Programmi di informazione-Campania (14)
Le musiche di tradizione nei tg e altri programmi di informazione
Servizi dei telegiornali ed altri programmi di informazione per documentare la considerazione e rappresentazione, su un piano nazionale, delle musiche di tradizione e dei loro contesti sociali e culturali nel corso dei decenni.
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Descrizione
"Realizzato dal regista Enzo Trapani con i testi firmati da Giancarlo Guardabassi, presentatore dell'edizione '76 di Sanremo, Canti popolari è una specie di Ieri e oggi della canzone folk. Infatti questa serie è stata composta con degli spezzoni tratti da programmi già realizzati: un mosaico di canzoni popolari riunite insieme in ogni puntata e presentate da Elena Calivà, nota e sensibile interprete folk.
Per la puntata di questa sera protagonista è la musica popolare partenopea, di cui verranno presentati alcuni brani fra i più noti della tradizione napoletana e scelti in un arco di tempo che va dal 1500 ai nostri giorni. Le canzoni verranno riproposte attraverso le interpretazioni di due napoletanissini: Mario Merola, noto in tutta Napoli per le sue interpretazioni di "sceneggiate", e Fausto Cigliano. Quest'ultimo, abbandonata la via della canzone commerciale, portato avanti lo studio della chitarra classica, ha ottenuto negli ultimi anni insieme con Mario Gangi il favore del pubblico con alcuni concerti con cui ha rivisitato l'antico e ricco repertorio napoletano.
Nel corso della serata riascolteremo nelle interpretazioni dei due Michelemma, Sto core mio, La fiera de mastr'Andrea, Siciliana, Pagliaccio, La ricciolella, Duie Paravise" [dal RadioCorriere Tv del 6 agosto 1976].
La seconda puntata della serie Canti popolari italiani, manda in onda sulla Rete Uno alle 19,30 materiali di repertorio tratti dal programma Trippole e trappole, con la regia di Enzo Trapani. - Durata 26:00
- Data Venerdì, 06 Agosto 1976
- Luogo Roma
- Provincia Roma
- Regione Lazio
- Autore Regia: Enzo Trapani, testi: Giancarlo Guardabassi
- Genere Filmato
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Descrizione
Il servizio della rubrica Cronache italiane è incentrato sullo spostamento del tradizionale corteo dei carri allegorici della festa di Piedigrotta che, "con il loro corredo di orchestranti e figurine non sfileranno per le strade del centro storico ma tra i viali della villa comunale e sulla riviera di Mergellina": "le acquafrescaienelle loro postazioni incorniciate dai limoni, le bancarelle all'antica, il frastuono delle tipiche trombette, i cappelli di carta e i coriandoli d'obbligo", e ancora le estrose scenografie ispirate alla storia o alla cronaca più recente della città (come i pescecani avvistati in estate nelle acque del golfo), i Pulcinella simbolo di Piedigrotta, troveranno dunque una nuova collocazione per la lunga kermesse fino al conclusivo spettacolo di fuochi pirotecnici.
- Durata 01:53
- Luogo Napoli
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Autore servizio Cronache Italiane
- Genere Filmato
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Filmato
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Descrizione
"Quando c’era Piedigrotta è un’espressione nostalgica che passa di bocca in bocca tra i napoletani, arrivato settembre", quando in un passato, avvertito ormai come remoto, la città riscopriva il suo volto più genuino e popolaresco, partecipando alla rappresentazione che rinnovava i fasti di una città capitale. Interviste agli organizzatori documentano alcune cifre dell'edizione del 1967: una festa in economia (circa cinquanta milioni di lire), animata da una massa di artigiani, orchestrali, costruttori di carri, in tutto duemila persone; i costruttori dei carri dicono di aver studiato gli originali al museo di San Martino; nella rappresentazione si ricorda come con Carlo III di Borbone la festa raggiunse il massimo splendore: i racconti dei viaggiatori, tra Settecento e Ottocento, testimoniano di spettacolari parate, e oggi come allora un ricercato gioco di costumi e personaggi si mette ogni anno in scena. La trupe televisiva documenta le prove generali cogliendo lo sforzo organizzativo: è necessaria una regia che organizzi le quattrocento comparse di un corteo che si snoda per seicento metri, con la corsa di cento cento cavalli arrivati da tutta la provincia. Infine l'evento: dalla Porta Grande del palazzo reale ha preso il via la parata attraverso le strade della città in festa fino al santuario della Madonna di Piedigrotta. Il servizio della rubrica Cronache italiane sottolinea la scomparsa dei carri allegorici e lo stile più sobrio scelto per le luminarie, mentre si ricorre alla storia per ridare vitalità alla festa e assicurargli una dimensione turistica. Scorrono i personaggi del corteo: i fucilieri del Regimento Farnese e i dignitari, le carrozze delle dame di compagnia, i pescatori di Santa Lucia, fino al cocchio reale con i sovrani sorridenti e ben auguranti, mentre la confusione anima le cinquecento bancarelle sul lungomare con torrone trippa e zucchero filato, tiepido ricordo di tempi passati, come conclude amaramente una maschera di Pulcinella.
