G. Campitelli (12)
Canti nel lancianese
L’indagine sul campo svolta da Gabriella Campitelli nella zona di Lanciano tra le località di Sant’Onofrio, Castelfrentano e Fontanelle, testimonia la presenza di canti rituali di questua legati al sapodanno, a Sant’Antonio ed alla Settimana Santa in cui si alternano melodie in tonalità maggiore e minore accompagnate dall’organetto diatonico o dalla fisarmonica. Di notevole bellezza sono i canti sul lavoro eseguiti monodicamente su melodie modali, di tipo lidia ed eolia, ricchi di cesure a metà parola, note tenute, picchi discendenti e melismi.
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Descrizione
Canto augurale di questua del capodanno che presenta una struttura melodica e poetica diffusa nella zona del chietino. L’esecuzione è affidata a voci maschili accompagnate dall’organetto. L’impianto melodico è in tonalità maggiore ed il testo è formato da distici di versi endecasillabi alternati da un ritornello.
La registrazione è stata effettuata in data sconosciuta.
- Durata 01:23
- Luogo Sant'Onofrio
- Provincia Chieti
- Regione Abruzzo
- Esecutore Matteo Domenico (1923) contadino, Antonio Colanera di Sant’Onofrio (1921) contadino, Camillo Caporale di Fontanelle di Lanciano (1910) contadino: voce; accompagnamento dell'organetto diatonico
- Autore Gabriella Campitelli
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Descrizione
Nell’immaginario popolare Sant’Antonio Abate (d’Egitto) e Sant’Antonio giglio giocondo (da Padova – 13 giugno) si fondono in un’unica figura protettrice tanto che le due differenti storie vengono riproposte (nelle molteplici varianti) il 17 gennaio, ricorrenza della morte del santo eremita e anacoreta. L’esecuzione del Sant’Antonio da Padova in forma di rappresentazione sembrerebbe attestata solo nella zona di Sant’Onofrio e dei paesi limitrofi. Diversamente, la versione cantata è riscontrabile nell’intero territorio abruzzese pur se meno diffusa rispetto ai canti a Sant’Antonio Abate. Il testo poetico di novenari e decasillabi poggia su una melodia in tonalità maggiore e su un ritmo ternario.
La registrazione è stata effettuata in sconosciuta ( 1968-1970?)
- Durata 02:06
- Luogo Sant'Onofrio
- Provincia Chieti
- Regione Abruzzo
- Esecutore Matteo Domenico (1923) contadino, Antonio Colanera di Sant’Onofrio (1921) contadino, Camillo Caporale di Fontanelle di Lanciano (1910) contadino: voce; accompagnamento dell'organetto diatonico
- Autore Gabriella Campitelli
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Descrizione
Il 25 maggio i cantori di Sant’Onofrio e Fontanelle eseguono il canto di questua dell’Annunziata. Di particolare interesse è il canto rituale di questua de l’Annunziata eseguito nei giorni che precedono il 25 marzo (l’Annunciazione). Nel rietino, in località Labro, il medesimo canto, conosciuto come Passione nuova, si ascolta il Venerdì Santo (Alberto M. Cirese ne colloca la provenienza a Spoleto). Il testo probabilmente deriva da una storia di stregoneria; il tema di bambini uccisi, cucinati ed offerti a tavola per vendetta o per altri motivi, è ricorrente nella letteratura dei fogli volanti e le sue radici sono antichissime e sicuramente precedenti alla tradizione popolare italiana (fino ai miti di Tieste e Medea, Seneca). L’Annunziata narra la tragica storia di una giovane sposa che, per effetto del sortilegio di una strega, si innamora di un altro giovane. Timorosa di esser tradita dal racconto della figlia di tre anni e di esser scoperta dal marito, la donna uccide la bambina. Il marito, con l’aiuto della Madonna dell’Annunziata, evita di mangiare il fegato della piccolina offertogli a cena dalla propria moglie; è il fegato stesso a rivelare all’uomo il tragico accadimento che si conclude con la punizione al rogo dell’infanticida e della strega.
Il testo poetico è costruito su emistichi di quinari e senari piano tronchi. La melodia in tonalità maggiore presenta un ritmo binario.
Una versione analoga, pubblicata da Carlo Di Silvestre (Maria, Gesù e i Santi, ed. Il passagallo, 2004) è stata eseguita a Sant’Onofrio nel 2004 da Claudio Dell’Elce (voce) di quarantasette anni di Villa Elce, Fiore Masciarelli (voce) di sessantanove anni e Lorenzo Pasquini (voce) di ventitre anni di Contrada Pasquini e Giuseppe Di Biase (fisarmonica) di cinquantanove di S. Onofrio.La registrazione è stata effettuata in data sconosciuta.
- Durata 11:03
- Luogo Sant'Onofrio
- Provincia Chieti
- Regione Abruzzo
- Esecutore Matteo Domenico (1923) contadino, Antonio Colanera di Sant’Onofrio (1921) contadino, Camillo Caporale di Fontanelle di Lanciano (1910) contadino: voce; accompagnamento dell'organetto diatonico
- Autore Gabriella Campitelli
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Descrizione
I canti di questua della Settimana Santa diffusi in Abruzzo ed eseguiti il Giovedì Santo, sono La Passione, Lu Giuveddì Sandë e L’orologio della Passione. Quest’ultimo ripercorre le ultime ore della vita di Gesù e ad ogni ora è affidata una stanza (strofa). In quest’esecuzione i cantori, accompagnati dall’organetto eseguono le strofe di seguito senza ritornelli e stacchi strumentali. La melodia con ritmo ternario è in tonalità maggiore. Tale modalità viene detta dai cantori sdoppia. La versione doppia, invece, presenta lo stacco musicale che ripete la melodia del canto. Nella versione con il ritornello il cantore ripete il terzo e quarto verso di ciascuna strofa.
