Minervino Murge (21)
La tradizione del canto in una cittadina teatro di significativi movimenti bracciantili
Una selezione di documenti sonori curata da Giovanni Rinaldi e Paola Sobrero nel 1978, a partire dalle registrazioni da loro effettuate nella Puglia settentrionale quando svolgevano ricerche con il sostegno della Biblioteca Provinciale di Foggia nell’ambito del progetto Archivio della Cultura di Base. In questa selezione, denominata MINERVINO MURGE, distribuirono, suddividendoli per generi, documenti sonori quali canti narrativi, canti di lavoro, canti sociali e d’argomento storico politico. Evidente la forte presenza di canti sociali: Minervino Murge, come la vicina Cerignola, fu teatro già nei primi anni del Novecento, di movimenti bracciantili che lottavano per la conquista dei più elementari diritti. Inoltre era accomunata a Cerignola dalla presenza nelle due realtà di una figura sindacale carismatica quale quella di Giuseppe Di Vittorio.
I documenti sonori, inoltre, erano estrapolati da un complesso di registrazioni nelle quali in primo piano emergeva la storia orale del territorio interessato dalla ricerca, all’interno della quale veniva poi sollecitata l’esecuzione di canti e musiche. In questo quadro si distinsero alcuni protagonisti privilegiati, quali Grazia Balice, Leonardo Malizia e Natale Orecchia, che con la loro capacità mnemonica fornirono un contributo eccezionale.
Una copia di questa selezione su nastro magnetico fu consegnata a Roberto Leydi, mentre l’altra è attualmente conservata nell’Archivio Rinaldi. Fu proposta a Leydi, allora docente di etnomusicologia al Dams di Bologna dove studiavano Rinaldi e Sobrero, in vista di possibili pubblicazioni tematiche nella collana Albatros.
Roberto Leydi inserì tale selezione di brani nel suo Fondo, duplicando le registrazioni (rispettandone la sequenza originale) nei suoi nastri “Puglia 16-17-18-19”.
Tutte le registrazioni sono state realizzate da Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero, Alberto Vasciaveo nel 1978.
Sono da considerare parte della raccolta MINERVINO MURGE anche i seguenti 9 brani, già collocati in altre raccolte del Fondo Rinaldi:
Come debbo far a cantarla a trovarla da munachella
Sta in Fondo Rinaldi - Racc. Incoronata 104
Necola morra ch' guardiane faceve
Sta in Fondo Rinaldi - Racc. Incoronata 131
Ai cuma gann'
Sta in Fondo Rinaldi - Racc. Incoronata 101
Ij passe e sembe passe
Sta in Fondo Rinaldi - Racc. Incoronata 102
Sciame alla Puglia u 'rane stij ammature
Sta in Fondo Rinaldi - Racc. Incoronata 133
Mietetore ca jiate metenna
Sta in Fondo Rinaldi - Racc. Incoronata 134
E patreune ve la pigghje e ve la pigghia
Sta in Fondo Rinaldi - Racc. Incoronata 135
Meizza leir' la mitt teu
Sta in Fondo Rinaldi - Racc. Incoronata 136
Tenga nu curtelluzz
Sta in Fondo Rinaldi - Racc. Incoronata 137
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Descrizione
Canto narrativo (o ballata epico-lirica) sempre ritenuto uno dei più diffusi canti dell’Italia settentrionale. Questa variante e la successiva (brano 02), dimostrano come il canto abbia raggiunto territori molto lontani dal suo centro di diffusione. La bella Cecilia, piange suo marito. Chi l'ha messo in prigione vuole farlo morire. Quando viene sera Cecilia va al castello, trova il capitano che le chiede di andar a letto con lui in cambio della libertà di suo marito. Cecilia chiede cosa fare al marito, che per la sua salvezza, la autorizza a tradirlo. Ma il capitano non rispetterà la promessa e il marito di Cecilia viene impiccato.
In copia nel Fondo Leydi (raccolta G. Rinaldi, Capitanata, Gargano e Minervino Murge, 1976-78 brano 12). - Durata 03:15
- Data Sabato, 29 Aprile 1978
- Luogo Santuario Incoronata, Borgo Incoronata, frazione di Foggia
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Grazia Balice (n. 1924) casalinga: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
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Descrizione
Canto narrativo (o ballata epico-lirica) sempre ritenuto uno dei più diffusi canti dell’Italia settentrionale. Questa e la variante precedente (brano 01) dimostrano come il canto abbia raggiunto territori molto lontani dal suo centro di diffusione. La bella Cecilia, piange suo marito. Chi l'ha messo in prigione vuole farlo morire. Quando viene sera Cecilia va al castello, trova il capitano che le chiede di andar a letto con lui in cambio della libertà di suo marito. Cecilia chiede cosa fare al marito, che per la sua salvezza, la autorizza a tradirlo. Ma il capitano non rispetterà la promessa e il marito di Cecilia viene impiccato.
