Le rappresentazioni teatrali cantate a Biccari (43)
Nzammaruchele e morte di Carnevale
Dal 1978 a Biccari furono ripresi e organizzati i rituali legati al ciclo carnevalesco. Le registrazioni realizzate in due missioni, nel 1978 e nel 1979, da Rinaldi e Sobrero, ne documentano gli aspetti principali: gli nzammaruchele, o canti sull'altalena, che venivano eseguiti su altalene sistemate sulla soglia delle abitazioni. Sulle altalene si sedevano coppie di donne, facendole dondolare tra interno ed esterno. Le protagoniste del rito eseguono questi nzammaruchele, dodecasillabi, nelle varianti "di sdegno", "d'amore" e "di lagnanza". Nelle domeniche nelle piazze del paese vengono rappresentati testi dialettali in forma cantata in quartine libere o a rima alternata ABAB. Il gruppo (tra dieci e venti attori) è composto da soli uomini e prima della rappresentazione procede in forma di corteo, a coppie (come nei matrimoni), con alla testa l'Angelo (S. Michele) e la Sposa. Li accompagnano un gruppo di suonatori (fisarmonica, rullanti, grancassa) e, in continua corsa avanti e indietro, tre Pulcinella che schioccano delle lunghe fruste. Arrivati alla piazza prescelta il gruppo si dispone in cerchio e i protagonisti volta per volta avanzano al centro per cantare la loro parte. Le registrazioni documentano integralmente queste recite.
Il martedì grasso, invece, gruppi di giovani girano nel paese tra lanci di farina in processioni funebri per la morte di Carnevale: inscenano brevi rappresentazioni improvvisate (in italiano, dialetto o latino maccheronico) dell'operazione chirurgica sul Carnevale fantoccio, il referto per la morte, le lamentazioni funebri, il testamento. Verso notte fuori dal paese il bruciamento di Carnevale, con altre lamentazioni e canti liturgici intorno al falò e distribuzione di carne e vino.
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Descrizione
Piazza centrale del paese. Rappresentazione della Morte di Carnevale recitata da due compagnie di giovani e anziani. Strofe in versi dialettali in rima ABAB. Il narratore, della compagnia dei giovani, parla di Carnevale appena defunto, di quello che ha lasciato e di quello che non potrà più fare. Segue la benedizione in latino maccheronico con il testo pieno di riferimenti salsicce soppressate, ventresca e insaccati vari.
- Durata 03:15
- Data Martedì, 07 Febbraio 1978
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimo: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
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Descrizione
Piazza centrale del paese. Un falò brucia il fantoccio di Carnevale. Un gruppo di donne e ragazze inscena le lamentazioni per la morte di Carnevale.
- Durata 03:20
- Data Martedì, 07 Febbraio 1978
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Anonime: voci
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
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Descrizione
Piazza centrale del paese. "Dispiace de dà sta brutta nutizie de Carnevale". Un gruppo di giovani inscena la morte di Carnevale. Protagonisti: Carnevale, un dottore, un infermiere. L’infermiere legge il referto dove si elenca una lunga teoria di luculliane mangiate che, giorno per giorno, hanno portato Carnevale alla morte. Al termine della lettura scoppiano i lamenti per la morte di Carnevale.
- Durata 01:52
- Data Martedì, 07 Febbraio 1978
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimi: voci maschili e femminili
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
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Descrizione
Piazza centrale del paese. Un gruppo intona il canto: Quanne s’enzuraje Carnevale/ a cuntandezze dur na settemane. Il gruppo è composto da giovani ma emerge a un certo punto la voce solista di una donna più anziana, Maria Donata Tumolo, che ricorda più strofe degli altri. Il testo ricalca il tema del frate confessore.
- Durata 02:52
- Data Martedì, 07 Febbraio 1978
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Maria Donata Tumolo, Salvatore Racioppa: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
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Descrizione
Piazza centrale del paese. Un gruppetto di uomini e donne recitano alcune strofe della cantata dei mesi, rappresentazione contadina diffusa in tutto il sud d’Italia, tradizionalmente recitata da dodici attori che rappresentavano i dodici mesi dell’anno. A loro si aggiungeva il Padre e spesso il Pulcinella che presentava ogni personaggio.
- Durata 02:40
- Data Martedì, 07 Febbraio 1978
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Maria Donata Tumolo, Salvatore Racioppa: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
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Descrizione
Piazza centrale del paese. Una donna ricorda una strofetta (l’incipit) ripresa dalle rappresentazioni di Carnevale.
