Stornelli ironici e sentenziosi caratterizzati metricamente da distici di endecasillabi piani. Di particolare interesse risulta la melodia che, con propri tratti arcaici, si discosta dalle più moderne sorrette dal ritmo del saltarello. La prima differenza riguarda l'aspetto ritmico-melodico che, oltre ad essere agogicamente più lento, presenta una risoluzione tesi-arsi più dilatata rispetto al saltarello. In quest’ultimo il passaggio melodico tesi-arsi o armonico tonica-dominante (RE/LA7) avviene ogni due tempi (o due battiti di minima); qui il passaggio avviene ogni quattro tempi (o quattro battiti di minima). Il rapporto scalare si basa sul I e VII grado (RE/DO); tale passaggio determina una melodia modale basata sul tritòno DO-RE-MI-FA# della scala lidia. Un'ipotesi probabile sulla scomparsa di questa melodia arcaica a tempo di saltarello lento dal repertorio ancora in vita, è quella che ci rimanda all'ingresso dell'organetto diatonico nella musica tradizionale. L'organetto, sostituendo il piffero e la zampogna zoppa sia per accompagnare il canto, che per eseguire le musiche a ballo, ha ridisegnato le sonorità dei repertori più arcaici adattandoli alle limitate possibilità armonico-melodiche di tipo tonale maggiore.

La registrazione è stata effettuata in data sconosciuta.

La registrazione è stata effettuata in area teramana.