13 Il forestiero - racconta e canta M. Salvatore
- Genere: Audio
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Descrizione:
"...lu furastiere, non viene dall’estero, no, ma viene da vicino, dai paesi del Gargano, scendono, quando c’è la mietitura, la trebbiatura, all’ajr’, con le falci e allora c’è da lavorare per tutti. Però è il momento che noi lavoriamo un mese, e aspettiamo questo mese, così ci conserviamo quei pochi spiccioli per poter sopravvivere durante l’inverno. Ed ecco che arrivano centinaia e centinaia di forestieri, dalle montagne del Gargano, e sulla piazza del paese, grande, lì ci vendevamo e ci compravano. Però questi forestieri andavano a metà prezzo. Noi stavamo distaccati da loro, non li odiavamo. E poi dopo riflettiamo, diciamo “Perché? Anche loro hanno dei figli, anche loro sono come… anzi loro lavorano molto meno di noi”. E così tra forestieri e noi si formava tutta una famiglia. Il padrone approfittava di questa situazione, di questa concorrenza spietata. Però noi nella nostra miseria, nella nostra ignoranza ci ‘bbracciavamo tutti quanti. E andavamo a dormire, andavamo in campagna, a lavorare, a rimanere un mese senza andare a casa. E alla sera, quand’era fatto notte, dopo una giornata estenuante di lavoro, stavamo tutti sdraiati per terra, stesi per terra, alla frescura, sull’aia. Eravamo sei settecento, tra forestieri e noi. Il padrone stava sulla finestrella, guardava, questo panorama, e diceva “Questi uomini dovrebbero campare due secoli, sono bravi”. Noi stavamo a dormire sull’aia, alla frescura, aspettando delle prime luci dell’alba per potere riprendere il lavoro. Chi faceva prima a prendere un telone, dove si trasporta la paglia, che noi dialettale diciamo “la racanella”, si copriva. Chi faceva prima a prendere una sacchetta dove mangia… dove c’è la biada che mangia il cavallo, ci faceva da cuscino. Ma quanti teloni ci volevano… e così tutti noi lì dormivamo."
Segue il canto. - Durata: 04:49
- Data: Sabato, 14 Gennaio 1978
- Luogo: Bari
- Provincia: Bari
- Regione: Puglia
- Esecutore: Matteo Salvatore (Apricena, 16 giugno 1925 – Foggia, 27 agosto 2005)
- Autore: Giovanni Rinaldi