- Durata 00:13
- Data Martedì, 07 Febbraio 1978
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Maria Donata Tumolo: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
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Descrizione
Piazza centrale del paese. Una donna canta alcune strofe, sul tema dei mestieri, tratte dalle rappresentazioni drammatiche di Carnevale.
- Durata 00:38
- Data Martedì, 07 Febbraio 1978
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Maria Donata Tumolo: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
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Descrizione
Piazza centrale del paese. Un uomo canta alcune strofe tratte dalle rappresentazioni drammatiche di Carnevale, in particolare dalla sceneggiata Ngeleca e Juanne (la scena in cui Giovanni, osteggiato nello sposare la sua amata, parte emigrante e incontra un frate che gli chiede perché ha lasciato la sua terra).
- Durata 00:33
- Data Martedì, 07 Febbraio 1978
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Salvatore Racioppa: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
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Descrizione
Piazza centrale del paese. Una donna recita alcune strofe tratte dalle rappresentazioni drammatiche di Carnevale.
- Durata 00:25
- Data Martedì, 07 Febbraio 1978
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Maria Donata Tumolo: voce
- Autore Giovanni Rinaldi
- Genere Audio
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Descrizione
Piazza centrale del paese. Un gruppo, intorno al grande falò dove si brucia il Carnevale, recita un finto Kyrie eleison. Mentre il fantoccio brucia in molti lo salutano. Alcune donne intonano il Dies irae Dies illa tra lamenti e risate.
- Durata 03:18
- Data Martedì, 07 Febbraio 1978
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimi: voci maschili e femminii
- Autore Giovanni Rinaldi
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Descrizione
Il Pulcinella, correndo e precedendo il corteo degli attori della rappresentazione, schiocca la frusta mentre la fisarmonica suona dei brani, il primo sull’aria di Vitti na crozza, il secondo a ritmo di valzer.
- Durata 04:00
- Data Domenica, 04 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimi: voci, fisarmonica
- Autore Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Il Pulcinella, correndo e precedendo il corteo degli attori della rappresentazione, schiocca la frusta mentre la fisarmonica suona un brano sull’aria di O surdato ‘nnamurato. Al termine del brano musicale l’ambiente sonoro che precede la disposizione degli attori in circolo nella piazza per la rappresentazione.
- Durata 03:40
- Data Domenica, 04 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimi: voci, fisarmonica
- Autore Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Un giovane presentatore riassume la trama della sceneggiata Angeleca e Juanne che sarà rappresentata in piazza. E’ la storia di due giovani, Giovanni e Francesco, innamorati della stessa donna, Angelica, figlia unica. Il padre di lei vorrebbe un genero benestante e tra i due preferisce Francesco. Angelica ama Giovanni, non ricco, ma suo amico d’infanzia. Il padre manda da lei per convincerla una vecchia sensale che interceda per Francesco. Angelica la manda via. Il padre vuol obbligare la figlia a sposare Francesco, così Angelica chiede tre anni di tempo prima di sottomettersi al suo volere. La vecchia invita Francesco a portare ricchi doni alla promessa sposa. Angelica va in chiesa per la promessa d’amore, ma con un cartello confida a tutti le sue pene d’amore. Giovanni alla lettura del cartello sviene ferendosi. Decide quindi di emigrare. Un frate lo incontra e gli chiede il motivo della partenza e lui dice di non avere né madre né un nome. Il frate lo invita a prendere i voti in convento. Giovanni accetta e invia i suoi indumenti nel suo paese per far credere di essere morto. Angelica piange, si dispera e col tempo si ammala. Francesco attende le nozze, mentre Giovanni torna in incognito come frate predicatore. Riesce a incontrare Angelica senza scoprire la sua identità, per poi farsi ospitare dalla vecchia nonna. La nonna, riconosciutolo, va da Angelica e le svela il fatto. Prendono accordi per il giorno del matrimonio e la nonna farà in modo che Giovanni passi vicino alla chiesa. Durante il matrimonio Angelica vede in un angolo il suo Giovanni. La nonna consiglia Angelica di fingersi malata e di non cenare con gli altri commensali alla cena dopo il matrimonio. Francesco, la vecchia sensale e il padre di Angelica moriranno infatti avvelenati. Giovanni, Angelica e la nonna scappano con i cavalli e l’argenteria, nella notte. Il commento dei compaesani sarà che le cose fatte con la forza portano al male. Il presentatore dice che il Poeta (autore del testo) spiega la sua morale: le donne sono volubili e non devono sposarsi contro la loro volontà. La sceneggiata fu scritta da Beppe Palazzo il 19 marzo 1822. La storia è presente anche in Basilicata ed è stata raccontata, in dialetto lucano, da Beatrice Magnello, contadina di Acerenza (n. 1906) ad Antonio Giuseppe Saluzzi nel 1980.
