A. Rossi, Sant'Anastasia 1970 (2)
Il lunedì in albis alla Madonna dell'Arco
Un’unica traccia documentata nel 1970 da Annabella Rossi all’interno del santuario della Madonna dell’Arco (Sant’Anastasia, Napoli) durante il pellegrinaggio annuale del lunedì in albis. Tra le oltre centomila persone che in questa occasione si recano al santuario, i gruppi di pellegrini detti battenti o fujenti, costituiscono una presenza altamente caratterizzante: solitamente riconoscibili per via dell’abito tradizionale (pantaloni e casacca bianca con fascia celeste a tracolla e fascia rossa alla vita) percorrono a piedi il tragitto in segno di penitenza; per ciascuno di loro il pellegrinaggio è, oltretutto, solo il momento culminante di un ciclo rituale che impegna molto più a lungo. Essi sono dotati di una forma capillare di organizzazione su base territoriale che inquadra gli aderenti in un alto numero di associazioni espressamente dedicate al culto della Madonna dell’Arco (in provincia di Napoli se ne contano più di quattrocentosessanta), ognuna delle quali organizza un gruppo di persone, una squadra, che, per un periodo piuttosto lungo a ridosso della Pasqua (a volte anche tutte le domeniche e i giorni di festa da Natale in poi), mette periodicamente in atto questue pubbliche. A Napoli e in alcuni paesi dell’agro aversano, durante la domenica delle Palme, il sabato Santo e la domenica di Pasqua, le associazioni celebrano le cosiddette funzioni: atti devozionali codificati che le squadre compiono, accompagnate da bande musicali, presso le edicole della Madonna che si trovano per strada. Il momento del pellegrinaggio costituisce il culmine del ciclo rituale, al quale i battenti, spesso legati alla Madonna da un voto o da una grazia ricevuta, arrivano dopo una lunga fase preparatoria, allo stesso tempo carichi di fatica e di aspettative. Il lunedì in albis le squadre di battenti arrivano da Napoli e dalla provincia compiendo almeno una parte del percorso a piedi (a volte scalzi) e portando con sé i labari (bandiere) dell’associazione e complesse costruzioni votive, i toselli. Sullo spiazzo davanti al santuario, poi, si possono osservare comportamenti alquanto diversificati: alcuni battenti arrivano in squadra dando luogo a un particolare rito di ingresso che prevede una certa complessità coreutica, mentre altri arrivano individualmente. Elemento di grande interesse è la discreta frequenza di episodi di trance all’interno del santuario: pur non riguardando esclusivamente i battenti, sembrano tra loro particolarmente numerosi. Tali episodi, lungi dal poter essere considerati semplici svenimenti, per le loro caratteristiche (irrigidimento del corpo preceduto da urla e pianto), fanno pensare piuttosto a forme culturali di alterazione degli stati di coscienza. La traccia seguente riproduce il paesaggio sonoro all’interno del santuario: tra rumori e voci difficilmente identificabili emergono spesso singhiozzi e accorate invocazioni all’indirizzo della Madonna dell’Arco, segno evidente del carico di tensione emotiva con cui i devoti affrontano questo particolare momento del pellegrinaggio.
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Audio
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Descrizione
La traccia si apre con l’indicazione di data e luogo della registrazione (il luogo erroneamente indicato in Pomigliano d’Arco, anziché Sant’Anastasia). Paesaggio sonoro all’interno del santuario della Madonna dell’Arco: spiccano, nella confusione generale, i lamenti e le invocazioni dei devoti e, più saltuariamente, esortazioni a indietreggiare e a fare spazio rivolte, anche all’indirizzo della ricercatrice da parte di persone probabilmente addette alla gestione dell’afflusso dei pellegrini. Si sentono poi alcuni brevi frammenti di musica (l’inno Noi vogliam Dio) suonati probabilmente da una banda musicale fuori dal santuario. La registrazione si interrompe, segue il frammento di una marcia suonata da una banda.
- Durata 17:48
- Data Lunedì, 30 Marzo 1970
- Luogo Sant’Anastasia
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Esecutore Anonimi: voci, tromba, trombone, grancassa, rullante, piatti
- Autore Annabella Rossi