Appunti sulla musica folclorica (6)
Una memorabile trasmissione radiofonica sulla musica popolare
Nel 1988, qualche mese dopo aver terminato le sue rilevazioni sul Gargano, Ettore De Carolis presentava un programma radiofonico da lui stesso curato, Appunti sulla musica folclorica, andato in onda su Radio3 in due serie (1° serie 6 puntate, 2° 4 puntate). Con interviste e frammenti di registrazioni, proprie e di altri autori, il programma proponeva un percorso sonoro alla scoperta delle musiche tradizionali di varie regioni del Sud. In questa raccolta, che comprende solo le trasmissioni relative al Gargano, sono presenti anche brani registrati da Diego Carpitella, Ernesto De Martino e Alan Lomax negli anni Cinquanta. Il viaggio tra i canti agropastorali del Gargano parte dalla presentazione degli strumenti e delle voci dell’area: la chitarra battente in primis, strumento centrale nella tradizione locale, le tecniche e le modalità esecutive, che a parere degli autori sono molto vicine alla tecnica esecutiva del rasgueado gitano andaluso; e le peculiarità del canto garganico, influenzato secondo gli autori dalla tradizione andalusa del cante hondo durante la dominazione spagnola. La successiva introduzione della chitarra francese nei repertori tradizionali crea un contatto con la musica colta, permettendo lo sviluppo di una serie di innovazioni nello stile arcaico. Inoltre, viene ricordata da Francesco Solimando di San Nicandro Garganico, la diffusione del plettro a pollice nella modalità esecutiva di alcuni pastori garganici.
Le trasmissioni includono una pregevole intervista a Diego Carpitella che presenta il “viaggio esplorativo” effettuato negli anni Cinquanta, e più in generale la ricerca etnomusicologica in Italia, tracciandone un quadro storico e alcune differenze con altre ricerche europee. Le riflessioni di Carpitella si spostano anche sul tema del mutamento antropologico verificatosi nella civiltà contadina, e dell’inattuabilità di ripercorrere alcune regioni e ripetere determinate ricerche, per il mutamento della stessa fonosfera che rende unici molti documenti storici.
Un ampio spazio è riservato alla ricerca dello stesso De Carolis nel Gargano del 1987. Sono presenti frammenti delle registrazioni effettuate a Carpino e San Nicandro Garganico; alle voci dei presentatori si alternano quelle di Andrea Sacco, Francesco Solimando, Rocco Valente e Rocco Antonio Sacco. Si delinea, in tal modo, un gioco di testimonianze autorevoli e dirette, con rimandi ad approfondimenti storico musicologici, che rendono il messaggio divulgativo di notevole pregio. Le essenziali nozioni musicali intercalate da De Carolis si intrecciano con le esecuzioni e i pensieri degli informatori, per poi allargarsi in più ampie e ambiziose teorie storico musicologiche che l’autore propone, come nel caso del paragone con la musica gitano andalusa e le similitudini suggerite con il cante hondo.
Chiude la sequenza una breve intervista a Eugenio Bennato che descrive il proprio percorso di ricerca e riproposizione, esprimendo le sue impressioni sulle influenze musicali e le sperimentazioni contemporanee in rapporto al significato storico dell’esperienza della musica del Gargano.
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Descrizione
Inizio del viaggio radiofonico tra i canti dei pastori del Gargano, tra influenze ispaniche e lamenti cantati. In questa prima sequenza della trasmissione radiofonica “Appunti sulla musica folklorica” si introduce un canto di Vico del Gargano (canto a distesa eseguito nelle serenate) accompagnato dalla chitarra battente e dalla francese (chitarra folk a sei corde), registrato nel 1958 da Ernesto De Martino e Diego Carpitella. Gli autori paragonano il canto agro pastorale del Gargano al cante hondo (o cante jondo, canto popolare andaluso, le cui origini risalirebbero agli inizi del XIX secolo, con un’intonazione tragica dove predominano i temi dell’amore, in seguito contaminatosi con elementi della cultura gitana dando origine al canto gitano andaluso detto flamenco; ne sono tratti distintivi la fioritura di note di abbellimento e la melodia con intervalli inferiori al semitono). Durante l’esecuzione del brano i presentatori, con interventi e commenti puntuali, introducono informazioni storiche e indicazioni per l’ascolto. Segue la trasmissione di una registrazione realizzata da Ettore De Carolis a Carpino nel 1987: sale la voce di Andrea Sacco che presenta il sonetto Lu corë mijë feritë feritë eseguito su la forma musicale in minore detta “mundanarë” (il brano è presente nella raccolta De Carolis/Carpino - San Nicandro 1987, brano 14).