- Durata 07:14
- Data Domenica, 04 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimo: voce
- Autore Paola Sobrero
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Descrizione
Registrazione integrale dell’intero testo. La rappresentazione prende avvio con Pulcinella che, agitando i suoi cammpanacci e schioccando la frusta, crea lo spazio per la scena e introduce i personaggi. "Ij so Pulcenelle e sbarrazze a tutte quant". La rappresentazione quindi si avvia col primo personaggio che si posiziona al centro del cerchio “Tre parte de lu munne agghje camenate/ la porte de Mercurie e de Giov / ij na cose m’agge addumannate/ se la donne è ferma de parola”. La rappresentazione prosegue poi con i contrasti e i dialoghi tra i diversi personaggi. Tutte le parti vengono recitate da uomini. Le quartine in rima ABAB vengono declamate a distesa per i primi due versi per poi chiudere velocemente con gli ultimi due, stoppando sull’ultima parola. Il pubblico con gli applausi sottolinea il gradimento di alcuni punti dove è evidente anche qualche intento ironico pur nella struttura drammatica del testo. Sull’ultimo verso che chiude indicando l’autore del testo e la sua morale si avvia la musica che conclude la rappresentazione, tra gli applausi del pubblico e il Pulcinella che riprende a correre e schioccare la frusta.
- Durata 31:12
- Data Domenica, 04 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimi: voci
- Autore Paola Sobrero
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Descrizione
Il Pulcinella, correndo e precedendo il corteo degli attori (venti uomini) della rappresentazione, schiocca la frusta mentre la fisarmonica suona dei brani a ritmo di valzer alla maniera del liscio.
- Durata 02:05
- Data Domenica, 04 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimi: voci
- Autore Paola Sobrero
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Descrizione
Il Pulcinella, correndo e precedendo il corteo degli attori della rappresentazione, schiocca la frusta mentre la fisarmonica suona dei brani.
- Durata 01:05
- Data Domenica, 04 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimi: voci
- Autore Paola Sobrero
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Descrizione
Registrazione integrale dell’intero testo. La rappresentazione prende l'avvio col primo personaggio che si posiziona al centro del cerchio Tre parte de lu munne agghje camenate/ la porte de Mercurie e de Giove/ ij na cose m’agge addumannate/ se la donne è ferma de parola. La rappresentazione prosegue poi con i contrasti e i dialoghi tra i diversi personaggi. Tutte le parti vengono recitate da uomini. Le quartine in rima ABAB vengono declamate a distesa per i primi due versi per poi chiudere velocemente con gli ultimi due (quasi un controcanto ironico rispetto ai primi due) stoppando sull’ultima parola. Il pubblico con gli applausi sottolinea il gradimento di alcuni punti dove è evidente anche qualche intento ironico pur nella struttura drammatica del testo. Sull’ultimo verso che chiude indicando l’autore del testo e la sua morale si avvia la musica della fisarmonica che chiude la rappresentazione, tra gli applausi del pubblico e il Pulcinella che riprende a correre e schioccare la frusta.
- Durata 30:15
- Data Domenica, 04 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimi: voci
- Autore Paola Sobrero
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Descrizione
Fisarmonica, rullanti e grancassa aprono il corteo degli attori che si dirigono alla piazza dove reciteranno la rappresentazione. Li precede correndo Pulcinella con la frusta.
- Durata 01:45
- Data Domenica, 25 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Valentino Coduti, nato nel 1932, netturbino: fisarmonica 120 bassi; Donato Fragasso, nato nel 1906, fornaio: rullante; Donato Radogna, nato nel 1951, muratore: rullante; Donato Migliore, nato nel 1943, manovale: grancassa
- Autore Paola Sobrero
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Descrizione
Fisarmonica, rullanti e grancassa aprono il corteo degli attori che si dirigono alla piazza dove reciteranno la rappresentazione. Li precede correndo Pulcinella con la frusta.
- Durata 00:44
- Data Domenica, 25 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Valentino Coduti, nato nel 1932, netturbino: fisarmonica 120 bassi; Donato Fragasso, nato nel 1906, fornaio: rullante; Donato Radogna, nato nel 1951, muratore: rullante; Donato Migliore, nato nel 1943, manovale: grancassa
- Autore Paola Sobrero
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Descrizione
Fisarmonica, rullante e grancassa aprono il corteo degli attori che si dirigono alla piazza dove reciteranno la rappresentazione. Li precede correndo Pulcinella con la frusta.
