Le cantrici di Arsita (24)
Canti della Settimana Santa, orazioni, serenate e ballate
La raccolta documenta una delle prime indagini sul campo svolte personalmente da Giuseppe Profeta. L’intervista, effettuata nell’agosto del 1963 nel proprio paese d’origine, Arsita, comune in provincia di Teramo nell’alta valle del Fino, è rivolta principalmente alle signore Elisabetta D’Agabito e Maria Ciafardone che forniscono una serie di testimonianze ed esecuzioni canore di notevole interesse etnomusicologico riguardanti i canti della Settimana Santa, le orazioni, il canto a serenata del distacco La partenza della sposa ed alcune ballate.
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Descrizione
Profeta intervista le signore di Arsita chiedendo ad Elisabetta D’Agabito le modalità della veglia al Sepolcro e quali erano i canti che si eseguivano.
la registrazione è stata effettuata nell'agosto 1963.
- Durata 01:38
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Elisabetta D'Agabito: voce
- Autore Giuseppe Profeta
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Descrizione
Canto di Passione che, eseguito il Venerdì Santo, descrive lo strazio di Maria che ha perduto il suo figliolo. L’orazione rappresenta una variante della Passione Italia centrale I (Paolo Toschi). L’esecuzione è corale con voci all’unisono.
la registrazione è stata effettuata nell'agosto 1963.
- Durata 03:09
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Elisabetta D'Agabito:voce principale; voci femminili: coro
- Autore Giuseppe Profeta
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Descrizione
Il canto di Passione eseguito, di origine abruzzese, si colloca tra le Passioni Italia centrale II (Paolo Toschi). L’andamento melodico, con forme melismatiche in fase cadenzale, procede omoritmicamente con un ritmo ternario lento. L’esecuzione vocale, caratterizzata da voci che muovono all’unisono, si presenta dimessa e contemplativa. Segue la lettura del testo dalla voce di Giuseppe Profeta.
la registrazione è stata effettuata nell'agosto 1963.
- Durata 03:09
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Elisabetta D'Agabito: voce
- Autore Giuseppe Profeta
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Descrizione
Canto di Passione che, eseguito il Venerdì Santo, descrive lo strazio di Maria che ha perduto il suo figliolo. L’orazione rappresenta una variante della Passione Italia centrale I (Paolo Toschi). L’esecuzione è corale con voci all’unisono (cfr. una diversa esecuzione ).
- Durata 07:43
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Elisabetta D'Agabito: voce
- Autore Giuseppe Profeta
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Descrizione
Orazione a San Nicola di Bari 1889. La signora Elisabetta inizia il canto intonando una melodia arcaica comune a molte orazioni; di seguito, dopo il primo verso, intona una seconda melodia che, di origine più moderna, accompagnerà il testo poetico sino alla conclusione. Il testo poetico collegato alla melodia eseguita inizialmente è quello descritto alla traccia 06.
la registrazione è stata effettuata nell'agosto 1963.
- Durata 06:24
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Elisabetta D'Agabito: voce
- Autore Giuseppe Profeta
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Descrizione
L'orazione parla del miracolo di San Nicola di Bari che salvò il popolo dalla carestia facendo arrivare grandi quantità di grano da oltre mare. L'impianto melodico utilizzato su questo testo poetico è quello che, ricorrente nelle orazioni più arcaiche, l'esecutrice intona sul primo verso dell'orazione alla traccia precedente .
la registrazione è stata effettuata nell'agosto 1963.
- Durata 01:27
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Elisabetta D'Agabito: voce
- Autore Giuseppe Profeta
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Descrizione
Profeta chiede alla signora Bettina quando ha imparato l'orazione e quando si cantava.
la registrazione è stata effettuata nell'agosto 1963.
- Durata 00:47
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Elisabetta D'Agabito: voce
- Autore Giuseppe Profeta
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Descrizione
L'esecuzione utilizza il modulo melodico arcaico presente in molte orazioni sia agiografiche che moraleggianti.
la registrazione è stata effettuata nell'agosto 1963.
- Durata 08:23
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Elisabetta D'Agabito: voce
- Autore Giuseppe Profeta
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Descrizione
Profeta introduce il canto a serenata La partenza della sposaeseguito da Elisabetta D'Agabito. Il ricercatore sul tema della serenata alla sposa ha pubblicato Canti nuziali nel folklore italiano, Olshki, Firenze, 1965.
la registrazione è stata effettuata nell'agosto 1963.
