A. Rossi, Sul caso di Giuseppina Gonnella (25)
Il glorioso Alberto
Alla base del fenomeno collettivo della devozione popolare nei confronti di “Alberto Glorioso” c’è la storia del giovane Alberto Gonnella e di sua zia Giuseppina Gonnella (ex venditrice di pomodori). Alla tragica morte del nipote, un giovane seminarista di ventuno anni ucciso per un tragico incidente dal camion dello zio, Giuseppina dice di essere posseduta dal suo spirito, reincarnazione del "glorioso Alberto" che diventa ben presto oggetto di un culto popolare che richiama migliaia di persone. Alberto/ Giuseppina è infatti un essere soprannaturale che riesce a vedere dove gli altri non possono, che guarisce dove la medicina si arresta perché trattasi di fatture o di possessione demoniaca.
Ogni mattina alle otto e trentaquattro, ora della morte del ragazzo, zia Giuseppina diventa Alberto, entra in trance ed al risveglio non è più lei nei modi e nella voce; sull’altare la si vede parlare come un grande oratore, con una carica trascinante, ordina di recitare un’Ave Maria per poi benedire i fazzoletti alzati dai fedeli (quasi sempre panni e fazzoletti dei malati o dei richiedenti grazia non presenti alla cerimonia). Giuseppina/Alberto riceve chi le chiede udienza ed effettua anche esorcismi in una camera separata dalla sala pubblica.
Le registrazioni curate da Annabella Rossi documentano (in più riprese a partire dal febbraio 1966) intere cerimonie in cui protagonista è la predicazione di Giuseppina/Alberto e, in alcuni casi, momenti di esorcismo nei confronti di singoli devoti che a lei si rivolgono.
Dalle ricerche di Annabella e da sue esplicite indicazioni prese spunto Luigi Di Gianni per i due documentari La nascita di un culto (1968) e La possessione (1972).
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Descrizione
Giuseppina Gonnella entra in stato di possessione e, divenuta Alberto, inizia a predicare, benedicendo i presenti, suoi devoti, e invocando numerosi Santi perché elargiscano grazie tramite la sua intercessione. Nella sala della cerimonia il pubblico rumoreggia tra lamenti, invocazioni e pianto. Alberto, attraverso la voce della zia, dice di tenersi pronti per la morte, di non bestemmiare e di apprezzare quello che lui fa in qualità di loro avvocato. Si recitano numerose preghiere ripetendo in coro le parole dette da Giuseppina/Alberto. Ricorda che a nessuno è richiesto denaro e che lui è comandato a portare pace nelle case.
Data: marzo-aprile 1966
- Durata 26:34
- Luogo Serradarce fraz. di Campagna
- Provincia Salerno
- Regione Campania
- Esecutore Giuseppina Gonnella (a. 60) ex venditrice di pomodori
- Autore Annabella Rossi
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Descrizione
Giuseppina/Alberto invita qualcuno a farsi avanti per richiedere il perdono di Gesù. Un devoto si avvicina. Ha bestemmiato la Madonna. Giuseppina lo invita a pregare con lei. Giuseppina si rivolge anche a un gruppo di donne dicendo che parla anche per loro, senza che ci sia da ridere. Poi benedice il devoto che chiede perdono. Fa vedere a tutti il dono ricevuto, spiegando che è stato dato per la grazia ricevuta e che una famiglia rovinata è stata salvata.
Data: marzo-aprile 1966
- Durata 03:31
- Luogo Serradarce fraz. di Campagna
- Provincia Salerno
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- Esecutore Giuseppina Gonnella (a. 60) ex venditrice di pomodori
- Autore Annabella Rossi
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Descrizione
Giuseppina/Alberto sollecita le richieste di perdono dei peccati. Incita i devoti a rispondere in coro alle sue domande. Descrive le sale del Paradiso (il Tribunale) dove si celebrano i giudizi delle anime appena giunte. Alberto beato tra i Santi intercede per ognuno di loro. Domanda spesso ai suoi devoti se credono davvero che lui sia presente nel corpo della zia.