- Durata 01:42
- Data Domenica, 25 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Valentino Coduti, nato nel 1932, netturbino: fisarmonica 120 bassi; Donato Fragasso, nato nel 1906, fornaio: rullante; Donato Radogna, nato nel 1951, muratore: rullante; Donato Migliore, nato nel 1943, manovale: grancassa
- Autore Paola Sobrero
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Descrizione
Fisarmonica, rullante e grancassa aprono il corteo degli attori che si dirigono alla piazza dove reciteranno la rappresentazione. Li precede correndo Pulcinella con la frusta.
- Durata 01:42
- Data Domenica, 25 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Valentino Coduti, nato nel 1932, netturbino: fisarmonica 120 bassi; Donato Fragasso, nato nel 1906, fornaio: rullante; Donato Radogna, nato nel 1951, muratore: rullante; Donato Migliore, nato nel 1943, manovale: grancassa
- Autore Paola Sobrero
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Descrizione
Fisarmonica, rullante e grancassa aprono il corteo degli attori che si dirigono alla piazza dove reciteranno la rappresentazione. Li precede correndo Pulcinella con la frusta.
- Durata 02:03
- Data Domenica, 25 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Valentino Coduti, nato nel 1932, netturbino: fisarmonica 120 bassi; Donato Fragasso, nato nel 1906, fornaio: rullante; Donato Radogna, nato nel 1951, muratore: rullante; Donato Migliore, nato nel 1943, manovale: grancassa
- Autore Paola Sobrero
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Descrizione
Fisarmonica, rullante e grancassa aprono il corteo degli attori che si dirigono alla piazza dove reciteranno la rappresentazione. Li precede correndo Pulcinella con la frusta.
- Durata 01:54
- Data Domenica, 25 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Valentino Coduti, nato nel 1932, netturbino: fisarmonica 120 bassi; Donato Fragasso, nato nel 1906, fornaio: rullante; Donato Radogna, nato nel 1951, muratore: rullante; Donato Migliore, nato nel 1943, manovale: grancassa
- Autore Paola Sobrero
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Descrizione
Fisarmonica, rullante e grancassa aprono il corteo degli attori che si dirigono alla piazza dove reciteranno la rappresentazione. Li precede correndo Pulcinella con la frusta.
- Durata 01:46
- Data Domenica, 25 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Valentino Coduti, nato nel 1932, netturbino: fisarmonica 120 bassi; Donato Fragasso, nato nel 1906, fornaio: rullante; Donato Radogna, nato nel 1951, muratore: rullante; Donato Migliore, nato nel 1943, manovale: grancassa
- Autore Paola Sobrero
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Descrizione
Fisarmonica, rullante e grancassa aprono il corteo degli attori che si dirigono alla piazza dove reciteranno la rappresentazione. Li precede correndo Pulcinella con la frusta.
- Durata 01:31
- Data Domenica, 25 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Valentino Coduti, nato nel 1932, netturbino: fisarmonica 120 bassi; Donato Fragasso, nato nel 1906, fornaio: rullante; Donato Radogna, nato nel 1951, muratore: rullante; Donato Migliore, nato nel 1943, manovale: grancassa
- Autore Paola Sobrero
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Descrizione
Fisarmonica, rullante e grancassa aprono il corteo degli attori che si dirigono alla piazza dove reciteranno la rappresentazione. Li precede correndo Pulcinella con la frusta.
- Durata 00:55
- Data Domenica, 25 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Valentino Coduti, nato nel 1932, netturbino: fisarmonica 120 bassi; Donato Fragasso, nato nel 1906, fornaio: rullante; Donato Radogna, nato nel 1951, muratore: rullante; Donato Migliore, nato nel 1943, manovale: grancassa
- Autore Paola Sobrero
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Descrizione
Fisarmonica, rullante e grancassa aprono il corteo degli attori che si dirigono alla piazza dove reciteranno la rappresentazione. Li precede correndo Pulcinella con la frusta.
- Durata 01:14
- Data Domenica, 25 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Valentino Coduti, nato nel 1932, netturbino: fisarmonica 120 bassi; Donato Fragasso, nato nel 1906, fornaio: rullante; Donato Radogna, nato nel 1951, muratore: rullante; Donato Migliore, nato nel 1943, manovale: grancassa
- Autore Paola Sobrero
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Descrizione
Fisarmonica, rullante e grancassa aprono il corteo degli attori che si dirigono alla piazza dove reciteranno la rappresentazione. Li precede correndo Pulcinella con la frusta.
