoli, 1883-1942).

Data: giugno-luglio 1975

Savino Di Bari esegue al mandolino un valzer.

Savino Di Bari esegue al mandolino la tipica quadriglia comandata: ballo centrale delle feste nuziali.

Savino Di Bari esegue al mandolino la tipica quadriglia comandata: ballo centrale delle feste nuziali.

Savino Di Bari esegue al mandolino una mazurka.

Savino Di Bari al mandolino esegue un valzer.

Savino Di Bari al mandolino esegue un valzer.

Il Tema di Lara classica colonna sonora del film Il dotto Zivago. Di Bari con il banjo esegue delle improvvisazioni.

La Cumparsita nacque come marcia studentesca scritta appositamente per uno dei carri allegorici del carnevale di Montevidéo, capitale dell'Uruguay. "Comparsa" è il nome che si dà al membro di un carro allegorico, da qui La Cumparsita. Nel Carnevale del lontano 1916 lo studente allora sedicenne Matos Rodríguez, che ne è il vero autore, la portò al pianista Roberto Firpo. Il brano, nato come marcia, fu trasformato in un tango con l'intervento di Carlos Warren. Firpo utilizzò, a questo fine, parte di un suo tango strumentale, La Gaucha Manuela. Qualche anno più tardi, Contursi e Maroni scrissero un testo senza l'autorizzazione di Rodríguez, che nel frattempo aveva ceduto lo spartito per pochi pesos alla Editorial Breyer Hermanos. A questo punto inizia la storia del successo de La Cumparsita, il tango più inciso di tutti i tempi, il più rappresentativo. Le proteste di Rodríguez furono immediate; forse nessun'altra composizione ha dato origine a tanti processi e controprocessi. Il successo ottenuto a Montevidéo e a Buenos Aires portò ad una enorme proliferazione di versioni, con infiniti aggiustamenti, miglioramenti e variazioni stilistiche.

Mix di tarantella napoletana e Catarinell, tarantella locale.

Di Bari esegue al mandolino il canto enumerativo (di probabile origine ciociara o abruzzese) in cui si elencano tutti i capi che compongono la dote di Mariantonia e del suo sposo Pasqualuccio della Martufagna.

Michele Lorusso alla fisarmonica esegue un valzer.

Michele Lorusso alla fisarmonica esegue un valzer dei più noti: Speranze perdute (Morelli-Scaglioni).

Un valzer dei più noti: Speranze perdute (Morelli - Scaglioni).

Savino Di Bari al mandolino esegue un valzer.

Rosamunda è il nome italiano di una polka che divenne famosa durante la Seconda guerra mondiale. La musica fu scritta dal compositore ceco Jaromír Vejvoda nel 1927, arrangiata da Eduard Ingriš e presentata col titolo Modřanská polka. Il primo testo è stato scritto nel 1934 da Václav Zeman e il titolo mutò in Škoda lásky (titolo italiano: L'amore inutile). La polka divenne famosa a tal punto che, nel 1938, furono venduti più di un milione di copie dei dischi con la versione in tedesco. Successivamente fu inserita nel repertorio di grandi musicisti come Glenn Miller, Benny Goodman e Billie Holiday. In Italia è possibile ascoltarla nel repertorio di molte orchestre di ballo liscio. Ascolta l'altra versione con diverso organico strumentale.

Tradizionale quadriglia molto utilizzata in Puglia nelle feste nuziali.

Michele Lorusso esegue alla fisarmonica Boccuccia di rosa (A. Testa-G. Cichellero, 1958).

La musica della celebre canzone di Renato Carosone Chella là.

Un classico fine anni '50: La playa, anche noto col titolo E se qualcuno s’innamorerà di me.

Canzone lanciata da Alfredo Clerici negli anni '40, ripresa da Carlo Buti.

Canto lirico narrativo noto come L'ortolano. I ricercatori Rinaldi e Sobrero si offrono, su richiesta, come cantori per affiancare la musica dei suonatori. Ascolta le versioni strumentali, con diversi organici: 004, 026, 112, 136.

Angelo Debono canta Ciccio formaggio (Pisano–Cioffi, 1940). La canzone fu lanciata al Teatro Bellini di Napoli. Uno dei migliori interpreti fu Nino Taranto. Ascolta l'altra versione (con diverso organico strumentale).