Data: 1988
- Durata 07:57
- Luogo Vico del Gargano/Carpino
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Vico del Gargano: anonimo: voce e chitarra battente Carpino: Andrea Sacco: voce e chitarra battente, Gaetano Bernardo: chitarra francese
- Autore Ettore De Carolis
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Descrizione
In questa sequenza radiofonica viene presentata la chitarra francese (chitarra folk o classica a sei corde), così denominata probabilmente per distinguersi dall’autoctona battente. Con l’introduzione della chitarra francese nella musica popolare del Gargano, si producono punti di contatto con la musica colta che permettono lo sviluppo di una serie di innovazioni nello stile tradizionale arcaico, grazie alla maggiore flessibilità armonica del cordofono colto. I commenti dei presentatori si alternano negli interludi di un brano di San Nicandro Garganico. L’autore introduce la tecnica a plettro nella chitarra francese prima di far partire un frammento dell’intervista a Francesco Solimando detto “Cosimicchio” (l’intervista è contenuta nella raccolta De Carolis/Carpino - San Nicandro 1987, brano 24): l’informatore ricorda che in passato era utilizzata esclusivamente la tecnica a pizzico sulla chitarra, sostenendo che furono alcuni pastori che iniziarono a forgiare pezzi di osso da utilizzare come plettri.
Data: 1988
- Durata 02:29
- Luogo San Nicandro Garganico
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Francesco Solimando: voce
- Autore Ettore De Carolis
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Descrizione
Nel 1954 Diego Carpitella e Alan Lomax viaggiarono alla ricerca di alberi di canto nelle inesplorate regioni italiane. Durante un’introduzione alla ricerca di Carpitella, in sottofondo parte una registrazione effettuata a San Nicandro Garganico (il brano è una tarantella in maggiore accompagnata alla chitarra battente con un testo d’amore). Segue l’intervista a Diego Carpitella sul “viaggio esplorativo” compiuto in quegli anni; l’etnomusicologo ricorda il fervido e proficuo periodo tra gli anni Cinquanta e i primi anni Settanta, i cambiamenti avvenuti in seguito con i fenomeni di urbanizzazione, emigrazione e deruralizzazione, la straordinaria ricchezza di fonti disponibili per la ricerca etnologica. In un momento della conversazione, con una metafora efficace, Carpitella dichiarava: “allora si arrivava in un centro, si dava una schicchera e sgorgavano alberi di canto!”. In seguito l’etnomusicologo passa alla descrizione del quadro storico della ricerca in Italia, con particolare riferimento alle differenze metodiche e divulgative con le ricerche storiche precedenti: le registrazioni sul campo erano un’esperienza originale nel quadro italiano, dall’Ottocento fino agli anni Trenta e Quaranta del Novecento si erano stampati numerosi canzonieri, privi del testo musicale e con le sole parole, sprovvisti di registrazioni o supporti elettronici di alcun genere. Carpitella continua sottolineando le peculiarità della ricerca italiana, iniziata piuttosto in ritardo rispetto alla tendenza generale, che tuttavia può vantare oggi uno dei corpus di registrazioni più ampi e qualitativamente migliori di altri paesi europei. Le riflessioni di Carpitella si concludono toccando il mutamento antropologico verificatosi nella civiltà contadina; l’inattuabilità di ripercorrere alcune regioni e ripetere determinate ricerche, per il mutamento della stessa fonosfera che rende unici molti documenti storici.
