A. Rossi, E. Bassano e P. Ciambelli, Gromola, Rettifilo e Trentinara 1976 (12)
Una serie di dati e storie di vita che ampliano il quadro di riferimento sul tarantismo
La raccolta contiene una serie di interviste a persone che hanno vissuto l’esperienza del tarantismo. Le testimonianze aggiungono altri dati e informazioni determinanti al fine del lavoro d’indagine sulla possessione in Campania. Dalle narrazioni emergono considerazioni sulle differenze tra le tarantole, i sintomi del morso, le azioni determinate dalla possessione, l’efficacia delle cure, la visione dell’ordine simbolico e la ricerca di un senso. Una serie di dati e storie di vita che permettono a studiosi e interessati di ampliare il quadro di riferimento delle esperienze e conoscenze sul tarantismo.
(298 108857; 302 108861; 304 108863)
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Descrizione
L’informatrice, contadina nata a Capaccio nel 1923, narra la propria esperienza di tarantismo accaduta all’età di 15-16 anni, l’occasione del morso (durante la raccolta del grano), gli effetti del veleno (la perdita di coscienza e il pianto ininterrotto per cinque giorni), l’idiosincrasia per il colore nero. L’informatrice fornisce una descrizione del ragno, delle differenze fra tipologie di tarantole ed effetti della possessione, parla del tabù di uccidere le tarantole e dell’inefficacia delle cure mediche. Sono ricordati altri casi di tarantismo conosciuti e descritte le differenze di sintomi e cure. Inoltre, è fornita un’interpretazione dell’estinzione delle tarantole causata, secondo l’informatrice, dall’uso di diserbanti e pesticidi.
Data: 1976
- Durata 22:05
- Luogo Capaccio Scalo (Rettifilo)
- Provincia Salerno
- Regione Campania
- Esecutore Eleonora P.: voce
- Autore Patrizia Ciambelli, Enzo Bassano, Annabella Rossi
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Descrizione
L’informatrice afferma di esser stata morsicata da una tarantola ma di non ricordare nulla di quell’esperienza, riferisce solo quello che la mamma le raccontò in seguito, del pianto in culla, della debolezza, l’apatia e la perdita totale di coscienza fino all’amnesia del fatto.
Data: 1976
- Durata 08:16
- Luogo Gromola (frazione di Capaccio)
- Provincia Salerno
- Regione Campania
- Esecutore Graziella Olga: voce
- Autore Patrizia Ciambelli, Enzo Bassano, Annabella Rossi
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Descrizione
L’informatore, di 46 anni, ricorda l’esperienza di tarantismo del quale fu vittima da bambino in zona Tempalta – Roccadaspide. Sono narrati i sintomi e gli effetti del veleno, la risoluzione coreutica, i postumi e le conseguenze dell’esperienza di tarantismo.
Data: 1976
- Durata 06:12
- Luogo Gromola (frazione di Capaccio)
- Provincia Salerno
- Regione Campania
- Esecutore Anonimo: voce
- Autore Enzo Bassano, Patrizia Ciambelli, Annabella Rossi
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Descrizione
Gli informatori raccontano alcuni aneddoti ed esperienze personali di suonatori senza ricordare episodi di tarantismo.
Data: 1976
- Durata 06:03
- Luogo Gromola (frazione di Capaccio)
- Provincia Salerno
- Regione Campania
- Esecutore Anonimi: voci
- Autore Enzo Bassano, Patrizia Ciambelli, Annabella Rossi
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Descrizione
L’informatore, di 46 anni, ricorda l’esperienza di tarantismo del quale fu vittima da bambino in zona Tempalta – Roccadaspide. Parla degli otto giorni di malessere e possessione subiti, la necessità di ballare, i postumi del morso, lo "strano" rapporto con i "suoni", l’apprendimento e la pratica dell’organetto. Un’altra testimonianza dell’informatore è presente in questa raccolta al brano 03.
Data: 1976
- Durata 08:04
- Luogo Gromola (frazione di Capaccio)
- Provincia Salerno
- Regione Campania
- Esecutore Anonimo: voce
- Autore Enzo Bassano, Patrizia Ciambelli, Annabella Rossi
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Descrizione
L’informatrice, contadina di 54 anni, narra la propria esperienza di tarantismo avvenuta in campagna durante la battitura dei ceci all’età di 28-29 anni. Sono ricordati i sintomi e gli effetti del veleno, la personificazione della tarantola ("era moglie di un capitano… vestita con una veste piena di fiori"), il ballo per una sera, il saluto della tarantola e i postumi della possessione durata otto giorni, il tabù di ammazzare la tarantola, la fascinazione per i fiori e i suoni, le caratteristiche fisiche e cromatiche della tarantola, altri casi di tarantolismo avvenuti nei paraggi. La registrazione è interrotta.