- Durata 06:18
- Data Sabato, 09 Settembre 1978
- Luogo Napoli
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Autore servizio Cronache Italiane
- Genere Filmato
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Descrizione
Il servizio di Geo Nocchetti indaga la posteggia: l'arte canora dei cantori di strada e di taverna napoletani. Le interviste ai posteggiatori che si esibiscono a viva voce nei locali pubblici, c’è il girovago e chi sta fisso in un locale, le partecipazioni ai matrimoni. A cavallo tra Ottocento e Novecento è a loro che i compositori affidano i propri testi: autori come Salvatore di Giacomo, Ferdinando Russo, Libero Bovio, gli devono la notorietà ed è sempre con loro che il mandolino assurge a simbolo della canzone napoletana. La diffusione del grammofono negli anni '30 segna la regressione dell'usanza, cambiano i repertori e la posteggia, da forma artistica d'espressione, decade presto a espediente della proverbiale arte dell’arrangiarsi.
Data: n.d.
- Durata 05:28
- Luogo Napoli
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Autore Geo Nocchetti
- Genere Filmato
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Descrizione
La rubrica Bella Italia propone un servizio sulla sagra del grano di Foglianese, festeggiata annualmente il 16 agosto. Immagini di scena e repertori del Gruppo di ricerca di musica popolare del Sannio accompagnano le sequenze che documentano la lavorazione della paglia, tipica attività locale a cui si dedicano giovani e anziani nel tempo libero, competenza diffusa, esercitata durante l'intero anno, e volta alla elaborata costruzione dei carri che sfileranno in corteo il giorno festivo quando la mitologia pagana legata al grano, simbolo dell'abbondanza, incontra le pratiche della devozione popolare.
- Durata 04:48
- Data Sabato, 01 Luglio 1978
- Luogo Foglianise
- Provincia Benevento
- Regione Campania
- Autore Ettore De Marco
- Genere Filmato
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Descrizione
Riflessioni sull'attualità della festa della Madonna dell'Arco. La rinnovata partecipazione collettiva agli eventi festivi di matrice popolare è per lo studioso interpellato espressione della ricerca di ancoramento ad antiche sicurezze in cui ci si re-identifica contro le minacce della società consumistica, contro l'insensatezza di significati alienanti. I momenti essenziali dell'evento: la dromenia, il correre fino all'esaurimento, rappresentazione nella festa della presenza storica delle classi sociali subalterne, e il pellegrinaggio, cifra dell'espiazione del senso di colpa, "esito di una secolare violenza di classe", della società contadina, poi diventata sottoproletaria e proletaria, sono atti rituali corali replicati oggi nel tentativo di una salvezza storica che la contemporaneità della vita sociale sembra negare.
Data: n.d.
- Durata 06:30
- Luogo n.d.
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Autore n.d.
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Descrizione
Un'estesa panoramica della festa dei Gigli di Nola, a partire dall'abbattimento delle strutture votive alte 26 metri col peso di oltre 46 quintali: ogni anno i Gigli si presentano con rivestimenti sempre diversi, un tempo di cartapesta ora anche di plastica ma con finezza d'esecuzione e fantasia costruttiva sempre rinnovata, testimoniano ciclicamente, nell'orgoglio delle corporazioni cittadine, il profondo senso identitario fino all'identificazione della comunità con la festa, come nelle testimonianze dei tanti emigrati che tornano soltanto in questa occasione..
