Fondo Panizza (84)
Dai canti a paravoce alle musiche da ballo, una ricerca amatoriale esemplare
L'attività di raccolta di suoni e canti di Salvatore Panizza coincide con l'inizio dell'attività del circolo culturale "Argalio", nato alla metà degli anni '70 con lo scopo di salvaguardare e divulgare il patrimonio musicale, la lingua e le tradizioni di Corigliano d'Otranto, paese della Grecìa salentina.
All'interno del circolo operava allora un nutrito gruppo di cantori e suonatori ancora attivi in situazioni conviviali, che in un clima di rinnovato interesse per le culture locali e minoritarie, iniziò ad essere invitato a rappresentare la propria comunità in occasione di scambi culturali con l'area grecanica della Calabria e con la Grecia.
Le registrazioni sono state effettuate durante feste di paese, la rappresentazione della strina, canto di questua del periodo natalizio, e della Passiuna tu Christù che in quegli anni, ormai quasi slegate dall'originaria funzione di questua, iniziarono ad essere eseguite sui sagrati delle chiese, nelle piazze, e durante esibizioni organizzate dal circolo per rifunzionalizzare e ridiffondere il patrimonio musicale e la lingua grecanica.
Alcune registrazioni tra le più interessanti, sono state effettuate durante le prove prima delle esibizioni, occasioni in cui i suonatori cantavano e suonavano per affiatarsi, in un'atmosfera di convivialità, riuscendo così ad ottenere documenti da cui traspare una straordinaria carica emotiva grazie alla spontaneità delle esecuzioni.
Salvatore, sempre presente con il suo registratore, è riuscito in questo modo a documentare dall'interno, quando godeva ancora di una discreta vitalità, un fare musicale oggi sempre più raro, ma allora ancora estremamente ricco ed articolato, che va dai canti legati alla Passione, alla questua natalizia, alle serenate, alle musiche per la danza, eseguite con lo strumentario in uso in paese (organetto, tamburello, tamburo a frizione e raschiatoio), ormai oggi raramente riscontrabile nel "paesaggio sonoro" festivo della comunità, restituendoci delle vere e proprie "fotografie sonore" dei suonatori e dei cantori, di inestimabile valore.
Di estremo interesse risultano i canti in griko o in dialetto romanzo, eseguiti a più voci, con una particolare modalità di esecuzione, chiamata localmente "a paravoce", che risulta predominante nel panorama musicale, e particolarmente apprezzata dagli intenditori del paese. Il canto a più voci è una delle modalità di canto attualmente meno utilizzata, e le esecuzioni presenti nel Fondo, in alcuni casi irripetibili, sono state incise su nastro quando i cantori, oggi in parte scomparsi, erano ancora giovani e nel pieno delle capacità esecutive: la loro prorompente forza espressiva è infatti quasi tangibile all'ascolto, ribadendo la centralità del canto nella musica tradizionale del Salento.
I canti a paravoce (4)
Una delle più alte e arcaiche forme di musica tradizionale della Grecìa Salentina
I canti della passione (9)
I Passiuna tu Christù, il canto di questua della passione di Cristo