Fondo Bellusci (36)
Canti sacri e profani registrati a San Costantino Albanese dal 1965 al 1973.
La parte lucana dell'Archivio di Antonio Bellusci comprende registrazioni sul campo effettuate su bobina magnetica a San Costantino Albanese (PZ) negli anni della sua permanenza in paese dove, dal 1965 al 1973, fu anche parroco di questa comunità italo-albanese e promosse diverse iniziative culturali, scientifiche e divulgative. Appartengono al fondo sia canti sacri che profani, eseguiti in tempi differenti da diversi gruppi. Delle ricerche effettuate in questa comunità si ha traccia anche in alcune pubblicazioni, tra cui numerosi articoli apparsi sulle riviste Vatra Jone e Lidhja e la Raccolta di canti tradizionali albanesi. Canti sacri, del 1971, riedita nel 1990 a Cosenza col titolo Canti sacri tradizionali albanesi raccolti a San Costantino Albanese, Santa Sofia d’Epiro e in alcune comunità albanesi di Grecia e trascritti in musica.
San Costantino Albanese I (8)
Canti d’amore, per voci femminili, a occasione indeterminata, con la sola eccezione del vjesh per eccellenza della tradizione di San Costantino, E hami buk e Skënderbek (Mangiamo il pane di Skanderbeg), eseguito durante il pranzo di nozze.
San Costantino Albanese II (8)
Oltre ai consueti canti profani della tradizione di San Costantino, alcuni canti religiosi ta i quali tre delle più importanti Kalimere eseguite durante la Settimana Santa, soprattutto nella veglia notturna del Giovedì Santo e durante la processione del Venerdì Santo (brani 1-3).
San Costantino Albanese III (10)
Contesto domestico di una festa di carnevale con repertori vocali per voci maschili, zampogna a chiave e fisarmonica, eseguiti dai fratelli Iannibelli, figli di due dei più attivi musicisti di San Costantino, Egidio e la moglie Stella.
San Costantino Albanese IV (8)
Per voci femminili, canti satirici, d’amore e propiziatori, oltre al canto corale per eccellenza della tradizione locale, Ngana motema te kroj (Andiamo comare alla fontana)