R. De Simone, A. Rossi, Somma Vesuviana 1976 (17)
Festa della Madonna di Castello
Rilevazioni realizzate a Somma Vesuviana nel 1976 da Roberto De Simone e Annabella Rossi (brani 01-12) e dalla sola ricercatrice (brani 13-16) in occasione della Festa della Madonna di Castello che si tiene dal sabato in albis al 3 maggio. Tuttavia la presenza nella raccolta di diversi brani del repertorio carnevalesco rendono probabile la realizzazione dell'indagine in quel periodo festivo.
Secondo la tradizione il culto della Madonna di Castello trae origine dal rinvenimento di una testa bruciata di una statua dopo un'eruzione. Questa testa sarebbe stata ritrovata da uno scultore di santi che aveva una figlia paralitica, la quale, dopo aver avuto in sogno l'apparizione della statua, sarebbe miracolosamente guarita. Il padre, ricordandosi della testa bruciata, avrebbe ricostruito il corpo della statua con sembianze fisiche tipicamente contadine, da qui il nome dato dai fedeli di Mamma Pacchiana ovvero Madonna contadina. Il 3 maggio si assiste alla preparazione della pertica o perticella: rami dell'albero di castagno spogliati dalle fronde, lasciando una piccola sporgenza ('a curnecchia), e addobbati con fiori e rami di ginestra, collane di nocciole ('a ntrita) o castagne ('a nserta) con l'immagine della Madonna di Castello ('a fiurella) alla sommità. La perticella viene poi donata alla propria donna: in questa pratica è possibile individuare una simbologia fallica legata ad antichi culti propiziatori. Nel periodo della festa sono continui e partecipati i pellegrinaggi dei singoli fedeli e delle diverse paranze al santuario, preparando e consumando lauti banchetti con gustose libagioni, accendendo falò, cantando e ballando. Il repertorio eseguito è composto principalmente da fronne, canti a figliola e canti sul tamburo.
I brani presenti nella raccolta contengono esecuzioni di balli e canti sul tamburo, fronne e canti a figliola a diverse voci maschili, lamentazioni per la morte di Carnevale, canti a vvoce 'e Napule e un frammento della canzone di Zeza. Il brano 13, invece, documenta il passaggio della banda musicale, l'esplosione di fuochi d'artificio e le litanie.
(271-271a-271b 108830,108831,108834)
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Descrizione
Prove di ballo sul tamburo con sola tammorra (tamburo a cornice). L'esecuzione è piuttosto incerta dal punto di vista ritmico e si interrompe per poi riprendere in diversi punti. Si distingue la voce di uno dei partecipanti che dice: "non vanno a tammurriata, vanno a tarantella". In sottofondo il suono di un aerofono ad ancia libera che sembra estraneo all'esecuzione.
Data: 1976
- Durata 04:17
- Luogo Somma Vesuviana
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Esecutore Anonimi: tamburo a cornice, voci
- Autore Roberto De Simone, Annabella Rossi
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Descrizione
Breve esecuzione di un ballo sul tamburo con sola tammorra. Alla fine del brano uno dei partecipanti dice di voler fare una polka figurata che però non piace a Roberto De Simone.
Data: 1976
- Durata 00:43
- Luogo Somma Vesuviana
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Esecutore Anonimi: tamburo a cornice, voci
- Autore Roberto De Simone, Annabella Rossi
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Descrizione
Canto sul tamburo con tammorra e l'alternarsi di diverse voci maschili. Il testo risulta di difficile comprensione. I partecipanti all'esecuzione accompagnano il canto con urla e fischi e spesso intonano la vocale "a" alla fine del verso cantato, nella cosiddetta vutata. In più momenti i cantori intervengono all'unisono con i versi tipici del repertorio campano, ovvero "Alli uno alli uno… Alli doie alli doie…", e così via.
Data: 1976
- Durata 10:09
- Luogo Somma Vesuviana
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Esecutore Anonimi: voci maschili, tamburo a cornice
- Autore Roberto De Simone, Annabella Rossi
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Descrizione
Lamentazioni per la morte di Carnevale con cadenza vocale corale sulla frase stereotipa "Oh giosa so… Oh muore!"(sulle lamentazioni e sugli stereotipi usati si vedano M.Russo, Maddaloni 1972 e Marcianise 1972 e E. Bassano, San Marzano sul Sarno 1974) seguite da canto sul tamburo interpretato da voci maschili. I partecipanti all'esecuzione accompagnano il canto con urla e fischi e spesso intonano la vocale "a" alla fine del verso cantato, nella cosiddetta vutata. Inoltre in diversi punti del brano i cantori cantano all'unisono alcuni versi.
Data: 1976
- Durata 03:45
- Luogo Somma Vesuviana
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Esecutore Anonimi: voci maschili, tamburo a cornice
- Autore Roberto De Simone, Annabella Rossi
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Descrizione
Nella prima parte del brano un partecipante declama alcuni versi in rima su argomenti politico-sociali sullo stile delle sparate, tipiche maschere-personaggi popolari napoletane come il pazzariello (una sorta di banditore pubblicitario accompagnato da un’orchestrina di musicisti ambulanti) oppure come il Don Nicola (diverso dal Don Nicola della Zeza) che si poteva ammirare per le strade della città partenopea almeno fino al primo '900 (anche Raffaele Viviani riprese il personaggio per una sua commedia, Osteria di Campagna, nel 1918). Senza soluzione di continuità parte poi sul ritmo di tammorra un canto eseguito all'unisono dai partecipanti sul ritmo di tarantella.