Angelo Debono canta Mariantonia, canto enumerativo (di probabile origine ciociara o abruzzese) in cui si elencano tutti i capi che compongono la dote di Mariantonia e del suo sposo Pasqualuccio della Martufagna. Ascolta la versione strumentale e le altre di Debono con altri strumentisti 057, 084.

Savino Di Bari in un'improvvisazione al mandolino a ritmo di tarantelle.

Angelo Debono canta una canzonetta napoletana. Ascolta l'altra interpretazione.

Angelo Debono esegue un notissimo canto cumulativo di origine campana. Si elencano tutti i cibi del pranzo nuziale. Ascolta le altre esecuzioni di Debono 070, 079.

Angelo Debono interpreta una canzone napoletana classica.

Angelo Debono esegue un canto enumerativo (di probabile origine ciociara o abruzzese) in cui si elencano tutti i capi che compongono la dote di Mariantonia e del suo sposo Pasqualuccio della Martufagna. Ascolta la versione strumentale039 e quelle con altri strumentisti 052, 084.

Angelo Debono esegue una serenata dedicata a una fruttivendola. Una variante siciliana si trova nella raccolta 027 dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Angelo Debono interpreta una canzone napoletana.

I suonatori interpretano il valzer Il Carnevale di Venezia di Niccolò Paganini.

Savino Di Bari esegue al mandolino la famosa Mazurka variata, composta da Migliavacca. Augusto Migliavacca, non vedente (Parma, 1838-1901), fu un violinista virtuoso, noto con l’appellativo di Paganini dei suonatori ambulanti. Ascolta le altre esecuzioni 006, 082, 114.

Rosamunda è il nome italiano di una polka che divenne famosa durante la Seconda guerra mondiale. La musica è stata scritta dal compositore ceco Jaromír Vejvoda nel 1927, arrangiata da Eduard Ingriš e presentata col titoloModřanská polka. Il primo testo risale al 1934, scritto da Václav Zeman col titolo Škoda lásky (titolo italiano: L'amore inutile). La polka divenne famosa a tal punto che, nel 1938, furono venduti più di un milione di copie dei dischi con la versione in tedesco. Successivamente diventa parte del repertorio di grandi musicisti come Glenn Miller, Benny Goodman e Billie Holiday. In Italia è possibile sentirla nel repertorio di molte orchestre di ballo liscio. Ascolta l'altra versione con diverso organico strumentale.

Angelo Debono canta Ciccio formaggio (Pisano-Cioffi, 1940). La canzone fu lanciata al Teatro Bellini di Napoli, uno dei migliori interpreti fu Nino Taranto. Ascolta l'altra versione (con diverso organico strumentale).

Angelo Debono canta Dicitencello vuje canzone napoletana scritta nel 1930 da Rodolfo Falvo (musica) ed Enzo Fusco (testo).

La Cumparsita nacque come marcia studentesca scritta appositamente per uno dei carri allegorici del carnevale di Montevidéo, capitale dell'Uruguay. "Comparsa" è il nome che si dà al membro di un carro allegorico, da qui La Cumparsita. Nel carnevale del lontano 1916 lo studente allora sedicenne Matos Rodríguez, che ne è il vero autore, la portò al pianista Roberto Firpo. Il brano, nato come marcia, fu trasformato in un tango con l'intervento di Carlos Warren. Firpo utilizzò, a questo fine, parte di un suo tango strumentale, La Gaucha Manuela. Qualche anno più tardi, Contursi e Maroni scrissero un testo senza l'autorizzazione di Rodríguez, che nel frattempo aveva ceduto lo spartito per pochi pesos alla Editorial Breyer Hermanos. A questo punto inizia la storia del successo de La Cumparsita, il tango più inciso di tutti i tempi, il più rappresentativo. Le proteste di Rodríguez furono immediate; forse nessun'altra composizione ha dato origine a tanti processi e controprocessi. Il successo ottenuto a Montevidéo e a Buenos Aires portò ad una enorme proliferazione di versioni, con infiniti aggiustamenti, miglioramenti e variazioni stilistiche. Ascolta altre esecuzioni: 037, 096.

Il Tema di Lara, classica colonna sonora del film Il dotto Zivago. Lorusso la esegue alla fisarmonica, innestando improvvisazioni da altri brani e cambiando il ritmo in mazurka. Ascolta l'altra versione, con diverso organico.