Data: marzo-aprile 1966
- Durata 17:18
- Luogo Serradarce fraz. di Campagna
- Provincia Salerno
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- Esecutore Giuseppina Gonnella (a. 60) ex venditrice di pomodori
- Autore Annabella Rossi
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Descrizione
Giuseppina/Alberto invoca la benedizione di Sant'Antonino (abate esorcista). Si rivolge ai propri devoti perché si rivolgano ai Santi attraverso la sua intercessione. Prega San Domenico ed elenca tutte le corone del Rosario distribuite, circa 450. Le corone andranno posate sull'ammalato, al ritorno a casa.
- Durata 02:35
- Data Mercoledì, 30 Marzo 1966
- Luogo Serradarce fraz. di Campagna
- Provincia Salerno
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- Esecutore Giuseppina Gonnella (a. 60) ex venditrice di pomodori
- Autore Annabella Rossi
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Descrizione
Giuseppina/Alberto invita un devoto bestemmiatore a farsi avanti senza vergogna. Il devoto dice di essere stato costretto. Gli impone di non farlo più e recita con lui una formula per il perdono. Chi ha creduto in Alberto sulla Terra potrà salvarsi, poi sarà troppo tardi. Chi non ha creduto il lui, dinanzi alla porta dell'inferno non potrà tornare indietro, brucerà tra le fiamme e soffrirà dolori atroci. Ma Alberto ora è presente e potrà salvarli, se crederanno in lui.
- Durata 04:10
- Data Sabato, 30 Aprile 1966
- Luogo Serradarce fraz. di Campagna
- Provincia Salerno
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- Esecutore Giuseppina Gonnella (a. 60) ex venditrice di pomodori
- Autore Annabella Rossi
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Descrizione
Giuseppina/Alberto rievoca la sua discesa dal cielo per incarnarsi nel corpo della zia, incaricato dal Giudice Supremo. Ricorda che la vita terrena non è eterna e che una volta saliti in cielo lo troveranno a difenderli. Recita alcune preghiere e formule di tipo liturgico. Si rivolge costantemente ai Santi e alla Madonna Addolorata. Descrive il passaggio attraverso diverse sale del Paradiso dove si viene giudicati e condannati a soffrire nel Purgatorio in attesa di accedere al Paradiso. Recita un vero e proprio dialogo tra la Madonna e Gesù, in cui la prima intercede per un’anima, perché possa scontare meno anni di sofferenze nel Purgatorio.
- Durata 30:27
- Data Mercoledì, 30 Marzo 1966
- Luogo Serradarce fraz. di Campagna
- Provincia Salerno
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- Esecutore Giuseppina Gonnella (a. 60) ex venditrice di pomodori
- Autore Annabella Rossi
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Descrizione
Giuseppina/Alberto sente che c’è qualcuno che ha bestemmiato. Lo chiama, ricordando che tutti sono bestemmiatori, comprese le donne. Sceglie un presente e dice di avvicinarsi e di lasciarsi andare tra le sue braccia. Gli fa promettere di non ripeterlo. Solo così tornerà la tranquillità nella sua casa. Gli domanda se riconosce Alberto che è vicino a lui e lo abbraccia. Lo chiama per nome, Raffaele, ingiungendogli di prendere la corona e di portarla a casa. Giuseppina/Alberto dice di sapere che il figlio del devoto ha avuto dei problemi. Il devoto dice che il figlio è cieco.
- Durata 04:25
- Data Mercoledì, 30 Marzo 1966
- Luogo Serradarce fraz. di Campagna
- Provincia Salerno
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- Esecutore Giuseppina Gonnella (a. 60) ex venditrice di pomodori
- Autore Annabella Rossi
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Giuseppina/Alberto urla contro una devota che si è comportata da 'cattiva'. La devota piange. Chiede se la donna ha detto la preghiera vicino a Gesù. La donna grida che non può andarsene, ha paura, Giuseppina/Alberto la tranquillizza. Urla lancinanti della donna. L'esorcismo prosegue tra le grida della donna e Alberto che ordina al ‘maligno’ di liberare il corpo della donna e se è comandata da colui ‘che guarda la porta dell'Inferno’. La donna cade in preda alla trance. Prosegue l'esorcismo per scacciare la fattura. La giovane donna continua a lamentarsi.