- Durata 01:32
- Data Domenica, 25 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Valentino Coduti, nato nel 1932, netturbino: fisarmonica 120 bassi; Donato Fragasso, nato nel 1906, fornaio: rullante; Donato Radogna, nato nel 1951, muratore: rullante; Donato Migliore, nato nel 1943, manovale: grancassa
- Autore Paola Sobrero
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Descrizione
Intervista a Donato Migliore, suonatore di grancassa che, dopo aver elencato alcuni titoli dei brani musicali eseguiti (La Romanina, Campagnola bella, Finché la barca va), racconta che l’idea di far precedere le rappresentazioni dal gruppo musicale è recente e che le rappresentazioni erano state sospese per venticinque anni. Si mettevano in scena sempre all’aperto: tre recite nelle tre piazze del paese ogni domenica del periodo di carnevale. Gaetano Tuoro fu tra gli autori di un testo interpretato.
- Durata 03:50
- Data Domenica, 25 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Donato Migliore, nato nel 1943, manovale: voce
- Autore Paola Sobrero
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Descrizione
Un giovane presenta la rappresentazione Sdegno d’amore ed elenca i personaggi: Pulcinella, Poeta, Angelo, Sposa, Sposo, Padre, Carabinieri, Giudice, Monaco, Boia. La storia: l’Angelo ambasciatore annuncia la donna e il suo amante. La sposa vede scemare il suo amore e lancia improperi contro l'amante che continua a corteggiarla. Una volta però la donna gli si concede e l’amante sorpreso dirà a tutti, e anche il padre di lei lo verrà a sapere, che è una donna senza vergogna. Il giovane viene arrestato e condannato all’impiccagione. Il giovane si confessa da un monaco, dicendogli che la sua rovina è stata la donna. Prega il frate di chiederle di incontrarlo prima di morire. La donna si avvia verso il patibolo e perdona il suo amante, invitando il boia a liberarlo. L’amante, felice, declama un discorso di lode delle qualità e della bellezza della donna. I due amanti si allontanano insieme. La morale: chi ha figlie femmine potrà vivere le stesse situazioni e il consiglio per i genitori è quello di sorvegliare meglio l’onore delle figlie. Pulcinella dirà in chiusura: "le donne sono tutte fuoco di paglia".
Al termine della presentazione il Pulcinella con la frusta riprende a correre per creare lo spazio circolare della scena, schioccando la frusta. E ha inizio la rappresentazione. - Durata 05:40
- Data Domenica, 25 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimo: voce
- Autore Paola Sobrero
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Descrizione
Registrazione del testo integrale. La rappresentazione ha avvio col primo personaggio, l’Angelo ambasciatore, che si posiziona al centro del cerchio, prosegue poi con i contrasti e i dialoghi tra i diversi personaggi. Tutte le parti vengono recitate da uomini. Le quartine in rima ABAB vengono declamate a distesa per i primi due versi per poi chiudere velocemente con gli ultimi due (quasi un controcanto ironico rispetto ai primi) che si arrestano sull’ultima parola. Il pubblico con gli applausi sottolinea il gradimento in alcuni punti dove si avverte un intento ironico pur nella struttura drammatica del testo. In chiusura Pulcinella declama la sua morale e riprende a correre e a schioccare la sua frusta. Seguirà la musica della fisarmonica, tra gli applausi del pubblico.
- Durata 17:02
- Data Domenica, 25 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimi: voce
- Autore Paola Sobrero
- Genere Audio
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Descrizione
Fisarmonica, rullanti e grancassa chiudono la rappresentazione Sdegno d’amore. Intorno gira correndo Pulcinella con la frusta.
- Durata 01:00
- Data Domenica, 25 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Valentino Coduti, nato nel 1932, netturbino: fisarmonica 120 bassi; Donato Fragasso, nato nel 1906, fornaio: rullante; Donato Radogna, nato nel 1951, muratore: rullante; Donato Migliore, nato nel 1943, manovale: grancassa
- Autore Paola Sobrero
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Descrizione
Fisarmonica, rullanti e grancassa chiudono la rappresentazione Sdegno d’amore.
- Durata 01:05
- Data Domenica, 25 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Valentino Coduti, nato nel 1932, netturbino: fisarmonica 120 bassi; Donato Fragasso, nato nel 1906, fornaio: rullante; Donato Radogna, n. 1951, muratore: rullante; Donato Migliore, nato nel 1943, manovale: grancassa
- Autore Paola Sobrero
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Descrizione
Nel bar di Pompeo, nel centro del paese, Costantino Racioppa parla dei canti sulle altalene, gli Nzammaruchele. Recita alcuni versi: "Affacciati na cicoria amara amara/ e di’ che t’ha’ luate stu colore/ te l’ha’ luate pe’ te fa’ dannà/ tutte se maritene e tu no” (nzammaruchele di sdegno). Prova a cantarne un verso. Ma non riesce a proseguire.