Ciascun Giglio ha la propria banda e le proprie canzoni, e i comitati si esibiscono la sera che precede la festa grande. Il 1977 è l'anno del gemellaggio con Bordeaux, dove nacque san Paolino, in onore del quale si svolgono le celebrazioni, nonostante le origini pagane legate ai riti della fertilità. Seguono le immagini dell'innalzamento dei Gigli, dei balli e canti, momenti della partecipatissima sagra, il consumo collettivo dei cibi, il coinvolgimento di tutta la comunità nolana: dalla partecipazione dei bambini alla narrazione della festa nei componimenti dei poeti locali. Infine la parata delle corporazioni, momento topico delle celebrazioni, che si muovono verso la barca del ritorno di san Paolino che nell’agiografia del patrono torna a liberare i nolani: la prima ad incedere è quella dell'ortolana, poi il salumiere, quindi il bettoliere il panettiere il beccaio, dopo il calzolaio e il fabbro, per ultimo il sarto. Ogni uomo dei centoventi che compongono la paranza sopporta un peso enorme, sostenuto dall'esultanza dei partecipanti, dal clima di esaltazione festiva. Tra le immagini aeree della folla e delle danze e le interviste ai presenti, la troupe della Rai incontra il regista Francesco Rosi che riflette sulla pervasività delle forme della cultura popolare come patrimonio collettivo da tutelare e valorizzare. - Durata 17:50
- Data Domenica, 24 Luglio 1977
- Luogo Nola
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Autore William Silenzi, Bartolomeo Rossetti
- Genere Filmato
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Descrizione
In prima serata un servizio della rubrica di approfondimento Ore venti presenta, a cura di Bruno Modugno con la regia di Claudio Triscoli sulla canzone di Zezarappresentata a Pomigliano d'Arco il 22 febbraio del 1975 dagli operai dell'Alfasud componenti degli 'e Zezi, gruppo operaio di Pomigliano d'Arco. Nel servizio si riprendono anche le impressioni degli alunni della scuola di Tavernanova, mentre le interviste agli interpreti commentano e attualizzano la trama della messa in scena sottolineando il senso del recupero della tradizione, da parte loro e di altri gruppi di giovani della cintura vesuviana, come forma di comunicazione all'interno della fabbrica, come tentativo di umanizzare un sistema di lavoro altamente meccanizzato e per condividere il tempo festivo come momento corale di aggregazione.
- Durata 25:59
- Data Martedì, 08 Aprile 1975
- Luogo Pomigliano d'Arco
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Autore A cura di Bruno Modugno; regia: Claudio Triscoli
- Genere Filmato
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Descrizione
La maschera di Pulcinella che intrattiene un gruppo di bambini per le vie cittadine conduce il pubblico televisivo nella storia della sagra di Piedigrotta: sulle note della tipica canzone napoletana accompagnata al mondolino, scorrono le immagini di laboratori con maschere e abiti per la preparazione dei carri allegorici. Un intervistato, a sottolineare la complessità della vicenda storica della festa, ricorda come lo stesso Benedetto Croce, sollecitato da Salvatore di Giacomo ad indagarne le origini, si perse tra storia e mitologia. Già nel Seicento, ma soprattutto nel Settecento sotto Carlo III di Borbone, l'evento assunse un carattere spettacolare, in particolare per l'introduzione della parata militare e la formalizzazione di un proprio repertorio canoro. Sulle immagini del panorama festivo illuminato dai giochi di luce, vengono intervistati costruttori di carri che legano la creatività nella scelta dei soggetti all'arte di interpretare i sogni che suggeriscono le scele compositive. Se "i napoletani inventano Napoli e recitano se stessi per aiutarsi a vivere", nell'espressione di Marotta, Piedigrotta rappresenta un'occasione festiva irrinunciabile, un'istituzione della cultura popolare. Per ogni edizione, conclude l'intervistato, si parla della fine di un'epoca d'oro, come quella "dei Valente dei Bovio, dei Murolo, dei Tagliaferro", assecondando una ricorrenza di giudizi definita tipicamente napoletana, "così fatale, anche così inesorabile, nel giudicare il presente allo specchio del passato".