Data: 1976
- Durata 02:21
- Luogo Somma Vesuviana
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Esecutore Anonimi: voci maschili, tamburo a cornice
- Autore Roberto De Simone, Annabella Rossi
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Descrizione
Canto cosiddetto a 'vvoce 'e Napule (secondo lo stile delle voci dei venditori di Napoli) assai simile stilisticamente alle fronne e ai canti a figliola, come nell’uso di uno stereotipo cadenzale: ’a muntagna fredda (la montagna fredda), talvolta intonato in coro. In successione un breve canto, eseguito all'unisono dai cantori sull'accompagnamento ritmico della tammorra, che sembra una sorta di ritornello in stile canzone napoletana "urbana" e che prepara poi l’esecuzione della voce "a piacere" successiva.
Data: 1976
- Durata 01:00
- Luogo Somma Vesuviana
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Esecutore Anonimi: voci maschili, tamburo a cornice
- Autore Roberto De Simone, Annabella Rossi
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Descrizione
Canto cosiddetto a 'vvoce 'e Napule (secondo lo stile delle voci dei venditori di Napoli) assai simile stilisticamente alle fronne e ai canti a figliola, come nell’uso di uno stereotipo cadenzale: ’a muntagna fredda (la montagna fredda), talvolta intonato in coro. In successione un breve canto, eseguito all'unisono dai cantori sull'accompagnamento ritmico della tammorra, che sembra una sorta di ritornello in stile canzone napoletana "urbana" e che prepara poi l’esecuzione della voce "a piacere" successiva.
Data: 1976
- Durata 00:49
- Luogo Somma Vesuviana
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Esecutore Anonimi: voce maschile, tamburo a cornice
- Autore Roberto De Simone, Annabella Rossi
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Descrizione
Canto cosiddetto a 'vvoce 'e Napule (secondo lo stile delle voci dei venditori di Napoli). In successione un canto, eseguito all'unisono dai cantori sull'accompagnamento ritmico della tammorra, che sembra una sorta di ritornello in stile canzone napoletana "urbana".
Data: 1976
- Durata 02:21
- Luogo Somma Vesuviana
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Esecutore Anonimi: voci maschili, tamburo a cornice
- Autore Roberto De Simone, Annabella Rossi
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Descrizione
Nella prima parte del brano un partecipante declama alcuni versi in rima sullo stile delle “sparate” tipiche di maschere-personaggi popolari napoletane. Subito dopo viene cantata parte della canzone del monacello con l’incipit "Figlia figlia jesce e abballa" (presente ne La gatta Cenerentola di Roberto De Simone del 1976). I partecipanti all'esecuzione accompagnano il cantore con cori e urla.
Data: 1976
- Durata 01:26
- Luogo Somma Vesuviana
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Esecutore Anonimi: voce maschile, tamburo a cornice, voci
- Autore Roberto De Simone, Annabella Rossi
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Descrizione
Alcune strofe della Canzone di Zeza eseguite da una voce maschile.
Data: 1976
- Durata 00:53
- Luogo Somma Vesuviana
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Esecutore Anonimo: voce maschile
- Autore Roberto De Simone, Annabella Rossi
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Descrizione
Canto a figliola seguito dallo stesso "ritornello adoperato dopo i canti a vvoce 'e napule delle registrazioni precedenti. Il canto a figliola è un tipo di canto che non prevede l'accompagnamento strumentale, ha un andamento ritmico libero e la presenza del coro nella cadenza finale lo differenzia inequivocabilmente dalla fronna.
Data: 1976
- Durata 00:42
- Luogo Somma Vesuviana
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Esecutore Anonimi: voci maschili, tamburo a cornice
- Autore Roberto De Simone, Annabella Rossi
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Descrizione
Esecuzione di un canto a figliola a due voci maschili. La cadenza finale è intonata dal coro sullo stereotipo testuale Mamma Schiavona, la Madonna di Montevergine in onore della quale viene intonato questo tipo di canto.
Data: 1976
- Durata 01:55
- Luogo Somma Vesuviana
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Esecutore Anonimi: voci maschili
- Autore Roberto De Simone, Annabella Rossi
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Descrizione
Banda musicale, esplosione di fuochi d'artificio e litanie nel finale.
Data: 1976
- Durata 05:03
- Luogo Somma Vesuviana
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Esecutore Anonimi: bandisti, voci
- Autore Annabella Rossi
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Descrizione
Lunga esecuzione di canti a figliola a diverse voci maschili. Molte cadenze finali sono intonate dal coro sugli stereotipi testuali a 'ffigliola, a Mamma Schiavona, aggie ritto buone, ecc. La registrazione si interrompe in un punto per poi riprendere subito dopo. Alla fine del brano uno dei partecipanti presenta, probabilmente ad Annabella Rossi, uno dei cantori: Antonio Di Luca detto 'Zi 'Ntonio.
Data: 1976
- Durata 08:33
- Luogo Somma Vesuviana
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Esecutore Anonimi: voci maschili
- Autore Annabella Rossi
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Descrizione
Un cantore che si esibisce sui versi tipici del repertorio campano, ovvero "Alli doie alli doie… Alli tre alli tre...", e così via, accompagnato dal ritmo delle castagnette e da un aerofono ad ancia libera.
Data: 1976
- Durata 00:55
- Luogo Somma Vesuviana
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Esecutore Anonimi: voce maschile, castagnette, aerofono ad ancia libera
- Autore Annabella Rossi
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Descrizione
Canto sul tamburo con diverse voci maschili, tammorra, putipù, fisarmonica, triccheballacche, doppio flauto e castagnette. In area vesuviana capita spesso che in un canto sul tamburo si inseriscano anche tali strumenti.
Data: 1976
- Durata 07:02
- Luogo Somma Vesuviana
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Esecutore Anonimi: voci maschili, tamburo a cornice, tamburo a frizione, aerofono ad ancia libera, triccheballacche, doppio flauto, castagnette
- Autore Annabella Rossi