Ambiente sonoro della processione. I ricercatori domandano ad alcuni partecipanti quali virtù taumaturgiche vengono attribuite a San Vito, come guarire la rabbia. Seguono descrizioni delle pratiche festive dedicate a San Vito e a Santo Stefano del Sole.

Registrazione in chiesa. Intervista sulle modalità della festa, la sua calendarizzazione e le origini storiche o leggendarie. L'intervistato ricorda un episodio della sua infanzia: in chiesa durante una funzione sentì parlare un uomo senza che muovesse le labbra, l'uomo si rivolgeva a San Vito mentre il sacerdote comunicava i fedeli. 

Ambiente sonoro della processione accompagnata dalla banda musicale. Sullo sfondo i botti dei fuochi pirotecnici.

Le donne in processione intonano un canto devozionale. A tratti si sovrappongono la musica della banda e, in lontananza, i botti pirotecnici.

I fuochi pirotecnici. Canti devozionali delle donne in processione.

Le donne in processione dettano al ricercatore le parole del canto dedicato a San Vito e a Santo Stefano. Dicono che sono canti che si eseguono in processione, ma non in chiesa. Una testimone riferisce che un tempo giungevano gli indemoniati per essere esorcizzati, mentre poi sono subentrate cure moderne sostitutive delle precedenti pratiche.

Le donne in processione eseguono un canto devozionale. Voce solista seguita dal coro.

Le donne in processione eseguono un canto devozionale. Voce solista seguita dal coro.

Le donne in processione eseguono un canto devozionale. Voce solista seguita dal coro. Sullo sfondo i botti dei fuochi pirotecnici.

Le interlocutrici, durante il percorso processionale, spiegano che più gruppi di donne si alternano nell'eseguire lo stesso canto, con modalità vocali differenti, anche a seconda della provenienza dei gruppi.

Le donne in processione interpretano, su richiesta del ricercatore, una strofa del canto devozionale.

Su richiesta del ricercatore, un gruppo di donne interpreta fuori dal percorso processionale e in più sequenze le strofe eseguite in funzione. Li definiscono i stornelli de Sand Vite. Tra una esecuzione e l'altra i commenti e le risposte alle domande dei ricercatori.

Su richiesta del ricercatore un gruppo di donne esegue, fuori dal percorso processionale e in più sequenze, strofe di canti di lavoro. Dopo l'esecuzione parlano del lavoro in campagna. I ricercatori pongono domande con l'intento di verificare la presenza di balli terapeutici (legati a San Vito) contro i morsi di tarantole (senza apparente esito). Si prosegue parlando di balli e tarantelle in occasione di altre feste.

Una coppia fornisce informazioni sulla chiesa, sulla festa e sulla storia di San Vito. Le differenze del culto tra passato e presente.

Un gruppo di uomini e donne, guidato da una voce solista maschile, esegue una notissima tarantella in forma di canto corale di lavoro.

Un gruppo di uomini e donne, guidato da una voce solista maschile, esegue Cicerenella alla maniera degli stornelli di lavoro. Voce solista e coro che ripete le sillabe finali del secondo versetto.

Un gruppo di uomini e donne, guidato da una voce solista maschile, esegue uno stornello, variante più lenta, di Cicerenella.

Lungo dialogo tra i ricercatori e un testimone che si sovrappone ai frammenti di canto corale eseguiti dal gruppo di cantori presente. L'interlocutore sembra contestare ai ricercatori la registrazione di questi canti senza avanzare le ragioni della reticenza. Nel frattempo il solista del gruppo riprende a cantare limitandosi ad eseguire solo dei frammenti.

Il gruppo canta uno stornello di lavoro, La palombella. Voce solista maschile e coro.