- Durata 05:53
- Data Mercoledì, 30 Marzo 1966
- Luogo Serradarce fraz. di Campagna
- Provincia Salerno
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- Esecutore Giuseppina Gonnella (a. 60) ex venditrice di pomodori
- Autore Annabella Rossi
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Giuseppina/Alberto inizia la predicazione ringraziando lo Spirito Santo di averlo inviato a distribuire grazie. Si meraviglia di quante persone hanno portato con sé i panni dei loro parenti ammalati perché siano benedetti. Cita numerosi Santi che con lui saranno nelle sale del Paradiso in veste di avvocati delle anime salite al cielo. Sollecita a chiedere le grazie e a gettare tra le sue mani il pane in dono, perché sia portato in Paradiso. Invita a recitare insieme le preghiere, per gli ammalati, per i lavoratori emigrati. Invita a tenersi pronti per il Giudizio e recita il dialogo tra la Madonna e Gesù per ridurre da 50 anni a 20 anni la pena a un’anima appena giunta. Dice che il Paradiso non si compra con il denaro e che lui non lo richiede ai suoi devoti. Invita a bastonare chi altri chiederà loro denaro. Poi ricorda che sarebbe necessaria una sala più grande per contenere tutti coloro che arrivano. Spinge i presenti a gridare che la realizzeranno loro stessi e che un giorno lui sarà Beato e lascerà il corpo della zia.
Data: 1966
- Durata 40:50
- Luogo Serradarce fraz. di Campagna
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- Esecutore Giuseppina Gonnella (a. 60) ex venditrice di pomodori
- Autore Annabella Rossi
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Giuseppina/Alberto invoca e nomina numerosi Santi. Ad ognuno rivolge richieste particolari in favore di ammalati, emigrati, donne sole e i bambini. Parla della gioventù che non rispetta i propri genitori. Invita a non bestemmiare e a pregare insieme i Santi e Alberto Glorioso. Descrive il Giudizio a cui saranno sottoposte le anime quando giungeranno dinanzi al Tribunale Divino. Invita i devoti a tenere stretti tra le mani i panni che hanno portato da benedire. Recita formule paraliturgiche a favore di chi richiede grazia e invita a recitare insieme le preghiere (Ave Maria, Gloria al Padre, Eterno Riposo, Credo). Ricorda di non bestemmiare e infine dispensa benedizioni raccomandandosi ai Santi (San Nicola, San Serafino, San Giovanni, Sant’Antonio…).
- Durata 33:26
- Data Sabato, 02 Aprile 1966
- Luogo Serradarce fraz. di Campagna
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- Esecutore Giuseppina Gonnella (a. 60) ex venditrice di pomodori
- Autore Annabella Rossi
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Una donna urla. Giuseppina/Alberto ordina allo spirito maligno di andare via e di lasciare libera la donna; la giovane urla e si lamenta, piange. La giovane risponde “Non voglio, non è possibile”. Alcuni parenti la sollecitano a baciare Gesù (un’immaginetta, forse) e le dicono di fare quello che chiede Giuseppina. Giuseppina le chiede “Chi ti ha comandato?” lei risponde “Dio”. Giuseppina parla in dialetto, velocemente. Giuseppina invita a non fermarsi nella preghiera. La giovane sembra contorcersi dal dolore e si lamenta con voce sempre più roca. Giuseppina invoca i Santi. I parenti raccontano di una fune e di un tentativo di suicidio. Giuseppina comincia a parlare in modo colloquiale vicino alla giovane, che sembra calmarsi. Dice che la giovane ha subito una fattura. Riprende la litania esorcista con una serie di formule liberatorie. “Nell’acqua te ne vai a bollire. Esci da questo corpo di Teresa! Lasciala libera…”. “Non la faccio uscire, non la faccio uscire io… Io non sono un’anima buona!” “Ti voglio portare al Purgatorio coi Santi e poi ti porto al Paradiso, anche tu vieni perdonata”.
- Durata 16:25
- Data Sabato, 02 Aprile 1966
- Luogo Serradarce fraz. di Campagna
- Provincia Salerno
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- Esecutore Giuseppina Gonnella (a. 60) ex venditrice di pomodori
- Autore Annabella Rossi
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La folla che riempie il santuario si lamenta, si odono pianti e invocazioni. Poi Giuseppina/Alberto comincia a predicare. Si rivolge alla Madonna e parla del Paradiso. Ricorda di essere stato comandato a scendere tra i suoi devoti e di intercedere con la Madonna che copre tutti col suo manto. Prega Dio di concedere tutte le grazie richieste, soprattutto per coloro che sono stati devoti di Alberto dal primo giorno. Elenca numerosi Santi, descrivendoli circondati dai sofferenti, da bambini paralizzati. A volte la voce di Giuseppina/Alberto emerge quasi sommersa dal pianto collettivo. Invoca la Madonna perché ricopra sotto il suo manto chi si rivolge ad Alberto Glorioso. Descrive le scene del Giudizio delle anime accolte nelle sale del Paradiso, dove con i Santi Avvocati si decideranno le condanne (anni di sofferenza nel Purgatorio o l’eternità nell’Inferno). Si rivolge alle mamme, “al bambino che non parlerà la lingua si discioglie e la voce tornerà”. Lunga serie di formule paraliturgiche e preghiere.