In copia nel Fondo Leydi (raccolta G. Rinaldi, Capitanata, Gargano e Minervino Murge, 1976-78 brano 13). - Durata 01:24
- Data Sabato, 29 Aprile 1978
- Luogo Santuario Incoronata, Borgo Incoronata, frazione di Foggia
- Provincia Foggia
- Regione Puglia
- Esecutore Grazia Balice (n. 1924) casalinga di Minervino Murge (BAT): voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
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Descrizione
Canto narrativo.
In copia nel Fondo Leydi (raccolta G. Rinaldi, Capitanata, Gargano e Minervino Murge, 1976-78 brano 16). - Durata 00:43
- Data Domenica, 30 Aprile 1978
- Luogo Minervino Murge
- Provincia Barletta-Andria-Trani
- Regione Puglia
- Esecutore Grazia Balice (n. 1924) casalinga di Minervino Murge (BAT): voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
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Descrizione
Canto narrativo che descrive l’innamoramento di Don Tanuccio per Vincenza, cameriera alle sue dipendenze, e le diverse situazioni in cui durante ognuno dei lavori domestici Don Tanuccio approfitta di lei fino a farla diventare sua sposa. L’ultimo verso presenta Vincenza col vestito rosso, nuovo, acquistato con i soldi del ‘Don’.
Vedi anche l’altra versione dello stesso portatore nel brano 24 della Raccolta Natale Orecchia.
In copia nel Fondo Leydi (raccolta G. Rinaldi, Capitanata, Gargano e Minervino Murge, 1976-78 brano 17). - Durata 01:28
- Data Domenica, 30 Aprile 1978
- Luogo Minervino Murge
- Provincia Barletta-Andria-Trani
- Regione Puglia
- Esecutore Grazia Balice (n. 1924) casalinga di Minervino Murge: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
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Descrizione
Canto narrativo. Rita è stata sedotta e abbandonata da un soldato. Riteneva fosse un grande pittore il suo amato, ma era solo un imbianchino. Non avrebbe dovuto aprirgli la porta e invece lo ha fatto. Rimasta incinta si lancia sotto un carro per la disperazione.
In copia nel Fondo Leydi (raccolta G. Rinaldi, Capitanata, Gargano e Minervino Murge,1976-78 brano 18). - Durata 01:53
- Data Domenica, 30 Aprile 1978
- Luogo Minervino Murge
- Provincia Barletta-Andria-Trani
- Regione Puglia
- Esecutore Grazia Balice (n. 1924) casalinga di Minervino Murge (BAT): voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
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Descrizione
Stornelli di lavoro in cui si descrivono i maltrattamenti subiti dai braccianti nelle masserie, quasi a voler informare altri lavoratori su quali erano quelle da evitare. Un verso è diretto al padrone o al caporale: Ah vu jess’acceise/ come ne maltratteisce. Il verso u sol’o fatte russe ricorda che questi canti venivano solitamente eseguiti alla fine della giornata lavorativa, quando i lavoratori erano ormai allo stremo delle forze e si chiedeva, col canto, di chiudere il lavoro poiché il sole era al tramonto. Vedi l’altra versione dello stesso portatore nel brano 8 della Raccolta Natale Orecchia.
In copia nel Fondo Leydi (raccolta G. Rinaldi, Minervino Murge 1978 brano 01). - Durata 01:40
- Data Sabato, 27 Maggio 1978
- Luogo Minervino Murge
- Provincia Barletta-Andria-Trani
- Regione Puglia
- Esecutore Natale Orecchia (n. 1927) bracciante e militante del PCI: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
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Descrizione
Canto di lavoro probabilmente eseguito durante la mietitura. Si eseguiva in coro con una prima voce che guidava il coro. Un intreccio di versi tra narrazione e giochi di parole nonsense.
In copia nel Fondo Leydi (raccolta G. Rinaldi, Minervino Murge 1978 brano 02). - Durata 04:35
- Data Sabato, 27 Maggio 1978
- Luogo Minervino Murge
- Provincia Barletta-Andria-Trani
- Regione Puglia
- Esecutore Natale Orecchia (n. 1927) bracciante e militante del PCI: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
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Descrizione
Canto di lavoro, eseguito in coro durante i lavori agricoli: l’incontro fortuito in mezzo alla via dei due avversari in amore provoca un accoltellamento. Una strofa recita Non m'importa di morire ucciso/ dietro la porta dell'innamorata/ l'anima se ne va in paradiso/ il corpo resta a consolar la casa.
