02 Carcire
- Genere: Audio
-
Audio:
-
Descrizione:
Il carcere è "un inferno naturale", un inferno in terra dove chi entra, qualsiasi sia il motivo, qualsiasi sia "l’errore", viene dimenticato da tutti e abbandonato persino dalle persone amiche. "Credo che lo stesso mio nome sia cancellato dall’elenco dei viventi" dice un carcerato. In carcere si perde la cognizione del tempo e l’unica realtà è quella della sofferenza per "i ferri e le catene". Il tema della famiglia è ricorrente nelle canzoni del carcere. Ritorna l’immagine di fratelli e sorelle e prepotentemente quella della "mamma". La madre e la propria amante sono spesso le destinatarie della canzone del carcerato il quale piange e canta la propria sorte di sventurato. Nel recluso i legami sociali con il resto dell’umanità si assottigliano fino a sparire del tutto, i sentimenti, al contrario, i grandi sentimenti si rinvigoriscono e diventano ulteriore motivo di tormenti e pene. Le canzoni di carcere sono, proprio per questo, le più disperate e passionali che si conoscano, le più tristi, perché spesso anche senza speranza.
- Durata: 06:10
- Data: Giovedì, 23 Febbraio 1978
- Luogo: Melendugno
- Provincia: Lecce
- Regione: Puglia
- Esecutore: Niceta Petrachi detta "La simpatichina": voce
- Autore: Brizio Montinaro