Rievoca la sua discesa sulla Terra dopo la sua morte. Ricorda le sofferenze della zia e il male fatto da alcuni contro di lei. Invita a credere in Alberto, solo lui scopre i mali dei devoti e potrà salvarli. Invita a imparare a memoria la preghiera che reciterà. Si rivolge ai bestemmiatori, ad alcuni, che alzano la mano, fa promettere di non farlo più. Invita a chiudere gli occhi per vedere Gesù e la Madonna. La gente intorno piange. - Durata 42:11
- Data Sabato, 26 Novembre 1966
- Luogo Serradarce fraz. di Campagna
- Provincia Salerno
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- Esecutore Giuseppina Gonnella (a. 60) ex venditrice di pomodori
- Autore Annabella Rossi
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Giuseppina/Alberto inizia la predicazione: “Sono Alberto Glorioso servitore di Dio”. Enumera i Santi Avvocati che tramite la sua intercessione doneranno grazie ai suoi devoti. Insieme alla Madonna lui darà sollievo ai sofferenti. Invita a recitare la preghiera che ha insegnato: “Padre Domine crocifisso…”. Alterna le descrizioni del Paradiso gioioso e le sofferenze terrene che lui può alleviare. Fa recitare coralmente diverse preghiere in sequenze sempre simili. Invita a rivolgere le preghiere in favore delle anime abbandonate. Benedice i panni tenuti tra le mani dai devoti.
- Durata 22:15
- Data Venerdì, 09 Dicembre 1966
- Luogo Serradarce fraz. di Campagna
- Provincia Salerno
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- Esecutore Giuseppina Gonnella (a. 60) ex venditrice di pomodori
- Autore Annabella Rossi
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Descrizione
La predicazione di Giuseppina/Alberto viene interrotta dai lamenti di una giovane. Giuseppina/Alberto domanda se c’è uno spirito maligno e se vuol essere salvata. La giovane racconta di dieci anni di sofferenze. La giovane di nome Immacolata parla con la voce di “Andrea” che è dentro di lei. Dialogo con i parenti della giovane sul suo comportamento. Giuseppina recita formule esorcistiche nominando lo Spirito Santo, la Divina Provvidenza. Ordina all’anima in pena di andare prima nel Purgatorio, se aspira al Paradiso. Giuseppina/Alberto invita l’anima a lasciare libera Immacolata e a non tornare. Invoca i Santi e la Madonna a salvare l’intera famiglia della giovane. Parla in dialetto e fa promettere di non bestemmiare. Aggiunge che potrà benedire e donare la sua bontà a tutti quando ci sarà la nuova cappella con la ‘pietra santa’.
- Durata 13:55
- Data Venerdì, 09 Dicembre 1966
- Luogo Serradarce fraz. di Campagna
- Provincia Salerno
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- Esecutore Giuseppina Gonnella (a. 60) ex venditrice di pomodori
- Autore Annabella Rossi
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Giuseppina/Alberto invoca i Santi ricordando i nove anni che lo hanno visto scendere nel corpo della zia. Dice che è arrivato il momento delle grazie e invita a tenere in alto i panni portati dai devoti, che attendono la benedizione. I Santi solleveranno le carni dei sofferenti per donare loro le grazie. Ripete la domanda “Sono Alberto per voi?” (o “Sono Alberto presente?”) alla quale i devoti rispondono affermativamente. Rappresenta il dialogo tra la Madonna e Gesù per la riduzione degli anni di Purgatorio a carico di un’anima appena giunta alle porte del Paradiso. Sollecita anche con modi bruschi tutti a pregare e a ripetere le sue parole. Descrive la discesa agli Inferi delle anime dannate.