Si veda brano 137 Raccolta Incoronata (a più voci). Vedi anche l’altra versione dello stesso portatore nel brano 06 della Raccolta Natale Orecchia.
In copia nel Fondo Leydi (raccolta G. Rinaldi, Minervino Murge 1978 brano 03). - Durata 01:58
- Data Sabato, 27 Maggio 1978
- Luogo Minervino Murge
- Provincia Barletta-Andria-Trani
- Regione Puglia
- Esecutore Natale Orecchia (n. 1927) bracciante e militante del PCI: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
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Descrizione
Canto narrativo. Serenata ironica dedicata a una ragazza di nome Trapananella, la quale, durante l’assenza del suo amato, bracciante impegnato per quaranta giorni nei lavori agricoli, si diverte e lo tradisce.
Vedi l’altra versione dello stesso portatore nel brano 05 della Raccolta Natale Orecchia.
In copia nel Fondo Leydi (raccolta G. Rinaldi, Minervino Murge 1978 brano 04). - Durata 00:20
- Data Sabato, 27 Maggio 1978
- Luogo Minervino Murge
- Provincia Barletta-Andria-Trani
- Regione Puglia
- Esecutore Natale Orecchia (n. 1927) bracciante e militante del PCI: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
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Descrizione
Strofa di uno stornello di lavoro. Ironia sui mariti che lasciano le loro mogli per andare a mietere nel Tavoliere di Puglia: "Mio marito alla Puglia e io a letto. Vediamo chi guadagna più soldi".
In copia nel Fondo Leydi (raccolta G. Rinaldi, Minervino Murge 1978 brano 12). - Durata 00:21
- Data Domenica, 30 Aprile 1978
- Luogo Minervino Murge
- Provincia Barletta-Andria-Trani
- Regione Puglia
- Esecutore Grazia Balice (n. 1924) casalinga di Minervino Murge (BAT): voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
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Descrizione
Canto di lavoro. Una donna piange, alla sera, vedendo gli uomini tornare in paese dal lavoro. Le lacrime bagnano le lenzuola.
In copia nel Fondo Leydi (raccolta G. Rinaldi, Minervino Murge 1978 brano 13). - Durata 00:41
- Data Domenica, 30 Aprile 1978
- Luogo Minervino Murge
- Provincia Barletta-Andria-Trani
- Regione Puglia
- Esecutore Grazia Balice (n. 1924) casalinga di Minervino Murge (BAT): voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
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Descrizione
Canto di lavoro.
In copia nel Fondo Leydi (raccolta G. Rinaldi, Minervino Murge 1978 brano 14). - Durata 01:00
- Data Domenica, 30 Aprile 1978
- Luogo Minervino Murge
- Provincia Barletta-Andria-Trani
- Regione Puglia
- Esecutore Grazia Balice (n. 1924) casalinga di Minervino Murge (BAT): voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
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Descrizione
Canto di lavoro. Il verso u sol’o fatte russe ricorda che questi canti venivano solitamente eseguiti alla fine della giornata lavorativa, quando i lavoratori erano ormai allo stremo delle forze e si chiedeva, col canto, di chiudere il lavoro poiché il sole era al tramonto.
In copia nel Fondo Leydi (raccolta G. Rinaldi, Minervino Murge 1978 brano 15). - Durata 00:19
- Data Domenica, 30 Aprile 1978
- Luogo Minervino Murge
- Provincia Barletta-Andria-Trani
- Regione Puglia
- Esecutore Grazia Balice (n. 1924) casalinga di Minervino Murge (BAT): voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
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Descrizione
Canto politico sulla rivolta del pane avvenuta a Minervino Murge nel 1898.
