13 Italia: il cuore e la memoria. Puglia, La musica nel tempo
- Genere: Filmato
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Filmato:
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Descrizione:
Puntata pugliese della serie "Italia, il cuore e la memoria" di uno dei più importanti cineasti francesi, esito di una coproduzione RAI/Tele Hachette/RTSI che si configura come un poetico viaggio nei luoghi più emblematici della regione, dal Salento alla Murgia, dal Gargano al Tavoliere, il tutto ornato da voci narranti che non presentano tanto la morfologia dei luoghi, quanto le sensazioni che ne scaturiscono alla vista, esaltate da pertinenti commenti musicali.
Si comincia narrando l’importanza del mare, mentre appaiono le vedute di Castro e del canale d’Otranto, a cui viene associato “Lu rusciu de lu mare”, cantato a ninna nanna dal Canzoniere Grecanico Salentino. Dal mare si passa a scene bucoliche al termine delle quali il Canzoniere esegue anche una pizzica con sole voci e tamburello.
Dopo la Sonata per flauto di Saverio Mercadante, compositore pugliese, durante la quale scorrono immagini dell’abbandonata Villa rurale di Scrasceta (Nardò), viene ripreso un gruppo mentre balla una pizzica, spesso i ballerini si prendono le mani ed alternano la presa, sino al momento della tarantata. A una tarantata, chiamata Concetta, sono rivolte le domande che ricorrevano durante l'esorcismo.
Seguono particolari della città di Lecce, gli affreschi ed i canti delle benedettine del convento attiguo alla chiesa di S. Giovanni Battista. Matteo Salvatore, con un cappuccio rosso di stoffa fina ed una tunica di canapa, canta con la chitarra “Lu monaco cercatore”.
I paesaggi della Valle d’Itra e la veduta di Ostuni precedono Roberto Murolo che, con la chitarra, esegue una ballata composta dal compositore pugliese Giovanni Paisiello. Seguono scene di un funerale, sfilano uomini con cappucci bianchi e mantelle nere, mentre una donna, la signora Graziella, canta privatamente il lamento “Aggiu saputo che faci visetu”.
Alle precedenti immagini si contrappone una vivace quadriglia di un gruppo folkloristico, poi la riva di Barletta ed il lungomare di Bari con il canto “Simm Baris”. Il viaggio prosegue con soste nella Basilica di San Nicola, il Castello del Monte e Monte S. Angelo sul Gargano arrivando sino al mare, dove Matteo Salvatore esegue, ancora in tenuta da monaco con corda alla vita, “Il pescivendolo” senza il recitativo iniziale.
Il terzo brano è recitato: Matteo Salvatore, in tenuta monastica, armato di una bucina che suona alla maniera dei banditori, recita “Il bando del Podesta’” e continua con un altro recitativo conosciuto come “Fijete, fijete, fijete”.
Il filmato termina con scene relative all'urbanizzazione e industrializzazione, accompagnate dalla fisarmonica di Peppino Principe. - Durata: 51:09
- Data: Lunedì, 16 Febbraio 1981
- Luogo: Salento - Murgia - Gargano - Tavoliere
- Regione: Puglia
- Esecutore: Matteo Salvatore: voce, chitarra e bucina, Roberto Murolo: voce e chitarra, Peppino Principe: fisarmonica; Canzoniere Grecanico Salentino
- Autore: Frédéric Roussif