- Durata 14:52
- Data Venerdì, 09 Dicembre 1966
- Luogo Serradarce fraz. di Campagna
- Provincia Salerno
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- Esecutore Giuseppina Gonnella (a. 60) ex venditrice di pomodori
- Autore Annabella Rossi
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Giuseppina/Alberto parla con due donne (forse una madre e una figlia). Una dice di avere tre bambini. Domanda cosa dicono loro gli spiriti maligni e se vogliono essere salvate. Poi invita a ripetere la preghiera alla Madonna e ad Alberto, da lei comandato sulla Terra. Prosegue con le formule esorcistiche per allontanare l’anima dannata dal corpo della giovane.
- Durata 02:00
- Data Venerdì, 09 Dicembre 1966
- Luogo Serradarce fraz. di Campagna
- Provincia Salerno
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- Esecutore Giuseppina Gonnella (a. 60) ex venditrice di pomodori
- Autore Annabella Rossi
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Descrizione
Tra il frastuono della folla accorsa per l’anniversario della morte di Alberto, Giuseppina/Alberto inizia la sua predicazione. Invoca un abbraccio collettivo nei suoi confronti da parte dei devoti che urlano e si lamentano. Grida di non abbandonarlo. Si odono grida e pianti di bambini. Ripete di non abbandonare la zia, che sarebbe morta senza l’intervento della Madonna. Molti piangono e invocano Alberto. Invoca numerosi Santi. La predicazione è esaltata e straziante, in crescendo emotivo con frequenti appelli ai devoti, come a sollecitare la trance collettiva in occasione della giornata ‘speciale’, in quanto anniversario della morte di Alberto. Preghiere collettive e richieste di conferma corale sulla presenza di Alberto.
- Durata 20:47
- Data Martedì, 25 Ottobre 1966
- Luogo Serradarce fraz. di Campagna
- Provincia Salerno
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- Esecutore Giuseppina Gonnella (a. 60) ex venditrice di pomodori
- Autore Annabella Rossi
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Descrizione
Giuseppina/Alberto avvia la predicazione con l’invocazione ai Santi e alla Madonna e presentandosi come Alberto Glorioso dispensatore di grazie. Benedice i panni portati dai devoti. La predicazione è cantilenante e frequenti le brevi pause. Riprende il tema della zia sofferente che va aiutata e che lui aiuterà insieme agli altri suoi familiari. Dal pubblico pianti e lamenti. Ricorda che la sua predicazione è come una lettura del Vangelo comandata alla sua anima da Gesù. Afferma che la sua anima è stata disprezzata (così come i suoi familiari) e invoca l’aiuto e il sostegno dei suoi devoti. Racconta di una grazia concessa a un devoto che aveva sofferto per quattro anni pur rivolgendosi a vari Santi. Invita a recitare in coro la sequenza di preghiere: Padre Nostro, Ave Maria, Gloria Padre, Eterno Riposo. Ai devoti chiede spesso se credono nella sua presenza e invita a non tornare coloro che negano la presenza della sua anima. Dialoga poi a voce alta con alcuni fedeli che lo invocano per cose personali e familiari, chiedendo loro i motivi del loro problema. Poi riprendere la predicazione per tutti prescrivendo comportamenti e preghiere. Ritorna la litania dell’enumerazione di Santi, Spirito Santo e Gesù, nell’invocazione costante alla Madonna “Mamma Addolorata”.
- Durata 32:25
- Data Mercoledì, 16 Novembre 1966
- Luogo Serradarce fraz. di Campagna
- Provincia Salerno
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- Esecutore Giuseppina Gonnella (a. 60) ex venditrice di pomodori
- Autore Annabella Rossi
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Descrizione
Una donna canta alla Mamma Addolorata. Intorno pianti e lamenti. Giuseppina/Alberto interrompe il canto. Vicino a lei i singhiozzi isterici di una giovane posseduta. Dialogo serrato tra i due, con Giuseppina/Alberto che indaga su chi la comanda: la risposta è “Satana”. Formule esorcistiche per scacciare il maligno (invocando anche l’aiuto di Sant’Antonino, abate esorcista) e domande ai parenti sui comportamenti della giovane.
