106 Papà mi sento malo
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Descrizione:
Lucia Barbarossa canta una canzone narrativa in cui si racconta di una ragazza morente che chiede di vedere il suo amato per l'ultima volta.
Papà mi sento malo
mi sento da morira
vorrei veder Peppino
lo voglio salutà
Peppino va in cambera
col bianco fazzoletto
s'e mis'a fiangh'al letto
s'e mis'a lagrimà
non lagrimar Peppino
l'amoro vai cercando
l'amoro vai cercando
lo trovera' più bell'
sopra alla mia tomba
mettete un vel'a nero
ma di vederc' mio bello
non ci vediamo più
sopra alla mia tomba
mettete un vel'a biango
ma di vederc' papaio
non ci vediamo più
sopra alla mia tombo
mettete un fiore rosso
ma di vederci al mondo
non ci vediamo più
addio costoto bello
del camposanto
e aprir mo quella tomba
aqquann' abbac' la mia ninnello
la se c'è lì ancor
'ddio costoto bclla
la gapremi questa tomba
quando bacio la mia ninnella
la se c'è li ancor
ucchi 'a negletta meia
mi guard'e non la vede
c'hai l'occhiero dell'amora
c'hai l'occhiero dell'amora
che mi fa segno ancor'
prenda un fazzoletto
me lo tengerà di nera
che 'ntutt' che mi domande
il lutto della propria amand'
mi prenda un pugnalo
che il cuoro mi traversa
il sangue che mi versa
fermerai una schertura
ch'è morta la mia ninnell'
che il sanguo che mi ghesso
fermerai una schirtura
chiunque pass'e leggio
che questa è la mia sventu'
chidun' chi pass'e leggia
leggio la mia sventura
che legge la mia sventura
ch'e morto nianco ier' .
cambera / camera - papaio / padre - costoto / custode - occhiero / occhi - fermerai una schertura / farò una scrittura.
La versione fornita da Lucia Barbarossa corrisponde in parte al noto tema narrativo dell'amata morta. Di questo canto esistono due tipi principali di versioni: in quello più antico (diffuso in Piemonte e in Emilia) l'amante (fidanzato o sposo) che spesso si identifica con un soldato, viene avvertito da un ucello che la fidanzata è malata. Vicino al paese sente suonare le campane a morto. In alcune versioni l'amante va a casa e domanda della fidanzata: gli dicono che è stata portata a seppellire. In altre va incontro al corteo funebre e chiede che si posi la bara. Riscontriamo inoltre il motivo del dialogo con la morta e la richiesta di darle un bacio. Nel secondo tipo manca il dialogo e alcune versioni si concludono con il suicidio. In altre parti il canto presenta alcune similitudini con Fenesta ca lucive. D'altra parte la contaminazione tra le due versioni corrisponde ad una tendenza poetica collettiva frequentemente riscontrabile in questo tipo di canti. Vedi in particolare GIOVANNI B. BRONZINI, La canzone epico-lirica nell'Italia Centromeridionale, Roma, Signorelli, 1956, vol. I, p. 429-454; cfr. COSTANTINO NIGRA, Canti popolari del Piemonte, cit., p. 136-141 (la sposa morta). - Durata: 03:24
- Data: Venerdì, 15 Luglio 1977
- Luogo: Cerignola
- Provincia: Foggia
- Regione: Puglia
- Esecutore: Lucia Barbarossa (nata nel 1904) bracciante: voce
- Autore: Alberto Vasciaveo