E lu jurne de la Madonne
Re uagnarde si scevene a ‘sconn’
E lu jurne de l’Angurnete
Menerveine s’è revultete
E curreite curreite uagneune
Sciamm’a jardi la Chemmeune
La Chemmeune avimm’jars’
Sciamm’a jard’a l’agend’ ‘le tass’
Mò ni sciamme sotte sotte
Sciamm’a jarde u Malignott’
Mò n’ascennimme da li Capeceine
Sciamm’a jarde allu muleine
Mò ni sciammi chiazza chiazz’
Sciamm’a jard’e ‘Manuele Pricchiazz’
E Debranne ch’abbasce a li funn’
Sceve scappanne cume nu palumme
Ueh’ pigliammi la catarr’
Sciamm’a jard’allu bazar
Battiste Barlette tu aggiuste li peis’
Ca se none tu sind’ acceise
Jeij li peise no li vogghje aggiusta’
Nu cheile de fareine l’avit’a paghèi
E Battiste aggiuste li peise
Ca se none tu sind’ acceis’
Non me ne cour’ de li zappatoure
Tengh’ le suldate che li canneune
Ch’i fuceile e bajenette
Sciamm’acceid’ a Battiste d’ Barlette
E Battiste da’ u balcungeine
Li menave li marangheine
Marangheine na li vulimm’
Ascinn’abbasce ca t’accedeim’
I rilevanti rincari del prezzo della farina e del pane le cause che determinarono la rivolta contadina del 1898. Nel 1897 vi fu una notevole carestia e coloro che, come Battista Barletta, svolgevano il ruolo di mediatori, si arricchirono in breve tempo comprando anticipatamente il grano in inverno e, dopo averne fatto incetta, rivendendolo in estate facendone lievitare il prezzo. Il 1° maggio 1898 la folla esacerbata per il continuo aumento del prezzo del grano, insorse. Quel giorno, nel primo pomeriggio, abbattuto il muro che divideva il Municipio dal Monte dei Pegni, fu incendiata e devastata la Casa Comunale. Furono dati alle fiamme l'Ufficio del Registro, delle Imposte Dirette, delle Poste e delle Guardie Municipali, la Pretura. Dopo aver incendiato il Municipio venne dato l'assalto all'abitazione di Battista Barletta, ritenuto il principale responsabile della penuria del pane. Barletta si difese sparando sulla folla, la quale reagì irrompendo nella casa e trucidandolo. Il popolo si recò poi ad incendiare il casino dei proprietari in piazza. Il dott. Giovanni Brandi temendo che anche la sua casa fosse incendiata, sparò un colpo di fucile uccidendo un contadino. Ma ciò non bastò a spaventare la folla che dopo averlo inseguito lo uccise. Altri incendi furono appiccati al mulino e al magazzino di Battista Barletta. Le forze dell'ordine locali per riuscire a sedare la ribellione dovettero attendere i rinforzi dell'esercito, assediati com'erano all'interno della caserma dei carabinieri.
In copia nel Fondo Leydi (raccolta G. Rinaldi, Minervino Murge 1978 brano 16). - Durata 03:55
- Data Sabato, 27 Maggio 1978
- Luogo Minervino Murge
- Provincia Barletta-Andria-Trani
- Regione Puglia
- Esecutore Natale Orecchia (n. 1927) bracciante e militante del PCI: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
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Descrizione
Canto politico. I versi si riferiscono a politici locali in lotta per le elezioni: Antonio Latta, monarchico liberale, l'avv. Cotugno, radicale e altri.
E Iatte Iatte Iatte
O pers' u pizz' e nudd n'o fatte
Evviva Chetugne evviva Chetugne
L'o 'nzacchete nu belle cugne
E lu cugne di ligname
L'o fatte Zengotte u falegname
E Iatte Iatte Iatte
O pers' u pizz' e nudd n'o fatte
E Chetugne jè de Trane
E vole bene a li crestiane
E Iatte jè de Rouve
E vole pigghià pe fess'a nnoue
Ci Chetugne non ariesc'
E nicch' Iatte e manghe Pesce
E Iatte Iatte Iatte
O pers'u pizz' e nudd n'o fatte
'ngul'a jdd' a la mamm'e la sora
vuleva faj u senatore
senatore na jè stete
ni menistr' ni debbutate
e de Iatte che ve facenneve
chiann' la schele pe scir's ambenne
evviva Chetugne evviva Chetugnee
l'o 'nzaccate nu belle cugne
In copia nel Fondo Leydi (raccolta G. Rinaldi, Minervino Murge 1978 brano 17). - Durata 01:49
- Data Sabato, 27 Maggio 1978
- Luogo Minervino Murge
- Provincia Barletta-Andria-Trani
- Regione Puglia
- Esecutore Natale Orecchia (n. 1927) bracciante e militante del PCI: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
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Descrizione
Canto sociale. I versi fanno pensare a una critica al comportamento delle donne che hanno i mariti in guerra.