Angelo Debono interpreta una canzone napoletana. Ascolta l'altra interpretazione.

Angelo Debono esegue il notissimo stornello pugliese Abbasce alla marine se venne u pesce (rit. Quant’è bello il primo amore). Ascolta le altre esecuzioni: 085, 097, 123.

Angelo Debono esegue un notissimo canto cumulativo di origine campana. Si elencano tutti i cibi del pranzo nuziale. Ascolta le altre esecuzioni di Debono 055, 079.

Angelo Debono esegue una macchietta cantata, infarcita di doppisensi, dal titolo Pipp'e tabbacchere. Ascolta l'altra esecuzione di Debono e la versione di Pedico.

Angelo Debono esegue la canzone napoletana Indifferentemente (Martucci–Mazzocco, 1963). Fu lanciata al Festival di Napoli 1963 nell'interpretazione di due big della canzone napoletana, Mario Abbate e Mario Trevi, divenendo un successo internazionale anche grazie all'esecuzione di Mina. Ascolta altre esecuzioni di Debono (con diversi organici strumentali): 076, 090, 122.

Angelo Debono esegue la celebre canzone napoletana O zappatore di Libero Bovio (Napoli, 1883-1942).

Angelo Debono esegue la celebre canzone napoletana 'Na sera 'e maggio (Egidio Gigi Pisano-Giuseppe Cioffi, 1937).

Savino Di Bari esegue al mandolino una tipica tarantella pugliese o quadriglia veloce – conosciuta a Cerignola come Tarantella dello zampognaro, tipica musica da ballo nelle feste nuziali. Chiude con la tarantella napoletana. Questa musica era alla base della canzone locale Catarinella.

Angelo Debono esegue la canzone napoletana Indifferentemente (Martucci-Mazzocco, 1963). Fu lanciata al Festival di Napoli 1963 nell'interpretazione di due big della canzone napoletana, Mario Abbate e Mario Trevi, divenendo un successo internazionale anche grazie all'esecuzione di Mina. Ascolta altre esecuzioni di Debono (con diversi organici strumentali): 072, 090, 122.

Angelo Debono esegue una macchietta cantata, infarcita di doppisensi, dal titolo Pipp'e tabbacchera. Ascolta l'altra esecuzione di Debono e la versione di Pedico.

Savino Di Bari con il suo mandolino esegue una mazurka.

Angelo Debono esegue un notissimo canto cumulativo di origine campana. Si elencano tutti i cibi del pranzo nuziale. Ascolta le altre esecuzioni di Debono 055, 070.

Savino Di Bari esegue al mandolino la celebre canzone La spagnola ("Di Spagna sono la bella regina…").

Savino Di Bari esegue al mandolino un valzer.

Savino Di Bari esegue al mandolino la famosa Mazurka variata, composta da Migliavacca. Augusto Migliavacca, non vedente (Parma, 1838-1901), fu un violinista virtuoso, noto con l'appellativo di Paganini dei suonatori ambulanti. Ascolta le altre esecuzioni 006, 061, 114.

Savino Di Bari esegue al mandolino un valzer dei più noti: Speranze perdute (Morelli-Scaglioni). Ascolta altre esecuzioni con diversi organici strumentali: 041, 042.

Angelo Debono esegue un canto enumerativo (di probabile origine ciociara o abruzzese) in cui si elencano tutti i capi che compongono la dote di Mariantonia e del suo sposo Pasqualuccio della Martufagna. Ascolta la versione strumentale039 e quelle con altri strumentisti 052, 057.

Angelo Debono esegue il noto canto di tradizione barese. Ascolta le altre esecuzioni: 068, 097, 123.

Savino Di Bari esegue al mandolino un valzer.

Savino Di Bari esegue al mandolino una mazurka.