- Durata 01:37
- Data Domenica, 25 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Costantino Racioppa, nato nel 1917, bracciante: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
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Descrizione
Prove al chiuso della rappresentazione "Sdegno d’amore”.
I personaggi: Pulcinella, Poeta, Angelo, Sposa, Sposo, Padre, Carabinieri, Giudice, Monaco, Boia. La storia: l'Angelo ambasciatore annuncia la donna e l'amante. La sposa vede scemare il suo amore e lancia improperi contro l'amante che continua a corteggiarla. Una volta però la donna gli si concede e l'amante sorpreso dirà a tutti, e anche il padre di lei lo verrà a sapere, che è una donna senza vergogna. Il giovane viene arrestato e condannato all'impiccagione. Il giovane si confessa da un monaco, dicendogli che la sua rovina è stata la donna. Prega il frate di chiederle di incontrarlo prima di morire. La donna si avvia verso il patibolo e perdona il suo amante, invitando il boia a liberarlo. L’amante, felice, declama un discorso di lode delle qualità e della bellezza della donna. I due amanti si allontanano insieme. - Durata 15:41
- Data Lunedì, 22 Gennaio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimi: voci maschili
- Autore Giuseppe Di Benedetto
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Descrizione
Rappresentazione cantata in piazza di "Ngeleche e Giuanne”.
E’ la storia di due giovani, Giovanni e Francesco, innamorati della stessa donna, Angelica, figlia unica. Il padre di lei vorrebbe un genero benestante e tra i due preferisce Francesco. Angelica ama Giovanni, non ricco, ma suo amico d’infanzia. Il padre manda da lei per convincerla una vecchia sensale che interceda per Francesco. Angelica la manda via. Il padre vuol obbligare la figlia a sposare Francesco, così Angelica chiede tre anni di tempo prima di sottomettersi al suo volere. La vecchia invita Francesco a portare ricchi doni alla promessa sposa. Angelica va in chiesa per la promessa d’amore, ma con un cartello confida a tutti le sue pene d’amore. Giovanni alla lettura del cartello sviene ferendosi. Decide quindi di emigrare. Un frate lo incontra e gli chiede il motivo della partenza e lui dice di non avere né madre né un nome. Il frate lo invita a prendere i voti in convento. Giovanni accetta e invia i suoi indumenti nel suo paese per far credere di essere morto. Angelica piange, si dispera e col tempo si ammala. Francesco attende le nozze, mentre Giovanni torna in incognito come frate predicatore. Riesce a incontrare Angelica senza scoprire la sua identità, per poi farsi ospitare dalla vecchia nonna. La nonna, riconosciutolo, va da Angelica e le svela il fatto. Prendono accordi per il giorno del matrimonio e la nonna farà in modo che Giovanni passi vicino alla chiesa. Durante il matrimonio Angelica vede in un angolo il suo Giovanni. La nonna consiglia Angelica di fingersi malata e di non cenare con gli altri commensali alla cena dopo il matrimonio. Francesco, la vecchia sensale e il padre di Angelica moriranno infatti avvelenati. Giovanni, Angelica e la nonna scappano con i cavalli e l’argenteria, nella notte. La sceneggiata fu scritta da Beppe Palazzo il 19 marzo 1822. - Durata 31:39
- Data Domenica, 04 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimo (22 anni) agricoltore (primo Pulcinella): voce, Quirico Caterino (39 anni) netturbino (l’Angelo): voce, Costantino Stelluto (40 anni) muratore (Poeta): voce, Luigi Caldarelli (40 anni) bracciante agricolo (Poeta): voce, Giuseppe Basile (28 anni) agricoltore (Poeta): voce, Antonio Calò (44 anni) bracciante agricolo (la Vecchia di Francesco): voce, Giuseppe Di Chiara (45 anni) agricoltore (Poeta): voce, Luigi Caterino (54 anni) agricoltore (Poeta): voce, Antonio Colucci (45 anni) coltivatore diretto (Poeta): voce, Salvatore Tuoro (21 anni) studente disoccupato (Poeta): voce, Michele Nardone (29 anni) meccanico (Monaco): voce, Giuseppe Perreca (21 anni) agricoltore (Poeta): voce, Antonio Calò (21 anni) falegname (Pulcinella): voce, Costante Di Lorenzo (46 anni) bracciante agricolo (Sposa): voce, Domenico Ioanne (22 anni) agricoltore (Francesco): voce, Salvatore Basile (31 anni) meccanico (il Padre – monaco): voce, Luigi Timperio (22 anni) idraulico (Poeta): voce, Luigi Tampone (46 anni) facchino (la Vecchia di Giovanni): voce, Giovanni Picaro (17 anni) tubista (Poeta): voce, Roberto Marino (47 anni) netturbino (Pulcinella): voce
- Autore Giuseppe Di Benedetto
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Prove al chiuso della rappresentazione di "Ngeleche e Giuanne".