In copia nel Fondo Leydi (raccolta G. Rinaldi, Minervino Murge 1978 brano 18). - Durata 00:23
- Data Lunedì, 30 Aprile 1990
- Luogo Minervino Murge
- Provincia Barletta-Andria-Trani
- Regione Puglia
- Esecutore Grazia Balice (n. 1924) casalinga di Minervino Murge (BAT): voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
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Descrizione
Canto sociale. Il canto è sull'aria di Lili Marleen (a volte citata come Lili Marlene), famosissima canzone tedesca, tradotta in innumerevoli lingue e divenuta nota in tutto il mondo durante la Seconda guerra mondiale. Il testo originale proviene da un poemetto scritto da uno scrittore e poeta tedesco di Amburgo, Hans Leip, soldato durante la Prima guerra mondiale, prima di partire per il fronte russo nel 1915 e intitolato La canzone di una giovane sentinella. Il nome "Lili Marleen" era quello della sua ragazza (figlia di un ortolano) combinato con quello di una giovane infermiera, Marleen, che sembra invece essere stata la ragazza di un commilitone. Nonostante il carattere decisamente antibellico del poemetto, la parte su Lili Marlene attirò l'attenzione del musicista Norbert Schultze, autore di marce e di canzoni militaresche e coinvolto con il nazismo che la musicò nel 1937. La canzone ebbe comunque una vita difficile: venne infatti osteggiata dal regime nazista perché considerata disfattista. Ebbe un enorme successo tra i soldati degli eserciti di entrambi i fronti, sensibili alla storia del soldato che pensa al suo amore lontano. Evidente, nel testo, anche il riferimento alla “battaglia del grano“, campagna propagandistica che si inserisce nella politica autarchica varata dal fascismo nel 1925 nel tentativo di ridurre al massimo le importazioni di frumento dall'estero. Sostenuta con premi in denaro messi in palio dalle amministrazioni civiche, giunse al suo apice tra il 1940 e il 1942 con la realizzazione degli “orti di guerra“ e la conseguente trasformazione dei giardini pubblici in aree coltivabili.
In copia nel Fondo Leydi (raccolta G. Rinaldi, Minervino Murge 1978 brano 19). - Durata 00:26
- Data Sabato, 27 Maggio 1978
- Luogo Minervino Murge
- Provincia Barletta-Andria-Trani
- Regione Puglia
- Esecutore Natale Orecchia (n. 1927) bracciante e militante del PCI: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
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Descrizione
Canto politico (frammento). Canto di propaganda per il Fronte Popolare in occasione di elezioni politiche negli anni ’50.
In copia nel Fondo Leydi (raccolta G. Rinaldi, Minervino Murge 1978 brano 20). - Durata 00:16
- Data Sabato, 27 Maggio 1978
- Luogo Minervino Murge
- Provincia Barletta-Andria-Trani
- Regione Puglia
- Esecutore Natale Orecchia (n. 1927) bracciante e militante del PCI: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
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Audio
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Descrizione
Canto politico. Canto di propaganda per il Fronte Popolare in occasione di elezioni politiche o locali negli anni ‘50.
Mò ascennimme da li Capeceine
Alle fasciste l’im’a romb’ lli rreine
Ce tine la pen’o core s’ l’ha da fa’ passa’
Evviva o comunism’ de la libertà
Ce tine la pen’o core s’ l’ha da fa’ passa’
U vendicingh’ magge e jmm’a scì a vuta’In copia nel Fondo Leydi (raccolta G. Rinaldi, Minervino Murge 1978 brano 21).
- Durata 00:24
- Data Sabato, 27 Maggio 1978
- Luogo Minervino Murge
- Provincia Barletta-Andria-Trani
- Regione Puglia
- Esecutore Natale Orecchia (n. 1927) bracciante e militante del PCI: voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero
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Descrizione
Canto politico di critica al Governo De Gasperi e alla politica del Ministro Scelba.
Oli'e petrolie minestra senza sale
Se tocch' la Repubblica li faremo il funerale
Ollè ollè ollà con De Gasperi si va
Ollè ollè ollè il cancelliere che vuole il re
Abbiamo Mario Scelba ministro dell'interno
Prima spara sul popolo e poi dopo al patreterno
Ollè ollè ollè Con De Gasperi si va
Ollè ollè ollè il cancelliere che vuole il re
Per quando c'è De Gasperi e la Democrazia
Beviame l'olio santo e cantiam l'ave Maria
Ollè ollè ollè con De Gasperi non si va
Ollè ollè ollè il cancelliere che vuole il re
In copia nel Fondo Leydi (raccolta G. Rinaldi, Minervino Murge 1978 brano 22). - Durata 00:43
- Data Domenica, 30 Aprile 1978
- Luogo Minervino Murge
- Provincia Barletta-Andria-Trani
- Regione Puglia
- Esecutore Grazia Balice (n. 1924) casalinga di Minervino Murge (BAT): voce
- Autore Giovanni Rinaldi, Paola Sobrero