17 L’incanto dei paesi
- Genere: Audio
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Audio:
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Descrizione:
La registrazione documenta l’incanto alla Madonna del Pollino. L’asta, per aggiudicarsi il privilegio di trasportare in processione il simulacro, si svolge dopo la messa solenne. Il fine non è assolutamente competitivo, tende, piuttosto, al raggiungimento di un riscatto temporaneo dalla grave povertà delle comunità calabro-lucane del Pollino, con la possibilità di offrire in via del tutto eccezionale la maggior somma di denaro a chi non ne avrebbe bisogno facendo sentire "meno poveri" e più importanti i fedeli indigenti (cfr. A. Rossi, Le feste dei poveri, Sellerio, Palermo, 1986, p. 146). Ecco come A. Rossi descrive lo svolgimento dell’incanto nel 1968: "Durante l’asta la statua della Vergine viene collocata su un piedistallo in cemento uguale a quelli disseminati lungo il sentiero che porta al santuario. Un 'procuratore' fa le veci del classico imbonitore negli incanti, registrando via via le offerte. Primo ad avanzare l'offerta, che costituisce la base per quelle ulteriori, è il paese di Cassano Ionico che offre 400.000 lire; replica S. Severino Lucano con 450.000; così si arriva alla cifra di mezzo milione, offerta da Cassano che si aggiudica il privilegio di portare la statua. È da notare che il rappresentante ufficiale, immediatamente dopo, comunica la decisione del suo paese di non restringere l’onore ai soli pellegrini di Cassano, ma di estenderlo a chiunque lo desideri, dimostrando così che la gara non ha un fine competitivo" (ivi, p. 30). La registrazione documenta anche i momenti successivi all’incanto, nei quali la processione riprende il cammino e gruppi di suonatori iniziano ad eseguire tarantelle che vengono danzate dinanzi alla statua; si distinguono in sottofondo alcune zampogne coperte dalle urla di gioia e soddisfazione dei pellegrini di Cassano.
La registrazione è avvenuta nel luglio 1968, data imprecisata
- Durata: 06:09
- Luogo: San Severino Lucano
- Provincia: Potenza
- Regione: Basilicata
- Esecutore: Anonimi: voci, zampogne
- Autore: Annabella Rossi