51 Intervista ad una donna
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Descrizione:
Lunga intervista ad una donna montemaranese (di cui purtroppo non vengono specificate le generalità) effettuata dalla sola Rossi sempre nel 1974 ma in un momento successivo al carnevale, probabilmente durante il periodo della commemorazione dei defunti. Si tratta della stessa intervista di cui è riportata la trascrizione quasi integrale nel volume, curato dalla stessa ricercatrice con Roberto De Simone, Carnevale si chiamava Vincenzo, e dalla quale apprendiamo che la signora intervistata è una casalinga di cinquant'anni. La donna racconta nei dettagli i carnevali tenuti a Montemarano anche durante la seconda guerra mondiale quando gli uomini non c’erano ma si festeggiava con i giovani. Diverse le maschere usate a quei tempi (le donne di cuori, bastoni, spade e coppe; Nerone, Giovanna d’Arco ecc.) e una volta fecero anche una gondola di Venezia con una persona sopra, vestita da marinaio, che cantava. La festa più memorabile era stata quella del 1939 quando c’era anche Saccone, ’o dottore. Si racconta poi dell’organizzazione in gruppi del carnevale: prima c’era anche un carnevale "di campagna", fatto dai contadini che venivano in paese con maschere più rozze e rudimentali. Si riferisce poi che il carnevale cominciava il 17 gennaio per continuare tutte le domeniche successive, fino ai tre giorni prima del Martedì Grasso concludendosi la domenica successiva con la Morte di Carnevale e la tradizionale rottura della pignata. I ricordi si concentrano sulla giornata di Sant’Antonio Abate: quando ci si veste in gruppi e si va per le case a raccogliere le offerte vestiti da Pulcinella, con le scope in mano a dimostrare devozione per Sant’Antonio che mendicava l’elemosina. Il 17 gennaio si comincia la mattina presto, intorno alle sette, e si prosegue fino a sera quando ci si riunisce in una casa privata per ballare, mangiare e divertirsi. L’anno prima (quindi nel 1973) si erano riuniti proprio a casa sua. Le persone che ballano a Sant’Antonio sono quattro o cinque per gruppo. Si balla poi anche il 25 giugno, prima di San Giovanni, ad agosto invece no, c’è solo la festa (questa testimonianza dunque sembra smentire quanto dichiarato nell’intervista raccolta nel brano precedente). Il ballo è per Santa Bomba il 25 giugno: iniziano la mattina quattro musicanti, si va sul campo sportivo e si balla la tarantella, poi si scende per il paese e il giorno dopo gli stessi musicisti vanno in processione per accompagnare S. Giovanni e Paolo. Si balla però soltanto il 25 giugno, in particolare nel pomeriggio dalle 14-14,30 in poi. Infine l'interlocutrice riconosce poi i personaggi della Morte di Carnevale di quell’anno: il Dottore era interpretato dal macellaio, la Vedova da Orazio (D’Agostino) e la figlia di Carnevale da un anziano (vedi brani 41-42). Si racconta infine che i Pulcinella che comandano il ballo cambiano: magari "Paparone" (?) un anno fa il Mago e l'anno successivo fa Pulcinella, e i due gruppi possono essere comandati massimo da due o tre Pulcinella.
Data: novembre 1974
- Durata: 12:03
- Luogo: Montemarano
- Provincia: Avellino
- Regione: Campania
- Esecutore: Anonima: voce femminile
- Autore: Annabella Rossi