Savino Di Bari esegue al mandolino El choclo tango composto da Angel Gregorio Villoldo nel 1905. El choclo fu, infatti, uno dei primi tanghi ad arrivare in Europa con gli spartiti che la nave scuola argentina Sarmento, in viaggio promozionale, distribuiva in quello stesso anno nei porti del vecchio continente e fu anche uno dei primi tanghi ad essere inciso su disco. E già nel titolo, El choclo (La pannocchia) rivela interessanti curiosità; per lungo tempo infatti ad esso si attribuì, falsamente, un esplicito doppio senso sessuale che in realtà non ebbe mai. El Choclo era invece, più semplicemente, il soprannome di un personaggio di Buenos Aires tale Josè L. Roncallo, caro amico di Villoldo e frequentatore delle strade Unin e Lavalle, il quale era appunto detto el chocloper il colore e la foggia particolare dei capelli: un ciuffo biondo che ricordava la barba della pannocchia. Ascolta la versione del mandolinista Biagio Di Stasi.

Francesco Pedico esegue una canzonetta napoletana piena di ironie contro le donne.

Angelo Debono esegue la canzone napoletana “Indifferentemente” (Martucci – Mazzocco, 1963). Fu lanciata al Festival di Napoli 1963 nella interpretazione di due big della Canzone Napoletana, Mario Abbate e Mario Trevi, divenendo un successo internazionale anche grazie all'esecuzione di Mina. Ascolta altre esecuzioni di Debono (con diversi organici strumentali): 072, 076, 122.

Angelo Debono esegue la canzone napoletana Tutta pe' 'mme (Fiore–Lama, 1930).

I due chitarristi del gruppo eseguono un boogie woogie, seguiti dai due mandolini.

Angelo Debono, introdotto con ironia da Francesco Pedico, canta degli stornelli alla romana, canti di carcere e d'amore (fronn'e limone).

Angelo Debono ricorda quando i padroni pretendevano dai braccianti lavoro senza orario e poi non li volevano pagare ("lavour'assè e solde picche" molto lavoro e pochi soldi). E a questo proposito canta delle strofette in cui i braccianti invitavano gli altri lavoratori ad evitare le masserie di alcuni padroni, dove si lavorava male e si era maltrattati.

Dalla sequenza di registrazioni nella festa per la cresima di uno dei nipoti di Angelo Debono e Rosa Laguardia. Romagna mia.

Dalla sequenza di registrazioni nella festa per la cresima di uno dei nipoti di Angelo Debono e Rosa Laguardia. La cumparsita. Ascolta altre esecuzioni in occasioni diverse: 037, 065.

Dalla sequenza di registrazioni della festa per la cresima di uno dei nipoti di Angelo Debono e Rosa Laguardia. Abbasce alla marina. Ascolta le altre esecuzioni: 068, 085, 123.

Dalla sequenza di registrazioni della festa per la cresima di uno dei nipoti di Angelo Debono e Rosa Laguardia. O surdato ‘nnammurato (Califano–Cannio, 1915). Ascolta la versione "rivisitata" di Pedico.

Dalla sequenza di registrazioni della festa per la cresima di uno dei nipoti di Angelo Debono e Rosa Laguardia. Amara terra mia di Domenico Modugno.

Dalla sequenza di registrazioni della festa per la cresima di uno dei nipoti di Angelo Debono e Rosa Laguardia. La lontananza di Domenico Modugno.

Francesco Pedico ironicamente reinventa i versi della canzone (variati appositamente per raccontare aneddoti e personaggi locali) per lasciare poi spazio alla voce di Angelo Debono che attacca "filologicamente" sul ritornello "Oi vita. O surdato 'nnammurato (Califano-Cannio, 1915). Ascolta la versione classica di Debono.

Francesco Pedico intepreta la canzonetta Pipp'e tabacchera, ironica e con evidenti allusioni sessuali. Ascolta le versioni di Debono 071 e 077.

I suonatori eseguono una musica sull'aria di una canzone napoletana non identificata.

Biagio Di Stasi esegue al mandolino un valzer.

Biagio Di Stasi esegue al mandolino un valzer.

Biagio Di Stasi esegue al mandolino un valzer.

Biagio Di Stasi esegue al mandolino un valzer.

Biagio Di Stasi esegue al mandolino un valzer.

Il gruppo di suonatori esegue la tipica musica da ballo delle feste nuziali: la quadriglia.

Il gruppo dei suonatori esegue il classico intreccio, in uso per i balli nelle feste nuziali, di quadriglia e tarantella (pugliese e napoletana).

Una romanza eseguita senza parte vocale, ma non identificata.

Versione strumentale della ballata epico lirica Uè mamma mamma (nota come L'ortolano). Ascolta la versione cantata e le altre strumentali (con diversi organici): 004, 026, 136.

