01 Canti del Cilento
- Genere: Audio
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Descrizione:
Aggregazione di canti del Cilento: Occhi niurelli, serenata raccolta a Colliano nel dicembre 1975 presso un anziano contadino, che si accompagnava con una chitarra adattata alla maniera "battente"; caratteristica del canto è il sospiro ("ah") spesso presente fra verso e verso, che accentua il tono struggente del testo. Stamattina mi sono alzata, canto narrativo raccolto a Colliano nel dicembre 1975; si tratta di una variante, fra le tante, incompleta, del notissimo canto epico-lirico classificato come Fior di tomba(Nigra, 19); una particolarità notevole e insolita è data dal verso in cui si canta della "casetta", evidente modificazione della "cassa" (da morto) delle lezioni originarie. Pastorale. frammento di melodia molto diffusa tra gli zampognari, che la suonano come novena natalizia su ciaramella e zampogna. Nel salernitano gli zampognari, ancora numerosi (in una stima approssimativa, sono attive almeno cinquecento coppie), oltre alle musiche natalizie, eseguono un vasto repertorio - da ballo, da processione, di accompagnamento ai canti - appartenente a una tradizione musicale molto ricca e molto antica, particolarmente conservata in un'area che va dall'alta valle del Sele al Vallo di Diano (da Colliano a S. Gregorio Magno, Caggiano, Auletta, Polla, fino a Montesano). I' mme ne voglio ire int'avella, canto alla cilentana polivocale accompagnato dalla chitarra battente, secondo un uso frequente nel Cilento, raccolto a Castellabate nell'agosto 1975. La seconda voce interviene solo nella ripresa, con una ricca serie di decorazioni e spesso troncando l'emissione con una specie di breve singhiozzo o grido. Zumpariello, tarantella in uso in varie forme musicali soprattutto presso gli zampognari e nell'area cilentana. L'esecuzione del disco si ispira a un zumpariellosuonato su fischietto a Cannicchio nel settembre 1975 dallo stesso costruttore dello strumento (il fischietto è un flauto di canna molto corto, a tre fori digitali, con zeppa di salice, dal suono acuto e penetrante; forma una scala pentatonica, rivelatrice dell'arcaicità dello strumento, alla quale si aggiunge una nota supplementare, occludendo parzialmente, in posizione tutto chiuso, anche il foro terminale). Pizzitata, brano strumentale del genere tarantella raccolto a Castellabate nel novembre 1975 ed eseguito su chitarra battente e mandolino. L'esecuzione riunisce idealmente in un solo organico strumentale in accumulo una serie di strumenti diffusi nell'area cilentana, sui quali una volta la pizzitata veniva quasi certamente suonata.
Data: 1976
- Durata: 23:15
- Luogo: Salerno
- Provincia: Salerno
- Regione: Campania
- Esecutore: (Occhi niurelli) Andrea Bastolla: voce; Iole Musi: campanelli; Carlo Vassallo: chitarra battente. (Stamattina mi sono alzata) Adriana Ciaco: voce; Sebastiano Napoli: flauto traverso; Carlo Vassallo: chitarra battente; Gianfranco Rizzo: fisarmonica. (Pastorale) Sebastiano Napoli: ciaramella; Gianfranco Rizzo: fisarmonica (I'mme ne voglio ire) Carlo Vassallo: chitarra battente, voce; Andrea Bastolla: voce. (Zumpariello) Carlo Vassallo: tamburello; Sebastiano Napoli: fischietto di canna. (Pizzitata) Carlo Vassallo: mandolino, chitarra battente; Geppino Gentile: castagnette; Gianfranco Rizzo: fisarmonica; Sebastiano Napoli: flauto traverso; Iole Musi: campanelli; Gelsomino D'Ambrosio: tamburello
- Autore: Teatrogruppo di Salerno