- Durata 06:32
- Data Mercoledì, 16 Novembre 1966
- Luogo Serradarce fraz. di Campagna
- Provincia Salerno
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- Esecutore Giuseppina Gonnella (a. 60) ex venditrice di pomodori
- Autore Annabella Rossi
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Descrizione
Giuseppina/Alberto avvia la predicazione con l’invocazione ai Santi e alla Madonna e presentandosi come Alberto Glorioso presente tra i suoi devoti. Benedice i nuovi arrivati. Litania paraliturgica con descrizione dell’entrata del Paradiso con le anime appena lì giunte. Il cerchio dei Santi Avvocati a difesa delle anime e il passaggio gerarchico attraverso le diverse sale ‘celesti’. Preghiere collettive e preghiera, dettata e ripetuta in coro, dedicata ad Alberto Glorioso. Invita a stringere tra le mani i panni degli ammalati, portati dai devoti per la benedizione. Descrive le sofferenze e i dolori nelle case, dove lui con gli altri Santi porterà pace.
Data: 1966
- Durata 22:08
- Luogo Serradarce fraz. di Campagna
- Provincia Salerno
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- Esecutore Giuseppina Gonnella (a. 60) ex venditrice di pomodori
- Autore Annabella Rossi
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Descrizione
Giuseppina/Alberto canta rivolgendosi alla Madonna Addolorata.
Seguono delle preghiere collettive. Giuseppina/Alberto riprende l’invocazione ai Santi definendo la cerimonia una “messa raccomandata”. Seconda parte del canto rivolto alla Madonna (e nel corso del canto anche a Sant’Antonio). Riprende con il parlato i temi espressi nei versi del canto. Intona poi la terza parte del canto “Oh Mamma Addolorata Madre consolatrice”. Nel testo l’invocazione a Sant’Andrea perché apra la porta del Paradiso. Interruzioni e riprese del canto, che viene interrotto per pregare. Al termine della sequenza cantata Giuseppina/Alberto riprende la predicazione prima interrotta.Data: 1966
- Durata 10:06
- Luogo Serradarce fraz. di Campagna
- Provincia Salerno
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- Esecutore Giuseppina Gonnella (a. 60) ex venditrice di pomodori
- Autore Annabella Rossi
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Descrizione
Il rituale parte dalla domanda alla giovane posseduta “Quanti siete tutti?” “40.000!” (o i diavoli o le anime dannate). Giuseppe è il nome dell’anima dannata che è dentro il corpo della giovane donna. Dialogo serrato tra i due per individuare il peccato o i peccati alla radice della possessione. La giovane piange singhiozzando. Nel rituale esorcistico Giuseppina/Alberto passa dall’italiano al dialetto. Intervengono con commenti anche i parenti.
Data: 1966
- Durata 03:40
- Luogo Serradarce fraz. di Campagna
- Provincia Salerno
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- Esecutore Giuseppina Gonnella (a. 60) ex venditrice di pomodori
- Autore Annabella Rossi
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Descrizione
Una voce maschile legge la lettera di risposta, di un devoto, Giuseppe B., alla lettera, con immaginetta di Alberto Glorioso, ricevuta da Giuseppina Gonnella. Il devoto scrive di non poter andare a Campagna per motivi di salute. Racconta di aver sentito l’odore dei fiori nel momento in cui gli è stata consegnata dal figlio la lettera di Giuseppina/Alberto. Scrive che insieme allo scritto ce ne sono altri, uno per ogni nipote. Raccomanda due nipoti che picchiano la mamma e bestemmiano. Raccomanda alla zia di intercedere presso il nipote Alberto per la salvezza sua e dei suoi tre figli. La lettera è inviata da Roma.
Lettera dall’Inghilterra, scritta in risposta alla lettera ricevuta da Campagna. Carmelo F. chiede una grazia di cui Alberto Glorioso conosce già la motivazione. Da quando il devoto si è rivolto ad Alberto (con uno scambio di lettere) ci sono miglioramenti ma rimangono le crisi. Si chiede intercessione per l’ottenimento della grazia e si invita Alberto a venire a trovare il devoto nella sua casa. Alla lettera è attaccato un pezzetto di stoffa perché sia benedetto. Una, tra le diverse donne presenti, aggiunge che Carmelo F. era ammalato e che Alberto lo ha guarito. Si prosegue parlando delle tante lettere ricevute dai devoti.
