Data: 1975

E' un canto, su tempo ternario, usato in versione strumentale come musica da ballo. Nella forma cantata è usato come serenata o canto di questua. I cantori attingevano da un vastissimo repertorio di “strofette” che i più esperti variavano o inventavano a seconda delle circostanze.

Data: 1975

Data: tra il 1980 e il 1990

Data: tra il 1980 e il 1990

E' un canto, su tempo ternario, usato in versione strumentale come musica da ballo. Nella forma cantata è usato come serenata o canto di questua. I cantori attingevano da un vastissimo repertorio di “strofette” che i più esperti variavano o inventavano a seconda delle circostanze.

Data: tra il 1980 e il 1990

E' un canto, su tempo ternario, usato in versione strumentale come musica da ballo. Nella forma cantata è usato come serenata o canto di questua. I cantori attingevano da un vastissimo repertorio di “strofette” che i più esperti variavano o inventavano a seconda delle circostanze.

Pizzica pizzica eseguita alla fisarmonica in tonalità minore con l'utilizzo della sottodominante nell'impianto armonico.

E' la versione strumentale del canto religioso sul tema della passione e del pianto di Maria usato come canto di questua la sera del Sabato Santo. Il testo generalmente è lo stesso, con piccole variazioni, mentre l'accompagnamento musicale cambia a seconda della zona. Questa linea melodica è tipica dell'area cistranese.

E' un canto, su tempo ternario, usato in versione strumentale come musica da ballo. Nella forma cantata è usato come serenata o canto di questua. I cantori attingevano da un vastissimo repertorio di “strofette” che i più esperti variavano o inventavano a seconda delle circostanze.

L'aspetto melodico dei canti era legato a delle “arie” su cui si adattavano diversi testi. Tra le più conosciute nel sud Italia è l'aria alla trainjierë, cantanta dai trainieri (i carrettieri) durante i loro viaggi col traino (carro).

L'aspetto melodico dei canti era legato a delle “arie” su cui si adattavano diversi testi. Tra le più conosciute nel sud Italia è l'aria alla trainjierë, cantanta dai trainieri (i carrettieri) durante i loro viaggi col traino (carro).

E' un canto, su tempo ternario, usato in versione strumentale come musica da ballo. Nella forma cantata è usato come serenata o canto di questua. I cantori attingevano da un vastissimo repertorio di “strofette” che i più esperti variavano o inventavano a seconda delle circostanze.

Questo canto è stato composto da Tonino Zurlo, cantautore di Ostuni (Br), ma ha avuto una diffusione così ampia che, come spesso accade nell'ambiente popolare, si è persa la paternità del canto. In questa versione Vito Zizzi, inconsapevole dell'autore originale, la ripropone aggiungendo e modificando il testo.

Spesso la Famiglia Zizzi, oltre a conoscere un'infinita quantità di canti tradizionali, ne inventava di nuovi, ispirandosi a fatti realmente accaduti o semplicemente ironizzando su se stessi, come Vito Zizzi propone in questo canto di sua composizione.