- Durata 06:31
- Data Mercoledì, 05 Settembre 1956
- Luogo Napoli
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Autore servizio Tg
- Genere Filmato
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Descrizione
Il servizio testimonia opinioni alternative riguardo le recenti edizioni della festa di Piedigrotta: c'è chi sostiene che si sia perso lo spirito popolare da cui nasce il senso dell'evento, e chi invece ne riconosce la continuità "nel carattere, nella poesia, nello slancio della gente che si è conservato intatto nel tempo".
- Durata 02:11
- Data Sabato, 08 Settembre 1962
- Luogo Napoli
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Autore servizio Tg
- Genere Filmato
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Descrizione
"È scoppiata Piedigrotta, la kermesse dei napoletani fatta di luci, maschere, putipù, scetavaiasse, Pulcinella e Pazziariello... forse Pulcinella quest’anno si è trovato un po’ disorientato per la calma che regnava nella città, niente strade bloccate da carri allegorici, né burli di scugnizzi armati di coppoloni e trombe di carta, una città senza l’animazione che ha caratterizzato le precedenti edizioni della popolare festa... soltanto nella villa comunale il povero Pulcinella ha ritrovato l’allegria dei vecchi tempi e gli antichi compagni". Nell’edizione del 1965 la festa viene spostata dal centro storico, come introduce l'autore del servizio, e riportata alle forme più tradizionali; in particolare si realizza la cavalcata storica, il pellegrinaggio di Carlo III di Borbone con la corte e la nobiltà napoletana al santuario della Madonna di Piedigrotta che nella seconda metà del Settecento conferì un carattere di ufficialità alla festa, lo stesso carattere che quell’anno gli organizzatori hanno voluto ritrovare, come testimonia Vittorio Viviani, per un'edizione che fosse espressione di un recupero filologico di maschere tipiche della tradizione napoletana, e "esemplari di poesia, di musica e di teatro", con un inedito, la canzone di Zeza, di un anonimo del Settecento, senza eludere però lo spirito della festa di Piedigrotta "che nasce dal popolo, per il popolo".
- Durata 02:33
- Data Venerdì, 10 Settembre 1965
- Luogo Napoli
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Autore servizio Tg
- Genere Filmato
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Filmato
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Descrizione
Con l'edizione del 1967 la festa di Piedigrotta si rinnova nelle forme espressive e nei motivi di attrazione: alle luminarie e alle esecuzioni canore, si aggiungono altre manifestazioni, come la coreografica sfilata notturna sul mare di via Caracciolo di barche addobbate e illuminate, le rappresentazioni all'aperto, spettacoli di varietà e di canzoni moderne, le farse recitate da noti attori napoletani che hanno richiamato un vasto pubblico nel palcoscenico allestito nella villa comunale: "gli antichi rituali del chiasso, delle trombe e della parata di carri allegorici sono scomparsi ma sembra che nessuno rimpianga i vecchi aspetti folkloristici andati perduti", dimostrando il successo della scelta degli organizzatori orientata ad una trasformazione graduale che ottenga l'approvazione della cittadinanza e dei visitatori di Napoli.
- Durata 01:30
- Data Mercoledì, 13 Settembre 1967
- Luogo Napoli
- Provincia Napoli
- Regione Campania
- Autore servizio Tg
- Genere Filmato
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Filmato
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Descrizione
La scomparsa dei posteggiatori: l'arte di strada, patrimonio culturale della canzone napoletana, si scontra con i vincoli imposti dalla SIAE. Edoardo Sant'Elia incontra il cantante Vincenzo Improta, nella sua abitazione nei Quartieri Spagnoli. Si racconta l’esperienza dell'affermato interprete, tra la tradizione tecnica del mestiere e il sentimento di trasmissione proprio della cultura popolare. Improta con accompagnamento di chitarra e mandolino esegue brani del suo repertorio.
- Durata 02:42
- Data Martedì, 10 Giugno 1997
- Luogo Napoli
- Regione Campania
- Autore servizio Tgr