01 Intervista ad un tarantolato
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La ricercatrice dice di trovarsi a Capaccio presso il Ristorante "Castagneto" con Carmelo De Simone nato il 9 settembre 1910, di professione viticoltore, fioricoltore e giardiniere all'epoca già in pensione. L'informatore racconta di essere stato morso dalla taranta nel luglio del 1933 mentre stava caricando dei sacchi di patate su un treno merci, durante una pausa dissetarsi alla fontana dentro una stalla lì vicino. Carmelo all'inizio non fece caso alla piccola "pungitura" poi iniziò a sentirsi poco bene, stanco e decise di ritornare alla stalla dove raccontò l'accaduto al "capo bovai" che sentenziò: "Questa è la taranta!". Carmelo fu accompagnato dal fratello in ospedale a Battipaglia (Sa) dove i medici lo curarono e gli consigliarono di riposarsi per far sfogare la malattia con l'ausilio di bottiglie calde. Tornato a casa Carmelo si svegliò di notte con il solito senso di malessere e fece una camminata col fratello per riprendersi. La malattia durò tre giorni e poi guarì. Carmelo dice di non aver visto la taranta morderlo e sostiene che solitamente subito dopo l'animale muore; riferisce che un sintomo era una forte sensazione di gonfiore, si sentiva il petto grosso, come un cavallo e che nel 1934 avrebbe dovuto sposarsi. All'epoca dell'intervista Carmelo aveva due figli; racconta di Zimbarosa D'Angelo (una donna che abitava nel suo palazzo) che fu morsa dalla taranta e doveva essere cullata, mentre "Jesumina la Campagnese" ne fu vittima cinquantasei anni prima; anche Domenico Franco è stato morso dal ragno ma non ricorda la sua storia. Il medico di Battipaglia gli disse di bruciare con un fiammifero e segnare con il coltello il morso della taranta [altre testimonianze sul tarantismo nella raccolta tematica dedicata].
- Durata: 11:12
- Data: Giovedì, 12 Agosto 1976
- Luogo: Capaccio
- Provincia: Salerno
- Regione: Campania
- Esecutore: Carmelo De Simone: voce
- Autore: Enzo Bassano, Patrizia Ciambelli