Data: 1976
- Durata 11:07
- Luogo Trentinara
- Provincia Salerno
- Regione Campania
- Esecutore Maria De Leo: voce
- Autore Annabella Rossi, Enzo Bassano, Patrizia Ciambelli
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Descrizione
L'informatrice, di cinquantaquattro anni, parla della propria esperienza di tarantismo, del contesto nel quale è stata pizzicata, degli effetti del morso, dei postumi che ancora subisce in determinati periodi dell'anno.
- Durata 02:32
- Data Sabato, 17 Luglio 1976
- Luogo Trentinara
- Provincia Salerno
- Regione Campania
- Esecutore Maria De Leo: voce
- Autore Annabella Rossi
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Descrizione
L'informatore, nato nel 1910, parla della propria esperienza di tarantismo vissuta all'età di quattro anni; ricorda che insieme a lui furono pizzicati anche la madre e il padre. Descrive i contesti in cui si poteva essere pizzicati durante la raccolta del grano, gli effetti del veleno, i periodi estivi nei quali è più facile entrare in contatto con i ragni. L'informatore parla del medico che lo curò, degli effetti del veleno nel sangue, della necessità di bere acqua senza tregua, degli stati fisici e umorali determinati dal morso. Il signor Domenico ricorda che non si trovava soluzione per il suo male e dovette recarsi a Salerno per accertamenti presso gli Ospedali Riuniti: nomina i primari che seguirono il suo caso e studiarono alcune tarantole catturate dalla sorella dell'informatore. Sono fornite ampie descrizioni del ragno e degli effetti causati dal veleno. Nel parlare del caso della madre l'informatore spiega che all'epoca si curava con suoni di fisarmonica e tarantella, inoltre, la madre era affetta da glossolalia parlando "civile" (l'italiano che non conosceva). La madre del signor Domenico durante la possessione diceva di chiamarsi "Regina Giovanna dalla Spagna" e andava da alcune signore benestanti della zona a chiedere in prestito indumenti eleganti. In conclusione l'informatore parla del caso di un cugino del padre (Andrea) morso a diciotto anni, e del ripresentarsi dei sintomi del male ogni anno nelle stesse date per alcuni anni.
- Durata 13:16
- Data Giovedì, 19 Agosto 1976
- Luogo Trentinara
- Provincia Salerno
- Regione Campania
- Esecutore Domenico Marino: voce
- Autore Enzo Bassano
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Descrizione
L'informatore, nato nel 1910, parla della propria esperienza di possessione e tarantismo e di altri casi noti nella zona, come quello di Francesco Guglielmotti, descrivendo le dinamiche, i tempi e le singolari azioni compiute durante la possessione. Ricorda i momenti del ballo con la tarantella suonata da uno zio all'organetto; spiega che "non a tutti faceva lo stesso effetto", comparando i casi conosciuti e il proprio; inoltre fornisce un ampio resoconto di un'esperienza di possessione che colpì il padre in seguito ad un abuso di alcool, e nel finale riporta altri due casi di tarantismo del quale fu testimone, che videro coinvolti il signor Peppe C. e la signora Irene L. Il signor Domenico conclude affermando che "era un guaio quando mozzicava la tarantola: uno doveva fare festa", e spiega che in passato era necessario suonare per risolvere le crisi di tarantismo.
- Durata 11:09
- Data Giovedì, 19 Agosto 1976
- Luogo Trentinara
- Provincia Salerno
- Regione Campania
- Esecutore Domenico Marino: voce
- Autore Enzo Bassano
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Descrizione
L'informatore parla delle tarantole proponendo interpretazioni e ipotesi sulla maggior presenza degli animali in annate più calde, della maggior diffusione prima dell'utilizzo di diserbanti e dell'avvio delle bonifiche; ricorda un caso di tarantismo che colpì la signora Maria De Leo, per la quale suonò una tarantella con l'organetto; cita anche due primari di Salerno che studiarono il suo caso e ricorda le ipotesi fatte dai dottori; in conclusione sottolinea che ogni animale ha un proprio contro veleno e specifici effetti sull'uomo.
- Durata 05:27
- Data Giovedì, 19 Agosto 1976
- Luogo Trentinara
- Provincia Salerno
- Regione Campania
- Esecutore Domenico Marino: voce
- Autore Enzo Bassano
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Descrizione
L'informatore, pastore di settant'anni originario di Piaggine, parla di come si curava il morso della tarantola nella Piana del Sele con l'utilizzo di vino caldo "naturale" (fatto in casa), dell'equilibrio tra generi nella casistica dei tarantati, degli effetti differenti provocati dal morso in base alla tarantola che pizzicava ("c’è la tarantola che piange, quella che dorme, quella che balla.."), della necessità di sudare copiosamente per espellere il male. Gli informatori spiegano che i tarantati nella Piana, a differenza di altre aree, ballavano sempre soli e mai in coppia; poi concludono affermando che: "prima praticamente gliela levavano così: lo ubriacavano e poi lo facevano ballare".
- Durata 07:59
- Data Sabato, 21 Agosto 1976
- Luogo Gromola (vicino Foce Sele)
- Provincia Salerno
- Regione Campania
- Esecutore Francesco Pipolo e sua moglie: voce
- Autore Annabella Rossi