Canti di questua della Quaresima (16)
In giro per case e masserie
Nel periodo che precede la Pasqua, in alcune comunità della Murgia e del Salento è ancora possibile imbattersi nei canti di questua. Gruppi di suonatori e cantori girano per case e masserie suonando e cantando la Passione, la morte e resurrezione di Cristo, oppure il pianto di Maria. Recano con sé un grosso paniere dove ripongono le offerte dei padroni di casa: uova, ma anche formaggio, vino e oggi piccole somme di denaro. Ricevere i suonatori a casa nel cuore della notte resta un onore: dopo aver ascoltato dall'interno una parte del canto, il padrone di casa li fa entrare e offre loro cibo e vino per ristorarsi.
Di solito i suoni e i canti continuano in un clima conviviale, solo in apparenza contrapposto all'atmosfera che caratterizza la ritualità del periodo, in realtà parte integrante della stessa.
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Descrizione
Santu Lazzaru, canto di questua quaresimale eseguito da gruppi di suonatori e cantatori in giro per le case e le masserie durante la settimana che precede la domenica delle Palme. In alcuni paesi dell'arco jonico del Salento meridionale la tradizione è ancora viva e sentita e ancora oggi le famiglie attendono l'omaggio sonoro che puo' arrivare anche a notte inoltrata. I suonatori suonano e cantano dietro le porte chiuse, successivamente vengono fatti entrare in casa dove viene offerto da bere e da mangiare mentre proseguono i canti. Vengono normalmente offerti uova, formaggi e salumi raccolti nel paniere che i suonatori recano con sè. La registrazione risale ad una data non precisata degli agli anni '80 ed è stata effettuata dagli stessi esecutori con lo scopo di autorappresentarsi e "avere un ricordo". Questo gruppo di suonatori e cantatori, di cui due provenienti da Collepasso e uno da Casarano, eseguivano entrambe le versioni del canto, una in tonalita' maggiore e l'altra in minore (vedi traccia 02) secondo l'usanza del paese in cui si recavano. Gli stessi raccontano di iniziare la questua molto tempo prima delle date rituali, e di visitare masserie in posti anche molto lontani, conservando così, accanto al valore rituale della questua, anche l'altrettanto antica funzione di sostentamento proveniente dai doni raccolti. La scarsa qualità sonora della registrazione effettuata con i mezzi allora a disposizione, viene ampiamente compensata dal valore documentario dell'interazione e dell'incastro delle voci, fulcro della musica tradizionale del Salento, purtroppo ad oggi sempre più raramente riscontrabile nelle rilevazioni sul campo.
Data: Anni '80
- Durata 15:15
- Luogo Collepasso
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Carlo Mandorino: fisarmonica e voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Santu Lazzaru, canto di questua quaresimale eseguito da gruppi di suonatori e cantatori in giro per le case e le masserie nella settimana che precede la domenica delle Palme. In alcuni paesi dell'arco jonico del Salento meridionale la tradizione è ancora viva e sentita, e intere famiglie continuano ad attendere l'omaggio sonoro fino a notte inoltrata. I suonatori suonano e cantano dietro le porte chiuse, successivamente vengono fatti entrare in casa dove viene offerto da bere e da mangiare mentre i canti proseguono. Vengono offerte uova, formaggi e salumi raccolti nel paniere che i suonatori recano con sè. La registrazione risale ad una data non precisata degli agli anni '80 ed è stata effettuata dagli stessi esecutori con lo scopo di autorappresentarsi e "avere un ricordo". Questo gruppo di suonatori e cantatori, di cui due provenienti da Collepasso e uno da Casarano, eseguivano entrambe le versioni del canto, una in tonalità maggiore e l'altra in minore (vedi traccia 01) secondo l'usanza del paese in cui si recavano. Gli stessi raccontano di iniziare la questua molto tempo prima delle date rituali, e di visitare masserie in posti anche molto lontani, conservando così accanto al valore rituale della questua anche l'altrettanto antica funzione di sostentamento attraverso i doni raccolti. Nonostante la scarsa qualità sonora della registrazione, questa traccia risulta estremamente preziosa per la documentazione della particolare interazione vocale, fulcro della musica tradizionale del Salento, ad oggi purtroppo sempre più raramente riscontrabile sul campo.
Data: Anni '80
- Durata 05:29
- Luogo Collepasso
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Carlo Mandorino: fisarmonica e voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Canto del Santu Lazzaru registrato durante la notte precedente la domenica delle Palme seguendo per le case e le masserie un gruppo di suonatori e cantatori di Aradeo conosciuti lo stesso pomeriggio durante il nostro peregrinare durato vari giorni, tra i paesi che tutt'ora conservano tale tradizione. Ad accompagnare Antonio Rossetti, anziano cantatore, c'era Aldo Mighali discendente della famiglia di suonatori di tamburello e cantatori detti Zimba.
