La signora intervistata dice che quando era giovane si facevano gli sciamboli e si ballava. Quando un ragazzo voleva ballare con una ragazza doveva chiedere il permesso al padre di lei.

L'informatrice ascolta e risponde alle domande degli intervistatori.

L'informatrice esegue uno sciambolo ma accennandolo solo nella melodia. Spiegherà poi che, se lo avesse cantato apertamente, sarebbe stato scorretto nei confronti del marito morto ormai da dodici anni. Si intuisce che la signora teme il giudizio dei vicini di casa e delle convenzioni sociali che in paese impongono usanze oggi difficili da capire.

Durante la conversazione tra l'anziana informatrice e l'intervistatore.

Esecuzione di uno sciambolo ad una sola voce femminile. Anche questo canto è appena accennato nella melodia.

L'intervistata recita il testo di un altro sciambolo.

Si parla del carnevale. La signora recita lo sciambolo che veniva eseguito il martedì grasso sancendo la fine del carnevale e l'inizio della Quaresima.

Esecuzione di uno sciambolo ad una voce femminile.

Data: 2007

L'allevatore butta sul maiale morto l'acqua bollente che gli consentirà poi di procedere alla "pelatura" (cioè a togliere tutti i peli dell'animale).

Data: 2007

Esecuzione di uno sciambolo ad una voce femminile. Il canto viene interrotto per delle brevi spiegazioni sul testo.

Data: 2007

Esecuzione di un altro sciambolo ad una voce femminile. Seguono alcuni commenti.

Data: 2007

La donna recita il canto che eseguivano i bambini a carnevale quando facevano la "questua" casa per casa e chiedevano la salsiccia di maiale.

Data: 2007

La donna intervistata spiega che questi canti si eseguivano sull'altalena: due donne o due fidanzati si dondolavano cantando canti d'amore o di sdegno in cui una voce pronunciava il verso e l'altra eseguiva un ritornello nonsense, recitando una specie di refrain (Te ma nane). Spesso tali canti servivano a far riappacificare due fidanzati. Intervengono altre signore, anche più giovani, e si intrattiene una conversazione sulle abitudini moderne e passate. Si critica soprattutto la superficialità dei rapporti attuali in una relazione amorosa, rimpiangendo la serietà e l'autenticità del sentimento che caratterizzavano le vecchie generazioni.

Data: 2007

Continua la conversazione sugli sciamboli e sui comportamenti della coppia moderna e passata. Le intervistate sostengono che un tempo, quando due fidanzati litigavano, si riusciva facilmente a far pace perché tra gli amanti c'era desiderio. Oggi, invece, stando sempre insieme è come se il desiderio svanisse, o si attenuasse, e quindi alla prima lite si trova il pretesto per lasciarsi.

Data: 2007

Gli sciamboli si cantavano solo nel periodo di carnevale poi, una volta entrata la Quaresima, nelle case ci si riuniva per pregare e recitare il rosario. A cantarli erano prevalentemente le donne mentre gli uomini potevano solo subirli (nel senso del contenuto del testo).

Data: 2007

La donna intervistata sostiene di aver saputo tanti indovinelli e filastrocche ma, non recitandoli più, di averli dimenticati. Racconta che tuttavia quando è sola, magari mentre cuce, le ritornano in mente tanti indovinelli e tanti canti: è come se s'abbandonasse ai ricordi di gioventù. L'informatrice recita una sorta di filastrocca che era solita raccontare alla nipote, tenendola sulle sue gambe.

L'informatrice descrive e recita alcuni indovinelli in rima.