Lettera dalla Francia. Una devota, Angelina D., racconta al “caro Alberto” che non gli ha scritto presto, perché era in viaggio e che tutti stanno bene. “Con la mano vostra” Dio li ha protetti e li proteggerà sempre. Vengono raccomandati alcuni parenti e i genitori che hanno sofferto molto. La lettera è rivolta a Natale (un parente di Giuseppina) e viene ricordata Giuseppina, maltrattata e derisa. Angelina accenna alla causa legale contro il marito. Alla causa ci si è presentati con cuore buono (come consigliato da ‘Alberto’), ma con voglia di vendetta.
Lettera dal Canada. “Carissima zia Giuseppina e zio Natale”, tutti stanno bene con la protezione di Alberto Glorioso che controlla ogni loro passo. Lo scrivente, Carlo A., a nome di tutta la sua famiglia, dice di voler volare per poter ascoltare dal vivo le parole del Glorioso Alberto. Si chiude con una serie di saluti a tutti della famiglia Gonnella.
Lettera da New York, del 26 dicembre 1967.
Lettera da Roma con fotografia allegata. E’ di una donna disperata che allega la foto del proprio figlio. Nella lettera si racconta del padre del bambino che è sparito, scappando in America, sposando poi un’altra donna. Si dice di non far sapere del bambino, perché la famiglia di lei ne è all’oscuro. Chiede il perché dell’abbandono di Sant’Alberto e dice di desiderare il suicidio. Giuseppina, in dialetto, aggiunge particolari alla storia di questa donna.
Il rilevatore dice che la sua impressione è che gli emigrati siano più devoti ad Alberto che i compaesani rimasti in paese.Data: successiva al dicembre 1967
- Durata 17:50
- Luogo Serradarce fraz. di Campagna
- Provincia Salerno
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- Esecutore Michele Rizzo, rilevatore: voce
- Autore Annabella Rossi, Michele Rizzo
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Descrizione
Incontro con Giuseppina Gonnella al termine di una cerimonia pubblica.
Giuseppina racconta, in italiano dialettale e in dialetto stretto, del suo rapporto con Alberto che in lei si ‘incarna’. Parla dei suoi momenti quotidiani e della fatica di sopportare questa incarnazione. Parla anche una giovane nipote di Giuseppina (Anna Mauriello) che talvolta traduce il dialetto. Giuseppina parla del periodo precedente alla morte di Alberto e della sua famiglia. Il padre di Alberto era comunista e per questo Alberto fu mandato via dal seminario dove studiava. Racconta alcuni episodi della vita di Alberto. Giuseppina descrive la paralisi che la bloccò e durante la quale, sul letto di Alberto, l’anima di Alberto scese nel suo corpo. Descrive le prime raccomandazioni di Alberto su come si sarebbe dovuta comportare (indossare il vestito nero del lutto, ecc.). Descrive quello che Alberto racconta della sua esperienza in Paradiso e come guarisce gli ammalati. Rizzo legge una preghiera scritta su un foglio (datata 26 giugno 1962) e rivolta da Alberto alla Madonna. Domande sull’atteggiamento della Chiesa e dei sacerdoti locali. Racconto dei momenti successivi all’incidente mortale di Alberto. Rizzo chiede a Giuseppina il permesso di poter riprodurre le lettere ricevute per farle studiare all’Università di Roma. Si parla di come è stata edificata, con le offerte dei fedeli, la nuova chiesa per Alberto Glorioso (“la proprietà non è di nessuno, è del popolo”). Giuseppina parla della sua infanzia. Poi descrive cosa avviene nel momento in cui Alberto scende in lei (un’esperienza dolorosa come di una morte) e quando la lascia. Ricorda quando, dopo la prima discesa di Alberto nel suo corpo, lei indicò dove trovare il berretto di Alberto, che fu effettivamente trovato sotto sedile del camion da cui fu investito. Raccontando alcuni casi specifici, si parla delle malattie guarite da Alberto e di come riesce a togliere le fatture. Si parla anche del nervosismo del marito di Giuseppina che mal sopporta tutta la situazione, di pressione e di tensione costante.Data: successiva al dicembre 1967
- Durata 01:01:58
- Luogo Serradarce fraz. di Campagna
- Provincia Salerno
- Regione Campania
- Esecutore Giuseppina Gonnella (a. 60) ex venditrice di pomodori: voce, Anna Mauriello (nipote di G. Gonnella): voce
- Autore Annabella Rossi, Michele Rizzo