Data: Aprile 2006
- Durata 08:15
- Luogo Aradeo
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Aldo Mighali (Aldo Zimba): fisarmonica e voce, Antonio Rossetti: voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Canto del Santu Lazzaru registrato durante la notte precedente la domenica delle Palme seguendo per le case e le masserie un gruppo di suonatori e cantatori di Aradeo conosciuti lo stesso pomeriggio durante il nostro peregrinare durato una settimana, tra i paesi che tutt'ora conservano questa tradizione. Ad accompagnare Antonio Rossetti, anziano cantatore, c'era Aldo Mighali discendente della famiglia di suonatori di tamburello e cantatori detti Zimba.
Data: Aprile 2006
- Durata 08:05
- Luogo Aradeo
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Aldo Mighali (Aldo Zimba): fisarmonica e voce, Antonio Rossetti: voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Canto del Santu Lazzaru registrato durante la notte precedente la domenica delle Palme seguendo per le case e le masserie un gruppo di suonatori e cantatori di Aradeo conosciuti lo stesso pomeriggio durante il nostro peregrinare, durato una settimana, tra i paesi che tutt'ora conservano questa tradizione. Ad accompagnare Antonio Rossetti, anziano cantatore, c'era Aldo Mighali discendente della famiglia di suonatori di tamburello e cantatori detti Zimba.
Data: Aprile 2006
- Durata 06:47
- Luogo Aradeo
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Aldo Mighali (Aldo Zimba): fisarmonica e voce, Antonio Rossetti: voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Canto del Santu Lazzaru registrato durante la notte precedente la domenica delle Palme seguendo per le case e le masserie un gruppo di suonatori e cantatori di Aradeo conosciuti lo stesso pomeriggio durante il nostro peregrinare, durato una settimana, tra i paesi che tutt'ora conservano questa tradizione. Ad accompagnare Antonio Rossetti, anziano cantatore, c'era Aldo Mighali discendente della famiglia di suonatori di tamburello e cantatori detti Zimba.
Data: Aprile 2006
- Durata 08:39
- Luogo Aradeo
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Aldo Mighali (Aldo Zimba): fisarmonica e voce, Antonio Rossetti: voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Canto del Santu Lazzaru registrato durante la notte precedente la domenica delle Palme seguendo per le case e le masserie un gruppo di suonatori e cantatori di Aradeo conosciuti lo stesso pomeriggio durante il nostro peregrinare, durato una settimana, tra i paesi che tutt'ora conservano questa tradizione. Ad accompagnare Antonio Rossetti, anziano cantatore, c'era Aldo Mighali discendente della famiglia di suonatori di tamburello e cantatori detti Zimba.
Data: Aprile 2006
- Durata 08:01
- Luogo Aradeo
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Aldo Mighali (Aldo Zimba): fisarmonica e voce, Antonio Rossetti: voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Canto del Santu Lazzaru registrato durante la notte precedente la domenica delle Palme seguendo per le case e le masserie un gruppo di suonatori e cantatori di Aradeo conosciuti lo stesso pomeriggio durante il nostro peregrinare, durato una settimana, tra i paesi che tutt'ora conservano questa tradizione. Ad accompagnare Antonio Rossetti, anziano cantatore, c'era Aldo Mighali discendente della famiglia di suonatori di tamburello e cantatori detti Zimba.
Data: Aprile 2006
- Durata 8:06
- Luogo Aradeo
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Aldo Mighali (Aldo Zimba): fisarmonica e voce, Antonio Rossetti: voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Stornelli alla romana eseguiti da Antonio Rossetti, stimolato dall'atmosfera conviviale che si era venuta a creare in una casa in cui, dopo il canto del Santu Lazzaru eseguito durante la questua, gli era stato offerto da bere e da mangiare.
Data: Aprile 2006
- Durata 04:16
- Luogo Aradeo
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Aldo Mighali (Aldo Zimba): fisarmonica e voce, Antonio Rossetti: voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Canto del Santu Lazzaru registrato durante la notte precedente la domenica delle Palme seguendo per le case e le masserie un gruppo di suonatori e cantatori di Aradeo conosciuti lo stesso pomeriggio durante il nostro peregrinare, durato una settimana, tra i paesi che tutt'ora conservano questa tradizione. Ad accompagnare Antonio Rossetti, anziano cantatore, c'era Aldo Mighali discendente della famiglia di suonatori di tamburello e cantatori detti Zimba.
Data: Aprile 2006
- Durata 08:40
- Luogo Aradeo
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Aldo Mighali (Aldo Zimba): fisarmonica e voce, Antonio Rossetti: voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Sabato Santo cantato da Michele (Mëchelë dë a Rizzë), cantatore di Fasano, accompagnato all'organetto da Donato Santoro (Dunetë dë Samarenë). La registrazione è stata effettuata in occasione di un'incontro preliminare alla questua del Sabato Santo. Michele prova a cantare sui diversi organetti di Donato per decidere quale fosse "u tuënë" (la tonalita') migliore per la sua voce. Nel gergo dei suonatori, questo termine indica la tonalità come anche il timbro e il ritmo; espressione ricorrente è "scì a tuënë pë l'arionettë", ovvero andare a tempo con l'organetto.
