Fondo Museo delle Genti d'Abruzzo (265)
Dal paleolitico ai giorni nostri, la vita in Abruzzo
Il Museo delle Genti d'Abruzzo, considerato uno dei modelli più innovativi nel panorama nazionale della museografia demo-antropologica, nasce nel 1982 dalla fusione del Museo delle Tradizioni Popolari Abruzzesi e della Mostra Archeologica Didattica Permanente ad opera delle due associazioni ASTRA (Associazione per lo Studio delle Tradizioni Popolari Regionali) e Archeoclub di Pescara; nel 1998, grazie all’apporto del comune di Pescara e della Fondazione Pietro Barberini, si costituisce come Fondazione.
Con le sue tredici sale completate nel 2003 il Museo ripercorre la storia dell’uomo in Abruzzo dal paleolitico fino alla meccanizzazione dei processi produttivi, verificatasi in regione a partire dagli anni '50 del XX secolo: particolare attenzione è data agli aspetti etnografici che risaltano sopratuttto nelle sale dedicate alla pastorizia, ai cicli produttivi dell'economia rurale, alla continuità tipologica e funzionale degli strumenti di lavoro, alla vita domestica e all'artigianato artistico. All'interno delle sale, grazie ad un sistema audio di registrazioni sonore effettuate su campo, è possibile ascoltare i suoni della tradizione: melodie legate al ciclo della vita, canti cerimoniali e di lavoro.
Straordinamente ricca la documentazione raccolta negli anni. Tra le sezioni più rilevanti si segnalano il Centro di Documentazione Etnografica, l'Archivio Reperti, il Centro Didattico Sperimentale "P. Barberini-R. Laporta" e la Biblioteca Genti d'Abruzzo con oltre 4.000 documenti catalogati su supporto informatico, suddivisi tra volumi, riviste, opuscoli e materiale minore ed articolati nelle diverse sezioni. All'interno del Museo è anche la Biblioteca Civica "Vittoria Colonna", con oltre 1000 volumi di abruzzesistica che sono costantemente incrementati grazie ad una fitta rete di scambi con altre istituzioni culturali; annesso alla biblioteca è il Fondo Storico Giovanni Pansa costituito da circa 2.000 volumi e 3.000 opuscoli raccolti tra il XIX e XX secolo dallo studioso sulmonese, tra i quali anche 44 cinquecentine, circa 1.300 edizioni del '600, del '700 e dell'800 e 114 manoscritti.
Ancora più ricco l'Archivio Fotografico che annovera 850 positivi anteriori al 1950 su usi, costumi e paesaggi d'Abruzzo; il Fondo Paul Scheuermeier, raccolta di stampe fotografiche provenienti da negativi originali conservati nell'Archivio Scheuermeier (Biblioteca del Dipartimento di Lingua e Letteratura II e Biblioteca Jaberg, Università di Berna) riguardanti tecniche e strumenti di lavoro contadino nell'Abruzzo tra gli anni Venti e Trenta; il Fondo De Antonis, costituito da 1128 fotografie scattate dal celebre fotografo Pasquale De Antonis tra gli anni Venti e Trenta, con molte immagini di feste tradizionali regionali; il Fondo Olinto Cipollone, 383 negativi con immagini di Pescara e Francavilla duplicate dagli originali degli anni Venti, ed il Fondo Mapei Tonini, 189 negativi con scene di vita contadina e momenti rituali di diverse località abruzzesi risalenti agli anni '30. L'Archivio Fotogafico Moderno è costituito invece da 800 positivi sia a colori che in bianco e nero posteriori al 1950 d'argomento etnografico e pastorale; la parte più consistente è comunque costituita dall'Archivio Diapo con oltre 7000 unità suddivise per sezioni tematiche.
L'Archivio Sonoro del Museo delle Genti d'Abruzzo, oltre a copia delle le registrazioni di Giorgio Nataletti, Alan Lomax e Diego Carpitella, concesse dall'Archivio di Etnomusicologia dell'Accademia di Santa Cecilia, e della raccolta di Ferdinando D'Amario, i cui originali sono depositati presso l'ex Discoteca di Stato, ora Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA), ha numerose altre registrazioni realizzate nel corso di ricerche sul campo effettuate, tra gli anni '80 e gli anni '90, da Adriana Gandolfi, Maurizio Anselmi, Domenico Di Virgilio e Giovanni Fidanza: canti di lavoro, canti rituali e processionali, musiche vocali e strumentali del mondo rurale e pastorale appartenenti a tradizioni di diverse località abruzzesi.
Recentemente l'Archivio Sonoro ha acquisito anche la raccolta "Voci Contadine" di Francesco Avolio: registrazioni effettuate in oltre un ventennio di attività di ricerca dialettologica ed etno-antropologica dal docente dell’Università dell’Aquila. Tale raccolta va ad arricchire il precedente nucleo "Storie", realizzato da Adriana Gandolfi con uno straordinario patrimonio di proverbi, racconti, indovinelli, esempi dei diversi dialetti locali, testimonianze di vita.
Fa parte dell'Archivio anche una raccolta di circa 160 audiovisivi relativi a varie tematiche concernenti la storia, le tradizioni, la cultura del territorio abruzzese.