La registrazione è stata effettuata in data ignota(1968-1970?)
- Durata 01:42
- Luogo Sant'Onofrio
- Provincia Chieti
- Regione Abruzzo
- Esecutore Matteo Domenico (1923) contadino, Antonio Colanera di Sant’Onofrio (1921) contadino, Camillo Caporale di Fontanelle di Lanciano (1910) contadino: voce; accompagnamento dell'organetto diatonico
- Autore Gabriella Campitelli
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Descrizione
Tra i canti di questua sulla Passione di Gesù questa versione rappresenta la forma più solenne. La melodia è in tonalità minore con la presenza di note ribattute, il ritmo è sillabico su tempo ternario e la modalità esecutiva è dilatata con l’accompagnamento della fisarmonica che ad ogni strofa suona uno stacco musicale. Le voci maschili dai toni gravi marcano il testo con andamento omoritmico. Da rilevare la presenza di un breve passaggio strumentale in cui le voci cantano la sola sillaba la ripetuta più volte. Questa particolarità non è presente nella versione rinvenuta a Paglieta (Ch) nel 1999 da Carlo Di Silvestre (in Maria, Gesù e i Santi, ed. Il passagallo, 2004).
La registrazione è stata effettuata in data ignota (1968-1970?)
- Durata 00:55
- Luogo Sant'Onofrio
- Provincia Chieti
- Regione Abruzzo
- Esecutore Matteo Domenico (1923) contadino, Antonio Colanera di Sant’Onofrio (1921) contadino, Camillo Caporale di Fontanelle di Lanciano (1910) contadino: voce; accompagnamento dell'organetto diatonico
- Autore Gabriella Campitelli
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Descrizione
Questa variante della Passione di Gesù, scarsamente diffusa e testimoniata, presenta un andamento ritmico allegro analogo ai canti di questua Lu ggiuveddì Sandë e L’orologio della Passione. L’esecuzione corale monodica è sostenuta dall’accompagnamento dell’organetto diatonico a due bassi.
La registrazione è stata effettuata in data ignota (1968-1970?)
- Durata 01:02
- Luogo Sant'Onofrio
- Provincia Chieti
- Regione Abruzzo
- Esecutore Matteo Domenico (1923) contadino, Antonio Colanera di Sant’Onofrio (1921) contadino, Camillo Caporale di Fontanelle di Lanciano (1910) contadino: voce; accompagnamento dell'organetto diatonico
- Autore Gabriella Campitelli
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Descrizione
Stornelli eseguiti sull’aria della mietitura. L’esecuzione vocale predilige i toni acuti con emissione a gola stretta. Sono presenti passaggi melismatici, attacchi indiretti delle note, cesure a metà parola e stop glottali. L’impianto melodico è costruito sulla scala modale lidia.
La registrazione è stata effettuata in data sconosciuta(1968-1970?)
- Durata 01:04
- Luogo Fontanelle di Lanciano
- Provincia Chieti
- Regione Abruzzo
- Esecutore Pina Di Loreto: voce
- Autore Gabriella Campitelli
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Descrizione
Canto sull’aria a cojë la live con modalità esecutiva polifonica a due voci che procedono omoritmicamente ad intervallo di terze. Sono presenti le cesure a metà parola e note lunghe a fine verso.
La registrazione è stata effettuata in data ignota (1968-1970?)
- Durata 00:46
- Luogo Fontanelle di Lanciano
- Provincia Chieti
- Regione Abruzzo
- Esecutore Pina Di Loreto: voce
- Autore Gabriella Campitelli
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Descrizione
Frammento di un Padre nostro popolare in versi ottonari su ritmo sillabico binario; l’incipit di ciascun distico presenta l’accento tonico anapestico.
La registrazione è stata effettuata in data ignota( 1968-1970?)
- Durata 00:16
- Luogo Fontanelle di Lanciano
- Provincia Chieti
- Regione Abruzzo
- Esecutore Pina Di Loreto: voce
- Autore Gabriella Campitelli
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Descrizione
Preghiera popolare del Venerdì Santo in versi endecasillabi su ritmo sillabico binario; l’incipit di ciascun distico presenta l’accento tonico giambico.
La registrazione è stata effettuata in data sconosciuta (1968-1970?)
- Durata 00:25
- Luogo Fontanelle di Lanciano
- Provincia Chieti
- Regione Abruzzo
- Esecutore Pina Di Loreto: voce
- Autore Gabriella Campitelli
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Descrizione
Canto eseguito durante la sgranatura del granturco. Di particolare interesse è l’esecuzione monodica caratterizzata da un’emissione vocale sui toni acuti, cesure a metà parola, note tenute, picchi discendenti e melismi. La melodia è costruita sulla scala minore naturale (derivata dalla scala modale eolia) nella tonalità di Fa minore (Fa min./Mib/Fa min).
La registrazione è stata effettuata in data sconosciuta(1968-1970?)
- Durata 01:41
- Luogo Fontanelle di Lanciano
- Provincia Chieti
- Regione Abruzzo
- Esecutore Pina Di Loreto: voce
- Autore Gabriella Campitelli