Versione strumentale della ballata sul bandito cerignolano Nicola Morra, cantata da Bruno Dasi e incisa su disco da bancarella (Combo 1964, autori F. Ninno, G. Cassatella).

La famosa Mazurka variata, composta da Migliavacca. Augusto Migliavacca, non vedente (Parma, 1838-1901), fu un violinista virtuoso, noto con l'appellativo di Paganini dei suonatori ambulanti. Ascolta le altre esecuzioni 006, 061, 082.

Ballata narrativa cerignolana che racconta fatti locali di malavita.

Il gruppo di suonatori esegue un valzer.

Il gruppo di suonatori esegue un valzer.

Il gruppo dei suonatori esegue un tango.

Savino Di Bari esegue al mandolino El choclo tango composto da Angel Gregorio Villoldo nel 1905. El choclo fu, infatti, uno dei primi tanghi ad arrivare in Europa con gli spartiti che la nave scuola argentina Sarmento, in viaggio promozionale, distribuiva in quello stesso anno nei porti del vecchio continente e fu anche uno dei primi tanghi ad essere inciso su disco. E già nel titolo, El choclo (La pannocchia) rivela interessanti curiosità; per lungo tempo infatti ad esso si attribuì, falsamente, un esplicito doppio senso sessuale che in realtà non ebbe mai. El Choclo era invece, più semplicemente, il soprannome di un personaggio di Buenos Aires tale Josè L. Roncallo, caro amico di Villoldo e frequentatore delle strade Unin e Lavalle, il quale era appunto detto el choclo per il colore e la foggia particolare dei capelli: un ciuffo biondo che ricordava la barba della pannocchia. Ascolta la versione del mandolinista. Ascolta la versione del mandolinista Savino Di Bari.

Un ospite dell'incontro musicale canta la canzone napoletana Chitarra rossa (Giuseppe Russo–Vittorio e Salvatore Mazzocco).

Un ospite dell'incontro musicale canta la canzone napoletana Passione eterna(Mario Merola–Valentina Stella), in alcuni punti si inserisce Angelo Debono. La registrazione presenta tre brevi vuoti dovuti a smagnetizzazione del nastro.

Angelo Debono esegue la canzone napoletana Indifferentemente (Martucci–Mazzocco, 1963). Fu lanciata al Festival di Napoli 1963 nell'interpretazione di due big della canzone napoletana, Mario Abbate e Mario Trevi, divenendo un successo internazionale anche grazie all'esecuzione di Mina. Ascolta altre esecuzioni di Debono (con diversi organici strumentali): 072, 076, 090.

Angelo Debono canta Abbasce alla marina. Ascolta le altre esecuzioni: 068, 085, 097..

Savino Totaro canta stornelli alla romana in coppia con Angelo Debono.

Angelo Debono canta la canzone napoletana Dduje Paravise (Melina–E. A. Mario, 1928).

Savino Di Bari esegue al mandolino una ballata locale, non identificata.

Il gruppo di suonatori esegue la musica di una canzone napoletana, non identificata.

Il gruppo di suonatori esegue la musica di una canzone napoletana, non identificata.

Il gruppo di suonatori esegue una quadriglia.

Esecuzione di un valzer. La registrazione presenta diversi e brevi vuoti dovuti alla smagnetizzazione del nastro.

Savino Di Bari esegue al mandolino una polka.

Francesco Di Bari canta la canzone napoletana Tatonno se ne va (Bovio–Valente, 1923).

Francesco Di Bari canta degli stornelli alla romana accompagnato dal fratello Savino al mandolino.

Creola è una canzone a ritmo di tango composta nel 1926 da Ripp, pseudonimo di Luigi Miaglia, autore di commedie musicali negli anni Venti. La canzone, che si inserisce nella diffusione in Italia dei ritmi "latini" e del tango, provenienti dall'America meridionale, fu lanciata da Daniele Serra nel 1926.

Savino Di Bari esegue al mandolino la classica tarantella napoletana intermezzandola con la tarantella pugliese in uso a Cerignola (la quadriglia).

Savino Di Bari esegue al mandolino un canto lirico narrativo, L'ortolano. Ascolta la versione cantata  e le altre strumentali (con diversi organici): 004,, 026, 112.

Savino Di Bari esegue al mandolino più valzer.