14 Note lucane (De Martino) - lettura R. Cucciolla
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Descrizione:
Quando scendevo per le viuzze sconnesse del quartiere uomini e donne uscivano dalle loro tane immonde e mi pregavano di dire, di raccomandare, di rendere pubblica la storia dei loro patimenti e della loro fermentante ribellione. Altre volte, quando mi accadeva di partecipare alla loro vita migliore, alla fraterna giocondità dei conviti contadini, ravvivata e ingentilita da quella vena di poesia che assai spesso vi fiorisce in versi improvvisati, qualcuno mi diceva con orgoglio, vedendomi partecipare e a mio agio, “dite, raccontate che noi cafoni non siamo, non siamo poi delle bestie, che quaggiù non c’è soltanto miseria”. Essi vogliono entrare nella storia, non soltanto nel senso di impadronirsi dello Stato e diventare i protagonisti della civiltà, ma anche nel senso che fin da oggi, fin dal presente stato d’indigenza, le loro storie personali cessino di consumarsi privatamente nel grande sfacelo del quartiere rabatato e di affogare senza orizzonte di memoria nel fango o nello sterco delle sue sordide giornate. Essi vogliono che queste giornate senza luce, vissute in tane immonde che stanno di mezzo fra la tomba, la grotta e la stalla, siano notificate al mondo, acquistino carattere pubblico mediante il giornale, la radio, il libro, e formino così tradizione e storia. Essi vogliono che quel loro cercarsi in questo mondo di tenebre tenendosi le mani e chiamandosi “frate, frate”, si costituisca in immagine altrettanto storica come gli affreschi della cappella Sistina o la cupola di Michelangelo. Ma essi vogliono anche che giunga al mondo la eco dei loro sforzi per emanciparsi, e dal fondo delle loro spelonche, deformi nei corpi logorati dall’umido, dalle tenebre e dalla fame, coperti di fango e di sterco, essi gettano sul viso di coloro che iniquamente li tengono in catene il verso di sfida “Nuie simme ‘a mamma d’a bellezza”, noi siamo la giovinezza del mondo.
Note lucane, “Società”, a. VI, 1950, n. 4, pp. 650-667 - Durata: 02:23
- Data: Sabato, 14 Gennaio 1978
- Luogo: Bari
- Provincia: Bari
- Regione: Puglia
- Esecutore: Riccardo Cucciolla (Bari, 5 settembre 1924 – Roma, 17 settembre 1999)
- Autore: Giovanni Rinaldi