E’ la storia di due giovani, Giovanni e Francesco, innamorati della stessa donna, Angelica, figlia unica. Il padre di lei vorrebbe un genero benestante e tra i due preferisce Francesco. Angelica ama Giovanni, non ricco, ma suo amico d’infanzia. Il padre manda da lei, per convincerla, una vecchia sensale che intercede per Francesco. Angelica la manda via. Il padre vuol obbligare la figlia a sposare Francesco, così Angelica chiede tre anni di tempo prima di sottomettersi al suo volere. La vecchia invita Francesco a portare ricchi doni alla promessa sposa. Angelica va in chiesa per la promessa d’amore, ma con un cartello confida a tutti le sue pene d’amore. Giovanni alla lettura del cartello sviene ferendosi. Decide quindi di emigrare. Un frate lo incontra e gli chiede il motivo della partenza e lui dice di non avere né madre né un nome. Il frate lo invita a prendere i voti in convento. Giovanni accetta e invia i suoi indumenti nel suo paese per far credere di essere morto. Angelica piange, si dispera e col tempo si ammala. Francesco attende le nozze, mentre Giovanni torna in incognito come frate predicatore. Riesce a incontrare Angelica senza scoprire la sua identità, per poi farsi ospitare dalla vecchia nonna. La nonna, riconosciutolo, va da Angelica e le svela il fatto. Prendono accordi per il giorno del matrimonio e la nonna farà in modo che Giovanni passi vicino alla chiesa. Durante il matrimonio Angelica vede in un angolo il suo Giovanni. La nonna consiglia Angelica di fingersi malata e di non cenare con gli altri commensali alla cena dopo il matrimonio. Francesco, la vecchia sensale e il padre di Angelica moriranno infatti avvelenati. Giovanni, Angelica e la nonna scappano con i cavalli e l’argenteria, nella notte. La sceneggiata fu scritta da Beppe Palazzo il 19 marzo 1822. - Durata 30:34
- Data Giovedì, 22 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimo (22 anni) agricoltore (primo Pulcinella): voce, Quirico Caterino (39 anni) netturbino (l’Angelo): voce, Costantino Stelluto (40 anni) muratore (Poeta): voce, Luigi Caldarelli (40 anni) bracciante agricolo (Poeta): voce, Giuseppe Basile (28 anni) agricoltore (Poeta): voce, Antonio Calò (44 anni) bracciante agricolo (la Vecchia di Francesco): voce, Giuseppe Di Chiara (45 anni) agricoltore (Poeta): voce, Luigi Caterino (54 anni) agricoltore (Poeta): voce, Antonio Colucci (45 anni) coltivatore diretto (Poeta): voce, Salvatore Tuoro (21 anni) studente disoccupato (Poeta): voce, Michele Nardone (29 anni) meccanico (Monaco): voce, Giuseppe Perreca (21 anni) agricoltore (Poeta): voce, Antonio Calò (21 anni) falegname (Pulcinella): voce, Costante Di Lorenzo (46 anni) bracciante agricolo (Sposa): voce, Domenico Ioanne (22 anni) agricoltore (Francesco): voce, Salvatore Basile (31 anni) meccanico (il Padre – monaco): voce, Luigi Timperio (22 anni) idraulico (Poeta): voce, Luigi Tampone (46 anni) facchino (la Vecchia di Giovanni): voce, Giovanni Picaro (17 anni) tubista (Poeta): voce, Roberto Marino (47 anni) netturbino (Pulcinella): voce
- Autore Giuseppe Di Benedetto
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Prove al chiuso della rappresentazione di "Ngeleche e Giuanne".