Il Sabato Santo è il canto eseguito per la questua pasquale delle uova da coppie o piccoli gruppi di suonatori che dal pomeriggio del Sabato Santo alla mattina di Pasqua visitano case e masserie; dopo aver suonato davanti alla porta chiusa, vengono fatti entrare dai padroni di casa che offrono cibo e vino da consumare subito e da portare via. Offerta rituale di quest'occasione sono le uova. Nonostante fosse originario di Fasano, Michele conosceva bene tutti i suonatori di Cisternino per aver abitato per anni presso una masseria situata nella Valle d'Itria, e aver svolto il mestiere di mediatore per l'acquisto di capi di bestiame; frequentava tutte le feste e i ritrovi ed era un appassionato ballatore.Data: Aprile 2004
- Durata 06:15
- Luogo Cisternino
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Donato Santoro (Dunetë dë Samarenë): organetto a due bassi, Michele (Mëchelë dë a Rizzë): voce
- Autore Giovanni Amati
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Descrizione
Canto del Venerdì Santo eseguito in occasione della questua delle uova, dal tramonto del Sabato Santo alla mattina di Pasqua, da Immacolata accompagnata da suo marito Martino Albanese della contrada di Figazzano, tra Cisternino e Locorotondo. Il Sabato Santo è il canto eseguito per una particolare questua pasquale molto diffusa nell'area della Valle d'Itria e della Murgia meridionale. Coppie o piccoli gruppi di suonatori, a partire dal pomeriggio del Sabato Santo fino alla mattina di Pasqua, visitano case e masserie; dopo aver suonato davanti alla porta chiusa, vengono fatti entrare dai padroni di casa che offrono cibo e vino da consumare subito e da portare via. Offerta rituale di quest'occasione sono le uova.
Data: Marzo 2009
- Durata 10:40
- Luogo C.da Figazzano, Cisternino
- Provincia Brindisi
- Regione Puglia
- Esecutore Martino Albanese: organetto a due bassi, Immacolata Albanese: voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Canto del Lazzareno eseguito dai fratelli De Prezzo di Sannicola, eredi di un'antica tradizione musicale famliare. La registrazione è stata effettuata in un'occasione del tutto fortuita ed inaspettata: i fratelli De Prezzo infatti sono arrivati la sera del sabato precedente alla domenica delle Palme ad omaggiare il loro amico Nino Reo nella sua casa di Alezio, anch'egli suonatore di fisarmonica, che si stava "accordando" con i suoi compagni di canto prima di uscire a portare il San Lazzaro che ci apprestavamo a registrare.
Data: Marzo 2008
- Durata 07:32
- Luogo Alezio
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Bruno Scorrano: fisarmonica; Mino De Prezzo, Sandro De Prezzo: voce
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Canto del Santu Lazzaru eseguito da un gruppo di suonatori e cantatori di Cutrofiano durante la questua per le masserie nella campagna del loro paese e dei paesi circostanti durante la settimana che precede la domenica delle Palme. In alcuni paesi dell'arco jonico del Salento meridionale la tradizione è viva e sentita e ancora oggi le famiglie attendono l'omaggio sonoro che puo' arrivare anche a notte inoltrata. I suonatori suonano e cantano dietro le porte chiuse, successivamente vengono fatti entrare in casa dove viene offerto loro da bere e da mangiare mentre proseguono i canti. Vengono normalmente offerti uova, formaggi e salumi raccolti nel paniere che i suonatori recano con sé.
Data: Aprile 2009
- Durata 07:27
- Luogo Cutrofiano
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Fisarmonica, chitarra e voci
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda
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Descrizione
Canto del Santu Lazzaru eseguito da un gruppo di suonatori e cantatori di Cutrofiano durante la questua per le masserie nella campagna del loro paese e dei paesi circostanti durante la settimana che precede la domenica delle Palme. In alcuni paesi dell'arco jonico del Salento meridionale la tradizione è viva e sentita e ancora oggi le famiglie attendono l'omaggio sonoro che può arrivare anche a notte inoltrata. I suonatori suonano e cantano dietro le porte chiuse, successivamente vengono fatti entrare in casa dove viene offerto da bere e da mangiare mentre proseguono i canti. Vengono normalmente offerti uova, formaggi e salumi raccolti nel paniere che i suonatori recano con sé.
Data: Aprile 2009
- Durata 06:26
- Luogo Cutrofiano
- Provincia Lecce
- Regione Puglia
- Esecutore Fisarmonica, chitarra, voci
- Autore Giovanni Amati, Annamaria Bagorda