- Durata 00:15
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Giuseppe Profeta: voce
- Autore Giuseppe Profeta
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Descrizione
L’impianto melodico della serenata del distacco della sposa si basa sul ritmo ternario con due segmenti melodici (tesi-arsi) sui quali si poggiano i due versi di endecasillabi che nell’esecuzione assumono la struttura A-B-A2-B (cfr. G. Profeta, Canti nuziali nel folklore italiano, Firenze, Olshki, 1965).
- Durata 01:44
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Elisabetta D'Agabito: voce
- Autore Giuseppe Profeta
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Descrizione
La melodia arcaica è quella ricorrente nelle orazioni di San Giorgio, Sande Filicenze, Santa Barbara, San Donato.
la registrazione è stata effettuata nell'agosto 1963.
- Durata 05:16
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Elisabetta D'Agabito: voce
- Autore Giuseppe Profeta
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Descrizione
La storia di Sande Filicenze ha esercitato un profondo influsso sulla fantasia e sulla religiosità popolare; si tratta della Canzone di Rinaldo che, per la trama struggente, viene identificata dagli esecutori come orazione.
Interessante è la classificazione del personaggio che da semplice eroe popolare si eleva alla maestà del santo grazie alla storia commovente. La canzone, conosciuta in altre regioni come Rizzardo bello, Luggieri, Rizzol d’amor, Riccardo, è largamente testimoniata in Abruzzo con i nomi Sande Rinalde, Sande Renate, Sande Filicenze, Sande Piacenze, Nucenzie.
La melodia arcaica è quella ricorrente nelle orazioni di San Giorgio, Santa Barbara, San Donato.la registrazione è stata effettuata nell'agosto 1963.
- Durata 02:45
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Elisabetta D'Agabito: voce
- Autore Giuseppe Profeta
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Descrizione
La storia di Sande Filicenze ha esercitato un profondo influsso sulla fantasia e sulla religiosità popolare; si tratta della Canzone di Rinaldo che, per la trama struggente, viene identificata dagli esecutori come orazione.
Interessante è la classificazione del personaggio che da semplice eroe popolare si eleva alla maestà del santo grazie alla storia commovente. La canzone, conosciuta in altre regioni come Rizzardo bello, Luggieri, Rizzol d’amor, Riccardo, è largamente testimoniata in Abruzzo con i nomi Sande Rinalde, Sande Renate, Sande Filicenze, Sande Piacenze, Nucenzie.
La melodia arcaica è quella ricorrente nelle orazioni di San Giorgio, Santa Barbara, San Donato.la registrazione è stata effettuata nell'agosto 1963.
- Durata 05:20
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Elisabetta D'Agabito: voce
- Autore Giuseppe Profeta
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Descrizione
L’orazione di San Giuliano l’ospitaliere, presente nella Legenda Aurea di Jacopo da Varagine, è qui riproposta parzialmente. Il motivo melodico è quello ricorrente nelle orazioni arcaiche.
la registrazione è stata effettuata nell'agosto 1963.
- Durata 00:48
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Elisabetta D'Agabito: voce
- Autore Giuseppe Profeta
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Descrizione
L’orazione dei due compari, conosciuta come Il miracolo di San Giovanni, può essere inscritta tra le leggende moraleggianti le cui storie venivano spesso divulgate tra i fedeli attraverso la distribuzione dei volantini a stampa.
la registrazione è stata effettuata nell'agosto 1963.
- Durata 05:52
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Elisabetta D'Agabito: voce
- Autore Giuseppe Profeta
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Descrizione
L’orazione del miracolo de La Madonna a mare si riferisce alla Madonna dei sette dolori di Castellammare Adriatico, l’odierna Pescara. L’andamento melodico arcaico è quello ricorrente nelle orazioni di San Giorgio, San Giuliano, Sande Filicenze, Santa Lucia ed altre.
la registrazione è stata effettuata nell'agosto 1963.
- Durata 02:00
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Elisabetta D'Agabito: voce
- Autore Giuseppe Profeta
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Descrizione
La Cecilia si colloca tra le ballate più diffuse nel territorio abruzzese. La narrazione del testo poetico presenta tratti comuni alle varie versioni che si differenziano, invece, per i moduli melodici basati o sul sistema scalare minore naturale o su quello modale lidio.
la registrazione è stata effettuata nell'agosto 1963.
