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L’Arneide. Lo stato fa la guerra ai contadini

  • Genere: Filmato
  • Filmato:

  • Descrizione:

    Un documentario che racconta della lotta dei braccianti per l’estensione della Legge Stralcio alla provincia di Lecce, e dello Stato che fa la guerra ai contadini.
    “C’era una situazione disperata, furono giornate indimenticabili. Mai avevo visto tanti contadini lottare insieme con tanta determinazione, spinti dallo stesso bisogno di avere la terra per lavorare”. Queste le parole di Roccu Torce, tra gli anziani protagonisti di quegli avvenimenti, che hanno offerto la proprie storie di vita alla narrazione del regista, Luigi Del Prete. Una vera e propria ‘fame di terra’ e di giustizia che ha avuto “l’incoraggiamento di alcuni personaggi, come l’onorevole Calasso che era lu dirigente capo, lu ‘Peppu Scalcione’ sindacalista, ‘lu Ninu Pinnetta’ ca era mutu spiertu, ‘lu Rusariu Miraglio’, ‘lu Ntunucciu D’Ambrosio e tanti altri”. La profonda miseria del dopoguerra, la condizione dei braccianti generata dal caporalato, l’estensione e il radicamento del feudalesimo, ma anche la nascita delle Leghe dei contadini e le prime forme di organizzazione dei lavoratori nella provincia di Lecce, che culminano nella decisione di occupare le terre, raccontate dalla viva voce dei protagonisti, tra  esperienze biografiche e azione politica organizzata. Intense immagini di repertorio, con i protagonisti di allora ascoltati oggi, nelle loro parole ancora la forza di un’azione collettiva, di un movimento di trasformazione sociale destinato a segnare un profondo cambiamento. Dai comuni di Copertino, Nardò, Arnesano, Guagnano, Leverano, Carmiano, Salice Salentina, Campi Salentina, ma anche del brindisino, San Pancrazio, Manduria, Erchie, il punto di raccordo era il Pozzo d’Arneo, unica sorgente di acqua potabile per uomini e animali. “Siamo in una landa macchiosa che ci circonda a perdita d’occhio”, scrive in un articolo del 1951, da cui trae l’ispirazione il titolo del documentario, il poeta salentino Vittorio Bodini, testimone diretto degli accadimenti,  “tutta groppe ispide come di una sterminata mandria di bufali. […] Da Nardò a Taranto non c’è nulla, c’è l’Arneo, un’espressione vagamente favolosa, come nelle antiche carte geografiche quei vuoti improvvisi che s’aprivano nel cuore di terre raggiunte dalle civiltà”. In due momenti, tra il 1949-1950 e il 1950-1951, migliaia di contadini restarono per giornate e notti intere intorno ai fuochi, accompagnati dai canti. Schedati dalla polizia come vagabondi, al motto “molta terra a molti contadini”, gli occupanti presero a ridistribuire i lotti del latifondo, trasformarono con  un intenso lavoro una terra incolta e pietrosa. Nei ricordi di chi partecipò e attraverso la ricostruzione degli avvocati del collegio di difesa che seguirono il processo, emerge la denuncia della violenta repressione, dell’abuso commesso dalle forze dell’ordine pubblico, delle umiliazioni, dei tanti incarcerati in celle di isolamento, processati, ma fieri della riconoscenza dei compagni di lotta. Il contadino divenne “una personalità”, raccontano i protagonisti, e si riuscì ad affermare l’idea che il movimento contadino era capace di auto organizzarsi, affermando il diritto al lavoro prima della proprietà. Con la consulenza musicale di Gabriele Calasso, Daniele Contardo, Luigi Chiriatti, le musiche originali dei “Novilunium”, brani di Matteo Salvatore, “la questione meridionale” di Rina Durante e la fotografia  affidata alla Fluid Video Crew, il racconto culmina nella scena finale in cui gli animatori del movimento di protesta, i “combattenti d’Arneo”, tornano, riuniti, a cantare sulle terre conquistate.

    Data: 2002

  • Durata: 54:53
  • Luogo: Salento
  • Regione: Puglia
  • Autore: Luigi Del Prete