Data: 1988
- Durata 05:25
- Luogo San Nicandro Garganico
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimo: voce e chitarra battente, Diego Carpitella (intervista)
- Autore Ettore De Carolis
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Descrizione
La sequenza radiofonica è una sorta di presentazione delle registrazioni realizzate da De Carolis con un’equipe tecnica della RAI nel 1987 a Carpino e San Nicandro Garganico. Inizia con un frammento delle rilevazioni a San Nicandro Garganico (brano 24 della raccolta De Carolis – Carpino/San Nicandro 1987), dove l’informatore Francesco Solimando detto “Cosimicchio” ricorda l’ultimo suonatore di chitarra battente del centro garganico, De Gennaro Angelo alias “Zuculillë”. Solimando rievoca anche le indagini fatte dall’Accademia di Santa Cecilia per programmi radiofonici della RAI, le visite di Diego Carpitella e Remigio De Cristofaro, e una registrazione a Cagnano Varano con il suonatore di chitarra battente Gravina Antonio. Segue un altro frammento delle registrazioni effettuate da De Carolis sul Gargano nel 1987: passando a Carpino, si possono ascoltare Rocco Valente e Andrea Sacco che eseguono un sonetto d’amore sulla forma musicale in maggiore detta viestesanë (brano 19 della raccolta De Carolis – Carpino/San Nicandro 1987). In seguito, l’autore presenta le tecniche di canto utilizzate nel Gargano associandole alle tecniche di canto pastorali di alcune aree della Calabria e considerandole, in breve, le vette più alte del canto pastorale del Sud. La narrazione radiofonica apre anche una panoramica sulla composizione sociale dei pastori del Gargano, intervallando all’analisi antropologica i racconti di vita di Francesco Solimando a San Nicandro e brani musicali di Carpino cantati da Andrea Sacco, registrati da De Carolis nel 1987. L’autore definisce la musica del Gargano “povera” per la semplicità degli strumenti utilizzati e la scarsa visibilità e riconoscenza all’esterno della tradizione locale. Le difficoltà esecutive dovute all’utilizzo di strumenti poveri sono avallate da un frammento dell’intervista realizzata a Rocco Antonio Sacco di Carpino, dove l’esecutore manifesta una presa di coscienza sulla limitatezza degli strumenti disponibili (brano 01 della raccolta De Carolis – Carpino/San Nicandro 1987). De Carolis continua con un’analisi storica della musica arcaica del Gargano, individuando possibili contaminazioni con la musica spagnola derivanti dalla dominazione iberica, mentre in sottofondo passa la storica esecuzione della “canzonë” (parte centrale della serenata di Carpino) per la rappresentazione dello spettacolo “Sentite buona gente” al teatro Piccolo di Milano nel 1966. L’autore sostiene che alla base del canto garganico si troverebbero influenze del cante hondo, canto andaluso alle origini del flamenco; nello specifico, le peculiarità tecniche ed estetiche riconducibili alla dominazione spagnola sarebbero: l’utilizzo del raschiare con la mano destra sulle corde della battente nel Gargano, molto vicino alla tecnica del rasgueado della chitarra andalusa; e ancora, sul piano espressivo, il viso e il portamento dei cantori garganici ricorderebbero quelli dei cantanti andalusi di cante jondo.
Data: 1988
- Durata 09:39
- Luogo San Nicandro Garganico/Carpino
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore San Nicandro: Francesco Solimando: voce Carpino: Rocco Valente: voce, Andrea Sacco: voce e chitarra battente, Rocco Antonio Sacco: voce
- Autore Ettore De Carolis
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Descrizione
La sequenza parte con una presentazione dell’esperienza di ricerca e riproposizione dell’artista partenopeo Eugenio Bennato. Sono presentate le tre forme di accompagnamento utilizzate a Carpino: viestana (alla maniera di Vieste), montanara (alla maniera di Monte Sant’Angelo) e rodianella (alla maniera di Rodi Garganico). Segue un esempio di viestesanë eseguita da Andrea Sacco (brano 15 della raccolta De Carolis – Carpino/San Nicandro 1987). Nell’intervista Eugenio Bennato descrive un percorso di viaggio che conduce a Carpino narrando la propria storia artistica, l’incontro con la musica popolare del Gargano e con uno dei suoi interpreti più autorevoli, Andrea Sacco. Il musicista napoletano esprime le sue impressioni sulle influenze musicali e le sperimentazioni contemporanee in rapporto al significato storico dell’esperienza della musica del Gargano, poi commenta il testo e l’esecuzione di Sacco che continua in sottofondo.
Data: 1988
- Durata 04:19
- Luogo Carpino
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Andrea Sacco: chitarra battente e voce, Eugenio Bennato (intervista)
- Autore Ettore De Carolis