Intervista agli attori. Dopo la presentazione dell’intera compagnia (nomi, età, lavoro, parte nello spettacolo), il più anziano, Donato Folonardi, organizzatore e conservatore dei testi originali, racconta quando recitava negli anni Trenta (interpretava il ruolo della Sposa). L’ultima volta che venne messa in scena la rappresentazione fu nel 1950; un anno si provò anche a recitarla nella vicina Lucera, ma i personaggi dei due carabinieri e del monaco furono ritenuti offensivi per l’Arma e per la religione e lo spettacolo fu bloccato. Si riferisce sull’origine ottocentesca del testo, scritto da tal Peppe Palazzo nel 1822, nel dialetto biccarese del tempo, come ancora veniva recitato: alcuni anziani spettatori hanno infatti riconosciuto il testo con le identiche parole e inflessioni del dialetto di quelli ascoltati in gioventù. Le recite hanno sempre coinvolto solo uomini, anche nell’interpretazione dei ruoli femminili. I testimoni dicono che è un retaggio del passato, che oggi potrebbe essere superato. In passato le recite venivano rappresentate prima nelle piazze del paese, poi la sera nelle case di qualche famiglia benestante che lo richiedeva. - Durata 12:09
- Data Giovedì, 22 Febbraio 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimo (22 anni) agricoltore (primo Pulcinella): voce, Quirico Caterino (39 anni) netturbino (l’Angelo): voce, Costantino Stelluto (40 anni) muratore (Poeta): voce, Luigi Caldarelli (40 anni) bracciante agricolo (Poeta): voce, Giuseppe Basile (28 anni) agricoltore (Poeta): voce, Antonio Calò (44 anni) bracciante agricolo (la Vecchia di Francesco): voce, Giuseppe Di Chiara (45 anni) agricoltore (Poeta): voce, Luigi Caterino (54 anni) agricoltore (Poeta): voce, Antonio Colucci (45 anni) coltivatore diretto (Poeta): voce, Salvatore Tuoro (21 anni) studente disoccupato (Poeta): voce, Michele Nardone (29 anni) meccanico (Monaco): voce, Giuseppe Perreca (21 anni) agricoltore (Poeta): voce, Antonio Calò (21 anni) falegname (Pulcinella): voce, Costante Di Lorenzo (46 anni) bracciante agricolo (Sposa): voce, Domenico Ioanne (22 anni) agricoltore (Francesco): voce, Salvatore Basile (31 anni) meccanico (il Padre – monaco): voce, Luigi Timperio (22 anni) idraulico (Poeta): voce, Luigi Tampone (46 anni) facchino (la Vecchia di Giovanni): voce, Giovanni Picaro (17 anni) tubista (Poeta): voce, Roberto Marino (47 anni) netturbino (Pulcinella): voce
- Autore Giuseppe Di Benedetto
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Esecuzione di un canto sull’altalena, ’nzammaruchele d’amore, a due voci, maschile e femminile. La prima intona il verso e la seconda ripete lo stesso verso.
- Durata 03:35
- Data Giovedì, 01 Marzo 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Anonimo, Annunziata Casasa (46 anni) casalinga, Giovina Ferlingo (43 anni): voce
- Autore Giuseppe Di Benedetto
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Esecuzione di un canto sull’altalena, ’nzammaruchele di lagnanza, a due voci femminili. La prima intona il verso e la seconda ripete lo stesso verso.
- Durata 02:54
- Data Giovedì, 01 Marzo 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Annunziata Casasa (46 anni) casalinga, Giovina Ferlingo (43 anni) casalinga: voce
- Autore Giuseppe Di Benedetto
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
I testimoni parlano dei canti sull’altalena, 'nzammaruchele, che potevano essere definiti d’amore, di sdegno e di lagnanza a seconda dell’umore dei cantori e della situazione amorosa a cui si riferivano. Si eseguivano nel periodo di carnevale, maggiormente il giovedì e la domenica. Descrivono le situazioni tra fidanzati che portavano a cantare un canto o l’altro. Il testimone ricorda un primo verso di un canto sulla stessa aria degli 'nzammaruchele: "So state allì mundagna di Majella…".
- Durata 04:22
- Data Giovedì, 01 Marzo 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Annunziata Casasa (46 anni) casalinga, Giovina Ferlingo (43 anni) casalinga, anonimo: voce
- Autore Giuseppe Di Benedetto
- Genere Audio
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Audio
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Descrizione
Esecuzione di un canto sull’altalena, ’nzammaruchele di sdegno, a due voci, femminile e maschile. La prima intona il verso e la seconda ripete lo stesso verso.
- Durata 03:40
- Data Giovedì, 01 Marzo 1979
- Luogo Biccari
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Annunziata Casasa (46 anni) casalinga, Giovina Ferlingo (43 anni) casalinga, anonimo: voce
- Autore Giuseppe Di Benedetto