02 Intervista sulla mascherata, parte II (gli organizzatori)
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Altro lungo stralcio dell’intervista, che comincia alla traccia precedente, agli organizzatori della mascherata di Piazza di Pandola del 1973. Si raccontano le difficoltà da loro incontrate nell’organizzarla, dopo diciotto anni di assenza e la morte di parecchi anziani che ne rappresentavano la memoria. Prima l’organizzazione era del tutto spontanea, invece nel 1973 c’era stato bisogno di costituire un comitato che lanciasse l’appello. Le persone coinvolte erano circa 300 di cui 70-80 solo per l’"intreccio". Si parla degli uomini a cavallo che probabilmente in origine rappresentavano i reali dell’epoca, essendo la mascherata "la ricostruzione di un popolo intero che seguiva la vicenda di Zeza", e quindi prevedeva anche la presenza dei reali. Si ribadisce che la mascherata di Pandola è famosa per l’"intreccio" ma non si hanno testimonianze o ricordi se ci sia mai stata la rappresentazione cantata della Zeza per la qual cosa bisognava indagare nel paese di San Potito (si veda la raccolta P. Apolito, San Potito 1973) cercando di capire lì com’era stata ricostruita, dopo diversi anni che non si faceva più. La maggior parte del popolo guardava alla mascherata come a uno spettacolo e a un’occasione di divertimento, non preoccupandosi affatto di quali potessero essere i significati simbolici. Si discute poi di una delle maschere storiche di Piazza di Pandola ovvero il "Pulcinella sopra la vecchia", meglio conosciuta come la "Vecchia del carnevale", che secondo alcuni sarebbe nata proprio lì. Si manifestano dei dubbi in proposito sostenendo che, così come era approdata l' la maschera napoletana di Pulcinella, stessa sorte poteva essere toccata al "Pulcinella sopra la vecchia” che, a loro avviso, potrebbe rappresentare Pulcinella che "mette sotto" la suocera, o qualcosa di simile. Si racconta poi lo svolgimento della sfilata: si esce di solito subito dopo pranzo e si visitano due o tre paesi per volta (molto dipende anche dalle condizioni climatiche), ritornando talvolta anche molto tardi, intorno alle dieci di sera. Il comitato aveva fatto per quell’anno una colletta per pagare le spese organizzative, il resto poi veniva ricavato dalle offerte del pubblico durante il tragitto e raccolte principalmente dalla maschera del "Giardiniere" (con la sua "scaletta") e dalla "Zingara". Le spese erano comunque tante, almeno 50-60 mila lire a domenica, ovvero ad uscita. In quell’anno avrebbero visitato, tra gli altri, i paesi di Torchiati, Solofra e Mercato San Severino che avevano fatto richiesta tramite l’autorità (in genere il sindaco) e che avevano spazi adatti e una gestione dell’ordine pubblico tali da essere in grado di ospitare senza problemi la massa di persone coinvolte nella sfilata oltre al pubblico che avrebbe voluto assistere.
Data: gennaio-marzo 1973
- Durata: 27:01
- Luogo: Piazza di Pandola (fraz. di Montoro Inferiore)
- Provincia: Avellino
- Regione: Campania
- Esecutore: Anonimi: voci maschili
- Autore: Paolo Apolito