29 Litanie pentecostali a S. Maria dell’Arco
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Descrizione:
Il documento fu registrato a Madonna dell’Arco durante il tradizionale pellegrinaggio di Pentecoste. All’alba del sabato di Pentecoste, da vari luoghi del casertano, Portico, Caturano, Recale, Macerata, partono incolonnati gruppi di fedeli (uomini, donne e bambini), che si dirigono al Santuario di Madonna dell’Arco. Gli uomini portano a spalla dei "toselli" (costruzioni votive in forma di barche), stendardi e insegne di fiori raffiguranti il sole, al cui centro è collocata un’immagine della Madonna. Nel tardo pomeriggio del sabato i pellegrini giungono al Santuario, dove, dopo avere effettuato i tradizionali riti, sostano la notte dormendo all’aperto sui loro carri o distesi a terra. All’alba del giorno successivo (la domenica di Pentecoste), ripartono e, dopo avere percorso vari paesi, terminano il loro pellegrinaggio presso la chiesa di San Salvatore a Orto di Atella (Caserta). Il canto fa riferimento alle litanie lauretane, eseguite con un latino corrotto ma ubbidiente a particolari regole fonetiche. In sostanza, la struttura formale si articola secondo il procedere di un’alternanza antifonica di carattere arcaico. Il cerimoniale è svolto da due gruppi di partecipanti: un primo semicoro che guida il pellegrinaggio, ed un secondo semicoro che segue. I componenti del primo gruppo intonano la litania cantando in sosta, mentre alle loro spalle avanza il secondo gruppo fino a raggiungere il primo. Successivamente, mentre il primo gruppo avanza distanziando gli altri, gli appartenenti al secondo gruppo rispondono coralmente senza procedere. In tal modo, ciascun gruppo avanza mentre l’altro canta, e viceversa. La risposta corale: Uoi Maronn’je ffance gra’ ("O Madonna, facci grazia") è la corrispettiva traduzione dell’espressione latina "Ora pro nobis". Si ponga attenzione a come gli esecutori, obbedendo a una legge stilistica, terminino i vocaboli finali con il suffisso "e". In tal senso la desinenza latina "is" muta la vocale "i" in "e", per cui l’appellativo Mater boni consilii viene pronunciato "Mater bon conselie". Parimenti, per ragioni stilistiche, le desinenze latine in "ens" si mutano in "ente" ("Virgo potens" è pronunciato "Virgo potente" e così via).
Data: 1978, il sabato di Pentecoste
- Durata: 03:23
- Luogo: Madonna dell'Arco
- Provincia: Napoli
- Regione: Campania
- Autore: Roberto De Simone