- Durata 05:45
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Elisabetta D'Agabito: voce
- Autore Giuseppe Profeta
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Descrizione
Riconducibile al periodo tra le due Guerre, presenta una melodia molto simile alla ballata Picchia picchia la porticella.
la registrazione è stata effettuata nell'agosto 1963.
- Durata 02:26
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Elisabetta D'Agabito: voce
- Autore Giuseppe Profeta
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Descrizione
L’orazione appartiene alle Leggende agiografiche umbro-abruzzesi classificate da Paolo Toschi (cfr. P. Toschi, La poesia popolare religiosa in Italia, Firenze, Olschky, 1935).
la registrazione è stata effettuata nell'agosto 1963.
- Durata 10:15
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Elisabetta D'Agabito: voce
- Autore Giuseppe Profeta
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Descrizione
I canti di questua del Giovedì Santo diffusi nell’area teramana e pescarese sono Lu Giuveddì Sandë e L’orologio della Passione che nel testo ripercorre le ultime ore della vita di Gesù e ad ogni ora è affidata una stanza (strofa).
L’esecuzione rientra nella versione doppia: il cantore ripete il terzo e quarto verso di ciascuna strofa. Il termine doppia indica che l’esecuzione è più lunga rispetto a quella sdoppia in cui il testo viene cantato di seguito senza ripetizione dei versi e senza ripetizione melodica (stacco musicale) qualora vi fosse un accompagnamento strumentale.la registrazione è stata effettuata nell'agosto 1963.
- Durata 00:29
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Ciafardone Maria: voce
- Autore Giuseppe Profeta
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Descrizione
La ballata ripropone il tema diffuso del travestimento: un giovane, per poter rivedere il proprio amore, si traveste da frate cappuccino.
la registrazione è stata effettuata nell'agosto 1963.
- Durata 02:34
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Elisabetta D'Agabito: voce
- Autore Giuseppe Profeta
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Descrizione
La ballata Jemë si vu’ vinì, nata dal risultato di una contaminazione, assume, nei rimandi, una propria autonomia tematica. L’argomento è attinente al tema ricorrente del cavaliere che, incontrata la fanciulla nei pressi di una fontana, la vorrebbe portare al castello per trascorrere una notte insieme. Il tema, del ciclo La bevanda sonnifera (Nigra, 77), ha un riscontro in questa variante non tanto per la vicenda quanto per i personaggi.
Le tematiche trattate evidenziano l'astuzia femminile che riesce ad evitare l’eventuale pericolo rappresentato dalle insistenze del cavaliere galante. La ballata si conclude con un monito al giovane beffato, come per L’occasione mancata (Nigra, 71). Il metro utilizza distici di settenari e ottonari tronchi e piani con endecasillabi piani. La struttura ritmica è binaria con note puntate mentre la melodia è tonale in modo maggiore. - Durata 02:56
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Elisabetta D'Agabito: voce
- Autore Giuseppe Profeta
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Descrizione
La ballata La finta monachella (La falsa monaca, Nigra 79), diffusa dalla Catalogna alla Dalmazia, presenta in questa variante il testo centrale intatto. Un giovane, travestito da monachella, si presenta in un’osteria dove chiede alloggio; il suo intento è quello di passare una notte con la figlia dell’oste e, dopo vari convincimenti, con l’inganno raggiunge lo scopo. Altri esempi sono stati raccolti nella zona di Penne da E. Nobilio (1962, n. 242 a) e nel lancianese da Finamore (APT, 1882, p. 209). La diffusione su tutto il territorio abruzzese è documentata da Bronzini (1961, VIII) con le lezioni raccolte a Scorrano (Te), Montefino (Te), Civitella Alfedena (Aq), Ofena (Aq), Civitaquana (Pe), Penne (Pe), Miglianico (Ch). La melodia cantata dalla signora Elisabetta è analoga a quella riportata da M. Rossi (Bronzini, 1961, p.127) raccolta a Civitella Alfedena (Aq) ed alla versione riproposta da Donato Di Marcoberardino di Arsita.
- Durata 05:10
- Luogo Arsita
- Provincia Teramo
- Regione Abruzzo
- Esecutore Elisabetta D'Agabito: voce
- Autore Giuseppe Profeta